Fattori costanti e tipici della produzione rinascimentale

 

Die Kultur der Renaissance in Italien è un’opera pubblicata nel 1860 dallo studioso svizzero Jacob Burckhardt. Questo saggio ha determinato l’inizio della definizione contemporanea di Rinascimento come grande movimento di rinnovamento della civiltà europea la quale, grazie ad esso, abbandonava l’oscura cultura medievale. Il termine “Rinascimento” era stato coniato poco meno che un ventennio prima, in un’opera del 1841 dello storico francese Jules Michelet. Burckhardt approfondì la ricerca di Michelet descrivendo il Rinascimento come il momento di rottura attraverso cui l’Europa si lasciò alle spalle i secoli bui del Medioevo, proiettandosi verso la cultura dell’età moderna. L’indagine storica di Burckhardt si presenta come una ricerca di tipo culturale, dal momento che l’autore si impegnò a ridurre la storia degli eventi ad un ruolo estremamente marginale, analizzando al contrario soltanto le manifestazioni artistiche e culturali di quel periodo storico. Anche la politica (e ancor di più l’economia) vennero sostanzialmente trascurate in favore dello studio di fattori esclusivamente culturali. Burckhardt analizzò una serie di elementi caratterizzanti quell’età che egli chiamò «fattori costanti e tipici», ricercandone le varie espressioni che potevano trapelare dalla produzione artistica del periodo.

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