Terracotta D’Impruneta: dove le lavorazioni risalgono al ‘300

 

Le origini dell’attività sono molto antiche, i più antichi esempi di cotto toscano che conosciamo sono mattoni e tegole risalenti all’XI secolo, rinvenuti nella zona del Chianti. Nel Quattrocento iniziò il rapporto tra Impruneta e Firenze, i fornaciai imprunetini impegnati nella realizzazione di vasellame per i più importanti conventi fiorentini, quali quelli di Sant’Ambrogio, della Santissima Annunziata, Santa Trinità e per gli ospedali di Santa Maria Nuova e degli Innocenti. Il Quattrocento è il secolo in cui nacque la consapevolezza del valore estetico della terracotta ed iniziò così la produzione di sculture e di oggetti d’arredo per interni e esterni. Nel XVI secolo gli artigiani si specializzarono nella realizzazione di grandi orci da olio e di conche da agrumi, iniziò la produzione di particolari formelle dette “soppani” per rivestire le soffittature interne dei palazzi e si intensificò la realizzazione di oggetti decorativi per giardini, cortili e facciate di palazzi. Ci fu inoltre a Firenze la ripresa dell’uso del mattone a vista nelle architetture. Nel corso del XVII secolo fu perfezionata la tecnica fino a riuscire a porre una vernice sull’argilla per avere maggiore impermeabilità e igienicità dei contenitori.

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LA TERRACOTTA D’IMPRUNETA

 

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