Rocco Giordano – Lo scenario euro mediterraneo ed il contesto mondiale

Sabato 19 gennaio 2018 nella Sala delle Bandiere di Palazzo Zanca a Messina, Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, presieduta da Fernando Rizzo, ha tenuto un importante convegno sul tema “La Sicilia e l’Italia: un progetto di coesione e condivisione”. Oltre agli esponenti di spicco di Rete civica sono intervenuti: il sen. Armando Siri (Sottosegretario ai Trasporti), l’on. Francesco D’Uva (Capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera), il prof. Gaetano Armao (Assessore Regionale dell’Economia), l’on. Cateno De Luca (Sindaco di Messina), il dott. Tonino Genovese (CISL), i professori Pietro Massimo Busetta e Rocco Giordano.
Di seguito pubblichiamo la prima parte dell’intervento di Rocco Giordano.

Intervento di Rocco Giordano

Lo scenario euro mediterraneo ed il contesto mondiale

Negli ultimi anni si sta determinando un “conflitto” tra flussi di traffico e luoghi di generazione e destinazione degli spostamenti passeggeri e merci che la logistica non riesce ancora a governare, ma più ancora non lo fanno le politiche di intervento che investono i diversi settori economici ignorando il ruolo rilevante che ricopre questo settore. Non è pensabile individuare politiche di intervento corrette, se non si ha contezza di quello che sta accadendo nella globalizzazione degli scambi merci e passeggeri a livello mondiale.

A scala mondiale i forti cambiamenti nelle economie di sviluppo hanno riposizionato sul piano geo-economico e geo-politico i diversi continenti che possiamo così schematizzare:
– America del Nord – Area a forte valenza di innovazione e ricerca con produzione ad alto valore aggiunto e mercati ad alti consumi;
– Europa del Nord – Area di produzione a valore aggiunto e mercati di consumo;
– Area Euro asiatica data dai Paesi dell’Est-Emirati Arabi – Area con forte presenza di giacimenti di petrolio e metano;
– Continente africano – Area con i più grandi giacimenti minerari di materie prime;
– Far East – Area di produzione a basso costo del lavoro con forti surplus finanziari;
– l’Italia si colloca nella nuova geografia dello sviluppo come area di produzione con strutture di PMI e area di consumi con forti vantaggi per il posizionamento geografico rispetto al mercato degli scambi.

Dalle consultazioni poste ai tavoli di lavoro per le valutazioni degli effetti e delle verifiche del nuovo contesto delineato e dei possibili scenari che si possono definire nei prossimi anni sulla evoluzione dei traffici del settore dei trasporti e logistica a scala internazionale e a scala mondiale, abbiamo potuto verificare che i risultati dati dalle applicazioni di alcuni modelli econometrici dell’anno 2008, verificati nell’anno 2017 per definire scenari al 2020-2030, sono risultati rispetto ai dati statisticamente rilevati, completamente irrealistici!

Dove guarda il mondo – Gennaio 2019

L’imbarazzo maggiore non è stato tanto nella lettura dei risultati, ma dal constatare che i parametri posti a base del modello sono risultati fortemente limitativi nel poter esplicitare fenomeni complessi come quelli dati dal processo di globalizzazione economica.

Ormai è sempre più evidente la “frattura”  tra le metodologie messe a punto fino ad oggi ed i complessi temi economici che devono essere rappresentati.

Le variabili impattano fortemente sulla tenuta dei cicli economici che diventano sempre più brevi e sempre più interrelati tra loro.

Un caso di studio: la popolazione mondiale

I demografi sottolineano che le statistiche ufficiali contano a livello mondiale circa 7 miliardi di persone. Le stime operate sulla base dei consumi nei diversi continenti e fenomeni migratori che stanno  determinando le grandi megalopoli, rispetto al dato ufficiale riportano centinaia di migliaia di persone, non censite. Le “aliquote” di maggiore deficit demografico si registrano in Cina, India, Africa, America Latina.

Lo scenario della popolazione mondiale nella variante media fa registrare inoltre al 2030 un trend di crescita molto sostenuto nel continente africano e quello asiatico con una stabilizzazione e lieve crescita negli altri continenti.

Se questo è lo scenario dobbiamo rivedere le politiche di censimento a livello globale, ma anche i fondamentali dell’economia globale. Non a caso negli ultimi anni il premio Nobel per l’economia è stato assegnato a psicologi, matematici “probalisti” e sociologi.

Lo scenario della popolazione mondiale nella variante media (mln) di abitanti
Fonte: CESME Su dati UN Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2015) World Population Prospects: The 2015 Revision. New York: United Nation

L’Europa continua ad invecchiare, la percentuale di anziani è in continuo aumento.

L’età mediana è più elevata in Germania e in Italia dove si riscontra che il rapporto è poco più di tre persone in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore ai 65 anni.

Le tendenze future dell’invecchiamento della popolazione UE nei prossimi 10 anni sarà di meno 3 persone per ogni individuo di età > 65 anni.

Ma qual è lo scenario di contesto che stiamo vivendo e le crisi globali che stiamo affrontando?

Il mondo negli ultimi 10 anni è cambiato e continua a cambiare con una rapidità inimmaginabile fino a pochi anni fa.

Si registrano forti mutamenti nella geografia degli scambi e dei flussi di traffico che hanno modificato la posizione geo-politica dei Paesi. Questo determina forti mutamenti nelle politiche del territorio, strutture urbane, modelli di mobilità con forti impatti sulle governance nei diversi Paesi.

L’indecisione delle scelte ed i diversi conflitti politici interni sono le risposte che registriamo, sintomi delle difficoltà a superare gli attuali assetti economici e politici.

Quello che è certo la ruota dello sviluppo si è invertita, sta girando in senso inverso a quello degli anni ‘60.

Le mappe del futuro ordine mondiale e la geografia dei flussi sta delineando infatti una forte ascesa dei Paesi asiatici rispetto ai Paesi del blocco occidentale che paradossalmente stanno assecondando e sostenendo scelte come la “via della seta”.

Prima parte
Seconda parte

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