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2 dicembre 2018 – 31 marzo 2019
A cura di Francesca Spatafora
Una storia che inizia nel 1734, quando Carlo di Borbone muove alla conquista del Regno di Napoli e e del Regno di Sicilia sottraendoli alla dominazione austriaca; e si conclude nel 1860, con lo sbarco dei Mille a Marsala e il governo dittatoriale di Giuseppe Garibaldi che portΓ² la Sicilia allβannessione al neonato Regno d’Italia. Un passo indietro: dopo il Congresso di Vienna, il sovrano Borbone Ferdinando IV, che dopo lβunificazione avrebbe assunto il nome di Ferdinando I, aveva riunito in un unico Stato, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, grazie alla Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell’8 dicembre 1816. La capitale del nuovo Regno fu inizialmente Palermo, sede secolare del Parlamento Siciliano, ma giΓ lβanno successivo, 1817, la capitale viene spostata a Napoli.
La mostra occupa tre saloni del primo piano del museo e racchiude circa un centinaio tra opere e reperti donati allβallora Museo di Palermo dai sovrani Borbone Francesco I e Ferdinando II oltre a diverse opere provenienti da scavi finanziati dai reali a Pompei, Ercolano e Torre del Greco, prestate dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dai Parchi Archeologici di Pompei ed Ercolano.
Tre le sezioni:
La prima, dedicata a Pompei, comprende lβintero complesso di opere e materiali provenienti dalla Casa di Sallustio, donati al Museo di Palermo nel 1831 da Ferdinando II; spicca tra questi βErcole in lotta con il cervoβ, gruppo scultoreo in bronzo che abbelliva originariamente lβatrio della domus. Completeranno lβesposizione dedicata alla cittΓ vesuviana alcune sculture, vasellame di terracotta e di bronzo, decorazioni architettoniche rinvenute a Pompei nel corso degli scavi realizzati dai Borbone o recuperate nei cunicoli di scavo ottocenteschi.
Una seconda sezione Γ¨ dedicata a Ercolano: in questo caso saranno esposte, con il grande plastico del teatro di Ercolano realizzato nel 1808, diverse pitture parietali, oggetti di uso quotidiano, bronzi e sculture provenienti dagli scavi ottocenteschi.
Dellβultima sezione fanno parte opere e pitture rinvenute nella villa di Contrada Sora a Torre del Greco: alcune furono portate a Palermo e donate al museo nel 1831 da Ferdinando II, in fuga da Napoli nel 1798, e tra queste spicca una splendida copia romana in marmo dellβoriginale in bronzo del Satiro versante di Prassitele; altre, provenienti da scavi ottocenteschi o dei primi anni Novanta dello scorso secolo, provengono dallo stesso contesto e testimoniano la raffinatezza dellβapparato decorativo della villa.
Ad introdurre la mostra sarΓ la statua monumentale di Menade rinvenuta a Roma, nelle Terme di Caracalla, tra il 1545 e il 1546, durante gli scavi archeologici promossi da Alessandro Farnese [papa Paolo III]; la scultura, confluita nella collezione di famiglia dei Farnese, fu eredita dai Borbone e trasferita a Napoli con altre importanti opere della stessa raccolta. In seguito, nel 1827, venne trasportata a Palermo al seguito del re, fuggito a causa dellβinvasione di Napoli da parte dei Francesi, e destinata ad abbellire il Reale Parco della Favorita.