Bologna, Museo Civico Medievale – Lodi per ogni ora. I corali francescani

Bologna, Museo Civico Medievale – Lodi per ogni ora. i corali francescani provenienti dalla basilica di san Francesco
A cura di Massimo Medica in collaborazione con Paolo Cova e Ilaria Negretti
Dal 15 settembre 2018 al 17 marzo 2019
website: http://www.museibologna.it/arteantica

Organizzata in occasione della decima edizione del Festival Francescano, la mostra Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco, curata da Massimo Medica in collaborazione con Paolo Cova e Ilaria Negretti, espone una serie di importanti codici liturgici francescani databili dal XIII al XV secolo, conservati al Museo Civico Medievale di Bologna.

Fin dal Duecento l’illustrazione dei manoscritti ha costituito uno strumento espressivo essenziale per l’Ordine dei Frati Minori. Grazie alle scelte iconografiche e tematiche codificate dall’Ordine, le immagini dei libri francescani rappresentarono un elemento fondamentale per esaltare la figura del santo fondatore, offrendo una lettura in chiave strettamente cristologica della sua vita, che legittimava il ruolo di rinnovamento della Chiesa operato dalla Congregazione francescana. Infatti, sfogliando le pagine di Antifonari e Graduali del XIII secolo spesso ricorrono le raffigurazioni della Predica agli uccelli e delle Stimmate come appare nel manoscritto 526, qui esposto insieme ad altri graduali (mss. 525, 527), realizzati intorno al 1280-85 per il convento di San Francesco a Bologna. A decorarli fu chiamato uno dei protagonisti assoluti della miniatura bolognese della seconda metà del Duecento, il cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, così chiamato per aver decorato la celebre Bibbia oggi conservata presso la biblioteca capitolare della città catalana.

Se nell’episodio della Predica agli uccelli gli artisti potevano indugiare in ricerche di naturalismo espressivo, in quello delle Stimmate era possibile invece sperimentare effetti di grande drammaticità, come documenta l’analoga figurazione del graduale ms. 526, felice connubio tra le più sofisticate sperimentazioni pittoriche della tradizione bizantina e la veemenza espressiva di certa pittura toscana di questi anni.
Nella serie di Antifonari (mss. 528, 529, 533), realizzata nei primissimi anni del Trecento a compimento del precedente ciclo di Graduali, il linguaggio ancora aulico del Maestro della Bibbia di Gerona rivive in talune figurazioni seguendo connotazioni più moderne che già lasciano presagi- re una conoscenza dei fatti nuovi della cultura giottesca (ciclo di affreschi della Basilica Superiore di Assisi), la cui diffusione dovette seguire inizialmente canali privilegiati all’interno dello stesso Ordine.

Tra le figure che si pongono a maggior confronto con l’artista fiorentino va annoverato Neri da Rimini che realizzò nel 1314, assieme al copista Fra Bonfantino da Bologna, l’antifonario ms. 540 destinato al convento francescano della città romagnola. Risale invece alla metà circa del XV secolo la serie di corali francescani (mss. 549 – 551, 553) che in parte recano entro alcuni capilettera calligrafici la firma di Guiniforte da Vimercate e la data 1449. La decorazione di questo ciclo, risultato della collaborazione di maestranze di estrazione lombarda e locale, venne coordinata dal bolognese Giovanni di Antonio il quale si riservò personalmente la realizza- zione di alcune parti (ms. 551).
Accanto a lui sono all’opera personalità bolognesi dalla parlata più corsiva (mss. 550, 551, 553), ma anche il Maestro del 1446 (ms. 549) considerato uno dei più abili interpreti dell’ultima stagione della miniatura tardogotica cittadina che ebbe proprio in questa serie liturgica francescana una delle sue più tardive manifestazioni.

Nell’ambito del Festival Francescano, venerdì 28 settembre alle ore 16.30 la Sala del Lapidario del Museo Civico Medievale ospita la conferenza Oltre Giotto: ‘la maniera dolcissima e tanto unita’ di Claudia D’Alberto (storica dell’arte, ricercatrice Marie-Curie COFUND Università di Liegi – Unione Europea ‘Horizon 2020’). Percorso indiziario volto alla scoperta della “bellezza artistica francescana” meno nota, l’incontro è un’occasione per parlare di Puccio Capanna, pittore che ad Assisi fu il più importante appaltatore di imprese decorative commissionate, fra prima e seconda metà del XIV secolo, dall’Ordine francescano e dalle confraternite. Ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili.

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