Ferrara, Pinacoteca Nazionale – Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso

Ferrara, Pinacoteca Nazionale di Ferrara – Palazzo dei Diamanti
Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463
Giovedì 13 Dicembre 2018 – Lunedì 22 Aprile 2019
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IMMAGINE IN APERTURA – Secondo pittore dello studiolo (?), La musa Polimnia, 1458-1460 ca.; tempera su tavola. Berlino, Staatliche Museen, Gemäldegalerie – Foto © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie / Christoph Schmidt

Bibbia di Borso d’Este: Girolamo da Cremona, carta iniziale del Vangelo di Marco, L’evangelista Marco nel suo studiolo; vol. II, c. 149r. Modena, Biblioteca Estense Universitaria

Dal 13 dicembre, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti offre al pubblico dieci sale interamente rinnovate e si presenta con due ospiti di eccezione: la tavola della musa Polimnia, proveniente dalla Gemäldegalerie di Berlino, e la Bibbia di Borso d’Este uno dei manoscritti rinascimentali più celebri al mondo.

Dal 14 dicembre, la Galleria Estense di Modena riapre l’intero percorso di visita con alcune importanti innovazioni e propone una mostra con una selezione di medaglie e monete dalla Collezione Estense.

Scrigno di straordinari tesori, il polo delle Gallerie Estensi (Modena-Ferrara-Sassuolo) offrirà al pubblico, da dicembre 2018, una serie di grandi e imperdibili novità. S’inizia giovedì 13 dicembre, alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti, con la riapertura di dieci sale interamente rinnovate. Si completa così l’opera di adeguamento tecnologico e aggiornamento museografico avviata nel 2016 con il riordinamento degli ambienti espositivi dedicati alle pale d’altare della prima metà del Cinquecento e culminanti con il polittico Costabili di Garofalo e Dosso Dossi.

Tornano ora visibili al pubblico le opere di Gentile da Fabriano, Mantegna, Cosmè Tura, ed Ercole de’ Roberti, in un percorso espositivo che condurrà il visitatore attraverso le vicende della pittura ferrarese dal Trecento al Settecento. Un esaustivo sistema di apparati informativi, fra cui ricostruzioni grafiche di complessi dispersi, suggerirà una nuova lettura della storia collezionistica, della funzione originaria e dell’evoluzione di tipologie di opere come la pala d’altare. Nuova attenzione sarà dedicata anche alla pittura del Seicento e del Settecento, cui sono riservate quattro sale, che andranno ad aggiungersi a quella dedicata alle grandi tele di Scarsellino e Bononi inaugurata nell’autunno del 2016. La fruizione del pubblico sarà notevolmente migliorata grazie a moderni impianti di climatizzazione, illuminazione e sicurezza, che garantiscono ora in tutte le sale del museo, così come nei depositi, il rispetto degli standard internazionali di conservazione delle opere. Una nuova articolazione degli spazi e colori alle pareti permetteranno una presentazione più chiara ed esteticamente gradevole dei dipinti.

I lavori di riallestimento hanno coinvolto una nuova sala dedicata allo studiolo di Belfiore. In questa sede, dal 13 dicembre 2018 al 22 aprile 2019, si terrà la mostra Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463, a cura di Marcello Toffanello, che accoglierà due ospiti di eccezione: da un lato, la tavola raffigurante la musa Polimnia, proveniente della Gemäldegalerie di Berlino, che si riunisce all’Erato e all’Urania di Palazzo dei Diamanti con cui formava parte della decorazione pittorica di questo ambiente voluto per la prima volta da Leonello d’Este a metà del Quattrocento come luogo dedicato alla meditazione e ai piaceri intellettuali.

L’esposizione offrirà inoltre l’imperdibile occasione di ammirare a fianco dei dipinti dell’Officina ferrarese, un capolavoro che appartiene al patrimonio storico e artistico della città, ora conservato alla Biblioteca Estense di Modena. Si tratta della Bibbia di Borso d’Este la cui illustrazione, realizzata da un’équipe di miniatori guidata da Taddeo Crivelli e Franco dei Russi, ha costituito l’altro cantiere artistico nel quale, in quegli stessi anni, è stato forgiato lo stile della scuola ferrarese del Rinascimento. Una selezione di medaglie rinascimentali, monete e gemme antiche provenienti dalle raccolte della Galleria Estense di Modena ricorderà come lo studiolo fosse anche luogo dedicato all’accumulo e all’esposizione delle prime collezioni umanistiche. Infine, due touch screen permetteranno ai visitatori di sfogliare virtualmente le pagine della preziosa Bibbia e di visitare lo studiolo ammirando e interrogando le misteriose muse che lo abitavano.

Venerdì 14 dicembre, la Galleria Estense di Modena riaprirà l’intero percorso di visita con alcune radicali innovazioni, che rappresentano uno sviluppo di quanto anticipato con l’inaugurazione post-sisma del 2015. Il percorso espositivo inizia con una nuova sala interamente dedicata all’esposizione di importanti reperti etruschi e egizi presentati qui per la prima volta dopo lunghi restauri. Le novità continuano con una sala dedicata alla cultura cortese che metterà l’accento sul respiro globale della corte estense: avori, smalti e manoscritti europei saranno esposti accanto a manufatti islamici e orientali. La sala contigua racconta invece il rapporto tra Rinascimento e antichità classica, mostrando a fianco di opere rinascimentali quelle antiche che ne furono fonte di ispirazione.

Sarà inoltre rievocata la presenza della Notte del Correggio, il capolavoro che forse diede più lustro alla Galleria dei duchi di Modena, attraverso la pregiata copia eseguita a Venezia al tempo in cui l’originale fu venduto ad Augusto di Sassonia. Nuovi apparati museografici renderanno possibile, nel rigore scientifico, una presentazione chiara, accessibile e di forte impatto estetico. L’intero museo avrà un nuovo impianto illuminotecnico di ultima generazione e diverse sale offriranno al visitatore una prospettiva completamente rinnovata.

Per l’occasione, dal 14 dicembre 2018 al 31 marzo 2019, si terrà la mostra Galleria metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense, curata da Federico Fischetti e Giulia Zaccariotto, che presenterà una selezione tematica di medaglie e monete della Collezione Estense e opere a esse correlate, tra cui gemme incise, disegni, volumi a stampa e strumenti di lavoro come stipi, repertori di calchi, conii e punzoni. La rassegna viene a conclusione di un lavoro di riordino, schedatura, restauro e digitalizzazione della collezione di 2.400 medaglie e placchette della Galleria Estense, avviato nel 2016 e attuato in collaborazione con la Fondazione Memofonte di Firenze. Il percorso espositivo, che proporrà anche alcuni importanti prestiti esterni, illustrerà la nascita e lo sviluppo di questo peculiare genere artistico, dai capolavori rinascimentali di Pisanello ai virtuosismi di età barocca e neoclassica.
Accompagna la mostra un catalogo scientifico edito da Franco Cosimo Panini.

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