14 agosto 2018/2019 – Quei cuori che uniscono…

La cerimonia più toccante dell’estate si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Italiana

di Cosimo Inferrera *

I 43 innocenti di Genova, vittime di cattiveria, crudeltà, iniquità, malvagità, perfidia, perversità, insomma di scelleratezze sbottate come fogna a cielo aperto uniscono l’Italia, da nord a sud. Il Presidente Mattarella li ha commemorati il 14 agosto, li ha chiamati da quei sepolcri, tutti, quasi sorreggendo la testa al bimbo Samuele, agli adolescenti Camilla e Manuele.
Il 6 gennaio 1980, a Palermo fu Lui a tirare fuori “da quella macchina” il fratello Piersanti, “fu Lui a sorreggergli la testa e Lui poi ad annunciare che non c’era più nulla da fare”. Era stato trucidato il Presidente del rinnovamento siciliano, allievo di Aldo Moro, protagonista di un concreto tentativo all’insegna della trasparenza, della lotta alle irregolarità e alla speculazione. La sorte di Piersanti, cuore innocente come quelli del Ponte Morandi sviò la vita di Sergio verso il Colle più alto della Repubblica.
Oggi viene dunque al culmine il filo nascosto tra mentalità deviate, originate da piattaforme di potere assai diverse, distanti fra loro anche centinaia e/o migliaia di km., eppure attive all’ombra di un potere sociale eterodosso, non condiviso apertamente, aborrito solo a parole. In realtà si tratta di fenomenologie sorde od eclatanti, che il giornalista Ferrara riconduce al “familismo italiano”, essenza di “quell’isola maledetta”.
Non è così! Il quadro fosco di Genova dimostra che non esiste una “specificità siciliana”, quale radice e linfa di amoralità sociali delittuose, sparse nel contesto nazionale. Proprio Piersanti nella sua ultima intervista ne offre una chiave di lettura univoca: «…nella società a diversi livelli, nella classe dirigente e non solo politica, ma pure economica e finanziaria, si affermano comportamenti individuali e collettivi che favoriscono la mafia».
Segnali forti, questi, lanciati contro chi non vuole cambiare, piegato dal tallone di familismi che esondano e desertificano di valori e servizi intere regioni, ed infine lo stesso Paese. E i familismi deviati prosperano con maggiore agio nell’ambito dei frazionismi spinti, come quelli che vedono l’Italia produttiva a nord, sepimentata da quella distributiva a sud. Combattere questa visione errata e perniciosa, che rischia di spaccare il Paese, può essere il fine recondito che il Presidente Sergio Mattarella intende perseguire nel tenere vivi e vicini i ricordi di tanti cuori innocenti, dal silenzio di quella triste Epifania ai giorni di Fuoco e Pioggia del Ferragosto 2018, simboli della sofferta transizione da una stagione all’altra.

* Cosimo Inferrera: Socio emerito dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti UniMe – Presidente del Comitato per la Macroregione Mediterranea Centro Occidentale e dell’Associazione Europea del Mediterraneo.

Il Presidente Mattarella alla cerimonia commemorativa delle vittime del crollo del Ponte Morandi

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