Federica Scibilia – Viollet-le-Duc e la percezione delle architetture classiche in Sicilia

Una mostra di disegni di Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc (1814-1879), uno fra gli architetti che maggiormente hanno influenzato teoria e pratica del restauro architettonico durante l’Ottocento, è stata ospitata nel 2016 presso la Galleria di Palazzo Abatellis. Gilles Désiré dit Gosset – Conservateur général du patrimoine, Direttore della Mediateca di Architettura e del Patrimonio, a Parigi – presenta questo interessante catalogo che raccoglie il corpus dei disegni siciliani, oggi custoditi proprio nella Mediateca di Parigi. Sono stati elaborati nella primavera del 1836, quando Viollet-le-Duc decise di visitare la Sicilia, seguendo le orme degli innumerevoli artisti europei che, a partire dal 17° secolo, hanno percorso la penisola italiana alla ricerca delle radici culturali del continente europeo.

Il suo soggiorno si distingue per diversi aspetti. Come molti altri, Viollet-le-Duc è interessato ai siti antichi. Ma lo fa a modo suo, il che annuncia già un gusto per la ricostruzione storica: il magnifico disegno del teatro restaurato di Taormina ne è un esempio lampante. Il giovane architetto mostra anche la sua originalità rifiutando di limitare la sua curiosità all’antichità. In effetti, è altrettanto interessato al Medioevo e al Rinascimento – lo illustrano i suoi disegni di Monreale o Sant’Agostino di Palermo –, come è pure interessato ai grandiosi siti naturali, ad esempio l’Etna. Questo viaggio, che dura dal 18 aprile al 17 luglio 1836, consente inoltre a Viollet-le-Duc di aumentare la sua notorietà. Infatti, sedotta dalla qualità dei disegni mostrati al suo ritorno, la regina Marie-Amélie, figlia del re delle Due Sicilie e moglie di Luigi Filippo, gli chiese di disegnare acquerelli.

In questo stralcio del catalogo seguiamo il viaggio dell’architetto francese attraverso il contributo di Federica Scibilia, Viollet-le-Duc e la percezione delle architetture classiche in Sicilia. Annota la studiosa dell’Università di Catania: «La marcata eterogeneità del suo repertorio iconografico, sia in relazione ai soggetti rappresentati e alla scala dimensionale, spaziando dalle vedute di paesaggio ai particolari architettonici, che alla tecnica e al tipo di rappresentazione, dalle prospettive pittoriche alle proiezioni ortogonali, oltre a denotare una notevole abilità grafica, evidenzia la vastità dei suoi interessi. L’esame dei disegni è accompagnato dallo studio delle lettere inviate ai familiari durante il suo soggiorno nell’isola e del suo diario (Journal)».

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IMMAGINE DI APERTURA – Particolare della copertina del catalogo

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