In difesa delle fette biscottate… E altro ancora

“Intorno al mondo” è il titolo che abbiamo pensato per caratterizzare alcune nuove pagine di Experiences. Riguarderanno temi sui quali vale riflettere e che possiamo trovare navigando i migliori siti web del globo, sulle riviste culturali e sui quotidiani internazionali. Saranno fonti autorevoli, selezionate, interessanti e originali. Tali fonti permetteranno di osservare aspetti differenti dall’usuale, oppure fonti che porteranno l’attenzione su questioni che già conoscevamo e che avevamo trascurato, argomenti che sentivamo comunque vicini alla nostra sensibilità. Tutto vero. Noi di Experiences, per onestà intellettuale, vorremmo però fare di più. Cercheremo anche di sorprenderci in prima persona (e al contempo sorprendere chi condivide le nostre idee), scoprendo realtà oggettive che non conoscevamo per niente e che faremo in modo di comprendere. Anche se potrebbero sconvolgere il nostro abituale modo di pensare.

EATER

In difesa delle fette biscottate

Il fascino delle fette biscottate non è in ciò che sono intrinsecamente, è in ciò che possono essere. Sebbene siano così fragili che praticamente si sbriciolano sotto il peso del tuo respiro, le fette biscottate possono assumere più peso di quanto sia apparentemente possibile.



THE CRITIC

Emergere dall’ombra della Confraternita dei Preraffaelliti

Nata nel 1829, Elizabeth (‘Lizzie’) Siddal non ha mai visto una sua poesia pubblicata nel corso della sua vita. Tra il 1850 e il 1852 si unì alla Confraternita dei Preraffaelliti, facendo da modella per Holman Hunt e Millais, per il quale ha rappresentando la figura di Ofelia. Dal 1853 posò solo per Dante Gabriel Rossetti, di cui divenne musa e amante. Molti studi interdisciplinari si sono concentrati sul recupero culturale di poetesse dimenticate del diciannovesimo secolo. Il libro di Anne Woolley rappresenta un tentativo per colmare questa pecca. L’autrice prende, infatti, Elizabeth Siddal e la trasforma nella leggenda della Confraternita dei Preraffaelliti, per farla risorgere a pieno titolo.



LITERARY HUB

IL PASSEGGERO

ULRICH ALEXANDER BOSCHWITZ, TRAD. PHILIP BOEHM

Il racconto è tratto dal romanzo di Ulrich Alexander Boschwitz, The Passenger , tradotto dal tedesco da Philip Boehm. Boschwitz è nato a Berlino nel 1915 e ha studiato alla Sorbona di Parigi. Durante il suo soggiorno ha scritto due romanzi. Si stabilì poi in Inghilterra nel 1939, ma fu internato in Australia come “nemico straniero” tedesco allo scoppio della seconda guerra mondiale . Nel 1942, gli fu permesso di tornare in Inghilterra, ma la sua nave fu silurata da un sottomarino tedesco e morì insieme a tutti i 362 passeggeri. Aveva ventisette anni.

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di OpenClipart-Vectors e fevzizirhlioglu da Pixabay

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