Perché si dice: Regno delle “Due Sicilie”?

 

Con il nome di “Regno delle Due Sicilie” si identificano i due Regni di Napoli e di Sicilia. Il termine è stato assunto in seguito al fatto che dopo i Vespri siciliani sia i re di Sicilia, per l’effettivo dominio del territorio insulare, e sia i re di Napoli, per non perdere i propri diritti sull’Isola, portarono contemporaneamente il titolo di “re di Sicilia”. Quindi si poteva distinguere un “Regnum Siciliae citra, et ultra Pharum” cioè un Regno di Sicilia “al di qua del faro”, ossia l’Isola vera e propria, e una Sicilia “al di là del faro”, costituita dalla parte meridionale della penisola, ovvero dallo Stato napoletano. Il Faro al quale si fa riferimento è quello posto sul Braccio di San Raineri a Messina.

Nel 1443 Alfonso V il Magnanimo, re d’Aragona e della Sicilia insulare, avendo conquistato lo Stato napoletano, chiamato quindi da tempo Regno di Sicilia, si proclamò “rex utriusque Siciliae” (re di ambedue le Sicilie). Pur essendo unificati sotto un’unica corona, i due territori, divisi dal braccio di mare dello Stretto di Messina, mantennero amministrazioni locali separate. Tuttavia, con la morte di Alfonso V (1458), i due Regni tornarono ad essere distinti.

A partire dal 1734 i Borboni, che governarono sull’Italia meridionale, compresa la Sicilia, ripresero l’antica denominazione e ciò fino alla restaurazione conseguente al congresso di Vienna del 1815, quando venne formalizzata l’unificazione del Regno di Napoli con il Regno di Sicilia, da parte del re Ferdinando (detto IV re di Napoli e III re di Sicilia). Con la legge del 22 dicembre 1816 che sanciva l’unificazione, Ferdinando assunse il titolo di “Ferdinando I re delle Due Sicilie”. Questa unificazione modificava il reale assetto politico e pertanto suscitò le proteste dei Siciliani e della Santa Sede. Quest’ultima si manifestò contraria perché vedeva mutata l’impronta di un Regno che riteneva da sempre suo vassallo. I Siciliani invece protestarono perché, essendo stata abolita la costituzione – che lo stesso re Ferdinando aveva concesso nel 1812 – venivano a perdere i privilegi di autonomia rispetto alla corona. Di fronte all’unificazione, il popolo siciliano si rivalse con l’arma della satira. Il motto ricorrente era: “Fosti quarto e insieme terzo, Ferdinando, or sei primiero, e se sèguita lo scherzo, finirai per esser zero!”

Il Regno delle Due Sicilie, così denominato, durò fino al 1860, sotto Francesco II di Borbone, quando in seguito alla spedizione di Garibaldi e ai Plebisciti del 21 e 22 ottobre fu proclamata definitivamente decaduta la monarchia borbonica e dichiarata l’unione delle Due Sicilie al Regno d’Italia.

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