La Sicilia e le sue culture

 

MANDANICI. Conoscere-pensare-agire, sono le parole chiave di questa sesta edizione della “tre giorni” che coinvolge esperti in differenti discipline per un confronto culturale tra aree cognitive apparentemente distanti fra loro: neuroscienze e psicoanalisi, architettura e design, musica, archeologia, economia, diritto, filosofia, geografia, antropologia, storia. «Questo evento è dedicato a uomini e donne dallo spirito libero che sentono di poter dare un personale e collettivo apporto – commenta Pino Mento, che anima “Archetipi e territorio” nell’organizzare la manifestazione – È un tentativo di “rivisitazione critica” dei concetti di spazio, luogo, ambiente, territorio e paesaggio attraverso una prospettiva antropologica e storica della percezione dei “comportamenti umani” e dei “fenomeni” che in essi avvengono». Quest’anno il tema è “La Sicilia e le sue culture”, centro del Mediterraneo ed incrocio di civiltà. Ciò per diffonderne l’identità, legata ad una insularità vista come una “possibilità sempre aperta”, una singolarità in forma di plurale, con l’intenzione di ricordare memorie segnate nella pietra e nel vento, come le canterebbe il poeta Adonis. Ecco perché le riflessioni sono molteplici quante le facce di un poliedro stellato. Così da domandarsi se esiste una cultura siciliana, se gli eventi sono la sua storia, dove finisca il mito, come si stratifichino i culti, in cosa trovare le tracce della realtà. Quella segnata nelle pagine di storia, nella letteratura dei viaggiatori, nelle mappe dei cartografi. Ecco che, muovendo dall’immaginario, il quadro diventa via via più chiaro quando si mettono a fuoco uomini e luoghi. Che occorre appunto conoscere. Pensare o magari ripensare. Per agire.

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About the author: Sergio Bertolami