A Novara di Sicilia giocano col Maiorchino

 

Lo stemma del paese è rappresentato da un albero di noce; le sue origini affondano nella preistoria come attestano le contrade di Casalini e di Sperlinga; il paesaggio naturale, con la Rocca Salvatesta e la Rocca Leone, le neviere e la pineta di Mandrazzi, offre una serie di elementi fortemente caratterizzanti la geologia, la flora e la fauna del luogo. Numerosi mulini idraulici, oggi ridotti a pochi esemplari, si trovano lungo il torrente San Giorgio ubicato all’inizio del paese, offrendo un interessante esempio di archeologia industriale. Poi ci sono le chiese, il castello intorno al quale si è costituito il primo nucleo del paese, i monumenti ed anche un piccolo museo delle tradizioni popolari.

Questo è il territorio di Novara di Sicilia, un paese in provincia di Messina, situato al confine tra i monti Nebrodi ed i Peloritani, a 650 m. di altezza. Il viaggiatore lo potrà raggiungere sia dalla costa tirrenica che da quella ionica, attraverso la statale 185, partendo da Barcellona e Patti oppure da Giardini Naxos e Francavilla di Sicilia. In questa località non solo ammirerà suggestivi scorci panoramici, leggerà la storia del sito attraverso le sue testimonianze storiche ed artistiche, ma apprezzerà una tavola ricca di prodotti genuini, dei sapori e dei profumi di una cucina ancora fortemente legata al territorio.

Specialità panarie e dolciarie, gustose pietanze a base di carni, verdure e legumi …ed una peculiarità locale: il formaggio Maiorchino. Questo saporito pecorino è stato infatti presentato a Roma, a villa Borghese, nell’ambito di una manifestazione gastronomica, uscendo dai confini isolani e ponendosi all’attenzione di un pubblico più vasto in campo nazionale. Alcuni produttori di Novara di Sicilia e Fondachelli Fantina hanno offerto una degustazione di questo formaggio affiancandolo ad altre produzioni locali. La sua preparazione, a base di latte di pecora, è alquanto elaborata; altrettanto complessa è la stagionatura, scandita da ritmi ben precisi che prevedono la salatura delle forme, la pulitura, la strofinatura e l’oliatura. Dopo circa otto mesi il formaggio è pronto per essere gustato. Al taglio si presenta compatto e dal caratteristico colore giallo della pasta casearia.

La realizzazione del Maiorchino è associata ad un evento risalente al Seicento, per la precisione ad un gioco pubblico, che consiste nel lanciare una forma di cacio lungo un percorso prestabilito, fra vari contendenti e scommettitori. Chi raggiunge il traguardo con meno lanci è il vincitore. Il gioco si svolge durante il periodo carnevalesco, ma il crescente interesse non solo per l’aspetto ludico della manifestazione, ma anche per la qualità e la bontà del prodotto, ha determinato il ripetersi della gara durante il periodo estivo ad uso di emigranti di ritorno e naturalmente di turisti e curiosi. Nella settimana che precede il ferragosto, i numerosi villeggianti saranno pertanto coinvolti in un itinerario in grado di coniugare il bello dell’arte, l’allegria del gioco e la bontà dei sapori.

Fonte immagine:  “Corsa del Maiorchino”

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About the author: Laura Gentile