Antichi mestieri: il tessitore

 

Il mestiere del tessitore

Carlo di Borbone, oltre che re, fu un grande imprenditore. Egli diede vita in prossimità della sua Reggia di Caserta, gli stabilimenti reali di San Leucio, una tra le più antiche fabbriche tessili, dove si creavano stoffe per l’abbigliamento e per le varie tappezzerie del tempo. Mandò persino dei napoletani in Francia, a studiare le tecniche della tessitura. Ciononostante, anche queste tecniche, nella loro evoluzione, approdarono alla meccanizzazione dei processi lavorativi. Con Joseph-Marie Jacquard, inventore del telaio omonimo, le procedure si semplificarono ulteriormente. Il telaio Jacquard, infatti, era mosso da una semplice scheda perforata. Il telaio era controllato da un solo dipendente. Erano gli albori della moderna informatizzazione. Vi possiamo dire che questi telai di San Leucio sono stati ripristinati ed oggi sono funzionanti, da quelli più antichi e casalinghi (che i tessitori tenevano in casa ad uso familiare) al telaio Jacquard con le sue schede.

Anche il lavoro del tessitore è, quindi, tra i mestieri che sono andati scomparendo. Ma c’è da chiedersi: ovunque? Forse in Iran o Afghanistan, non sono stati avvertiti dell’arrivo dell’industrializzazione, perché continuano a produrre i loro tappeti con il telaio (se non a mano). Tappeti che sono da noi apprezzati e comprati. Esiste, quindi, ancora una nicchia di mercato, forse piccola, ma molto valutata.

 

Per saperne di più: Complesso monumentale del Belvedere di San Leucio.

TESSITURA: ENCICLOPEDIA TRECCANI
http://www.treccani.it/enciclopedia/tessitura/

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