Antichi mestieri: il tappezziere

 

Anche il mestiere del tappezziere ha un’origine storica. Per ritrovare lavori di tappezzeria, bisogna risalire all’epoca dei Babilonesi e degli Egizi. Insomma, in Oriente. Da noi, in Europa, le prime avvisaglie si hanno nella Francia dell’VIII secolo. Ma è all’epoca delle crociate, che si diffonde veramente la pratica tessile. Questa col passare del tempo, trovò applicazioni nelle case signorili, ma, in particolare, nelle chiese. Oggetto: tende, sofà e sedie imbottite. Tuttavia, il vero successo del mestiere arriva dal XIX secolo con l’invenzione dei mobili imbottiti, quali poltrone e divani. La loro strumentazione, per lo più d’origine storica, ne di mostra la complessità. Per fare qualche esempio: il martello “da tappezziere”, il tirachiodi, le tenaglie, il punteruolo, il “tiracinghie”, taglierine, oltre agli strumenti per il cucito, le forbici da sartoria, forbici curve, e altri strumenti.

Nelle nostre città i tappezzieri sono ovunque, ma il loro è un lavoro che richiede grandi capacità artigianali e attenzione nei particolari. Se si vuole avere successo, il tirare a campare o la superficialità devono essere bandite. Lavorano principalmente sul rifacimento ed il restauro di vecchi mobili. L’alternativa è trovare impiego nel settore della produzione di nuovi mobili in grandi aziende.
Il loro mondo è, quindi, quello delle stoffe nell’arredamento, cioè mobili con sedute soffici, tende, ma anche tappeti. Tuttavia l’occupazione principale è la pratica artigiana, quella del fare. Spesso si appoggiano a negozi specializzati nella vendita dei tessuti d’arredo, che non mancano certamente. Bellezza, cura del dettaglio, comodità e morbidezza sono il loro sinonimo.

ENCICLOPEDIA TRECCANI: TAPPEZZERIA

Salotto, Wallace Collection, Londra

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