Chi vuole uccidere Babbo Natale?

 

Durante le festività natalizie del 1951, un fatto di cronaca assurge all’attenzione non solo della stampa nazionale,ma anche di un grande antropologo come Lévi-Strauss, che nel 1952 dà alle stampe sulle pagine di Tempi moderni un saggio divenuto un classico: “Babbo Natale giustiziato”. Lo studioso prende in considerazione la notizia che davanti alla cattedrale di Digione per iniziativa di alcuni fedeli, è stato bruciato un fantoccio di Babbo Natale. il corrispondente del quotidiano “France-Soir” fornito il resoconto della manifestazione: «Ieri pomeriggio Babbo Natale è stato impiccato all’inferriata del duomo di Digione e arso pubblicamente sul sagrato. La spettacolare esecuzione si è compiuta sotto gli occhi di parecchie centinaia di fanciulli dei patronati. Era stata fissata con il consenso del clero che aveva condannato Babbo Natale quale usurpatore ed eretico. L’accusa è di aver paganizzato la festa di Natale dopo essersi insediato come un parassita occupando sempre più spazio. Gli si imputa soprattutto s’essersi introdotto in tutte le scuole pubbliche dalle quali, invece, è stato scrupolosamente bandito il presepe». La città di Digione si divide, così le autorità comunali decidono una contro-manifestazione resuscitando il vecchietto dalla barba bianca in Municipio. Lévi-Strauss comprende che non si tratta di un semplice fatto di cronaca. Nel saggio “Le Père Noël supplicié” coglie il senso di questa frastornata iniziativa: il clero digionese non ha fatto che inscenare una sacra rappresentazione, in realtà preparando la resurrezione dell’odiato Babbo Natale. Conclude infatti lo studioso francese: «Grazie all’autodafé di Digione, ecco che l’eroe è stato ricomposto con tutti i suoi caratteri e non è certo uno degli aspetti meno paradossali di questo affaire insolito, quello per cui, volendo farla finita con Babbo Natale, i canonici digionesi altro non hanno fatto che restaurare nella sua pienezza, dopo un’eclisse di qualche millennio, una figura rituale, di cui, con la pretesa di demolirla, si sono invece assunti, proprio loro, l’onere di provarne il carattere perenne».

Leggete il saggio in originale: Claude Lévi-Strauss, Le Père Noël supplicié, in revue Les Temps Modernes, n.77, 1952, p.1572-1590.

Fonte immagine: Rendezvous With Claude Levi-Strauss / http://www.gettyimages.it/

Ottobre 1985, il filosofo ed antropologo Claude Lévi-Strauss, nel suo appartamento nel 16 ° arrondissement di Parigi, in occasione della pubblicazione del suo libro 'Guarda, ascoltare, leggere'. In posa nel suo ufficio.

Ottobre 1985, il filosofo ed antropologo Claude Lévi-Strauss, nel suo appartamento nel 16 ° arrondissement di Parigi, in occasione della pubblicazione del suo libro ‘Guarda, ascoltare, leggere’. In posa nel suo ufficio.

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