Opportunità di sviluppo per le Isole Minori

 

Nello scenario dell’arcipelago della Maddalena, il ministro Franceschini ha firmato il Contratto di Sviluppo per i Beni Culturali e il Turismo nelle Isole Italiane e del Mediterraneo. Rappresenta, come ha spiegato, «un impegno del Governo a intervenire su un settore trascurato per troppo tempo». L’accordo, sottoscritto con l’Associazione Nazionale Comuni e Isole Minori (ANCIM) e con le Regioni Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana, punta a trasformare un patrimonio dal carattere insulare in una reale opportunità. Il fine è realizzare una strategia complessiva di difesa e conservazione della natura, di sviluppo sostenibile e adeguamento infrastrutturale materiale e immateriale del sistema delle Isole minori: 36 comuni con oltre 200.000 abitanti che accolgono milioni di visitatori nel corso dell’estate. La Sicilia schiera le sue bellezze: Favignana, Lampedusa e Linosa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria, S. Marina Salina, Ustica. L’intento è valorizzare peculiarità e diversità, trasformando le debolezze in punti di forza. Riferimento è il DUPIM (Documento Unico di Programmazione delle Isole Minori), che in sintesi punterà a riqualificare i centri abitati, recuperando quel patrimonio storico ed edilizio che potrebbe svolgere funzioni turistiche e culturali. Terreno fertile saranno le attività produttive tradizionali, anche adottando uno specifico marchio di qualità. Il tutto inserito in un sistema di rete materiale e immateriale. Il patto ha chiaro, fra i suoi step, che si potrà agevolare il percorso stabilito solo ricercando e realizzando azioni comuni di sviluppo nell’area del Mediterraneo. Occorrono quindi nuovi modelli di cooperazione e di integrazione e una grande forza di volontà.

 

About the author: Sergio Bertolami