Uscire dal sentiero battuto della logica comune

 

Il pensare differente, ricordato la scorsa settimana, si richiama alla tag-line «Think different» inventata per “oggettivare”, nei prodotti Apple, un insolito approccio creativo. È bene, infatti, evidenziare che si può riuscire a risolvere una molteplicità di interrogativi, osservando le questioni da angolazioni diverse. Ciò significa prescindere da logiche sequenziali, che spesso portano ad individuare percorsi ideali irrealizzabili di fronte ad infiniti ostacoli. Molte volte l’alternativa è intuire soluzioni fuori dalla rigida consequenzialità logica. Ad esempio, fare recuperare a questa città un amor proprio, progressivamente smarrito, continuando a parlare di identità nei pubblici dibattiti o su libri e giornali, si finisce col rivolgersi solo a quanti sono già sensibilizzati sul tema. Collateralmente esiste una moltitudine che non frequenta dibattiti e non legge. Come attrarre il loro interesse? “Oggettivando” la realtà, ovverosia restituendo l’astrazione di un pensiero attraverso una evidenza materiale. Come può essere la maglietta “Free Tibet” del nostro sindaco Accorinti – osteggiata da alcuni o al contrario amata da altri – che non simboleggia solo un Tibet oppresso, bensì una Messina realmente libera di cercare e ritrovare sé stessa. “Oggettivare” l’attenzione sulla Galleria Vittorio Emanuele e recuperarla con una gara di solidarietà, come è riuscita a fare l’assessore Ursino, ha rivitalizzato la percezione dei beni monumentali da valorizzare. Tale oggettivazione rende, quindi, espliciti concetti comunemente inafferrabili. Supera gli elementi materiali per estendersi a quelli immateriali, come sono le idee. E con queste idee animare quel processo di costruzione sociale di una realtà che vorremmo migliore.

About the author: Sergio Bertolami