Primo incontro del mattino

 

Se a te non va di leggere, a me non va di scrivere – disse Théophile al suo interlocutore – mentre continuava a girare il cucchiaino nella tazzina variopinta di caffè nero. Perché scrivere è pur sempre ripetere cose già dette come se fosse la prima volta; tanto chi non ama leggere non le ha mai lette. Théophile bevve d’un fiato il suo caffè. Poi inzuppò il biscotto nella tazzina e capì la prima verità della giornata, cioè che era inutile inzuppare un biscotto in una tazzina senza caffè, come era inutile inzuppare una idea, qualunque idea scaturisse da quella conversazione, nella testa vuota di qualcuno che non ha idea di qualsiasi idea Théophile volesse comunicargli. Fu allora che vide in cielo un palloncino sfuggito di mano a un bambino. Era colorato di colori vivaci come la sua tazzina di caffè e capì la seconda cosa della giornata, cioè che era inutile voler trovare qualcosa che unisse i colori di una tazzina con i colori di un palloncino, se non che ogni cosa ha il suo colore e i colori possono essere vivaci come quelli del palloncino e della tazzina, oppure spenti e sbiaditi come certe giornate in cui il sole era velato di nubi e persino la conversazione nel bar del mattino si faceva influenzare dal tempo atmosferico. Ecco perché gli veniva da pensare: che atmosfera pesante! Anche se l’atmosfera non aveva un vero e proprio peso, ma era solo uno stato d’animo che lasciava Théophile con la bocca amara. Allora decise che avrebbe sorseggiato un’altra tazza di caffè, ma questa volta avrebbe messo due zollette di zucchero anziché una sola come aveva fatto col primo caffè del mattino. Comprese allora la terza cosa di quella giornata particolare, cioè che dopo il primo caffè puoi prendere un secondo caffè e anche un terzo e un quarto. E capì anche che non era necessario prendere tutti quei caffè con lo stesso interlocutore e che se avesse incontrato una persona con la voglia di leggere quello che lui avrebbe voluto scrivere forse gli sarebbe tornata la voglia di riprendere a scrivere. Si trattava di trovare il lettore giusto. Fu allora che si pose la prima domanda vera della giornata: in quale caffè lo avrebbe trovato?

Théo Feel, Racconti senza senso nella babele delle lingue.

Pubblicato da Entasis.it il sito targato Experiences

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