Sedia Thonet: immutata da oltre 150 anni?

 

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“Chi non conosce le sedie di Vienna, che per eleganza …” Così scriveva la Corriere di Catania l’8 maggio 1882. Già, chi non le conosce oggi quasi 140 anni dopo.

La “Sedia di Vienna”, “sedia alla viennese”, “sedia con la paglia di Vienna” o semplicemente “sedia in stile Thonet”. Ci sembrano tutte uguali, tutt’al più con qualche modifica nei riccioli o nella paglia dello schienale. Quando si pensa a questi prodotti l’immagine che ci viene in mente è subito quella della famosa nr. 14.

Un prodotto è costruito in soli 6 pezzi   che viaggia smontato e con una dozzina di viti e che viene assemblato nei negozi dislocati nei vari paesi. Il prezzo originario a listino era talmente basso che era l’equivalente del costo di tre dozzine di uova o di un litro e mezzo di “buon vino della casa”. Un successo è planetario. Intorno al 1930 si calcola che di quel modello ne sono stati venduti oltre 50 milioni di esemplari.  Si capisce perché allora pensiamo a quel modello!

‘Al Moulin Rouge’ di Henri Toulouse-Lautrec, con la sedia Thonet N. 14

Le sedie erano prodotte in varie tinte: noce, faggio, mogano particolarmente apprezzato il color ebano; Le tinte venivano date a pennello con aniline ad acqua. Il cliente poteva costruirsi la propria sedia non solo per il colore ma per il materiale del sedile (paglia, compensato o imbottito) con rinforzi aggiuntivi tra sedile e schienale (i famosi arcanti) e con viti di rinforzo al sedile.

Le sedie Thonet si adattavano poi benissimo ai locali pubblici; le sedie erano leggere e resistenti, facili da spostare, da pulire, da aggiustare; la grande scelta di gamma permetteva di non confondersi con altri locali concorrenti ma permetteva anche qualità (e prezzi) diverse; l’azienda Thonet introdusse già negli anni ottanta  i sedili e gli schienali di compensato che abbassarono ancora di più i costi ed eliminarono le problematiche legate alla paglia e al costo di impagliatura nel caso di rotture. Non solo: il compensato permise di personalizzare gli schienali e i sedili non solo con decori floreali o geometrici ma con scritte e i nomi dei Cafè stessi.

Testimonianza di ciò ne sono le fotografie dell’epoca (Paul Verleine nel 1892 o, sempre a Parigi, Ernst Hemingway al Cafè La Rotonde, Sthendal a Padova al Cafè Pedrocchi) e le varie pubblicità (in Francia la Mokaine, in Italia i magazzini Mele, o la birra Metzger illustrata da Dudovich ad esempio) o i quadri (Toulousse Lutrec, Steinlen, Völkel, Irolli, Evenpoel) che raffigurano sempre gli avventori dei bar di un tempo seduti su delle sedie in legno curvato.

 

[Ringraziamo l’arch. Giovanni Renzi per l’attenzione che ci ha riservato, contribuendo ad eliminare le inesattezze ravvisate in questa pagina. l’arch. Renzi è un esperto che si occupa professionalmente di consulenza e formazione sulla storia del marchio Thonet, datazione pezzi storici, organizzazione di mostre (Friedberg, Udine, Milano), valutazione del materiale storico. Molti articoli sull’attività di questa storica azienda si possono trovare sul suo Blog www.legnocurvatodesign.it ].

 

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