Città d’eccellenza: Torre Annunziata e Gragnano

 

Il momento di passaggio tra bottega ed industria, registra un ingrandimento produttivo dei pastifici. Si passa dalle piccole società di vermicellari con i mugnai, che ne rendono possibile l’attività, a mugnai che da soli svolgono tutte le varie attività della lavorazione, conquistando la gran parte del mercato. Capita così anche a Napoli. Sebbene la transizione risulti infausta per i vermicellari locali, si viene a potenziare in questo modo la produzione, che porterà alle industrie vere e proprie del futuro. Torre Annunziata e Gragnano, in primis. In queste zone, infatti, esistevano mulini sin dal medioevo, posti lungo il corso dei torrenti, ai piedi del versante nord-occidentale dei Monti Lattari. Con lo sfruttamento di tale sistema idraulico, breve sarà il passo dai mulini ad acqua ai pastifici. Così come breve sarà anche il passo che porterà alcuni nobili a trasformarsi in imprenditori. A Gragnano, troviamo, tra il XVII e il XVIII secolo, la famiglia Quiroga-De Antonio, che possedendo terre e canali, darà vita a circa 25 mulini, tra Gragnano e il lido di Stabia.

Ugualmente, Muzio Tuttavilla, conte di Sarno, proprietario di Torre Annunziata, crea un ampio canale, in seguito denominato il “canale del conte”. Oltre questo, il conte fa costruire diversi mulini idraulici e diventa fornitore di farina e semola per l’Annona di Napoli. Con la realizzazione di un altro canale (il bottaro), lungo il corso del fiume Sarno, verranno costruiti altri mulini, sempre con funzionamento ad acqua. La zona di Torre Annunziata, rifornita di granaglie e farine, supporta perciò la lavorazione della pasta del paese, con la consequenziale crescita del numero di pastai, tanto da originare un ordine autonomo dei pastai della zona, concorrenziale agli altri pastifici delle aree limitrofe. Fra tali aree la stessa Gragnano, che in quel periodo contava solo due pastifici, si svilupperà più lentamente. Tutto sommato, però, tale lentezza permetterà una migliore qualità del prodotto. Anche i vermicellari di Napoli tentarono di boicottare i rivali di Torre Annunziata, con tutti gli espedienti possibili. Nonostante ciò, il paese si imporrà ugualmente. Lo conferma un viaggiatore francese, di passaggio nella città partenopea e nel XIX secolo, Lorenzo Giustiniani, che loda Torre Annunziata per la ricchezza dovuta proprio al successo dei pastai del piccolo paese vesuviano.

La battaglia economica tra Torre Annunziata e Gragnano durerà a lungo. Nel 1859 la presenza produttiva di Gragnano aumenterà notevolmente, riuscendo a contare ben 81 opifici e producendo, già alla data, una pasta considerata da tutti di altissima qualità.

 

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