Skira editore: LORENZO MATTOTTI. Storie, ritmi, movimenti

Skira editore

a cura di Melania Gazzotti

Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti, catalogo della mostra in corso fino al 28 gennaio 2024 al Museo di Santa Giulia a Brescia, riunisce per la prima volta una vasta selezione di opere realizzate dal celebre disegnatore, illustratore e regista in relazione ai tre ambiti della creazione artistica che più hanno influenzato il suo lavoro: la musica, il cinema e la danza.

Informazioni

24 × 28 cm, 224 pagine
150 colori; cartonato
ISBN 978-88-572-5086-1
€ 40,00

In mostra:
Brescia, Museo di Santa Giulia
Fino al 28 gennaio 2024

In un lungo viaggio che parte dalla scena underground degli anni settanta e arriva alle realizzazioni più recenti, il volume mette in luce alcune delle tappe più rilevanti della lunga carriera di Mattotti, mostrando la sua straordinaria capacità di eccellere in molti linguaggi, dal fumetto all’animazione, passando per la pittura. Le opere presentate vogliono appunto sottolineare questa propensione dell’artista a sperimentare tecniche e stili differenti arrivando a infrangere le barriere tra i generi.

Introdotto dai contributi di Melania Gazzotti, Marco Belpoliti e Daniele Barbieri e corredato di un’intervista della curatrice a Lorenzo Mattotti, il volume è suddiviso in tre capitoli principali, corrispondenti alle tre sezioni tematiche (Musica; Danza; Cinema).

Per la musica oltre alle prime storie a fumetti ispirate alle sonorità del rock, vengono presentate le illustrazioni raccolte nel libro di Lou Reed The Raven (2011) e le grandi tavole a china, disegnate per la messa in scena dell’Hänsel und Gretel (2009) di Engelbert Humperdinck alla Philharmonie di Parigi. Nella sezione dedicata alla danza spiccano alcuni dei disegni raccolti nel libro Carnaval (2005), frutto dell’esperienza immersiva dell’artista al carnevale di Rio de Janeiro, e tre grandi tele inedite appartenenti a un ciclo di opere sulle danze collettive.

Infine, per il cinema, insieme a una serie di lavori legati agli interludi per i tre episodi del film Eros di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-wai vengono presentati degli estratti di tutte le animazioni realizzate da Mattotti, con i relativi disegni preparatori. Uno spazio particolare viene dedicato al suo ultimo cortometraggio: La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019), tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati.


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Indagine sul Multipolarismo: pareri a confronto a cura di Tiberio Graziani 

Autore: Lorena Nistor – 31/5/2023

Quando più potenze mondiali esercitano un’influenza significativa nella politica internazionale, si suole adoperare il termine multipolarismo che indica infatti la presenza di più poli di potere nel sistema internazionale. La raccolta di saggi Indagine sul multipolarismo. Pareri a confronto della Collana Giano – Affari Internazionali, diretta da Tiberio Graziani, si incentra proprio sullo studio di questa affascinante e dibattuta teoria delle relazioni internazionali, fornendo al lettore un ampio ventaglio di argomentazioni favorevoli o contrarie alla compatibilità di questo termine-concetto con l’attuale situazione politica mondiale.

Parecchi studiosi, infatti, si stanno interrogando circa la natura del sistema internazionale del XXI secolo e gli ipotetici scenari del futuro. Il lento declino degli Stati Uniti, quale faro internazionale, ha subìto una forte accelerazione dopo la crisi economica del 2008, comportando la fine dell’unipolarismo statunitense, ma alcuni reputano prematuro un discorso sul multipolarismo: si starebbe verificando, piuttosto, un revival del sistema bipolare, il quale vedrebbe la grande potenza transatlantica impegnata a fronteggiare un nemico divenuto inaspettatamente potente negli ultimi decenni, la Repubblica Popolare Cinese.

Il filo conduttore che sembra mettere d’accordo le argomentazioni a favore dell’uno o dell’altro sistema è l’accelerazione, da parte della pandemia, di preesistenti tendenze nelle relazioni internazionali e la netta convinzione che si stia assistendo a un’importante fase di transizione. Equilibrio multipolare o passaggio a una bipolarità pericolosa? di Aymeric Chauprade, in particolare, sottolinea come il Covid-19 abbia provocato una crescente globalizzazione digitale che ha posto sotto i riflettori la prodigiosa crescita della civiltà cinese, nei cui confronti, specialmente dopo l’espansione del virus, sembra serpeggiare un grande timore a livello mondiale. Molti autori sono concordi nell’affermare che Washington e Pechino siano i protagonisti di una nuova forma di bipolarismo, seppur con peculiarità diverse rispetto al passato: la Cina rappresenta la prima nazione non caucasica e non cristiana a egemonizzare le relazioni internazionali, oltre a rivelarsi un rivale molto più impegnativo a livello di economia, scienza e tecnologia rispetto all’allora Unione Sovietica (Gli scenari globali del futuro, Côme Carpentier de Gourdon). In La sfida tecnologica globale, un multipolarismo ancora incompleto, Andrea Muratore utilizza il termine “bipolarismo tecnologico” per alludere alla dimensione in cui viene portato avanti il confronto tra le due potenze, per poi riferirsi a un “multipolarismo incompleto” alla luce dell’importante ruolo che anche altri attori internazionali, quali Russia e Unione Europea, ricoprono nella contesa.

Il breve saggio intitolato L’illusione di un nuovo bipolarismo (Alexey A. Gromyko), al contrario, dimostra come difficilmente potrebbero ricrearsi le condizioni necessarie per l’affermarsi di un sistema internazionale bipolare come quello della Guerra Fredda. L’era della globalizzazione e la scarsità di alleati cinesi, infatti, rendono impossibile la divisione del mondo in due blocchi ideologici isolati. La Cina è debole in termini di capacità e influenza, come si evince anche dal suo scarso potere all’interno delle organizzazioni internazionali, e non viene accettata dagli Stati Uniti come un rivale alla pari (La bipolarità e le sue relazioni con multipolarità e unipolarità, Huasheng Zhao). Per questo motivo, nonostante l’ascesa di Pechino abbia provocato un’erosione dell’egemonia americana, vige ancora di fatto l’incertezza circa l’esatta redistribuzione del potere geopolitico globale: questa fase di assestamento potrebbe dunque provocare tensioni interstatali prima del raggiungimento di un nuovo equilibrio (La transizione dell’ordine mondiale verso il multipolarismo: dibattiti e tendenze, Zeno Leoni). Il rischio è che neanche le Nazioni Unite possano essere in grado di mitigare tali tensioni, come riflette Paolo Bargiacchi nel saggio intitolato Approcci multilaterali e pulsioni unilaterali nel diritto internazionale: da una parte, vengono compiuti alcuni sforzi per favorire l’approccio multilaterale alla risoluzione di questioni concernenti la sicurezza e la pace mondiali, come i tentativi di riforma del Consiglio di Sicurezza per assicurare maggiore rappresentatività dei Paesi del mondo e capacità di adattarsi al continuo evolversi degli scenari geopolitici; dall’altra, risulta evidente come gli Stati ricorrano sempre più spesso all’uso unilaterale della forza, appellandosi all’istituto della legittima difesa piuttosto che al sistema di sicurezza collettivo del Consiglio di Sicurezza, il che potrebbe rendere le interazioni inter-statali sempre più ostili e ipoteticamente conflittuali indipendentemente dal tipo di sistema, bipolare o multipolare, che si ritiene attualmente esistente.

In conclusione, questo volume, impreziosito da un ampia prefazione del prof. Alessandro Colombo, non pretende né riesce a fornire risposte certe: piuttosto, consente a chi legge di acquisire le nozioni e gli strumenti utili alla formulazione di una propria valutazione, critica e responsabile, dello scacchiere internazionale contemporaneo.

Scheda del libro

INDAGINE SUL MULTIPOLARISMO.
Pareri a confronto

A cura di Tiberio Graziani – Prefazione di Alessandro Colombo

Autori: Paolo Bargiacchi, Alberto Bradanini, Côme Carpentier de Gourdon, Aymeric Chauprade, Aleksej Gromyko, Phil Kelly, Andrej V. Kortunov, Zeno Leoni, Andrea Muratore, Igor Pellicciari, Emanuel Pietrobon, Huasheng Zhao

Collana Giano. Relazioni Internazionali diretta da Tiberio Graziani.

Edizioni Callive, Roma 2023 – ISBN 9788889991749 – € 20

Indice

PREFAZIONE

Alessandro Colombo

APPROCCI MULTILATERALI E PULSIONI UNILATERALI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE

Paolo Bargiacchi

MULTIPOLARISMO, È PROPRIO COSÌ?

Alberto Bradanini

GLI SCENARI GLOBALI DEL FUTURO. Le alternative possibili.

Côme Carpentier de Gourdon

EQUILIBRIO MULTIPOLARE O PASSAGGIO A UNA BIPOLARITÀ PERICOLOSA?

Aymeric Chauprade

L’ILLUSIONE DI UN NUOVO BIPOLARISMO

Alexey A. Gromyko

LA TRANSIZIONE DELL’ORDINE MONDIALE VERSO IL MULTIPOLARISMO: Dibattiti e tendenze

Zeno Leoni

LA SFIDA TECNOLOGICA GLOBALE, UN MULTIPOLARISMO ANCORA INCOMPLETO

Andrea Muratore

LA GUERRA GLOBALE DEGLI AIUTI AL TEMPO DEL COVID-19. Dal multilateralismo al bilateralismo multiplo?

Igor Pellicciari

MULTILATERALISMO E IDEOLOGIA. Le chiavi di volta per la transizione multipolare

Emanuel Pietrobon

LA BIPOLARITÀ E LE SUE RELAZIONI CON MULTIPOLARITÀ E UNIPOLARITÀ

Huasheng Zhao

TRA POLICENTRISMO E BIPOLARISMO. Le interpretazioni russe sull’evoluzione dell’ordine mondiale

Andrej V. Kortunov

LA TRANSIZIONE ATTUALE DELLA POLITICA GLOBALE. Bipolarismo o multipolarismo?

Phil Kelly

NOTA SUGLI AUTORI

Disponibile su mediabooks.it o su AMAZON e nei principali stores librari
mail: mediabooks.it@gmail.com facebook: media&books – www.mediabooks.it – +39 371 4170580

(Dalla quarta di copertina) Sono trascorsi appena tre decenni da quando i paesi NATO, offuscati dalla sbornia del dopo Guerra Fredda, annunciavano la “fine della storia”. In quel momento di euforia, si diceva che gli stati non contavano più, che la geopolitica era materia obsoleta, e che l’era unipolare permetteva all’Occidente di godersi una “pausa strategica”. Ma già nel 2008, meno di vent’anni dopo, si capiva che in molti avevano cantato vittoria troppo presto. L’estate del 2008, in questo senso, aveva portato un bagno (freddo) di realtà. Mentre la Cina, con la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino mostrava al mondo la vastità delle proprie risorse, e la Russia ristabiliva la propria influenza nello spazio post-sovietico invadendo la Georgia, gli Stati Uniti facevano facevano fronte ad un 11 settembre finanziario che ne metteva a nudo le proprie fragilità. Alla luce della fase storica apertasi con questo passaggio e dei drammatici avvenimenti innescati dalla crisi russo-ucraina del 2014 e del 2022, ecco una importante raccolta di saggi internazionali sul Multipolarismo.

Elina Gugliuzzo – Una gentildonna inglese e il “mal mediterraneo”

La peste di Tripoli 1784-1786

“Madamigella, avete mai visto la peste?”: a questa domanda, posta nel Candido di Voltaire, risponde una gentildonna inglese. Miss Tully narra dieci anni di soggiorno a Tripoli, dal 1783 al 1793. Le sue lettere, interrogate a partire dall’epidemia del 1784- 86, sono vivide rappresentazioni non solo della peste, ma anche della società maghrebina. Si tratta di una fonte poco utilizzata, mentre è ricca di spunti sia in direzione della storia ambientale che di quella sociale. Il volume è frutto di autentica originalità, di un punto di vista metodologico innovativo e aperto al confronto con la storiografia internazionale. L’episodio epidemico è inserito nella lunga durata temporale della seconda pandemia di peste e nel più ampio spazio mediterraneo.

Copyright Società Editrice Dante Alighieri Srl 2022


SISEM – Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna

Glenn Cooper – La quarta profezia

Tui, Spagna, 1943. La fine è vicina, Lúcia dos Santos ne è convinta. Ventisei anni fa, a Fátima, è stata scelta dalla Madonna per custodire il suo ultimo segreto, con la promessa di portarlo con sé nella tomba. Ma ora Lúcia deve infrangere quel giuramento. Non può più tacere, l’ultima profezia è troppo pericolosa, troppo devastante: se morisse con lei, l’umanità intera sarebbe perduta…
Piazza San Pietro, oggi. Un uomo si fa largo tra i fedeli radunati per ammirare la nuova Pietà di Michelangelo, la prima copia dei capolavori che papa Celestino ha messo all’asta per creare un fondo da destinare ai più bisognosi. L’uomo si allontana, disgustato da quel papa debole e sacrilego, profanatore dei tesori di Santa Madre Chiesa. Ma presto la collera del Signore si abbatterà sul mondo…
Lisbona, oggi. Mancano dieci giorni alla messa di canonizzazione di suor Lúcia, quando Cal Donovan viene richiamato d’urgenza in Vaticano. Il papa ha ricevuto una lettera anonima in cui gli si intima di dimettersi prima della cerimonia, altrimenti il suo destino sarà segnato. Negli anni, Celestino VI ha dato prova di grande coraggio, sfidando le tradizioni e le frange più conservatrici della curia. Eppure Cal non lo ha mai visto così spaventato. Perché chiunque abbia scritto quelle parole sembra alludere a un mistero che da oltre un secolo minaccia l’esistenza stessa della Chiesa e che potrebbe cambiare per sempre il corso della Storia. E adesso tocca a Cal Donovan scoprirlo, per il bene di tutti noi…

Testo tratto dalla scheda editoriale su IL LIBRAIO
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IMMAGINE DI APERTURA – copertina del libro 

Marco Vichi – Non tutto è perduto

Il commissario Bordelli è andato in pensione e la malinconia si fa sentire, nonostante la presenza sempre più stretta della bella Eleonora e le immancabili cene della Confraternita. Il giovane sessantenne fa lunghe passeggiate in collina, ripensa al passato, e a poco a poco si fa strada nella sua mente l’idea di risolvere l’unico caso della sua carriera rimasto insoluto: un ragazzo, figlio di un industriale fascista, ucciso nel 1947 con diverse coltellate… forse una vendetta? Era la sua prima indagine, e all’epoca non era riuscito a venirne a capo, anche perché molto presto era arrivato l’ordine di lasciar perdere, non era il clima giusto per rovistare nelle tragedie della guerra, l’Italia aveva bisogno di pace e di serenità. Ma adesso, dopo ventitré anni, può provare a risolverlo, anche se non ufficialmente. Nel frattempo cerca di dare una mano a Piras, diventato vice commissario, e finisce per ritrovarsi alle prese con due crimini odiosi che reclamano giustizia, una giustizia che forse andrà cercata al di fuori delle regole…

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Alessandro Mancuso inaugura una nuova impresa editoriale e la collana Circuitus Siciliae

Un agricoltore assai smozzicato, tutto sulla vita e l’opera del pittore e scultore Libero Elio Romano.
Il libro, scritto da Vittorio Ugo Vicari, inaugura la nuova impresa editoriale del fotografo messinese Alessandro Mancuso. La collana Circuitus Siciliae interamente dedicata agli studi d’arte nell’Isola

Alessandro Mancuso è un editore e fotografo messinese di consolidata esperienza (nel suo curriculum la casa editrice Magika e la rivista «Karta»). Con il volume Un agricoltore assai smozzicato. Formazione fiorentina e residenza siciliana di Libero Elio Romano egli inaugura una nuova impresa editoriale e una collana (Circuitus Siciliae) interamente dedicata agli studi d’arte nell’Isola.

Il libro, scritto da Vittorio Ugo Vicari, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle arti di Catania, analizza la vita e l’opera del pittore e scultore Libero Elio Romano (1909-1996) autore tra i più significativi del Novecento siciliano, titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia etnea nella sua tarda età.
Si tratta dello spaccato esemplare di una biografia formatasi a cavallo tra le due guerre tra Catania, Roma e Firenze, che durante il ventennio maturò una maniera in bilico tra istanze artistiche internazionali, congiunture italiane e forme compiute di ‘resistenza culturale’ al regime fascista. Una vita apparentemente appartata nell’enclave di Morra, contrada dell’ennese, che invece cela avventure, militanze e passioni molto intense, assumendo a tratti le sembianze di un romanzo neorealista.

Nella stesura del volume l’autore si è avvalso di molte fonti documentarie e della collaborazione diretta dei figli e nipoti dell’artista. Le opere in esso presentate vengono quasi esclusivamente da quell’intima cerchia e sono perlo- più inedite o poco note. La prefazione del testo è stata affidata a Giuseppe Frazzetto che fu tra i suoi amici più cari, recensore della sua opera in molte occasioni e curatore dell’ultima sua mostra antologica, nel 1995 a Castello Ursino di Catania.

Libero Elio Romano emerge dal libro con lo statuto dell’eretico; il suo ritiro nelle campagne dell’entroterra siciliano durante e dopo la guerra, poeticamente corrisponde con la volontà di rifiuto che il suo amico Eugenio Montale ci lascia in pochi versi scarni. Romano vivrà larga parte della sua vita in disparte perché sa ciò che non è, ciò che non vuole e silenziosamente, magistralmente, dipinge ciò che più conta: la terra, i cicli della vita, le nature morte, le donne, le colline, il mare. La sua maniera pittorica ricorda la scultura, una “costruzione quasi geologica” del paesag- gio fatto di forre, sbalanchi, cretti, quando nella Sicilia interna primeggiavano i seminativi da raccolto, i maggesi e il lavoro dei campi era un’impresa titanica. Modellati di creta sembrano anche i corpi delle modelle nude, espressione di sensualità e abbandono alla vita ferace, stagliate su fondi che somigliano agli orizzonti alluvionali d’autunno, quando l’azzurro del cielo è costantemente smentito da venti forti e algidi che rovesciano sulle terre nuvole improv- vise e improvvisi temporali. Modellate nella creta sono, infine, le sue nature morte, che vibrano in un canto come le povere cose di Giorgio Morandi, appena rotte dal cromatismo acceso e carnale di un fiore selvatico o di un frutto campestre.

Per questo insieme di ragioni, Un agricoltore assai smozzicato va considerato un libro necessario. Esso consente il transito di un artista del novecento siciliano dalla dimensione della critica a quella della storia dell’arte, collocando Libero Elio Romano al definitivo posto che gli compete: tra i grandi della sua generazione.

Vittorio Ugo Vicari, Un agricoltore assai smozzicato. Formazione fiorentina e residenza siciliana di Libero Elio Romano, Alessandro Mancuso Editore, Venaria Reale 2021.

IMMAGINE DI APERTURA  – Copertina del libro

Marco Goldin – Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo

“Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo”
edito da La nave di Teseo, sbanca su Amazon:
dall’uscita continua a essere il più venduto del comparto

Che “Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo”, il nuovo libro di Marco Goldin edito da La nave di Teseo si configurasse come un grande successo, lo si è capito dall’entusiasmo che ha accompagnato la sua prima presentazione pubblica, lo scorso 21 ottobre a Padova. Lunghi applausi delle 500 persone presenti, richieste di dedica, calore alle stelle.


Il volume (600 pagine, 200 illustrazioni a colori nel testo, 24 euro) era uscito in libreria la mattina stessa e già erano evidenti i segnali che il debutto sarebbe stato assai significativo. Dalle prenotazioni in libreria, decisamente al di fuori da ogni schema per un libro di saggistica, all’effervescenza nell’on line, all’attesa degli ammiratori di Goldin e di Linea d’ombra. E, infatti, puntualmente, “Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo” ha conquistato subito il primato nel suo comparto nelle vendite su Amazon e per tutti questi giorni non si è allontanato da quella posizione. Ottima la risposta anche delle librerie, che stanno chiedendo il rimpiazzo delle copie vendute. Ottimo anche il giudizio dei lettori, affascinati dalla ricognizione critica e storica sull’arte internazionale del XIX secolo fatta da Goldin, con il suo nuovo libro che si presenta come una vera e propria storia dell’arte dell’Ottocento tra Europa e America.
Con una scrittura come sempre coinvolgente anche dal punto di vista letterario, Goldin si muove agevolmente su un terreno che studia da tantissimi anni e che conosce alla perfezione, non soltanto dando voce agli artisti più noti, ma anche riservando la sua attenzione a parti molto meno frequentate, ma ugualmente splendide, del secolo.

Informazioni
0422.3095, www.lineadombra.it

Gustavo Vitali: Il Signore di Notte – Tempo di bilanci per l’appassionate thriller storico

Oltre ai tradizionali festeggiamenti, la fine dell’anno coincide anche con i bilanci e non solo quelli economici. In particolare quello del libro Il Signore di Notte, un libro giallo ambientato nella Venezia del 1605, è insolitamente lungo perché abbraccia un periodo di diciotto mesi, cioè da quando è stato pubblicato. I lettori lo hanno definito appassionante, avvincente, interessante, coinvolgente, di spessore storico e addirittura istruttivo, con riferimento in tal caso alle informazioni storiografiche che contiene. Infatti, pur restando un giallo fitto fitto con una trama di pura fantasia, nel racconto rivivono personaggi realmente esistiti all’epoca e divagazioni su usi e costumi dell’antica Venezia, fatti e fatterelli, aneddoti e perfino favole. Il tutto contestualizza il racconto e aiuta il lettore a calarsi nell’atmosfera della città dei dogi tra la fine del Rinascimento e l’inizio del Barocco. Come la corposa bibliografia in coda al libro testimonia, questo ha comportato un certosino lavoro di documentazione per collocare fatti e interpreti al posto giusto e nel momento giusto. Poi ci sono le recensioni, le segnalazioni e i rilanci delle notizie da parte dei media che hanno sfiorato quota trecento.

La trama scorre agile fin dall’inizio, quando in una misera casupola viene rinvenuto il cadavere di un nobile sull’orlo della rovina. Sul luogo si precipita il protagonista, Francesco Barbarigo, uno dei sei Signori di Notte, magistrati e insieme capi della polizia, tutori dell’ordine pubblico in città. Sulle prime pensa che il caso sia una passeggiata, ma presto le cose si complicano tra scontri, agguati e nuovi omicidi o quelli che riemergono dal passato.

La figura del Barbarigo sta agli antipodi rispetto a quelli di certi investigatori ai quali TV e letteratura gialla ci hanno abituato, quelli che sanno tutto, che capiscono tutto e risolvono tutto. Lui invece è pasticcione, goffo, confusionario, inesperto e pure arrogantello. A volte fa sorridere per i suoi esilaranti fallimenti, altre infastidisce. Indaga a casaccio sull’onda dell’improvvisazione o si lancia in congetture improbabili. È anche un uomo complicato, contorto, sempre indeciso e preoccupato di salvare la faccia, mentre a getto continuo affiorano in lui brutte reminiscenze di un passato che non riesce a buttarsi alle spalle.

Per lo più incappa in una relazione strampalata con una dama tanto bella quanto indecifrabile. Vorrebbe fosse un rapporto disinvolto, giusto per il proprio comodo, ma lo assale la paura dell’innamoramento, situazione che ha già vissuto e con mai assopito dolore. Il timore di perdere la dama da una parte e quello di ripetere la brutta esperienza dall’altro gli procurano nuove angosce oltre a quelle che già lo divorano a causa degli impicci delle indagini nelle quali si è infilato.

In soccorso dell’investigatore improvvisato accorre un capitano delle guardie che ha tutta l’esperienza che a lui manca. Il connubio tra i due porterà alla risoluzione del caso, ma dovranno penare un bel pezzo per arrivarci.

Per ulteriori informazioni sul libro giallo “Il Signore di Notte” contattare l’autore Gustavo Vitali – 335 5852431 – skype: gustavo.vitali – gustavo (AT) gustavovitali.it
sito ufficiale 
– pagina facebook 
– immagini di libero utilizzo

IMMAGINE DI APERTURA – Elaborazione grafica libro

Gustavo Vitali: Il Signore di Notte – Un appassionate thriller storico nella Venezia dei dogi

Venezia, 16 aprile 1605. Viene rinvenuto nella sua modesta dimora il cadavere di un nobile caduto in miseria, primo delitto di un giallo fitto fitto che ha come sfondo la Venezia alle soglie del Barocco. Sul luogo si precipita il protagonista del racconto, Francesco Barbarigo. Come “Il Signore di Notte”, dà il titolo al racconto e richiama espressamente la magistratura incaricata dell’ordine pubblico, sei giudici e insieme capi della polizia. Si tratta di una persona realmente vissuta ai tempi così come i principali personaggi della storia che, al contrario, è di pura invenzione. Questo particolare ha comportato un copioso lavoro di ricerca come documentato nella bibliografia del libro.

È solo il primo dei delitti che affiorano in una trama intensa ed intrigante. Sono coinvolte le figure più varie, da quelle di primo piano, a quelle defilate nei contorni. L’autore apre così un’ampia carrellata su aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente, mercanti, usurai, bari, prostitute e altri. Nella vicenda tutti recitano i rispettivi ruoli e la contestualizzano in quella società veneziana che si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice.

Sempre nell’ottica di addentrare il libro nella sua epoca, ecco l’aggiunta di brevi divagazioni su curiosità, usi e costumi, aneddoti, fatti e fatterelli. Costituiscono un bagaglio di informazioni sulla storia della Serenissima, senza interrompere la narrazione e senza che gli attori si defilino da questa.

Un discorso a parte merita la figura del protagonista. Se qualcuno spera nello stereotipo dell’eroe positivo, resterà deluso. Il Barbarigo è un uomo contorto che affronta le indagini con una superficialità pari solo alla sua spocchia. Vorrebbe passare come chi sa il fatto suo, spargere sicurezza, ma nel suo intimo covano ansie e antichi dolori. Non sa come cavarsi dagli impicci, cambia idea e umore da un momento all’altro, insegue ipotesi stravaganti e indaga su persone del tutto estranee al delitto. Il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio, mette in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società del tempo.

Sull’onda dell’improvvisazione e di una acclarata incapacità non si fa mancare nulla, nemmeno una relazione disinvolta, o quella che lui vorrebbe tale, con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Non capisce nulla neppure di questo strambo amore che gli causa presto nuovi turbamenti.

Cosicché nelle indagini, come pure nel letto, finisce con il collezionare una serie di disfatte clamorose fino a quando in suo aiuto accorre un capitano delle guardie che ha tutta l’esperienza e l’astuzia che mancano al magistrato. Tuttavia i due dovranno faticare ancora un bel pezzo per scrivere la parola fine a tutto il giallo che nel frattempo si è infittito di colpi di scena, agguati e delitti, compresi quelli che riemergono dal passato. Il finale sarà inaspettato e sorprendente.

IMMAGINE DI APERTURA – Elaborazione grafica libro