Roma, Von Buren Contemporary: The Young Ones

Dall’alto in senso orario:
Daniele Antoniazzi, Passare inosservato, 2023, olio su tela, 130 x 95 cm
Lau_Lana, Peeking, 2024, ricamo su tela, 40 x 45 cm
Andrea Luzi, Rusty cake, 2023, olio, acrilico, colore per tessuto e resina su lino, 70 x 50cm
Mattia Barbalaco, Il supplente, 2023, olio su tela, 80 x 61 cm
Olmo Gasperini, Visitatore notturno, 2023, olio su tela, 81 x 66

Von Buren Contemporary presenta
 
THE YOUNG ONES
 
Con le opere di
Daniele Antoniazzi
Mattia Barbalaco
Olmo Gasperini
Lau_Lana
Andrea Luzi
 
Testo critico: Anna Gasperini
 
Vernissage
sabato 16 e domenica 17 marzo 2024
dalle 17:00 alle 21:00

la mostra resterà aperta fino al 13 aprile 2024
la galleria è aperta ogni giorno, dalle 11:00-13:30 e dalle 15:30-19:30
 
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, 00186 Roma

Von Buren Contemporary è orgogliosa di presentare THE YOUNG ONES, una mostra collettiva incentrata sulla Generazione Z italiana che celebra l’attività lunga e di successo di talent scouting della galleria.
La mostra esamina il lavoro di cinque artisti emergenti di età inferiore a 27 anni: Daniele Antoniazzi, Mattia Barbalaco, Olmo Gasperini, Lau_Lana e Andrea Luzi. Per completare la line-up dei giovani talenti, Von Buren Contemporary, ha scelto inoltre l’aspirante critica d’arte italiana Anna Gasperini per scrivere il testo di presentazione.

Ciascuno degli artisti selezionati cerca di offrire una nuova interpretazione dei mezzi tradizionali o è impegnato a sperimentare materiali non convenzionali. Tutti stanno creando lavori di alta qualità in modo costante, con disciplina e dedizione, sviluppando uno stile riconoscibile nella loro già copiosa produzione: elementi chiave questi che promettono bene per il loro futuro.

THE YOUNG ONES è la manifestazione della ricca e sempre più apprezzata attività di talent scouting di Michele von Büren, gallerista e curatrice della Von Buren Contemporary. Sono tantissimi i suoi artisti che hanno vinto premi e partecipato a eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti condivisi dalla critica e dal mercato.

Daniele Antoniazzi, nato a Conegliano nel 1999, attualmente iscritto ad un programma post-laurea di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, crea paesaggi luminosi e vividi, popolati da figure solitarie e animali. Applicando il colore in modo liberamente espressionistico, Antoniazzi conferisce alle sue figure un aspetto arcaico mentre interagiscono con la campagna circostante, ma genera anche una sensazione inquietante mentre lo spettatore si chiede se l’artista stia tornando a un passato idilliaco o prospettando un futuro distopico.

Mattia Barbalaco, nato a Vibo Valentia nel 1999, si è recentemente laureato in Pittura con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Narratore dall’indiscutibile abilità tecnica, Barbalaco immerge lo spettatore in una narrazione in cui molteplici filoni si svolgono misteriosamente, spesso in mezzo a una varietà di oggetti di scena e animali. Non è chiaro cosa stia accadendo esattamente e l’azione può essere sconcertante, ma c’è sempre la sensazione che per quanto l’atmosfera sia inquietante, complessa o sensualmente carica, lo spettatore può comunque riconoscere le emozioni in gioco.

Olmo Gasperini, nato a Roma nel 1997, si è laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2021 e sta ora completando un programma post-laurea. Gasperini è attualmente concentrato sulla rappresentazione di interni: spazi solitari e notturni, dove finestre che incorniciano cieli stellati rompono l’atmosfera claustrofobica. Il suo ultimo dipinto, incluso in questa mostra, è incentrato su una figura femminile sobria che affronta lo spettatore, attirandolo nel suo spazio riccamente colorato. Il lavoro di Gasperini è già stato esposto da note gallerie a Milano e Bologna.

Lau_Lana, nata a Jesolo, in provincia di Venezia, nel 1998, ha studiato moda. Avendo imparato a ricamare da bambina, Lau_Lana si rende presto conto che questo antico mestiere è la sua vera passione. Prendendo ispirazione dalla famosa località di mare in cui è cresciuta, ha iniziato a ‘dipingere’ con un filo di lana sulla tela, ricreando scene di spiaggia dove i colori, i motivi e la complessità dei costumi da bagno, delle sedie a sdraio e degli asciugamani dominano il quadro. Il forte legame con il territorio e la particolare attenzione alle donne forniscono a Lau_Lana materiale ricco per trasformare l’artigianato in arte.

Andrea Luzi, nato ad Ancona nel 1997, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nonostante la giovane età, la ricerca di Luzi lo ha già portato all’attenzione di varie gallerie e critici d’arte italiani. Le sue ultime opere monocromatiche sono intrise dell’influenza della Street Art, del simbolismo e del futurismo ispirato alla fantascienza. Un mix ipnotico di forme antropomorfe e organiche interagisce con elementi industriali e cibernetici per creare una dimensione vertiginosa. Questa mostra include anche dei monotipi di Luzi, presentati al pubblico per la prima volta.

Anna Gasperini, nata a Roma nel 2000, si è appena laureata in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma.


Ufficio stampa
Alessandra Lenzi
+39 320.5621416
alessandralenzi.press@gmail.com

Trieste: Oltre 10mila persone hanno già visitato il museo e la mostra “HISTRI IN ISTRIA”

Oltre 10mila persone hanno già visitato la mostra “Histri in Istria”
“HISTRI IN ISTRIA”
oltre 10mila persone hanno già visitato il museo e la mostra
Per conoscere il popolo degli istri attraverso oltre 200 reperti archeologici

Oltre 10mila persone hanno visitato, da metà dicembre a inizio marzo, il museo e la mostra “Histri in Istria”, realizzata dalla Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste. Un piccolo gioiello composto da oltre 200 reperti archeologici ben esposti nell’ambito del prestigioso Museo di Antichità “J.J. Winckelmann” di Trieste (piazza della Cattedrale 1) che fanno scoprire il popolo che ha dato il nome alla penisola istriana e che ne ha abitato le terre fino alla caduta del centro fortificato di Nesazio nel 177 a.C.

Curata da Martina Blečić Kavur, Univerza na Primorskem/Università del Litorale Koper/Capodistria, la mostra è infatti volta a diffondere la conoscenza dell’antico popolo di origini indoeuropee che ha abitato la penisola istriana durante l’età del bronzo.

“Histri in Istria” resterà aperta al pubblico fino al 1° aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00.  In programma anche visite guidate con la Conservatrice del Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann Marzia Vidulli Torlo per evidenziare le corrispondenze con i materiali sempre presenti al Museo.

La mostra sugli Istri, realizzata in collaborazione con il Museo Archeologico dell’Istria di Pola/Arheološki Muzej Istre u Puli e in coorganizzazione con il Comune di Trieste, è al suo primo allestimento in Italia. È incentrata su storia, usi e costumi degli Istri, il popolo che ha dominato la vicina penisola istriana dal XII secolo a.C. fino alla definitiva conquista romana avvenuta nel 177 a.C. Attraverso un percorso visuale ed espositivo, allestito nelle sale al secondo piano del Museo di Antichità “J.J. Winckelmann” di Trieste, i visitatori possono ammirare oltre 200 reperti, tra i più significativi del patrimonio artistico e culturale istriano, che sono stati oggetto di allestimento nel 2013 nello spazio espositivo “Sacri Cuori” a Pola.

I reperti presentati sono il risultato di lunghe attività di ricerca e di attenti scavi archeologici nelle ricche necropoli e tombe degli Istri: provengono da tutta l’Istria, ma soprattutto dalla capitale del regno degli Istri, Nesazio, e poi da Pizzughi e dal Castelliere di Leme. Sono oggetti che ci parlano degli usi e costumi di questo popolo e della sua cultura dell’aldilà. Fulcro della mostra è la tomba esplorata nelle fondamenta del tempio romano B, nel 1981 a Nesazio, ricca di materiale archeologico. Tra i reperti certamente oggetto di interesse per i visitatori si segnalano le situle e un esemplare di imbarcazione che si fa risalire al 1200 a.C.

L’arte della situla: le situle sono vasi di bronzo con decorazioni floreali o raffiguranti momenti di vita quotidiana, come la caccia o le battaglie navali. Un’arte di cui si trovano testimonianze non solo in Istria ma anche in Slovenia e nel nord Italia, tra i Veneti e le popolazioni alpine, e in Europa centrale.

La nave degli Istri: rinvenuta 10 anni fa a due metri di profondità nel mare di Zambrattia, un villaggio del comune di Umago nell’Istria del nord, rappresenta uno dei più antichi esemplari di imbarcazione del Mediterraneo. Lunga circa 10 metri, è fatta risalire al 1200 a.C., è uno dei pochi esempi rappresentativi di una tecnica di costruzione utilizzata in un’epoca così antica: l’imbarcazione è costruita senza chiodi e le sue tavole di legno sono assemblate soltanto con cordame.


Le prime ricerche e i primi scavi in Istria sono stati condotti dai curatori e direttori dei musei triestini; così nel 1904 in località Pizzughi/Picugi, Carlo Marchesetti indagò le necropoli di tre castellieri posti in vista del mare presso Parenzo/Poreč e questi reperti sono esposti permanentemente in una sala del primo piano.

Sono stati poi Alberto Puschi e Piero Sticotti, ambedue direttori del Museo d’Antichità di Trieste, a compiere nei primi decenni del Novecento le prime indagini archeologiche nel sito di Visazze/Vizače, ritrovando la prova che lì era lo storico oppido di Nesazio, quello ricordato da Tito Livio quando narrava la seconda Guerra Istrica, che portò alla conquista romana di tutta l’Istria (testimoniato dal ritrovamento dell’iscrizione dedicata a Gordiano III da parte della Res Publica Nesactiensium). Una selezione dei materiali allora ritrovati e che subito tratti dallo scavo costituirono il nascente museo di Pola, accanto ad altri di scavi più recenti, compongono le sezioni della mostra ospitate al secondo piano.

I materiali della mostra trovano inoltre ancora un’altra corrispondenza con quelli esposti dal museo e nello specifico con la sezione dei vasi Magnogreci: questi ultimi provengono dal collezionismo triestino ottocentesco, in un naturale rapporto di contatti marittimi mercantili. La mostra degli Istri documenta come la relazione tra la Puglia e l’alto Adriatico trovi eco però già nel primo millennio avanti Cristo testimoniata dai vasi di produzione apula rinvenuti in tombe di Nesazio del V-IV secolo a.C., ma già anche nei quattro secoli precedenti.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Mantova: L’8 marzo prende il via la 3a BIENNALE DELLA FOTOGRAFIA FEMMINILE DI MANTOVA 2024

BIENNALE DELLA FOTOGRAFIA FEMMINILE DI MANTOVA (8 marzo – 14 aprile 2024).

La città lombarda si trasforma con un evento unico al mondo per più di un mese in una vetrina internazionale per importanti artiste, a volte poco conosciute nel nostro Paese.

Giunta alla terza edizione, la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova (BFFmantova) aprirà i battenti l’8 marzo 2024 riconfermandosi come un appuntamento unico al mondo. La città lombarda si trasforma così per più di un mese in una vetrina internazionale per importanti artiste, a volte poco conosciute nel nostro Paese.

Organizzata dall’Associazione La Papessa con il Patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Mantova e la Fondazione Cariplo ed il sostegno di Fujifilm Italia, la BBFmantova ha affidato la direzione artistica, come per le precedenti edizioni, ad Alessia Locatelli che quest’anno ha individuato un titolo “Private”, che racchiude in sé vari significati intriganti quanto attuali.

Il soggetto proposto è dunque aperto a tutti i linguaggi della fotografia e viene declinato in differenti accezioni. Può essere inteso come riferimento alla vita privata, al tema della privacy nella sua definizione di cosa è pubblico e cosa è privato, nel mondo fisico e nei social network. Si rapporta al concetto di censura, al mondo del web e della condivisione virtuale. Contempla la realtà della post-fotografia e della sorveglianza nello spazio pubblico attraverso le telecamere; così come la definizione di spazio pubblico/privato, tra reale e virtuale.

Vi è, inoltre, una visione che identifica il tema del privato in contrapposizione al pubblico, sulla traccia della definizione di Privato “Che non è pubblico, in quanto è riservato a una sola persona o a una ristretta cerchia di persone” (Enc. Treccani). Ed ecco che viene affrontata la questione delle carceri, della privazione di identità, di cultura e linguaggio, nonché il tema attuale della gentrificazione e della scelta in autonomia del ritiro e dell’esclusione dalla società in comunità autogestite.

Una particolare attenzione è dedicata anche al rapporto difficile con la natura e l’ecologia declinato nell’indagine sulla privatizzazione servizi, dell’ambiente, delle fonti d’acqua e le ricadute nella crisi idrica ed energetica attuale.

Lo stesso termine nella lingua italiana identifica un senso di privazione, di sottrazione, declinato al plurale femminile. Crediamo nello sguardo intimo che possa raccontare la sfera affettiva e il sempre più complesso rapporto tra l’immagine personale e pubblica.

La Biennale della Fotografia Femminile da sempre si muove su argomenti che riguardano problematiche di carattere sociale e geopolitico: l’istruzione, il classismo, gli effetti della migrazione che si trovano nella privazione delle terre, dell’economia, delle libertà civili e nel neo-colonialismo.

Luisa Dörr, 2019-2021
Miriam Estefanny Morales M. 23 (Tefy). Per Teffy lo skate non è solo uno sport, ma anche uno stile di vita: “C’è tantissima discriminazione nei confronti della popolazione indigena Boliviana, ma sono convinta che indossare una pollera mentre faccio skate mi renda un tutt’uno con le mie radici, mostrando che, nonostante tutto, chiunque possa fare qualunque cosa, indipendentemente da ciò che indossa o da dove viene. Quello che conta è quello che siamo com persone” dice. ” Questo panorama straordinario si vede dalla collina “Cristo de La Concordia”, un luogo turistico. Ammirando questa veduta puoi capire quanto sia bella la mia Cochabamba. Puoi osservare la natura rigogliosa e vedere che non si sia perduto tutto per via dello sviluppo tecnologico e l’aumento della popolazione. E poi la cosa più importante di tutte: sono orgogliosa di essere K’ochala”.

L’edizione 2024 segue lo stesso formato delle precedenti, con mostre principali di fotografe italiane e internazionali: Daria Addabbo – Drought. No water in the Owens Valley (Italia), Luisa Dörr – Imilla (Brasile), Kiana Hayeri – Where prison is a kind of freedom (Afghanistan), Esther Hovers – False Positives (Paesi Bassi), Tamara Merino – Underland (Cile), Thandiwe Muriu – Camo (Kenya), Photos2 Solitary – Photo requests from solitary (Stati Uniti), Claudia Ruiz Gustafson – La ciudad en las nubes (Stati Uniti), Newsha Tavakolian – And They Laughed At Me (Iran) con il supporto di Photo Grant di Deloitte promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte, Cammie Toloui – The Lusty Lady Series (Stati Uniti) e una selezione di foto di Lisetta Carmi in collaborazione con l’Archivio Lisetta Carmi,  Martini e Ronchetti (Genova). Numerose sono le altre iniziative, tra le quali una Open call per un Circuito Off, letture portfolio, workshop, laboratori didattici per bambini, conferenze e le proiezioni dei sei docufilm Le Fotografe la serie ideata, scritta e diretta da Francesco G. Raganato, prodotta da TERRATREMA FILM per SKY ORIGINAL.

I luoghi deputati sono Palazzo Te Tinelli, Casa di Rigoletto, Casa del Mantegna, Galleria Disegno, Spazio Arrivabene2, Casa del Pittore. Le fotografie selezionate della Open Call, invece, verranno esposte a titolo gratuito in luoghi pubblici della città coinvolgendo i commercianti: un’occasione per rendere partecipi dell’evento anche tutta la città e i turisti, catturando in questo modo la loro attenzione.

Lisetta Carmi, Orgosolo, 1964.
Copyright Martini Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi

Promuove la cultura fotografica, a partire dalla città di Mantova dove è nata. Il progetto parte da un’idea di Anna Volpi (Presidente) e Chiara Maretti (Vicepresidente), entrambe fotografe. Il simbolo che rappresenta l’associazione è la figura de “La Papessa”: nei tarocchi una donna di potere spirituale e temporale, colei che trasmette conoscenza. Siamo un gruppo di artiste, fotografe, esperte di comunicazione visiva, ma anche di persone appassionate di arte e cultura in generale, unite dalla voglia di creare nuove realtà e opportunità nel mondo della fotografia.

Le mostre si terranno nei 6 fine settimana (sabato e domenica) tra il 9 marzo e il 14 aprile 2024
I venerdì su prenotazione per scolaresche e gruppi min 15 pax
richieste a info@bffmantova.com



NOTIZIE UTILI
 
Biennale della Fotografia Femminile
PRIVATE
8 marzo – 14 aprile 2024, Mantova (varie sedi)
info@bffmantova.com
www.bffmantova.com
 
Vernissage
8 marzo h 18.30
Spazio Arrivabene2

BIGLIETTERIA
presso Casa del Mantegna – Via G. Acerbi, 47
Intero: 16€
Ridotto (under 26 e over 65) 13€
Soci La Papessa: 12€
Soci Riaperture, Irfoss APS, La Ghiacciaia, Frammenti di Fotografia, AFIP, Fotocineclub, NessunoPress, Sisf, Soci Coop: 14€
Ridotto famiglie 12,50€ a persona (4 persone: 2 adulti e 2 under 18)
Gratuito: fino a 12 anni e per persone con disabilità e accompagnatori
 
ORARI
Casa del Mantegna, Via G. Acerbi, 47: dalle 10 alle 18:30
Palazzo Te, Tinelli, Viale Te, 13: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18:30
Casa di Rigoletto, Piazza Sordello, 23: dalle 9 alle 18
Galleria Disegno, Via G. Mazzini, 34: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Casa del Pittore, Corso Garibaldi, 46: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Spazio Arrivabene 2, Via G. Arrivabene, 2: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Mostre aperte tutti sabato e domenica di marzo: 8, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31
Mostre aperte tutti sabato e domenica di aprile: 1, 6, 7, 13, 14
 
Ufficio stampa
StudioBegnini | info@studiobegnini.it | studiobegnini.it
Roberto Begnini | Chiara Celsi

Fondazione Musei Civici di Venezia: il programma 2024

Zoran Mušič (1909-2005)
Storia di Marco Polo, 1951
pannello ricamato, 206 × 856 cm
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 16129
in deposito presso il Museo della Cantieristica di Monfalcone
Fondazione Musei Civici di Venezia:
il programma 2024

Musei civici veneziani: sarà l’anno di Marco Polo, di grandi mostre d’arte contemporanea con Armando Testa, Francesco Vezzoli, Eva Jospin, Loris Cecchini, Roberto Matta e Matisse al Centro Culturale Candiani. 
Continua l’impegno per la tutela, la conservazione e la valorizzazione delle collezioni, a cui si aggiungono nuovi progetti, nuovi spazi, nuove sfide: a Murano con l’ampliamento del Museo del Vetro, a Mestre con il progetto dell’ex Emeroteca e il futuro Palaplip.

I musei civici veneziani offrono per questo 2024 una ricca proposta espositiva di arte contemporanea per la primavera, il consolidamento di progetti e investimenti strutturali per rinnovare, ampliare e rendere i musei sempre più funzionali, aperti, accoglienti, per tutti con proposte educative, di alta formazione, di ricerca, con la divulgazione scientifica e con servizi a tutti i cittadini. 

L’impronta del Mantegna, Museo Correr. 
Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia

Interventi volti alla tutela e valorizzazione delle collezioni, alcuni  avviati già nel 2023 come la scoperta dell’opera che reca l'”impronta” di Andrea Mantegna, individuata nei depositi del Museo Correr, il progetto di restituzione e valorizzazione dedicato al Rinascimento in bianco e nero – visibile al pubblico dall’8 marzo 2024 – la donazione Paolo Galli a Ca’ Rezzonico, con l’arricchimento del patrimonio delle collezioni con donazioni, come l’Archivio Tessile Elda Cecchele a Palazzo Mocenigo. 

Per illustrare le sue proposte 2024 MUVE ha realizzato, come di consueto, una pubblicazione consultabile on line sul sito di Fondazione: www.visitmuve.it/it/programma-2024

Una Fondazione sempre più attiva in operazioni anche “fuori dai musei”, coinvolta in investimenti per nuove attività e realtà culturali, a Venezia e in Terraferma. Perché, come afferma il Sindaco Luigi Brugnaro «l’impegno di MUVE con l’amministrazione comunale è ogni anno più articolato: non riguarda più solo l’apertura e la chiusura dei musei e la cura delle collezioni, ma concorre alla promozione complessiva della cultura in città, in tutto il territorio, offrendo sempre più opportunità a residenti e visitatori. Una sfida per l’innovazione che proseguiamo con determinazione insieme al Cda, ai curatori, tecnici, guardasala, addetti alla vigilanza, alla sicurezza, alle pulizie, bookshop e caffetterie».

L’offerta del 2024 dei Musei Civici di Venezia intende ricordare, una volta di più, il valore del museo come centro della quotidianità di ogni cittadino; un valore che, come ricorda la Presidente di Fondazione Musei Civici Mariacristina Gribaudi, «viene garantito anche dal ricco programma di attività educative di MUVE dedicate a famiglie, scuole, con progetti pensati per persone con necessità speciali, per incrementare il processo partecipativo e la costruzione del dialogo, attraverso nuove letture e interpretazioni del patrimonio culturale».

Dialogo attraverso la cultura, impulso alla scoperta, curiosità, condivisione, insieme all’approfondimento e alla ricerca storico scientifica sono i temi principali di un palinsesto di esposizioni organizzate in occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo: prima fra tutte la grande mostra a Palazzo Ducale I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano nel Duecento (6 aprile – 29 settembre) a cui segue il consueto appuntamento con Le vie della scrittura con l’esposizione al Museo Correr (24 aprile – 15 ottobre) e le masterclass (ottobre – novembre 2024) dedicate alle culture calligrafiche cinese e araba. E ancora, il progetto Alfabeto Marco Polo. Venezia – Istanbul (7 – 16 maggio) e Marco Polo. I costumi di Enrico Sabbatini al Museo di Palazzo Mocenigo con abiti di scena del celebre sceneggiato RAI (14 maggio – 30 settembre).

In primavera prende forma la proposta espositiva dedicata all’arte contemporanea e ai suoi grandi protagonisti, indagando diversi media e linguaggi: a partire da Eva Marisaldi al Museo di Casa Goldoni (21 marzo – 24 novembre) Eva Jospin con una grande opera site specific realizzata per il Museo di Palazzo Fortuny (10 aprile – 24 novembre), i Musei delle Lacrime di Francesco Vezzoli al Museo Correr (17 aprile – 24 novembre), l’omaggio di Ca’ Pesaro, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ad Armando Testa con un’ampia monografica dedicata al creativo piemontese, un legame con il museo nato nel 2022 con la donazione alle collezioni civiche veneziane di 17 opere. Il dialogo al secondo piano, nelle Sale Dom Pérignon, è con Lo Stile di Chiara Dynys (20 aprile – 15 settembre). Il Museo del Vetro a Murano ospita le opere di Federica Marangoni Guardando al futuro (19 maggio – 3 novembre), il Museo di Palazzo Mocenigo apre al progetto Albero della Vita di Carla Tolomeo (25 maggio – 24 novembre), mentre Mestre ospita le mostre collettive della quinta edizione di Artefici del nostro tempo a Forte Marghera (giugno – 31 dicembre) e dell’ottava edizione di Premio Mestre di Pittura (14 settembre – 20 ottobre). 

Armando Testa, Punt e Mes Carpano, 1960
Stampa litografica su carta montata su tela | Lithographic print on paper mounted on canvas – 198,5 x 137,2 cm
Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna,
donazione Gemma De Angelis Testa

Attesi in estate Loris Cecchini a Ca’ Rezzonico (12 giugno – 24 novembre) e Fragile Stories per la Biennale del Merletto a Burano (14 giugno – 5 gennaio 2025). Grandi mostre ed esposizioni accompagneranno i visitatori fino alla fine dell’anno, con l’opera del fervido pittore cileno Roberto Matta (25 ottobre – 23 marzo 2025) e il progetto dedicato a Giorgio Andreotta Calò (15 novembre – 4 marzo 2025) a Ca’ Pesaro, fino alle Storie di fabbriche, Storie di famiglie per presentare al pubblico l”importante e cospicua donazione opere della ditta Carlo Moretti al Museo del Vetro.

Tra i diversi interventi strutturali a Venezia, il più significativo riguarda l’ampliamento del Museo del Vetro a Murano, con un investimento di oltre 5 milioni di euro e la nascita di una nuova sezione dedicata all’arte vetraria contemporanea, unitamente al restyling del secondo piano del Museo Correr, insieme alla progettazione del restauro e del recupero della Loggia della Pescheria a Rialto. In terraferma si intensifica l’impegno nel chilometro quadrato della cultura nel centro di Mestre. A partire dal Centro Culturale Candiani, sempre più identificabile con la Casa della Contemporaneità a Mestre, anche grazie alla straordinaria accoglienza per la mostra Chagall.Il colore dei sogni – che ha chiuso con oltre 31.000 visitatori tra residenti, visitatori dal Veneto e da fuori regione, oltre ai turisti internazionali che trovano nel centro di Mestre un nuovo punto di interesse per attività culturali – e che nell’autunno aprirà le porte a Matisse e la luce del Mediterraneo (28 settembre 2024 – 4 marzo 2025). 

L’impegno prosegue e si estende con i lavori dell’ex Emeroteca di via Poerio, progetto innovativo che porterà la produzione artistica nel cuore della città con l’apertura di atelier per artisti e di un caffè letterario, fino al progetto di riqualificazione del Palaplip in Via San Donà in un centro polivalente con funzione sociale e culturale. Una dimensione che parla di un territorio metropolitano, fisico e culturale, sempre più esteso che MUVE e Amministrazione celebrano anche nelle Giornate dei Musei in Festa – le prossime in programma il 10 marzo, 4 aprile, 23 maggio, 13 giugno 2024 e proseguiranno fino a fine anno – con ingresso gratuito per tutti residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto.

Alle professionalità, e soprattutto ai giovani, MUVE guarda da sempre con particolare interesse e il 2024 sarà un anno impegnativo su questo fronte: con il consolidamento della rete di rapporti con università e realtà che si occupano di formazione mentre crescono le attività dei musei con incontri dedicati, percorsi di alta formazione, masterclass ed esperienze pratiche in grado di offrire nuove prospettive sulla storia, sul mondo, sull’attualità, condividendo il patrimonio di collezioni e di saperi dei Musei Civici. In quest’ottica si rinnova e consolida la partecipazione di MUVE agli appuntamenti come il Salone Nautico, il Salone dell’Alto Artigianato Italiano, la Design Week e con la Venice Glass Week, che hanno nella Scuola Abate Zanetti, nella produzione e nella ricerca artistica e artigianale del vetro il proprio cardine. E ancora, Incontri intorno al management della cultura e conferenze dedicate a L’economia della bellezza.

Luoghi di incontro, di scambio, di crescita, di ispirazione, dove sperimentare, luoghi della collettività, da vivere, da abitare, sempre più aperti, sempre più promotori di sostenibilità e diversità, con sempre più servizi ai visitatori: come le nuove audioguide di Palazzo Ducale, ricche di contenuti interattivi consultabili dal proprio smartphone; proposte come Dog & Museum che offre la possibilità ai visitatori che arrivano in città con il proprio animale di prenotare via web e con app un dog-sitter professionista e godersi così in tranquillità il tour.

Musei che raccontano e che si raccontano, a tutti: con aree inclusive e multisensoriali come quella al Museo di Storia Naturale dedicata al Fontego dei Turchi e alla sua storia, con un modello del palazzo e la replica di una patera pensati anche per l’esplorazione tattili; con ambienti accoglienti come Spazio ‘700 – MUVE for All, per raccontare Ca’ Rezzonico e il Settecento con un approccio ludico ed educativo. Tra le 180 proposte in tutte le sedi museali della Fondazione dedicate a scuole, famiglie e adulti, il programma di MUVE Education si caratterizza sempre per una particolare attenzione all’accessibilità e inclusione. Occasioni preziose non solo per l’impatto sociale positivo, ma anche per letture e riletture delle collezioni, esperienze importanti per tutti e per ciascuno per scoprire nuovi significati e nuove narrazioni dell’arte, della storia e della cultura, osservate con uno sguardo diverso. Tra questi; percorsi plurisensoriali, rivolti a tutti, corredati da supporti appositamente realizzati con materiali innovativi e possibilità di esplorazione tattile di opere originali selezionate; le conversazioni d’arte al museo, visite inclusive che incoraggiano l’uso dell’immaginazione e dell’espressione creativa, dedicato in particolare a piccoli gruppi di persone con Alzheimer e anziani con condizioni neurodegenerativa assieme ai loro caregivers; scuola di lingua al museo, con attività di avvicinamento alla lingua e alla cultura italiane per ragazzi o minori non accompagnati, adulti stranieri provenienti anche da comunità e centri di prima accoglienza fino a una riscoperta e rinascita, per persone con dipendenza, inserite in percorsi riabilitativi. Una rete di musei che fa davvero bene, a tutti.


SCARICA IL PROGRAMMA 2024


CONTATTI PER LA STAMPA 
 
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Roma, Rosso20sette arte contemporanea: ROund trip in tiME: Laika/Shepard Fairey/Keith Haring

ROund trip in tiME
Laika / Shepard Fairey / Keith Haring

Testo di Edoardo Marcenaro

Opening sabato 9 marzo ore 18.00
 
Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
 
Fino al 13 aprile 2024

Sabato 9 marzo 2024 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra ROund trip in tiME: Laika / Shepard Fairey / Keith Haring, accompagnata da un testo di Edoardo Marcenaro.

ROund trip in tiME è un viaggio nella street art che inizia negli Stati Uniti nel 2023 e, andando indietro nel tempo, termina nel 1984 a Roma: un vero e proprio voyage à rebours.


Prima tappa – Laika
“STATES OF INJUSTICE” è il nuovo progetto della street artist Laika che torna a colpire con i suoi blitz, stavolta oltreoceano. Attraverso una serie di poster e installazioni, l’artista getta luce sulle forme di ingiustizia presenti negli Stati Uniti, svelando i molteplici aspetti oscuri, sia passati che presenti, di una nazione che si vanta del titolo di principale democrazia al mondo. Laika realizza una serie di interventi tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre 2023, dal Texas alla California fino a raggiungere il confine messicano, per poi varcarlo e realizzare a Tijuana l’opera conclusiva. Le ingiustizie negli USA si presentano sotto varie forme, vari “stati”. Tra questi, quelli che catturano l’attenzione dell’artista sono il razzismo, la povertà, la violenza e la diffusione delle armi, la pena di morte, lo stato d’emergenza nazionale per la comunità LGBT+ americana, le leggi anti-aborto, il sistema sanitario privato e la questione migranti. Laika presenta, in mostra da Rosso20Sette Arte Contemporanea, alcune delle sue opere di “STATES OF INJUSTICE”, partendo da una sua certa ansia nell’andare in giro per luoghi pieni di gente armata, considerando la facilità con cui possono essere comprati fucili JR – 15 a soli $419. […] Altro tema affrontato da Laika durante il suo viaggio americano riguarda la legge dello Stato del Texas che vieta l’aborto, rappresentato nel suo lavoro “Bump Check”, in cui un poliziotto alla frontiera effettua un vero e proprio “controllo di gravidanza” con la domanda “Leaving Texas?” sullo schermo dell’ecografia. […]


Seconda tappa – Shepard Fairey aka Obey
Altro artivista è Shepard Fairey, meglio conosciuto come Obey, in mostra da Rosso20Sette Arte Contemporanea con tre delle sue opere più importanti. […] Nel 2008 Obey partecipa alla campagna elettorale di Barack Obama, trasformando il volto di uno sconosciuto senatore dell’Illinois in icona dell’arte contemporanea: 300.000 poster per invitare a votare Obama con la scritta HOPE che contribuiscono alla sua vittoria e nomina a Presidente degli Stati Uniti. [..] Otto anni dopo Hope, Obey torna a prendere parte alla campagna elettorale statunitense che porterà alle elezioni di Donal Trump, sostenendo il candidato avversario Bernie Sanders, ma questa volta interviene il giorno dopo le elezioni e la faccia del presidente americano proprio non compare! Per il progetto “We the People” lanciato dalla organizzazione non – profit Amplifier Foundation, Shepard Fairey realizza tre ritratti che verranno pubblicati a pagina intera sul Washington Post il 20 gennaio 2017 (giorno dell’inaugurazione), con pagine da staccare dal giornale per essere usate come cartelli oppure attaccate in giro per Washington D.C. Ogni ritratto è accompagnato da un messaggio forte e chiaro: “difendere la dignità” – “più grande della paura” – “proteggersi l’un l’altro”. […]


Terza tappa – Keith Haring 
Nel 1984 Keith Haring partecipa alla mostra “Arte di Frontiera – New York Graffiti”, nata dagli studi di Francesca Alinovi, curatrice, storica e critica di arte militante negli Anni Settanta e Ottanta, vittima del “delitto della musa del DAMS” di Bologna nel giugno 1983. Francesca nei primi Anni 80 incontra i giovani artisti che lavorano per le strade di New York, li porta in Italia. Tra loro c’è Keith Haring, che a Roma realizza un grande murales sulla facciata laterale del Palazzo delle Esposizioni e alcuni graffiti sulle pareti di vetro della linea metropolitana nella tratta tra Lepanto e Flaminio. Due bozzetti, uno su carta di block notes, l’altro su un foglio di giornale, sono in mostra da Rosso20Sette e ricordano la semplicità e la grandezza dell’opera di Keith Haring, di cui purtroppo non rimane alcuna traccia a Roma essendo i suoi lavori stati cancellati nel 1992 in occasione della visita del Presidente Gorbaciov.

Il fattore comune delle opere di Laika, Obey e Haring, e di tutti gli street artist che realizzano lavori per la strada in giro per il mondo, è l’effetto sorpresa di una nuova opera nel momento in cui compare sul muro sotto casa, sensazione che ho avuto recentemente la fortuna di vivere con l’opera di Laika “Le lacrime di Kabul” in prossimità di una sede di Emergency a Roma.”

(dal testo di Edoardo Marcenaro)

Durante il vernissage verrà presentato anche il dvd del film di cui Laika è stata protagonista “Life Is (Not) A Game“, diretto da Antonio Valerio Spera e prodotto da Morel Film Salon Indien Films, edito da VIGGO.

Per info sulle opere scrivere a info@rosso27.com.

ROund trip in tiME
Laika / Shepard Fairey / Keith Haring
Testo di Edoardo Marcenaro


Opening sabato 9 marzo ore 18.00
 
Fino al 13 aprile 2024
Orari: dal martedì al sabato 11-19.00
Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com
 
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.com
info@melaseccapressoffice.it
tel. 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it

Venezia, Biennale Arte 2024: Robert Indiana “The Sweet Mystery” alle Procuratie Vecchie

Robert Indiana: Exploding Numbers, 1964–66, Oil on canvas. Four panels: 1: 12 × 12 in. (30.5 × 30.5 cm) 2: 24 × 24 in. (61 × 61 cm) 3: 36 × 36 in. (91.4 × 91.4 cm) 4: 48 × 48 in. (121.9 × 121.9 cm) Photo: Courtesy of Tom Powel Imaging, New York; Artwork© 2024 Morgan Art Foundation Ltd./ Artists Rights Society (ARS), NY
Courtesy The Robert Indiana Legacy Initiative
ROBERT INDIANA: THE SWEET MYSTERY
Evento collaterale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
 
Venezia, Procuratie Vecchie in Piazza San Marco
17 aprile – 24 novembre 2024

Una nuova prospettiva su uno degli artisti più iconici al mondo

La mostra è visitabile dal 17 aprile al 24 novembre presso le Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.
Presentata da Yorkshire Sculpture Park e curata da Matthew Lyons

Yorkshire Sculpture Park presenta Robert Indiana: The Sweet Mystery, evento collaterale ufficiale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, allestito presso lo storico complesso delle Procuratie Vecchie, recentemente restaurato dall’architetto David Chipperfield, vincitore del premio Pritzker. La mostra, sviluppata con The Robert Indiana Legacy Initiative, offre una prospettiva rivelatrice sull’opera di Indiana, incentrata sui temi fondamentali della spiritualità, dell’identità e della condizione umana, essenziali per comprendere l’evoluzione creativa dell’artista. Le opere in mostra ripercorrono sei decenni della carriera di Indiana e comprendono opere giovanili significative, alcune delle quali raramente esposte.

Simon Salama-Caro, fondatore e direttore di The Robert Indiana Legacy Initiative, ha dichiarato: “Con il passare degli anni è sempre più evidente come Bob Indiana sia stato uno dei più grandi artisti della nostra epoca. Aveva la straordinaria capacità di immergersi profondamente nello spirito del suo tempo, realizzando opere complesse, innovative, stratificate e di grande intensità emotiva. È meraviglioso constatare come l’eredità artistica di Bob sia ora riconosciuta alla Biennale di Venezia, dove le sue opere possono essere apprezzate sotto una nuova prospettiva accademica”.

Figura preminente dell’arte americana, Robert Indiana (1928-2018) è celebre per la serie iconica LOVE. Leader influente del Pop, si è distinto per aver affrontato rilevanti questioni sociali e politiche, inserendo nelle sue opere profondi riferimenti storici, letterari e biografici. Il titolo della mostra, The Sweet Mystery, è tratto da uno dei primi dipinti in cui Indiana ha inserito le parole, una pratica che caratterizzerà la sua carriera.

Clare Lilley, direttrice dello Yorkshire Sculpture Park e curatrice di Robert Indiana: Sculpture 1958-2018 (YSP 2022-23), ha dichiarato: “La reazione del pubblico all’opera di Robert Indiana testimonia la continua importanza di questo straordinario artista per nuove generazioni di persone diverse. Indiana ha risposto al mondo materiale reinventando e assemblando oggetti e immagini in un linguaggio nuovo, che amplifica le preoccupazioni politiche e sociali e promuove l’unità, l’accettazione e l’amore. La genialità di Indiana risiede nell’abilità di plasmare una poesia raffinata e decisa in forme materiali meticolosamente realizzate. È entusiasmante osservare come la sua opera interagirà con l’architettura delle Procuratie Vecchie e con un pubblico nuovo”.

Robert Indiana: The Sweet Mystery, curata da Matthew Lyons, rappresenta la più significativa esposizione dell’opera dell’artista in Italia. La mostra presenta oltre 40 opere, tra dipinti e sculture, che esplorano la condizione umana e la fede in tempi tumultuosi. Tra le opere principali esposte figurano The Sweet MysteryEAT/DIELove is God e The Melville Triptych.

Matthew Lyons ha commentato: “Questa mostra esplora con meticolosa maestria l’uso che Indiana fa dell’autoreferenzialità per indagare profonde questioni metafisiche sulla natura della vita. Integrando nelle sue opere dettagli biografici intricati, Indiana crea non solo una narrazione personale ma sottolinea anche i legami duraturi con i movimenti artistici radicali del passato in America. Attraverso una selezione tematica di opere, la mostra funge da portale che introduce una nuova generazione di spettatori alla prospettiva Pop peculiare e trascendentale di Indiana, mentre affrontano i loro pressanti dilemmi esistenziali in questo secolo”.

La mostra è ospitata al secondo piano delle Procuratie Vecchie, mentre il terzo piano è stato dedicato da Generali alla Home of The Human Safety Net e alla mostra interattiva “A World of Potential”, un hub aperto alla comunità internazionale che tratta i temi dell’inclusione sociale, dell’innovazione e della sostenibilità.

Il catalogo della mostra sarà completamente illustrato e includerà nuovi studi sull’opera dell’artista, con contributi di Clare Lilley, Allan Schwartzman e Matthew Lyons.  

Robert Indiana: The Sweet Mystery, 1960-62, Oil on canvas, 72 x 60 inches (182.9 x 152.4 cm) Photo: Courtesy of Tom Powel Imaging, New York; Artwork: © 2024 Morgan Art Foundation Ltd./ Artists Rights Society (ARS), NY
Courtesy The Robert Indiana Legacy Initiative

Dopo un’infanzia itinerante nel Midwest americano e una formazione artistica a Chicago e in Europa, Robert Indiana giunge a New York nel 1954 utilizzando ancora il suo nome di battesimo, Robert Clark. Due anni dopo, un incontro fortuito con Ellsworth Kelly modifica il corso personale e professionale della sua giovane esistenza.  

Si ritrova ben presto a vivere in un loft a Coenties Slip, un’area decadente di Lower Manhattan, dove i resti di un vivace passato marittimo si confondono con il fiorente settore finanziario. Avendo scarsi mezzi per il materiale artistico, Indiana crea assemblaggi usando i residui dell’attività portuale circostante, sviluppando parallelamente un linguaggio pittorico bidimensionale, in dialogo con l’affiatata comunità di vicini, tra cui artisti d’avanguardia come Kelly, Agnes Martin, James Rosenquist, Cy Twombly e Jack Youngerman. Durante questo periodo di fervore, in un atto di reinvenzione e rinascita si ribattezza con il nome del suo stato natale, l’Indiana. All’inizio degli anni Sessanta, realizza tele audaci, caratterizzate da geometrie pure, testi e numeri in toni non modulati, in risposta alla cultura visiva di un consumismo sempre più pervasivo. Le sue opere, ricche di reminiscenze personali e dettagli biografici, esplorano interrogativi universali sulla condizione umana e sulla fede in epoche turbolente, affrontando contemporaneamente temi legati all’identità queer e al sé. La sua peculiare forma di Pop art rappresenta un’estensione del radicalismo americano, attingendo alle radici dei trascendentalisti del XIX secolo e alla sperimentazione formale dei primi modernisti. Attraverso una selezione mirata che abbraccia oltre cinquant’anni di produzione artistica, comprese molte opere giovanili raramente esposte, Robert Indiana: The Sweet Mystery presenta Indiana a un nuovo pubblico, invitandolo a riflettere su questioni metafisiche di fronte alle sfide del XXI secolo.


Fondato nel 1977, YSP è un centro internazionale unico di scultura moderna e contemporanea. È un ente benevolo e un museo, situato nella tenuta di Bretton Hall, una proprietà del XVIII secolo che si estende su oltre 200 ettari nel West e South Yorkshire. Con un programma culturale straordinario, mostre itineranti e sculture permanenti e temporanee integrate nel paesaggio, nel corso della sua storia YSP ha collaborato con più di 1.000 artisti provenienti da oltre 40 Paesi. Tra questi Ai Weiwei, Fiona Banner, Tony Cragg, Leonardo Drew, Barbara Hepworth, Damien Hirst, Robert Indiana, KAWS, Lindsey Mendick, Henry Moore, Annie Morris, David Nash, Sean Scully, Chiharu Shiota, Yinka Shonibare CBE, David Smith, James Turrell, Joana Vasconcelos, Bill Viola ed Erwin Wurm.

Fondata nel 2022, The Robert Indiana Legacy Initiative  si impegna a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento per la vastità e la profondità dell’opera di Robert Indiana. Rivolta a curatori, studiosi, collezionisti, professionisti del mercato dell’arte e al grande pubblico, The Robert Indiana Legacy Initiative gestisce una collezione e un archivio delle opere dell’artista, promuove e sostiene mostre e installazioni pubbliche, assiste e promuove la ricerca accademica su Indiana e la sua carriera artistica; gestisce il sito web ww.robertindiana.com e pubblica una newsletter.

Le Procuratie Vecchie sono state aperte al pubblico per la prima volta in 500 anni di storia nel 2022, dopo un’importante opera di restauro a cura di David Chipperfield, commissionata da Generali e diretta da Generali Real Estate. Il terzo piano ospita la sede di The Human Safety Net, fondazione attiva in 26 Paesi per liberare il potenziale di chi vive in condizioni di vulnerabilità. La mostra permanente “A World of Potential” e l’Art Studio sono concepiti come un’esperienza che guida i visitatori alla scoperta della combinazione unica dei punti di forza caratteriali individuali, consentendo loro di riconoscere le migliori qualità nelle persone che li circondano.  


Visita della mostra
La mostra è allestita al secondo piano delle Procuratie Vecchie, in Piazza San Marco n.105.

Uffici Stampa:
Polskin Arts
Megan V. Sprenger
megan.sprenger@finnpartners.com
 
Stampa Italiana
Studio ESSECI
Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net

Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico: L’arte dell’incisione a Venezia

Jacopo de’ Barbari, Veduta di Venezia, 1500. Bassano del Grappa, Museo Civico.
© Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina
RINASCIMENTO IN BIANCO E NERO
L’ARTE DELL’INCISIONE A VENEZIA (1494–1615)
Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico
2 marzo – 23 giugno 2024

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau

Due sedi, un’unica grande mostra, un unico grande progetto: dal 2 marzo al 23 giugno 2024 al Museo Civico di Bassano del Grappa, e dal 8 marzo al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, apre al pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”, una rassegna d’eccezione dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e a quell’autentica rivoluzione mediatica che fu la nascita e la diffusione della stampa, fenomeno epocale che investì l’Europa e trasformò Venezia in un imprescindibile crocevia di esperienze artistiche, generando alcune delle più affascinanti realizzazioni di tutto il Rinascimento.

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, tra i maggiori studiosi dell’arte incisoria, e da un autorevole comitato scientifico, la mostra propone oltre 180 capolavori grafici, circa 90 opere per sede, appartenenti al ricco corpus grafico delle raccolte civiche di Bassano del Grappa e a rilevanti collezioni pubbliche e private.

L’esposizione, nelle due sedi di Bassano del Grappa e Venezia, racconterà per la prima volta lo sviluppo dell’incisione rinascimentale veneziana nell’ottica di una condivisa valorizzazione del patrimonio grafico veneto, di cui i due istituti custodiscono alcune delle collezioni più prestigiose. Nei due percorsi sarà presentata una significativa selezione di capolavori di artisti italiani ed europei del XVI secolo che rivoluzionarono il modo stesso di guardare alla realtà: Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano e le botteghe dei suoi incisori, Tintoretto, Veronese, Benedetto Montagna, Ugo da Carpi, Domenico Campagnola, Agostino Carracci e Giuseppe Scolari.

“La valorizzazione del patrimonio culturale cittadino e la stretta collaborazione con realtà di valore e prestigio sono due delle linee che hanno caratterizzato l’agire della nostra Amministrazione” dichiara il Sindaco di Bassano del Grappa, Elena Pavan.

Agostino Carracci da Tintoretto, Minerva allontana Marte dalla Pace e dall’Abbondanza, 1589. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

“Questa esposizione ne è una ulteriore testimonianza: dopo Marinali, Canova e i Bassano, un appuntamento frutto del lavoro di un comitato curatoriale di caratura internazionale, che porta all’attenzione del pubblico e degli appassionati opere di straordinari artisti. Bassano vanta una lunga tradizione nel campo della stampa, a partire dalla famiglia Remondini e dalla loro fiorente attività; alla loro passione per l’arte incisoria e alla loro generosità dobbiamo anche molti dei capolavori esposti”.

La mostra costituisce inoltre il punto culminante di un importante progetto di studio e recupero del prezioso patrimonio grafico di ambo i musei: il restauro di 250 capolavori, di cui 87 in mostra, delle collezioni bassanesi e di 60 tra le 92 in mostra di quelle veneziane. Un’imponente campagna di restauro resa possibile grazie al rilevante finanziamento di Save Venice, Inc. con il generoso sostegno di The Versailles Foundation, Inc., per la sede di Bassano del Grappa, e con il generoso sostegno di Mary Ellen Oldenburg e Tina Walls, per la sede di Venezia.

La mostra vedrà i massimi raggiungimenti dell’arte incisoria misurarsi con i temi fondanti dell’arte veneziana del Rinascimento: il paesaggio, i teleri, la pittura narrativa, le eleganti figure femminili, il rapporto con le differenti tradizioni artistiche, una personale idea dell’antichità.

Grazie alle stampe, oggetti immediatamente moltiplicabili, facilmente trasportabili, che non recano in sé alcuna precisa considerazione dei confini geografici e linguistici, Venezia si pose infatti come imprescindibile crocevia di esperienze artistiche in continuo, tumultuoso e interminabile aggiornamento. Fu Venezia, infatti, il luogo in cui nacquero e vennero commercializzate alcune delle più importanti e affascinanti realizzazioni grafiche ed editoriali di tutto il Rinascimento. Protagonista di una vera e propria rivoluzione mediatica, l’arte incisoria investì capillarmente non solo l’Europa ma tutto il mondo allora conosciuto, diffondendo stili e idee: un fenomeno epocale, paragonabile alla diffusione del digitale che ha trasformato lo stile di vita globale negli ultimi decenni.

Cornelis Cort da Tiziano, Ruggero libera Angelica, 1565. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

Secondo un percorso cronologico-tematico articolato in dieci sezioni, le due esposizioni immergeranno i visitatori nell’universo monocromatico della stampa grazie anche ad un allestimento che condurrà il pubblico alla scoperta di un’arte raffinata e sorprendente, ricercata da tutti i collezionisti, volano per la diffusione delle più importanti novità artistiche del tempo, e lo farà svelando i segreti delle sue differenti tecniche e l’articolazione delle botteghe di stampatori dell’epoca.

In particolare, al Museo Civico di Bassano del Grappa, l’allestimento scenografico e suggestivo è firmato dal regista teatrale, premiato con l’European Opera Director Prize nel 2015, Andrea Bernard.

La mostra sarà inoltre affiancata dall’importante e omonima pubblicazione scientifica, volume di oltre 350 pagine pubblicato sia in lingua italiana che in lingua inglese. I curatori, David Landau e Giovanni Maria Fara, hanno riunito il comitato scientifico di statura internazionale che ha contribuito alla stesura dei saggi a corredo delle schede di catalogo delle opere esposte, saggi che offrono importanti aggiornamenti sugli studi di settore. Gli autori, oltre ai due curatori David Landau e Giovanni Maria Fara, sono Laura Aldovini e Silvia Urbini, co-curatrici insieme a David Landau dell’Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Mattia Biffis, professore associato presso l’Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Civiltà antiche e moderne; Paul Holberton, uno dei più autorevoli studiosi, a livello internazionale, di Giorgione e del Rinascimento italiano; Ilaria Andreoli, faculty member presso l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi; Giorgio Tagliaferro, professore associato di Storia dell’arte presso l’Università di Warwick; Samuel Vitali, redattore dal 2010 delle “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”; Jamie Gabbarelli, curatore responsabile della collezione di opere europee su carta dal XV al XVIII secolo presso l’Art Institute di Chicago.

Ad accompagnare poi il percorso espositivo bassanese, inoltre, sarà rivolto a famiglie e scuole di ogni ordine e grado il progetto didattico Visto…si stampi!, basato su metodologie didattiche innovative e ideato da Daniele Fraccaro, in collaborazione con docenti esperti di pedagogia dell’arte e delle pratiche incisorie dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il progetto proporrà attività, visite animate e laboratori didattici coinvolgenti e comunicativi che favoriranno l’accessibilità e la fruizione da parte di un pubblico ampio e diversificato.

Nicolò Boldrini da Tiziano, Caricatura del Laocoonte, 1540-1550 c. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

L’appuntamento con le attività educative a Ca’ Rezzonico sarà con Stampatori all’opera, un’attività di laboratorio svolta in collaborazione con gli studenti dei corsi di Grafica d’arte e di Didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Le scuole potranno scoprire la Venezia nel Settecento con una speciale introduzione alla mostra, mentre l’itinerario per adulti ripercorrerà l’ultima grande stagione della pittura veneziana Da Tiepolo a Canaletto.

“Nella loro lunga storia è la prima volta che le due istituzioni portano avanti un progetto comune” afferma Alberto Craievich, Responsabile di Ca’ Rezzonico, “un progetto volto alla valorizzazione del proprio patrimonio attraverso due iniziative parallele ma unite da un unico catalogo”. “Due prestigiose collezioni – prosegue Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa – sono oggi unite da un percorso espositivo e di ricerca volto a far conoscere, scoprire e riscoprire, in modo nuovo e sorprendente, una delle pagine più rilevanti della storia dell’arte del Rinascimento veneto.”

A distanza di alcuni decenni dalla memorabile esposizione londinese The Genius of Venice (1983-1984) e dalla fondamentale pubblicazione The Renaissance Print (1994), la mostra Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494–1615) e relativo catalogo costituiscono un’occasione unica per riportare l’attenzione su una pagina determinante dell’arte europea dell’epoca moderna, e per permettere al pubblico di avvicinarsi a un’arte, quella dell’incisione, che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura, quando non addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra.

La mostra è promossa e organizzata con Fondazione Musei Civici Venezia e Save Venice, Inc.
Con il patrocinio di Regione del Veneto e Etra S.p.A.
In collaborazione con Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
Con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank Fondazione Giuseppe Roi Onlus
Mecenate in Art bonus per il progetto didattico Visto…si stampi! Fondazione Cariverona

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
+39 049 663499
roberta@studioesseci.net

Ufficio Stampa Comune di Bassano del Grappa
Chiara Padovan
+39 0424 519373
ufficiostampa@comune.bassano.vi.it

Ufficio Comunicazione Musei Civici
Paolo Umana
+39 0424 519919
museo@comune.bassano.vi.it

M+M: Maratona e Musei – Settore Musei Civici e Settore Sport del Comune di Bologna uniscono per la prima volta sport e cultura

Anfora Panatenaica con scena gara di corsa a piedi
Materiale: ceramica, h 62 cm
Datazione: 440-435 a.C. 
Provenienza: Bologna, tomba 110 Necropoli Arnoaldi
Bologna, Museo Civico Archeologico, n. inv. 18040
Descrizione: questa grande anfora e il pregiato olio d’oliva di produzione attica che conteneva, costituivano il premio per i vincitori nelle gare sportive delle Grandi Panatenee. Lungo la colonna di sinistra, è dipinta l’iscrizione in greco “ton Athenethen athlon” (premio dai giochi ad Atene). Sull’altro lato è invece raffigurata la disciplina sportiva: una gara di corsa tra due fanciulli, mentre un terzo, già coronato vincitore, conversa con un giudice di gara. 
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

M+M: Maratona e Musei
Il Settore Musei Civici e il Settore Sport del Comune di Bologna uniscono per la prima volta sport e cultura in occasione della terza edizione della Maratona di Bologna in programma domenica 3 marzo 2024, offrendo ai partecipanti delle gare visite guidate sul tema dello sport e agevolazioni per conoscere il patrimonio museale civico.

Per la prima volta il Settore Musei Civici Bologna si unisce al Settore Sport del Comune di Bologna in occasione della Maratona di Bologna con l’iniziativa M+M: Maratona e Musei. Cultura e sport si incontrano per ampliare l’accesso al patrimonio museale cittadino e rendere i musei civici di Bologna luoghi sempre più accessibili e inseriti nei circuiti del turismo locale, nazionale e internazionale.

La terza edizione della manifestazione sportiva vedrà lo svolgimento di diverse gare nella giornata di domenica 3 marzo 2024Bologna Marathon con i suoi 42,195 Km, la 30 Km dei Portici, dedicata a uno dei simboli più caratteristici e importanti della città, l’edizione XX della UnipolMove RUN TUNE UP, storica mezza di Bologna e la Tecnocasa Bologna CityRun, non competitiva di 5 Km. Prevista inoltre per sabato 2 marzo la prima Tigotà Kids Marathon, un appuntamento speciale dedicato a bambine e bambini, dai 4 ai 10 anni.

Presentando alle casse dei musei civici il pettorale (fisico o in foto) di almeno una delle cinque competizioni, i partecipanti avranno diritto ad alcune agevolazioni, per sé e per due accompagnatori:
• partecipazione gratuita a 40 visite guidate tematiche in lingua italiana e inglese e a uno speciale servizio di accoglienza nelle sale, nelle giornate di venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo 2024, in sette sedi museali (Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento, Cimitero Monumentale della Certosa) per raccontare storie di sport e non solo legate alle collezioni dei musei;
• ingresso ridotto in tutti i musei civici che prevedono un biglietto di ingresso a pagamento (Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Museo internazionale e biblioteca della musica, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento), valido dal 1 marzo al 30 giugno 2024;
• distribuzione gratuita di spillette ricordo con il logo dell’iniziativa M+M: Maratona e Musei.

Catalogo M.M. 1939 – Courtesy Archivio Mazzetti Tozzi
Programma delle visite guidate e delle attività di mediazione:

Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2)
Lo sport nel mondo antico / Sport in the ancient world
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna / Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna
Accanto ad un percorso introduttivo che guida i visitatori alla conoscenza dei capolavori del museo, una visita guidata a tema sullo sport nel mondo classico, dove lo sport e l’agonismo non erano solo una pratica “igienica”, ma avevano – soprattutto nel mondo greco – implicazioni morali e politiche ed arrivavano a toccare molti ambiti della vita, fra cui quello cultuale e funerario. Sport quindi nella statuaria monumentale, sulla ceramica, sulle monete, nei bronzetti, nei luoghi e negli oggetti della cura quotidiana del corpo, a ribadire una ritualità che, dal mondo greco, passando attraverso quello etrusco e romano, dura fino ai nostri giorni.

Venerdì 1 e sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano 
Lo sport nel mondo antico

ore 10.30: visita guidata in inglese 
Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna

ore 15.30: visita guidata in italiano 
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna

ore 15.30: visita guidata in inglese 
Sport in the ancient world


Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano 
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna

ore 10.30: visita guidata in inglese 
Sport in the ancient world

ore 15.30: visita guidata in italiano 
Lo sport nel mondo antico

ore 15.30: visita guidata in inglese 
Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna


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Museo Civico Medievale (via Alessandro Manzoni 4)
Il gioco guerresco: lo sport preferito dai nostri antenati bolognesi / The warrior game: the favorite sport of our Bolognese ancestors
Un percorso dedicato al gioco guerresco in epoca medievale e moderna. Nati per mantenere in allenamento i nobili cavalieri nei periodi di pace e soprattutto per esibire il potere, le giostre e i tornei furono sempre molto apprezzati dalle diverse classi sociali. Lance, armature, elmi, cimieri e sproni accompagneranno il visitatore nel mondo cavalleresco bolognese.

Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano e in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano e in inglese

Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano e in inglese

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MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Giovanni Minzoni 14)
Corpi in movimento / 

Moving bodies

Il corpo per gli artisti è sempre stato una “tela bianca” da cui partire. Dall’impronta della mano lasciata all’interno delle grotte dagli uomini primitivi agli schizzi di colore di Jackson Pollock per arrivare alle performance degli anni ’70, la corporeità, la gestualità e l’azione sono il punto cardine di molte opere del passato e del presente. Una visita alla collezione permanente del MAMbo sarà il punto di partenza per riflettere insieme su come gli artisti contemporanei hanno studiato il corpo, lo hanno rappresentato e lo hanno fatto diventare protagonista indiscusso della loro poetica.

Venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo 2024
ore 10.30 e 15.30: visita guidata in italiano
ore 10.45 e 15.45: visita guidata in inglese

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Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34)
Musica da vedere / 1st movement!
10 buoni motivi per una visita unica al Museo della Musica di Bologna.
Dal racconto del viaggio di Mozart a Bologna, al manoscritto autografo de 
Il Barbiere di Siviglia
 di Rossini, dall’unica copia del primo spartito a stampa della storia dell’umanità, ad alcuni strumenti musicali davvero particolari… Questi sono solo alcuni dei motivi per cui Bologna è stata dichiarata Città della Musica UNESCO.


Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano con Luca Bernard
ore 15.30: visita guidata in inglese con Surya Talamonti

Domenica 3 marzo 2024
ore 10:30: visita guidata in italiano con Valentino Pirino

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Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123)
M.M. innovazioni record e vittorie
 

M.M. innovations records and victories

Un percorso dedicato alla M.M. che, con i suoi numerosi successi, i record, i tanti brevetti e le capacità costruttive e di innovazione del fondatore, Mario Mazzetti, è stata la casa costruttrice motociclistica bolognese più importante della prima metà del Novecento.

Venerdì 1 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano
ore 11.30: visita guidata in inglese

Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano

Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano

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Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5)
Francobolli dello sport
Si racconteranno storie e curiosità dei francobolli sportivi italiani emessi durante il fascismo e nei primi anni della Repubblica, esposti nella Sezione permanente di Filatelia e Storia Postale del museo.

Venerdì 1 marzo 2024 ore 15.00 – 18.00
Sabato 2 marzo 2024 ore 14.00 – 17.00
Domenica 3 marzo 2024 ore 10.00 – 13.00

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Cimitero Monumentale della Certosa (ingresso via della Certosa 18)
Sulle ali della vittoria
Una passeggiata insieme a Roberto Martorelli per comprendere la nascita dello sport moderno, conseguenza delle profonde mutazioni sociali tra Otto e Novecento. Un percorso nel cimitero monumentale, ora patrimonio UNESCO, alla ricerca dei fondatori delle società sportive e dei luoghi di svago, di protagonisti celebri o dimenticati.
Ritrovo all’ingresso principale (davanti all’Info Point storico-artistico, cortile chiesa), via della Certosa 18.

Sabato 2 marzo 2024 ore 10.30: visita guidata in italiano.

Il programma di tutti gli appuntamenti è disponibile sui siti web www.museibologna.it e www.bolognamarathon.run.

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
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Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel +39 051 2193469 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Elisabetta Severino – Tel. +39 051 6496658 e-mail elisabetta.severino@comune.bologna.it

Bologna: Si apre domani la rassegna “wunderkammer – il museo delle meraviglie”

Bologna – Museo Internazionale della Musica (Photo by Roberto Serra / Iguana)
Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica

Wunderkammer – il museo delle meraviglie
2 marzo – 12 maggio 2024

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34, Bologna
www.museibologna.it/musica

Si svolge dal 2 marzo al 12 maggio 2024 la nuova edizione primaverile di wunderkammer – il museo delle meraviglie, la rassegna di narrazioni musicali, visite guidate e concerti che tornano a far (ri)suonare i tesori segreti custoditi nello straordinario patrimonio documentario del Museo internazionale e biblioteca della Museo internazionale e biblioteca della musica del Settore Musei Civici Bologna.
Un’edizione deluxe per un anno speciale: nel 2024 ricorre infatti il ventesimo anniversario dall’apertura del Museo della Musica nella nuova sede di Palazzo Sanguinetti, in Strada Maggiore 34 a Bologna.

Rameau, Pièces de clavecin en concerts

Ma la storia delle collezioni che il museo conserva è ben più lunga: il nucleo originario del patrimonio si deve infatti a padre Giambattista Martini (Bologna, 1706 – Bologna, 1784), storico, teorico, compositore, considerato uno dei migliori maestri nell’Europa del 700, ma soprattutto instancabile collezionista musicale. Nel 1750, preoccupato per l’integrità della sua raccolta, inviò una supplica (oggi esposta nella Sala 2 del percorso di visita) direttamente a papa Benedetto XIV, il bolognese Prospero Lambertini, chiedendo che alla sua scomparsa questa fosse custodita in perpetuo senza minima diminuzione nel convento di San Francesco. Il pontefice accettò ma, proprio per questa decisione, la collezione corse il rischio di essere confiscata dalle autorità napoleoniche, in quanto bene di una corporazione religiosa soppressa. Fortunatamente padre Martini, prima della sua morte, affidò la collezione a un suo allievo, il padre francescano e insigne compositore Stanislao Mattei (Bologna, 1750 – Bologna, 1825), che riuscì a salvarla, poco prima dell’arrivo delle truppe, trasferendola a casa sua (le cronache parlano di 8 carri ricolmi di libri).
È quindi merito della sua audacia se, nel 1827, fu possibile riunire tutto il patrimonio nell’archivio del Liceo Musicale come dono al Municipio di Bologna. Il legame con la città non si interruppe nemmeno quando, nel 1942, il Liceo Musicale passò allo Stato come Regio Conservatorio: il Comune infatti mantenne la proprietà dell’intero patrimonio istituendo il Civico Museo Bibliografico Musicale, confluito dall’11 maggio 2004 nel Museo internazionale e biblioteca della musica.

Martini, Strumenti Persiani, Miscellanea

Il calendario si apre incrociando la settima edizione del festival di Specialmente in Specialmente in biblioteca, la rete delle biblioteche specializzate di Bologna, dedicata al tema comune dei confini, con le presentazioni delle novità editoriali e discografiche legate al museo, nonché con la settima edizione delle ri-Creazioni ideate e condotte dagli esperti dell’associazione culturale Athena Musica.
Novità di quest’anno sarà 4Dummies, ovvero le narrazioni musicali su tutto quello che avreste voluto sapere riguardo l’Opera (con la musicologa e influencer Valentina Anzani) e la Danza (con il coreografo Claudio Ronda).
Nella settimana del compleanno del museo, poi, le nuove visite che non ti aspetti di Variazioni, vere e proprie “traduzioni” del museo attraverso l’uso e l’ibridazione di diversi linguaggi musicali e artistici per un’immersione totale nelle collezioni (e l’11 maggio anche nel caveau…). 
E ancora i primi 4 concerti di Insolita – la musica che non ti aspetti legati a un manoscritto, un’edizione a stampa, una lettera, un dipinto appartenenti alle collezioni, per far risuonare il nostro patrimonio musicale e rivelarlo in modo ogni volta diverso e sorprendente: anche quest’anno, infatti il simbolo del 1⁄4 d’ora accademico segnala gli appuntamenti in cui gli esperti del museo racconteranno i pezzi unici legati al programma del concerto che seguirà. Si inizia tra sinfonie, madrigali e contrappunti rigorosi, ma anche balli, canzoni, gagliarde e villanelle nel concerto dell’Ensemble La Misticanza dedicato alle stupefacenti commistioni tra musica colta e vocalità popolare d’inizio Seicento. Nel secondo appuntamento, Effimere Corde interpreta quella vera e propria rivoluzione musicale che prese il via grazie a grandi compositori e compositrici come MonteverdiGalileiStrozzi e Francesca Caccini, figlia di quel Giulio, la cui prefazione a Le Nuove Musiche del 1601 fu il manifesto della scrittura monodica (ossia per voce sola) quale mezzo per liberare la carica espressiva della musica. Insolita prosegue con il suggestivo programma dedicato al tema del mare e alla iconica figura di Zorzi Trombetta, fondatore nel ‘400 dei celebri Piffari del Doge, che iniziò la sua carriera come trombista di nave nella flotta mercantile veneziana. In quel periodo redasse un quaderno di appunti contenente le composizioni che il trio di strumentisti Alta Bellezza presenta assieme a brani provenienti dal manoscritto Q15.
La programmazione si conclude con lo special event 20ofmusic che racchiude le due anime che da sempre caratterizzano la proposta musicale del museo: XANTO ninfa in lamento il nuovo progetto di Sabina Meyer, eclettica soprano svizzera che mescola arie barocche ed elettronica contemporanea.
E per finire, ecco il nuovo progetto di mediazione culturale del Museo della Musica: In itinere i weekend alla scoperta del museo: da sabato 9 marzo fino al 27 luglio, tutti i sabati dalle ore 15.30 alle 18.30 e le domeniche dalle 10.00 alle 13.00 una esperta o un esperto risponderà alle domande del pubblico sulle collezioni oppure una o un musicista sarà a disposizione per una mini-performance all’interno delle sale del museo.

L’edizione primavera 2024 di wunderkammer – il museo delle meraviglie è realizzata con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Sala 5
Programma

Sabato 2 marzo ore 17.30
Il viaggio di Zyriab. Da Baghdad all’Andalusia, il maestro che ha cambiato la storidella musica tra Oriente e Occidente
Narrazione musicale con Jamal Ouassini (violino, voce e percussioni) e Vangelis Merkouris (liuto, ciftelia e canto)
Nell’ambito del 7° Festival Specialmente in biblioteca

Domenica 3 marzo ore 17.30
I linguaggi dell’ineffabile. Mistica e musica
Presentazione del volume con gli autori Enrico Fubini Laurence Wuidar
Con Valeria Fubini (canto) e Chiara Bertoglio (pianoforte)
Nell’ambito del 7° Festival Specialmente in biblioteca

Venerdì 8 marzo ore 17.30
ri-Creazioni a cura di Athena Musica
Gioventù di una musicista. Marianna Bottini: vita e opere di una virtuosa dell’800
Conferenza di Alessandra Fiori (musicista e docente Conservatorio di Musica “Maderna-Lettimi”, Cesena e Rimini)

Sabato 9 marzo ore 17.30
4Dummies
Debutto all’Opera. Guida pratica serissima per esordienti nel mondo della Lirica
Narrazione musicale con Valentina Anzani (musicologa e fondatrice dell’app OperaMeet)

Domenica 10 marzo ore 17.30
Il limite e la fuga. Breve storia dell’Altrove in musica, nelle arti e nella storia del pensiero
Presentazione del volume con Giuseppe Barzaghi O.P. (autore) e Laurence Wuidar (musicologa)
Interventi musicali di Marco Pedrazzi (pianoforte)
Nell’ambito del 7° Festival Specialmente in biblioteca

Venerdì 15 marzo ore 17.30
ri-Creazioni a cura di Athena Musica
Unica chorda infinite armonie. Il monocordo tra Medioevo e Rinascimento
Conferenza di Vania Dal Maso (clavicembalista e docente Conservatorio “Evaristo Felice Dall’Abaco”, Verona)

Sabato 16 marzo ore 17.30
Il violino di Faust. Le sonate per violino e pianoforte di Ferruccio Busoni a 100 anni dalla morte
Presentazione del CD con Piero Mioli (docente Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini”, Bologna)
Interventi musicali di Nicola Bignami (violino) e Lucija Majstorovic (pianoforte)

Venerdì 22 marzo ore 17.30
ri-Creazioni a cura di Athena Musica
Le moderne emprisonné. I Pièces pour clavecin di Jean-Philippe Rameau tra tradizione e modernità
Conferenza di Graziella Seminara (docente Università degli Studi di Catania)

23 marzo ore 15.30 / 21 aprile ore 10.30 / 6 aprile ore 10.30 / 4 maggio ore 15.30 (English)
Musica da vedere
Visite guidate alla scoperta delle collezioni

Sabato 23 marzo
Insolita: la musica che non ti aspetti
ore 17.15 ¼ d’ora accademico
ore 17.30 Di Varia Sorte. Quando la musica era senza confini
Con Ensemble La MisticanzaAnna Fusek (flauti, violino), Davide Gazzato (arciliuto, flauto, percussioni), Marco Casonato (viola da gamba), Gianluca Geremia (tiorba, percussioni)

Mercoledì 27 marzo ore 17.30
In arte musica peritissimus. Il primo libro de madrigali a cinque voci di Paolo Cavalieri
Presentazione del volume con Giovanni Cantone (docente Scuola secondaria di 1° grado “Guido Guinizelli”, Bologna) e Cesarino Ruini (docente Università degli Studi di Bologna)

Interventi musicali di Coro Euridice (Pier Paolo Scattolin direttore)

Venerdì 29 marzo ore 17.30
ri-Creazioni a cura di Athena Musica
Canoro Pianto. Meditazioni spirituali in musica
Con Massimo Privitera (docente Università degli Studi di Palermo)

Venerdì 5 aprile ore 17.30
ri-Creazioni a cura di Athena Musica
La favola di Eco
Con Paolo Gozza (musicologo)

Sabato 6 aprile
Insolita: la musica che non ti aspetti
ore 17.15 ¼ d’ora accademico
ore 17.30 Perfette dissonanze. Da Caccini a Monteverdi la rivoluzione della Seconda Pratica che sconvolse la musica
Con Effimere CordeAnna Rita Pili (soprano), Sofia Ferri (tiorba), Cristina Verdecchia (arciliuto), Francesco Zoccali (chitarra barocca)

Sabato 13 aprile ore 17.30
4Dummies
Passo dopo passo. Cosa vediamo quando guardiamo la danza?
Narrazione musicale con Claudio Ronda (coreografo Compagnia Fabula Saltica)

Sabato 20 aprile
Insolita: la musica che non ti aspetti
ore 17.15 ¼ d’ora accademico
ore 17.30 Stella Maris. Venezia e il mare nelle fonti italiane del XV secolo
Con Alta BellezzaAnn Allen (bombarda), Hanna Geisel (bombarda, ciaramella, cornamusa), Nathaniel Wood (tromba a tiro)

Sabato 27 aprile ore 17.30
Il manoscritto perduto. Un’indagine musicale tra Roma e Bologna
Con Maurizio Pastori (musicologo), Cecilia Campa (docente Conservatorio di Musica “Santa Cecilia”, Roma) e Johann Herczog (docente Università “József Attila”, Szeged)

Sabato 4 maggio ore 17.30
Corrispondenze con l’Europa. La riscoperta e il restauro delle lettere di Giacomo A. Perti
Presentazione con Elisabetta Pasquini (docente Università degli Studi di Bologna), Giulia Giovani (docente Università di Siena), Francesco Lora (ricercatore Università di Bologna), Bianca Maria Antolini (docente Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” di Perugia)


Variazioni 
Speciale 20ofmusic 

Martedì 7 maggio ore 17.30
4Dummies
La pazzia del ballo
Visita danzata nelle sale con il coreografo Claudio Ronda e i danzatori di Compagnia Fabula Saltica

Mercoledì 8 maggio ore 17.30
Il Palazzo della Musica
Visita “a naso in su” agli affreschi di Palazzo Sanguinetti
Con Marcella Culatti (storica dell’arte)

Giovedì 9 maggio ore 17.30
Antico/moderno
Visita sonata con Fabio Rinaudo (cornamuse du centre, uilleann pipes, sordellina, musa ligure), Elena Spotti (arpa irlandese e barocca), Walter Rizzo (ghironda, bombarda

Sabato 11 maggio ore 10.30 / 11.30 – 16.30 / 17.30 / 18.30
Musica in cassaforte
Visite “fuoriorario” al caveau della biblioteca (30′ – max 10 partecipanti a turno)

Sabato 11 maggio ore 21.00
XANTO ninfa in lamento. Barocco elettronico in concerto
Con Sabina Meyer (soprano, concept), Andreas Arend (tiorba), Elio Martusciello (electronics, video)

Domenica 12 maggio ore 11.00 
Il museo (ri)suona
Visita sonata in museo per bambini e genitori
Con Fabrizio Longo (violino barocco), Silvia Testoni (canto), Silvia Moroni (flauto dolce e traversiere).

Biglietti
Incontri/narrazioni musicali: ingresso libero fino a esaurimento posti, con possibilità di prenotazione gratuita online su www.museibologna.it/musica.
La prenotazione è valida fino a 5 minuti prima dell’inizio dell’evento.

Visite guidate: € 4 + biglietto ingresso museo
Concerti: ingresso libero fino a esaurimento posti, con possibilità di prenotazione al costo 
di € 6.
La prenotazione garantisce la certezza dell’ingresso, l’accesso prioritario a partire da 30 minuti prima dell’orario di inizio, la scelta del posto nella Sala Eventi e la partecipazione al ¼ ora accademico con gli esperti del museo.
A 5 minuti dall’inizio di ogni appuntamento gli eventuali posti residui verranno messi a disposizione gratuitamente secondo l’ordine di arrivo.

Informazioni
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/musica
Facebook: Museo internazionale e biblioteca della musica
Instagram: museomusica / bolognamusei #wunderkammer #insolita #museomusica
YouTube: MuseoMusicaBologna

Orari di apertura
Martedì, mercoledì, giovedì 11.00 – 13.30 / 14.30 – 18.30
Venerdì 10.00 – 13.30 / 14.30 – 19.00
Sabato, domenica, festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Tel. +39 051 6496658 / +39 051 2193469
Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisabetta.severino@comune.bologna.it – silvia.tonelli@comune.bologna.it

Messina, FORO G gallery: “Vesto di Memoria” Performance/Mostra e fotolibro di Roberta Guarnera

28 febbraio inizia in questo giorno l’omaggio a nonna Melina, attraverso il progetto “Vesto di memoria” di Roberta Guarnera.
Ieri presso la FORO G gallery si è svolta la performance/ mostra a cura di Mariateresa Zagone e presentazione del fotolibro edito da Di Nicolò edizioni.
I presenti hanno preso parte alla scena performativa della vestizione, di una delle vesti-opera appartenute al corredo di nonna Melina, appuntando spilli e misure, per rivivere in maniera contemporanea ad un’operazione di preparazione e creazione dell’antica dote.
È possibile visitare fino al 3 marzo la mostra “Vesto di memoria” di Roberta Guarnera a cura di Mariateresa Zagone presso la FORO G Gallery.

Gli orari:
1 MARZO 11 – 13 / 15 – 18
2 MARZO 11 – 13 / 15 – 18
3 MARZO 11 – 13


FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
forog.gallery@gmail.com
Instagram: @forog.gallery