A Trieste “SEED MIRROR” – In piazza Libertà, il progetto di RTE Group in vista di BID23ART

“SEED MIRROR” A TRIESTE
PER RIFLETTERE SUL FUTURO DEGLI SPAZI URBANI

In piazza Libertà, il progetto di RTE Group in vista di BID23ART

Esplorare il potenziale trasformativo di uno spazio urbano attraverso un oggetto: questa è la finalità del modulo “Seed Mirror” in allestimento nell’area della ex Sala Tripcovich, in piazza della Libertà a Trieste, che tanta curiosità sta destando nei cittadini.
“Si tratta di uno studio urbanistico” – afferma l’arch. Caterina Rosso, giovane imprenditrice di RTE Group e responsabile del progetto “Seed”, rivelando la sinergia in atto con la Biennale Internazionale Donna BID23ART, in programma dal 28 ottobre al 7 gennaio al Magazzino 26 –”che mira a immaginare possibili scenari futuri per questo importante luogo, che potrebbe acquisire una rilevanza significativa nei prossimi anni in considerazione alla sua localizzazione strategica, all’ingresso della città e del Porto Vecchio, punto di passaggio per i turisti in arrivo dalla stazione ferroviaria e da quella dei pullman, nonché dal vicino parcheggio”.
“Seed Mirror” come oggetto possiede un alto valore estetico, che già da solo rappresenta motivo d’attrazione, le sue superfici riflettenti suscitano infatti curiosità e coinvolgimento, favorendo l’iterazione con i passanti, cittadini e turisti.
“Il modulo è frutto della ricerca creativa e tecnologica del nostro team di professionisti” – spiega Caterina Rosso – “per interpretare e definire le emozioni dell’abitare, tra funzione ed estetica, con una particolare attenzione rivolta al tema della sostenibilità e alla riduzione delle emissioni inquinanti”.

L’iniziativa è stata ideata e realizzata dall’arch. Šeherzada Ahmetović, Presidente della Biennale Internazionale Donna, in coorganizzazione con il Comune di Trieste, in vista di BID23ART: “Seed Mirror” sarà un “oggetto” capace di narrare una storia e al contempo tracciare una visione futura sui modi di vivere la città e abitare gli spazi. Sarà il punto di partenza per esplorare nuove prospettive attraverso eventi mirati dedicati ai temi della rigenerazione urbana, con l’obiettivo di contribuire al rinnovamento culturale ed estetico di Trieste, promuovendo il dialogo tra architettura, arte e comunità.

RTE Group è la holding che riunisce diverse espressioni della propensione imprenditoriale della famiglia Rosso, attiva da oltre 50 anni. Il core business è l’edilizia, con forte attenzione all’innovazione tecnologica, alla formazione, alla diversificazione, alla parità di genere. E’ da questa visione che si è originato il progetto “Seed”, seguendo la suggestione di “trasformare l’immaginazione in concretezza”.


dott.ssa Federica Zar
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Roma, Spazio Urano: “Le città invisibili” – Personale di Giovanni di Rosa

Opera di Giovanni di Rosa

Le città invisibili
Personale di Giovanni di Rosa

a cura di Simona Pandolfi

30 settembre – 7 ottobre2023

Inaugurazione 30 settembre 2023, ore 18.30

Spazio Urano, via Sampiero di Bastelica 12 – Roma (Pigneto)

Il 30 settembre 2023, dalle ore 18.30, inaugura presso Spazio Urano la personale di Giovanni di Rosa. Nel centenario dalla nascita di Italo Calvino, con la serie “Le città invisibili” l’artista approfondisce attraverso la pittura ad olio le dinamiche visive e sociali che si nascondono dietro la città e la rappresentazione di essa.

Il suo sguardo si sofferma sulle variegate relazioni che si possono innescare tra le persone e lo spazio, sia all’interno degli edifici che all’esterno. Con un’acuta penetrazione psicologica, l’artista osserva la città sottolineandone anche la mancanza di una concreta interazione, soprattutto in quei luoghi dove sarebbe naturale il contrario: siti archeologici, piazze, spazi per concerti, chiese, musei, etc. 

Scriveva, non a caso, Italo Calvino ne “Le città invisibili” che «le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di sogni d’un linguaggio».

Lo stesso di Rosa si pone in un atteggiamento di ascolto; nelle sue opere è evidente il colloquio empatico che si va ad instaurare tra il pittore e i personaggi ritratti e il costante recupero di un contenuto umano profondo anche tra le vie solitarie e le spopolate strutture architettoniche della città. In questo senso, la sua ricerca artistica potrebbe essere vista come un contributo a una maggiore consapevolezza dell’importanza di una pianificazione urbana attenta alle impellenze della comunità e alla valorizzazione della bellezza della città.

Nelle sue tele presenta un tratto rapido e incisivo e al tempo stesso ricco di particolari. La velocità delle pennellate sgretola le forme, elimina i contorni delle figure, restituendo comunque la verità degli impeti o dei silenzi emotivi; in quest’attitudine l’artista denota una concordanza con le rappresentazioni popolari e le tematiche sociali affrontate dalla grande stagione della pittura napoletana di metà Ottocento. 

Opera di Giovanni di Rosa

Giovanni di RosaBreve biografia

Giovanni di Rosa nasce ad Avellino nel 1991. È diplomato in Pittura e decorazione pittorica. Le sue opere sono state esposte in diverse collettive e in due mostre personali: nel 2017 presso il Museo Civico Archeologico di Bisaccia e nel 2019 al Casino del Principe di Avellino.


Informazioni
La mostra sarà visitabile fino al 7 ottobre 2023.
Visitabile su appuntamento: tel 3290932851 e-mail info@spaziourano.com

Da Simona Pandolfi  pandolfisimona.sp@gmail.com

Già pubblicato il 24 Settembre ore 0:01

Roma, SBA Sporting Beach Arte: Giovanni Cimatti – Emersioni| A cura di Roberta Melasecca

Giovanni Cimatti
Emersioni

A cura di Roberta Melasecca
Testi critici di Luca Catò e Roberta Melasecca

Inaugurazione 30 settembre 2023 ore 11.30

SBA – Sporting Beach Arte
Lungomare A. Vespucci 6 – Ostia Lido, Roma

Fino al 29 ottobre 2023

Sabato 30 settembre 2023 alle ore 11.30, SBA – Sporting Beach Artela giovane galleria dedicata all’arte contemporanea sulla spiaggia di Ostia, presenta la mostra personale Emersioni di Giovanni Cimatti, a cura di Roberta Melasecca e accompagnata dai testi critici di Luca Catò e Roberta Melasecca. 

In mostra 18 sculture ceramiche che rappresentano la connessione tra la terra – l’argilla con la quale le opere sono realizzate – e l’acqua – il mare da cui esse sembrano emergere. 

“La terra vista da dentro il mare si ritaglia in una lente d’acqua, lo sguardo si rifrange dietro la cortina dei cristalli di sale disciolti… Tutto si amplifica, si dilata. Così, da lì sotto, da lì dentro, viene voglia di allungare la mano, di tastare la nitidezza delle forme, di scorrere le superfici: ruvido, liscio, cavità, rilievo, ogni aspetto seduce l’occhio e la mano. Solo chi proviene da un altro mondo, da un altro regno, sa cogliere gli aspetti con cui la natura ha marcato l’asciutto e definito il terrestre; egli, più di altri, ne sente il rapimento, l’incanto. Così, Poseidone, attratto, esce dal cerchio degli abissi: guarda, distingue, usa parole diverse, soprattutto accarezza, inevitabilmente seduce. […] Proprio a lui pensava Giovanni Cimatti mentre progettava queste sue ultime creazioni: leggeva di Nettuno (il Poseidone latino), delle sue amanti d’acqua, ondine, nereidi, e delle numerosissime figlie. Contemporaneamente stava studiando ammirato le magnifiche tavole di Ernst Haeckel, biologo, zoologo, filosofo e artista ottocentesco. Immaginava, quindi, di dare forma a delle specie di creature marine: nuovi organismi animati da un corredo formale dettagliato, ma alleggeriti da un genetica favolistica, mitologica. […] Loro, ora, eccole qui: sono esseri certamente terrestri, con corpi, però, che hanno tutta la memoria del mare: basta appoggiare il palmo sul corpo e si percepisce il riverbero dei flutti, i flussi delle maree, l’intreccio delle correnti. […]”
(dal testo critico di Luca Catò)

“[…] Le opere di Giovanni Cimatti emergono dal pianeta Oceano come concrezioni morbide e voluttuose che prendono le sembianze di organismi mutanti, conchiglie, fossili, coralli, strutture geologiche, in alterazione e trasfigurazione, che conservano le tracce della spuma del mare o del percorso delle onde. Nascono da costituzioni metamorfiche e la tecnica loro impressa le conduce ad un processo inevitabile di riconoscimento e disconoscimento della propria esistenza. Ogni elemento, plasmato quale essere nel mondo, conserva la memoria della terra – dell’argilla – e diventa narrazione delle rimembranze che attraversano le ere, che si susseguono nelle generazioni, e affonda le radici delle sue essenze e dei suoi colori nelle tecniche di chi ci ha preceduto nella vita. In numero ben precisato, levandosi dalle acque, le diciotto sculture ceramiche si adagiano sulla battigia, disposte ed ordinate da un Proteo immaginifico che cavalca le onde e scruta nelle immensità marine. Ed una per una evocano le vicende di ieri, di animali mitologici e creature non troppo lontane dalla realtà: e proprio in questo frangente acquoreo si ritrovano in pensieri ed azioni, modellate e scavate nelle pieghe, convertite in nuovi corpi radicati nel tempo di noi che osserviamo da lontano. Il cielo riflette, mentre l’odore acre del sale si spalma ora come affioramenti biancastri, ora come cristalli purissimi che si solidificano al contatto con l’aria e il sole, ora come interferenze da mondi attigui che sconfinano nel verde delle varietà arboree che abitano le smerigliate dune. Le sculture di Cimatti sorgono dalla luce, approdano sulla sabbia nera memore del passaggio dei vulcani e, nella loro consistenza, conservano intatto il profumo dei sedimenti; appaiono, alternativamente, pelli mosse da assenza di prospettiva e tessuti intrisi dalle profondità delle linee dell’orizzonte e, nel flusso transizionale, mutano aspetti e colori, riflettendo i giallastri granelli di feldspato e quarzo e i prismi verdi dei pirosseni. Su di esse l’artista traccia curve topografiche di superficie isobare che forniscono il rilievo del cielo (cit. Gille Clément) e rileva le impronte di organismi primordiali studiati con il dettaglio macroscopico o misurati con la geometria frattale.”
(dal testo critico di Roberta Melasecca)

Durante il periodo della mostra sono previsti incontri e laboratori: il 26 ottobre alle ore 17.30 l’incontro con l’artista Il Tempo e l’Argilla all’interno di Rome Art Week e il 28 e 29 ottobre il workshop Terre sottili

Giovanni Cimatti – Note biografiche

Giovanni Cimatti è stato docente all’Istituto d’Arte di Siena, direttore della Scuola di Disegno e Plastica “T. Minardi” di Faenza e docente all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza. Ha iniziato l’attività artistica negli anni settanta sviluppando una personale ricerca sui rapporti fra forma e superficie rielaborando varie tecniche come i decori d’argilla a sangam, il raku, le decalcomanie, le terre sigillate e da anni si interessa anche dell’alta temperatura. È stato invitato in importanti mostre internazionali d’arte ceramica, ha realizzato mostre personali su invito in Belgio, Giappone, Olanda, Korea e Svizzera e ha partecipato a scambi culturali in Francia, Giappone e Germania. Ha lavorato nelle giurie del The Second International Ceramics Art Competition ’96 in Korea e della II Rassegna Nazionale Biennale di Albisola. Ha realizzato conferenze in Giappone, Korea, Stati Uniti, Francia, Belgio e Svizzera. Ha operato come designer per la “Nuova Ceramica La Faenza”, la SACMI di Imola, FOS di Piero Mazzotti in Faenza e le giapponesi Souzan-Gama e Seizan-Tousha di Toky-City. Collabora con il Laboratorio Giocare con l’Arte del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e le sue opere sono presenti in vari musei e presenti in pubblicazioni di livello internazionale. Alla fine degli anni novanta sviluppa una nuova metodica di cottura Raku che ha chiamato RAKU DOLCE le cui particolarità sono la bassa temperatura di estrazione dal forno e la leggera fumigazione. Dal 1980 tiene workshop a livello internazionale sull’arte ceramica. Ha realizzato recentemente mostre personali: al Museo d’Arte Contemporanea della Kyungshung University di Pusan in Korea, alla Galleria del Ceratekno di Toki City in Giappone e al Museo Civico Archeologico di Bergamo.


INFO
Giovanni Cimatti
Emersioni
A cura di Alessandra Borzacchini e Roberta Melasecca
Testi critici di Luca Catò e Roberta Melasecca
Catalogo in galleria

Inaugurazione 30 settembre 2023 ore 11.30
Fino al 29 ottobre 2023
Orari: dal giovedì alla domenica 11.00 – 18.00

Giovedì 26 ottobre ore 17.30
Incontro con l’artista Il Tempo e l’Argilla – Rome Art Week 
Sabato 28 e domenica 29 ottobre
Workshop Terre sottili – minimo 10 partecipanti – per info contattare SBA – Sporting Beach Arte

SBA – Sporting Beach Arte Lungomare A. Vespucci 6 – Ostia Lido, Roma
tel 3402265769
www.sba-sportingbeacharte.itwww.facebook.com/sportingbeacharte/ Instagram: sba–sportingbeacharte

Comunicazione
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.itinfo@interno14next.it
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Roma, Giardino Verano: FESTIVAL DELLA NONVIOLENZA 2023

Energia per i Diritti Umani promuove:

FESTIVAL DELLA NONVIOLENZA 2023
1 ottobre 2023, ore 16:00 – 23:00

Giardino Verano, Roma

A ridosso della Giornata Internazionale della Nonviolenza che cade il 2 di ottobre, Energia per i Diritti Umani promuove domenica 1° ottobre, presso il Giardino Verano, il Festival della Nonviolenza.
L’evento ruota attorno al concetto di nonviolenza con particolare attenzione ai temi della multiculturalità e dell’inclusività, declinato tramite le attività che le varie realtà aderenti proporranno. Sarà inoltre occasione del lancio dei lavori del comitato promotore per la Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che inizierà il suo cammino il 2 ottobre 2024 dalla Costa Rica, e che passerà in Italia a novembre dello stesso anno.

Parteciperanno all’evento: Pressenza, Multimage Editore, Assopace Palestina, Andrea Galasso di Accentirca, La comunità per lo sviluppo Umano, Amnesty International, Lorusso Editore, Associazione Ponte Internazionale, Associazione Insieme per Rute, Libreria Antigone, Fernando Battista con Corpi Sensibili, Luisa Ceccarelli, Il Cantastorie, Scout Resistenti e Associazione Ethio-Italy Insieme per il Futuro.

Le attività includeranno: dibattiti, laboratori, spettacoli teatrali e musicali, sfilate, stand di libri e prodotti artigianali.

Il programma  prevede:
16:30 – 18:30 Seminario di giornalismo nonviolento di Pressenza

16:30 – 17:00 Intervento “il carcere di La Tumba” di Luisa Ceccarelli

17:00 – 18:30 Laboratorio sulla Pratica della Regola d’Oro: “Quando tratti gli altri come vuoi essere trattato ti liberi” di Federica Fratini con La comunità per lo sviluppo Umano

18:30 – 19:00 intervento “Un ponte tra Capo Verde e Italia” di Associazione Ponte Internazionale e Associazione Insieme per Rute

18:30 – 18:45 intervento “Exist is to Resist: testimonianza sulla resistenza nonviolenta nella Palestina occupata” di Cecilia De Luca di Assopace Palestina

19:00 – 19:30 Intervento sulla violenza di genere da parte di Libreria Antigone

18:45 – 19:00 Sfilata “Insieme fashion Ethiopia” di Retash Atye

19:30 – 20:00 Laboratorio di danza relazionale-creativa: la pedagogia del confine e l’arte della relazione di Fernando Battista di Corpisensibili

20:00 – 21:00 interventi dal palco delle associazioni partecipanti e quiz interattivo

21:00 – 21:15 balli tradizionali capoverdiani di Associazione Ponte Internazionale

21:15 – 22:15 storytelling: “Testardi senza gloria” di Andrea Galasso e Accentrica

Laboratorio: Ethio caffè cerimonia di Kalkidan Renato tutto il giorno presso lo stand di Associazione Ethio-Italy Insieme per il Futuro.

Energia per i diritti umani

Energia per i diritti umani è un’associazione di volontarə di carattere internazionalista che si occupa della tutela dei diritti umani. Ha iniziative in corso in Italia dal 1998, in Senegal dal 2000, in Gambia dal 2002 e in India dal 2003. Si occupa di Sostegno a Distanza, costruzione e avvio di scuole, prevenzione sanitaria (in particolare con la campagna Stop Malaria) e altri progetti per garantire l’autonomia della popolazione locale. È inoltre partner organizzatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.


Giardino Verano
Piazzale del Verano, Roma
Domenica 1° ottobre dalle 16 alle 23
Ingresso gratuito
Contatti:
Energia per i diritti umani
nonviolenza@energiaperidirittiumani.it
www.energiaperidirittiumani.it
IG: @energiaperidirittiumaniaps

Pisa, Museo della Grafica: A Pisa Book Festival il catalogo della mostra Fashion, Sport, Tourism

Nell’ambito del Pisa Book Festival, il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)

è lieto di invitarvi alla presentazione del catalogo

Fashion, Sport, Tourism
Un viaggio inaspettato tra moda, sport e turismo

Edizioni ETS, Pisa, 2023

domenica 1 ottobre 2023, ore 10:00

Presso il Museo delle Navi Antiche (Book Club) – Pisa

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-67-59-70)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Accordo ENIT-WECHAT: arrivano tecnologie per il turismo. La venere diventa videogame

ENIT E WECHAT INSIEME PER PROMUOVERE L’ITALIA SUL MERCATO CINESE  

ACCORDO STRATEGICO DI COLLABORAZIONE CON LA PIATTAFORMA DIGITALE
LEADER ASSOLUTA IN CINA CON 1,3 MILIARDI DI ISCRITTI 

A BREVE UN VIDEOGIOCO DEDICATO ALLA VENERE E INFLUENCER
CINESI PER PROMUOVERE IL BRAND ITALIA 

26 Settembre 2023

Nuovi accordi sul turismo tra Italia e Cina. ENIT e WeChat, piattaforma digitale leader assoluta sul mercato cinese, hanno siglato un accordo strategico per aumentare in modo esponenziale la visibilità dei contenuti promozionali dedicati all’Italia e dunque contribuire a incrementare i viaggi verso la Penisola. “Welcome with Weixin Alliance” è il titolo dell’evento che ha sugellato l’intesa tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e la piattaforma digitale più importante e diffusa delle Cina, con 1,3 miliardi di utenti attivi e una pluralità di funzioni che la rendono imprescindibile per tutti i cittadini cinesi e per chiunque si trovi in Cina.

Organizzato a Roma da Tencent in collaborazione con ENIT, all’appuntamento hanno preso parte l’on. Gianluca Caramanna, Consigliere del Ministero del Turismo; Ivana Jelinic, Amministratore Delegato di ENIT e Ma Fengming, Direttore Generale Marketing Internazionale di WeChat. La firma dell’accordo strategico sancisce l’avvio di un percorso di collaborazione che sarà declinato in una pluralità di iniziative promozionali super tecnologiche – tra le quali un videogame dedicato alla Venere, influencer virtuale della campagna Open to Meraviglia – che sfrutteranno la diffusione pressoché universale dell’app WeChat sul mercato cinese.

Oltre al videogame, nel prossimo futuro, ENIT e WeChat lanceranno un programma di live-streaming con influencer cinesi che gireranno l’Italia e produrranno contenuti finalizzati alla promozione delle destinazioni turistiche e delle attrazioni italiane.

Già da svariati anni ENIT realizza attività di digital marketing con WeChat; attività che hanno consentito all’Italia di posizionarsi al primo posto tra le destinazioni europee a inizio 2023 in termini di efficacia del brand nazionale nell’ecosistema online cinese. WeChat è il partner perfetto per diffondere contenuti innovativi legati alle destinazioni e alle attrazioni italiane: attraverso WeChat i cinesi svolgono infatti tutte le attività quotidiane, dalla comunicazione interpersonale ai pagamenti, fino alla prenotazione delle vacanze e lo shopping online. Nel settore turistico WeChat è uno strumento fondamentale di promozione della strategia ENIT in tutte le fasi che caratterizzano l’esperienza turistica: ispirazione, raccolta informazioni, prenotazione, servizi a destinazione e condivisione post-viaggio.

“È una giornata storica per il turismo italiano. WeChat è senza dubbio uno strumento di comunicazione cruciale e questa partnership consentirà di moltiplicare in modo esponenziale la diffusione sul mercato cinese di contenuti dedicati alla bellezza italiana. L’innovazione tecnologica ha trasformato il modo in cui le persone pianificano e vivono le proprie esperienze di viaggio. Attraverso i canali di ENIT su WeChat i viaggiatori cinesi potranno scoprire le meraviglie del Bel Paese e condividere le proprie esperienze in tempo reale”, dichiara Ivana Jelinic, Presidente e AD ENIT.

“Questo è solo l’inizio di una partnership che punta a rendere l’Italia una destinazione turistica ancora più accogliente e accessibile per i visitatori cinesi. Continueremo a esplorare le potenzialità delle nuove tecnologie per migliorare l’esperienza di viaggio e promuovere la cultura, la storia e lo splendore del nostro Paese”, sostiene l’on. Gianluca Caramanna, Consigliere del Ministro del Turismo Daniela Santanchè.


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

LOVESICK, fuori ‘GOIN’ DOWN’, singolo e videoclip del nuovo brano inciso a Los Angeles

GUARDA IL VIDEOCLIP

Da venerdì 29 settembre sarà disponibile nelle radio e in tutte le piattaforme digitali’Goin’ Down’, il nuovo singolo dei Lovesick, anticipazione dell’atteso album interamente inciso a Los Angeles ad inizio estate, di prossima pubblicazione.

Goin’ Down è un brano di perdono, che vuole vedere la vita da una prospettiva differente. 

Ci sono sempre due lati nella stessa medaglia, metaforicamente due punti di vista. Una frase all’interno del brano, che parla di una relazione d’amore finita, dice: «…se avessi fatto a te ciò che tu hai fatto a me ti renderei libera», quindi non coverei rancore.

I Lovesick, hanno scelto questo singolo per anticipare il nuovo album, perché l’energia che sprigiona ‘Goin’ Down’ li rappresenta appieno. 

«E’ uno dei brani più sentiti del nostro prossimo album. Lo abbiamo già anticipato nei concerti in questa stagione e il significato che trasmette è per noi davvero importante. Il ‘non portare rancore’ e ‘perdonare’ sono concetti semplici da comprendere ma difficili da applicare nella vita di tutti i giorni».

IL BRANO ‘GOIN’ DOWN’ E IL VIDEOCLIP

Goin’ Down è stato registrato a Los Angeles con la produzione artistica di Fabrizio Grossi

A supporto di Paolo Roberto Pianezza (voce, chitarra e pedal steel) e Francesca Alinovi (contrabbasso e voce) c’è Alessandro Cosentino (violino e voce). Il videoclip del brano è stato interamente realizzato a Los Angeles, California durante le sessioni di registrazione del nuovo album, con la regia e montaggio di Claudio Maria Cioffi. 

Lovesick commentano: «Abbiamo voluto girare una sorta di documentario di questa intensa esperienza oltreoceano per cercare di condividere e restituirvi la magia di quelle settimane per noi indimenticabili».

CHI SONO I LOVESICK

Lovesick ormai da anni stanno rilanciando le atmosfere anni ’50 in un viaggio spazio-temporale negli Stati Uniti d’America con canzoni originali e iconiche per celebrare la Country Music e Western Swing dello scorso secolo. 

I loro brani sono puntualmente trasmessi dalle radio in Europa, Stati Uniti e America Latina. Grazie a questo successo hanno ricevuto la candidatura per il premio statunitense Western Artists Award e l’invito a partecipare a Casa Sanremo in occasione della 71° edizione del Festival della Canzone Italiana. 

Hanno partecipato come attori-musicisti nella serie tv su SkyTV dedicata a Francesco Totti ‘Speravo de morì prima’ e nel film ‘Lamborghini‘ uscito nei cinema. 

Nel 2023 hanno preso parte alle scene del film ‘Miss Fallaci‘, in uscita nelle sale nel 2024 e hanno da poco registrato il nuovo album in studio a Los Angeles, di prossima uscita. 

Oltre ai propri concerti in club e festival, negli ultimi due anni hanno suonato come opening act per Zucchero, Ben Harper, Toquinho, Edoardo Bennato e in grandi festival in cartellone con The Offsprings, Ten Years After, Social Distortion, Walter Trout e Orchestra Casadei. 

Nell’ultimo periodo hanno venduto oltre 12.000 copie dei loro album in Europa, Stati Uniti ed Asia, risultati raggiunti con il coordinamento e ufficio stampa AZ Press e con l’attività di booking di Barley Arts.


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Spotify: https://sptfy.com/O0eB 
Sito Web: www.lovesick-music.com 
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Lovesick_Duo

Ufficio Stampa A-Z Press
info@a-zpress.com

Bologna, MAMbo: Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia-Romagna

Guido Guidi, Minerbio, 2023
C-print a contatto da negativo, 20×25 cm
su carta politenata cm 24×30
Courtesy Viasaterna, Milano e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
© Guido Guidi
Opera acquisita da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna grazie al progetto Architettura rurale in Emilia-Romagna vincitore di Strategia Fotografia 2022, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia-Romagna

Maura Savini, rilievi e progetti – Guido Guidi, fotografie


A cura di Lorenzo Balbi

29 settembre 2023 – 7 gennaio 2024
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Project Room
Via Don Minzoni 14, Bologna

www.mambo-bologna.org

Inaugurazione giovedì 28 settembre 2023 ore 17.00

Dal 29 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna è lieto di presentare la mostra Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia-Romagna. Maura Savini, rilievi e progetti – Guido Guidi, fotografie, promossa in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna.
Il progetto espositivo si articola sul confronto tra due diversi modi di conoscere – quelli della fotografia e dell’architettura – che, pur nella propria autonomia, mirano all’obiettivo comune di rendere comprensibili quei luoghi costruiti in cui risiede la nostra identità collettiva.

La mostra, a cura di Lorenzo Balbi, è parte del progetto Architettura rurale in Emilia-Romagna, vincitore di Strategia Fotografia 2022, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per la selezione di proposte di acquisizione, produzione, conservazione, valorizzazione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano.
Il bando si configura come seconda edizione di un progetto nato nel 2020 (Strategia Fotografia 2020) e si inserisce nel quadro delle azioni istituzionali della Direzione Generale volte a promuovere e a sostenere la ricerca, i talenti e le eccellenze italiane nel campo della fotografia.
La proposta è stata ammessa al finanziamento nell’ambito di azione 1 (Acquisizione e valorizzazione), sezione II (Progetti di valorizzazione della fotografia contemporanea, che prevedano la committenza di opere e/o serie fotografiche da destinare al patrimonio pubblico).
Grazie a questo importante riconoscimento, seinuove opere fotografiche di Guido Guidi, visibili per la prima volta al pubblico in questa occasione, entreranno a far parte della collezione permanente del museo.

Intorno a questo corpus, nello spazio della Project Room del MAMbo,contenitore tematico che dal 2018 accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza alcune delle esperienze artistiche e culturali più rilevanti nate in territorio bolognese ed emiliano-romagnolo, la mostra presenta altre 29 produzioni fotografiche inedite di Guidi riferibili ai territori di GranaroloMinerbio e San Giorgio di Cesena.

Per la prima volta architettura e fotografia trovano un luogo in cui esporre i caratteri di un territorio sempre meno “visibile” intersecando il lavoro visivo di Guido Guidi, figura cardine della fotografia italiana dal secondo Novecento, che ha contribuito a innovare e ridefinire lo statuto e le possibilità espressive della fotografia di paesaggio in epoca contemporanea, con le ricerche sull’architettura nella sua dimensione territoriale, che Maura Savini svolge da tempo presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna.
Se da un lato disegni, carte e documenti storici descrivono il territorio con i modi dell’architettura, dall’altro il lavoro di Guidi arricchisce di un nuovo capitolo la lunga meditazione per immagini che fin dagli anni Sessanta l’autore romagnolo rivolge al tema del paesaggio, in particolare a quello marginale della provincia italiana.

Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia-Romagna. Maura Savini, rilievi e progetti – Guido Guidi, fotografie costituisce la fase conclusiva di un più ampio progetto biennale realizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna con il MAMbo, in collaborazione con l’Osservatorio Regionale per la qualità del paesaggio della Regione Emilia-Romagna.
Il momento iniziale si è svolto lo scorso 27 ottobre 2022, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, con la Giornata di studi Paesaggio e condizione contemporanea che ha affrontato in un’ottica multidisciplinare la riflessione sull’evoluzione del territorio rurale in relazione alle modificazioni imposte dalla contemporaneità.
In concomitanza con il convegno, dal 27 ottobre al 6 novembre 2022, al Padiglione de l’Esprit Nouveau a Bologna è stata presentata un’anteprima della mostra prevista, con l’esposizione di rilievi e disegni, carte, mappe, documenti di archivio e fotografie relativi all’architettura delle terre di pianura del bacino padano. Entrambi i momenti si sono proposti di affrontare il problema architettonico che riguarda la condizione della “città” contemporanea, dove la perdita di chiarezza e di intelligibilità e l’assenza di una linea stabile di continuità sembrano aver disgregato i processi di conoscenza e di memoria in cui si colloca l’architettura.

In sostanza, indagine architettonica e indagine fotografica trovano nel confronto che inevitabilmente stabiliscono, un elemento di ricchezza e un ulteriore avanzamento conoscitivo. La fotografia si è confrontata nel tempo costantemente con l’architettura, e si può affermare che essa costituisca una sorta di doppio conoscitivo rispetto all’architettura: entrambe, in quanto attività umane disciplinate dal progetto dell’uomo, e dunque da un pensiero, sono in grado di rendere comprensibile un luogo, un edificio, così come un territorio edificato, pur operando con dimensioni differenti. Possiamo dire che, come per l’architettura, una buona fotografia si ottiene in seguito a un processo di selezione e semplificazione per cui, osserva Stephen Shore, “occorre rinunciare all’immagine entusiasmante in favore dell’immagine convincente”.
Per tutte queste ragioni il lavoro di Guido Guidi, per il carattere essenziale delle immagini e per le giustapposizioni visive che il punto di vista scelto determina, si mostra particolarmente adeguato al carattere morfologicamente semplificato, quasi archetipo, delle architetture rurali. Come accade per il disegno di architettura, la relazione che si stabilisce tra l’architettura e la sua immagine consente così una conoscenza ulteriore, lascia emergere elementi, relazioni, dettagli che la mediazione della macchina permette di estrarre dalla realtà, e che il confronto tra i due diversi modi conoscitivi contribuisce a rappresentare ed esaltare.
La produzione di Guidi occupa un posto fondamentale nella riflessione sul paesaggio, l’urbanistica e l’architettura contemporanea. Artista straordinariamente prolifico, non ha mai smesso di mettere in discussione l’atto del vedere attraverso il mezzo fotografico. Questo interrogativo si è sviluppato attraverso un intenso dialogo tra le storie e le materialità della fotografia e ciò che emerge ai suoi margini, negli interstizi semi-urbani delle province e nelle aree trascurate del paesaggio post-industriale.

I disegni e i rilievi architettonici, oltre ai documenti storici (disegni, mappe, cabrei) e ai materiali fotografici, presentati per la prima volta al MAMbo, documentano la ricerca condotta da Maura Savini sulle architetture, sull’organizzazione del suolo e sugli insediamenti dell’area padana,dei quali la logica funzionalista non sembra in grado di spiegare le forme. Se nella città contemporanea gli edifici del lavoro sembrano rispondere in modo meccanico alle necessità funzionali, obbedendo allo slogan “dalla funzione alla forma”, gli edifici rurali mostrano il più delle volte straordinarie idee architettoniche e ricchezza nella varietà di soluzioni messe a punto per il medesimo scopo, affermando così un’idea di funzione ampia e allargata, capace di variare nelle diverse ore del giorno e nell’alternarsi delle stagioni, e rovesciando nei fatti l’assunto funzionalista.
Il progetto espositivo vive così di una doppia anima, l’una architettonica, volta a riconoscere l’ingegnosità e immaginazione umane di fronte ai vincoli imposti dalla terra che abbiamo avuto in sorte e l’altra, fotografica, diretta a rappresentarle (ri-presentarle) tale ingegnosità attraverso la propria autonomia disciplinare e strumentale che è in grado di “pensare per forme” e di renderne evidente e conoscibile la bellezza in modi inediti ed efficacissimi. Entrambe sono accomunate dall’intento di delineare una condizione ancora possibile per la creazione di quella che Cattaneo chiama patria artificiale, cioè l’ambiente trasformato dall’opera umana che costituisce la scena fissa della nostra vita.

Un volume pubblicato da Edizioni MAMbo riproduce tutte le opere fotografiche esposte, accompagnate da contributi critici di Lorenzo Balbi e Maura Savini, e un’intervista di Sabrina Samorì a Guido Guidi.

Durante il periodo di apertura della mostra è previsto un public program con una serie di incontri di approfondimento sul tema delle architetture rurali in cui saranno coinvolti il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e numerosi artisti, critici e teorici del mondo del contemporaneo.
Si ringraziano Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Archivio di Stato di Bologna, Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio dell’Emilia Romagna.
Un ringraziamento particolare a Viasaterna.

Biografia Guido Guidi

Guido Guidi nasce nel 1941 a Cesena, dove vive e lavora.
È docente di Fotografia presso Accademia di Belle Arti di Ravenna, IUAV di Venezia, ISIA di Urbino e Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – Campus di Cesena, oltre a tenere lezioni, seminari, laboratori in varie università e istituzioni italiane.
Nel 1959 si iscrive all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) e poi al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia, seguendo tra gli altri i corsi di Luigi Veronesi, Carlo Scarpa, Bruno Munari e Italo Zannier. Sono questi gli anni in cui inizia a dedicarsi completamente alla fotografia, intesa come linguaggio complesso e strumento di ricerca.
Sin dalla fine degli anni Sessanta il lavoro di Guidi si concentra sull’analisi del paesaggio e dell’architettura, sia attraverso indagini personali a lungo termine che attraverso progetti di committenza promossi da enti pubblici. L’interesse per il paesaggio contemporaneo e le sue trasformazioni lo spinge ad indagare il territorio marginale e dimesso della provincia, soprattutto del tratto che quotidianamente attraversa: l’edilizia spontanea della Romagna (1971-72), la Strada Romea che collega Cesena a Venezia (1975-90), le aree industriali di Porto Marghera e Ravenna (1983-97), i paesaggi “interposti” tra i centri urbani europei lungo la via napoleonica che congiunge idealmente San Pietroburgo e Finisterre (1993-96).
A partire dagli anni Ottanta, quando anche in Italia cultura fotografica e cultura urbanistica avviano un dialogo, partecipa a numerosi progetti di documentazione del territorio: da Viaggio in Italia di Luigi Ghirri (1984) ad Archivio dello Spazio della Provincia di Milano (1987-1997), poi l’indagine sulla città diffusa del Veneto avviata dallo IUAV (1984-89), le indagini sull’edilizia pubblica dell’Ina-Casa (1999), quelle per Atlante Italiano 003 a cura della Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea – DARC (2003) e molte altre.
Sui temi dell’architettura Guidi ha svolto ricerche sulle opere di Le Corbusier pubblicate da Einaudi, di Carlo Scarpa e Mies van der Rohe promosse e pubblicate da Le Centre Canadien d’Architecture di Montréal, dove nel 2009 ha esposto il suo decennale lavoro sulla Tomba Brion progettata dall’architetto Carlo Scarpa.
Guidi ha sempre affiancato alla professione di fotografo un’intensa attività didattica e di promozione. Nel 1989 avvia a Rubiera, con Paolo Costantini e William Guerrieri, l’associazione Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, un importante osservatorio per il territorio che, attraverso laboratori e progetti, ha visto la partecipazione di fotografi di rilevanza internazionale.
Le sue fotografie sono presenti in molte istituzioni museali, in Italia e all’estero.
Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre monografiche e collettive, in Italia e all’estero.
Tra le sue pubblicazioni: Varianti (Art&, 1995); SS9. Itinerari lungo la via Emilia (Linea di Confine, 2000); Carlo Scarpa, Architect: Intervening with History (Canadian Centre for Architecture – Monacelli Press, 1999); Mies in America (Cca – Whitney Museum of American Art, 2001); In Between Cities (Electa, 2003); Le Corbusier, Scritti (Einaudi, 2003); 19692004 (San Fedele Arte, 2004); PK TAV 139+500 (Linea di Confine, 2006); Bunker. Along the Atlantic Wall (Electa, 2006); Guido Guidi/Vitaliano Trevisan, Vol. I (Electa, 2006); Fiume (Fantombooks, 2010); A New Map of Italy (Loosestrife Editions, 2011); Carlo Scarpa’s Tomba Brion (Hatje Cantz, 2011); La Figura dell’Orante. Appunti per una lezione (Edizioni del Bradipo, 2012); Mariangela Gualtieri/Guido Guidi, A Seneghe (Perda Sanadora Imprentas, 2012); Cinque paesaggi, 1983-1993 (Postcart – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, 2013); Preganziol 1983 (MACK, 2013); Veramente (MACK, 2014); Guardando a Est (Linea di Confine, 2015); Verum Ipsum Factum. Il Portale di Carlo Scarpa allo Iuav (Skinnerbook – Iuav, 2017); Appuntamento a Firenze (Walther König, 2018); Dietro Casa (Tbw Book, 2018); Per Strada (MACK, 2018); Le Corbusier: 5 Architectures (Kehrer Verlag, 2018); In Sardegna (MACK, 2019); In Veneto, 1984-89 (MACK, 2019); Cinque viaggi (1990-98) (MACK, 2021); Di sguincio (1969-81) (MACK, 2023).

Biografia Maura Savini

Architetto, insegna Progettazione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna.
Ha insegnato al Politecnico di Milano, Laurea in Architettura Civile, al Master di Architettura del paesaggio agricolo presso la sede di Piacenza dello stesso Politecnico, presso la facoltà di Ingegneria di Bologna e il Corso di Perfezionamento in Ingegneria del Territorio dell’Università di Padova. Ha diretto la Summer School Interrupted City la cui ultima edizione si è tenuta a Rimini, presso la Rocca Malatestiana. È stata presidente della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del comune di Rimini.
Svolge attività professionale e ha partecipato a diversi workshop e concorsi di architettura, anche internazionali, tra cui Milano, Großstadt, Scalo Farini, progetto per la riconversione dello Scalo Farini, Rimini Forma Urbis, Siracusa, Progetto per le latomie dei Cappuccini, il concorso per la nuova Biblioteca di Maranello e il progetto per la Città delle Colonie di Cesenatico.
Scritti e progetti sono pubblicati su diverse riviste specializzate. Ha pubblicato studi e ricerche sulla città e sulla dimensione territoriale dell’architettura, cui si sono affiancati studi legati ai caratteri residenziali e pubblici dell’architettura, e agli aspetti teorico/pratici connessi alla trattatistica architettonica.
Ha pubblicato, tra gli altri, Ritratti di città in un internoProgetto per lo Scalo Farini in Milano. Scali ferroviari (il progetto è stato pubblicato anche sulla stampa locale e nazionale); “Rimini forma urbis” in La città interrotta; Progetto per le Latomie dei Cappuccini (progetto selezionato, esposto alla mostra e pubblicato nel catalogo) La Biennale di Venezia e Sensi contemporanei, 10. Mostra internazionale di Architettura. Città di Pietra/Cities of Stone; La ricostruzione critica della città storica. Piano e progetto nella riqualificazione dei centri; La fondazione architettonica della campagna. Uno studio sulla pianura bolognese.


Titolo mostra
Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia-Romagna
Maura Savini, rilievi e progetti – Guido Guidi, fotografie

A cura di
Lorenzo Balbi

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

In collaborazione con
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Dipartimento di Architettura

Sede
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14 | Bologna

Periodo di apertura
29 settembre 2023 – 7 gennaio 2024

Inaugurazione
Giovedì 28 settembre 2023 h 17

Orari di apertura
Martedì e mercoledì h 14-19
Giovedì h 14-20

Venerdì, sabato, domenica e festivi h 10-19
Chiuso lunedì non festivi

Ingresso
Intero 6 euro | ridotto 4 euro | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni generali
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
X: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Bologna, Museo della Musica: The Best of_parte II. Laboratori musicali da 0 a 99 anni

Concerto disturbato 2022 – Foto Francesca Sara Cauli

Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica

The Best of_parte II
Laboratori musicali per bambini da 0 a 99 anni

30 settembre – 17 dicembre 2023
Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34, Bologna
www.museibologna.it/musica

Sono aperte le prenotazioni per partecipare alla nuova edizione di The Best ofla storica rassegna di laboratori e spettacoli musicali che il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna propone a bambini e genitori per trascorrere il weekend insieme giocando, imparando e divertendosi con la musica. Nel 2023 il secondo dei due cicli proposti ogni anno si svolgerà dal 30 settembre al 17 dicembre.
I piccolissimi della fascia d’età 0-36 mesi, accompagnati dai rispettivi genitori, sono i protagonisti indiscussi di Mamamusica, appuntamento fisso della programmazione didattica del museo, sia nella versione laboratorio in più incontri sia nella versione open del Mamamusica ensemble “disturbato”in cui i bimbi potranno gattonare a ritmo delle musiche suonate e cantate dal vivo dai musicisti e dagli stessi genitori.
I bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni faranno conoscenza con Pezzettino e il suo viaggio alla ricerca della propria identità (ispirato al famoso libro di Leo Lionni) e potranno partecipare (esperienza unica!) ad un atelier di calligrafia cinese, mentre i più grandi sperimenteranno gli ascolti sonori di Silent play e spazieranno da Mozart – e la sua vita da enfant prodige – raccontato attraverso una “visita sonata” con il pianista Marco Pedrazzi, a Bach riveduto e corretto per bambini con uno spettacolo musicale con danzatrici, musicisti e musica elettronica…
Buon divertimento!

Mamamusica

Programma

Da 0 a 36 mesi

Mamamusica un progetto del Museo della musica
Sabato 30 settembre, 7/14/21 ottobre > Mamamusica III
Ore 10.00 (0-18 mesi) / ore 11.15 (27-36 mesi)

Sabato 4/11/18/25 novembre Mamamusica IV
Ore 10.00 (19-26 mesi) | ore 11.15 (27-36 mesi)
A cura di Luca Bernard (voce, contrabbasso) e Linda Tesauro (voce)
Con la partecipazione di Serena Pecoraro (voce, ukulele), Tommy Ruggero (voce, percussioni)
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l’attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l’incanto di esprimersi attraverso la musica.

Domenica 17 dicembre > Mamamusica ensemble “disturbato”
Ore 10.00 (0-24 mesi) / ore 11.15 (25-36 mesi)
Mamamusica ensemble
Luca Bernard (voce, contrabbasso), Enrico Farnedi (voce, tromba), Serena Pecoraro (voce, ukulele), Paolo Prosperini (voce, chitarra), Tommy Ruggero  (voce, percussioni), Linda Tesauro (voce)
Il Mamamusica ensemble accoglie bimbi e genitori in un vero e proprio bagno di suoni con musica del repertorio classico, jazz ed etnico-popolare, in cui immergersi e partecipare con il corpo e con la voce.

Da 3 a 5 anni

Sabato 25 novembre, 2 dicembre ore 10.30 > Pezzettino
Per genitori e bambini da 3 a 5 anni
Laboratorio di movimento espressivo con Rita Favaretto
“Io sono me stesso!” gridò Pezzettino tutto contento…
Sarà l’incontro con personaggi molto diversi a fargli capire la sua unicità e a scoprire che anche lui, come tutti è fatto di tanti piccoli pezzi, straordinari e irripetibili.
Un’esperienza di incontro con la diversità attraverso le proprie percezioni e il proprio corpo.
Musica e  movimento diventano il mezzo per avvicinarsi con rispetto e delicatezza a tutto ciò che è diverso e unico.

Domenica 5 novembre ore 10.30 >  Bi, Zhi, Mo! Giochiamo con la scrittura cinese
Per genitori e bambini da 4 a 5 anni
Atelier conAdriana Iezzi (Università di Bologna)
Nell’ambito della mostra INKiostro di voci – progetto europeo WRITE–New Forms of Calligraphy in China: A Contemporary Culture Mirror
La scrittura cinese è una forma di espressione diversa, affascinante, altamente grafica e disegnativa ed è soprattutto un’esperienza corporea, vocale, manipolativa ed artistico-espressiva.
I bambini scopriranno che i caratteri cinesi non si scrivono, ma si disegnano, che non si leggono, ma si cantano e si cimenteranno nella parte di “calligrafi” in erba.
Con inchiostro, carta di riso e pennello daranno così vita alla loro prima calligrafia d’artista.

Da 5 a 11  anni

Domenica 15 ottobre ore 16.30 > Il bambino prodigio
Per genitori e bambini da 7 a 11 anni
Visita “sonata” con Marco Pedrazzi
Nell’ambito di D(i)ritti al museo!
Lo conosciamo solo come Mozart, come si fa con le grandi star, ma il suo nome completo era   Johannes Chrysostomus Wolfgang Theophilus Mozart, figlio di Leopold, violinista e compositore,  il primo a capire che il figlio ha un talento fuori dal comune.  E cosa si fa quando hai a che fare con un bambino che ha doti straordinarie?
Una visita “sonata” con ascolti dal vivo fra i documenti del museo che raccontano la stupefacente e dolorosa vicenda di un bambino molto speciale.
D(i)ritti al museo! è un percorso a tappe attraverso gli articoli che compongono la Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e al tempo stesso attraverso le diverse sedi del Settore Musei Civici Bologna. Per tre fine settimana di ottobre i dipartimenti educativi dei Musei Civici proporranno visite e laboratori gratuiti rivolti alle famiglie che vedono al centro i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, facendo propri i principi di libertà di espressione, di educazione, di sviluppo della propria personalità e di partecipazione ad attività ludiche e culturali.

Sabato 21 ottobre ore 15.00 e ore 17.00  > PerBach
Per genitori e bambini da 5 a 8 anni
In collaborazione con La Baracca Testoni Ragazzi e Associazione Bologna Festival – Baby Bofe’
Spettacolo musicale con Andra Burcă e Daniela Micioni (attrici/danzatrici), Franco Venturini (pianoforte), Andrea Balasso (sound designer/live elettronics)
Regia: Bruno Cappagli
Progetto musicale: Anahí Dworniczak
Com’è guardare Johann Sebastian Bach con occhi da bambino? Ascoltarlo come se fosse la prima volta? Lo spettacolo, eseguito da due attrici/danzatrici e due musicisti, proverà ad avvicinare Bach al mondo dell’infanzia, attraverso quello che i bambini conoscono già bene: le vibrazioni, i colori, il ritmo, il movimento. Un Bach non lontano dai gusti di oggi, eseguito e reinterpretato attraverso i suoni del pianoforte e l’elaborazione elettronica.
Movimento del corpo, gesto e suono nello spazio diventano per i bambini chiavi di lettura immediata per un racconto sul pensiero e sull’architettura compositiva del più grande genio della storia musicale.

Sabato 28 ottobre ore 10.30 > Silent play: La fiaba istruzioni per l’uso
Sabato 18 novembre ore 10.30 > Silent play: Il pifferaio di Hamelin
Laboratorio per bambini da 5 a 8 anni e genitori Con Matteo Balbo e Valentina Dal Mas (La Piccionaia centro di produzione teatrale)
Una forma inedita di laboratorio in cui i partecipanti attraverso l’utilizzo di audioguide wireless si trovano a immergersi  in prima persona nella storia, giocando,  muovendosi, interpretandole dall’interno. Una particolare condizione in cui si abita in una sorta di “bolla sonora”, uno spazio dove corpo ed emozioni si muovono ad una diversa velocità. Le voci sussurrate all’orecchio, i paesaggi sonori, le musiche, lo spostamento nello spazio, aprono impreviste possibilità di gioco comune, spazi di consapevolezza, orizzonti da esplorare.


Tariffe
Laboratori | € 5 ad incontro a partecipante
Mamamusica ensemble disturbato Silent play | € 6 a partecipanteIl bambino prodigio | gratuito, max 30 partecipanti
PerBach | € 8 adulti, € 7 bambiniPer i laboratori in più appuntamenti, il pagamento è anticipato.

Prenotazioni
La prenotazione e l’acquisto del biglietto sono obbligatori e aperti:
• presso il bookshop del Museo della Musica nei giorni e orari di apertura
• on line (con una maggiorazione di € 1) su 
https://ticket.midaticket.it/rassegnathebestof/Events
• per lo spettacolo PerBach su
https://www.vivaticket.com/it/ticket/baby-bofe-perbach/216945
I biglietti non sono rimborsabili.
Per gli aventi diritto, sarà possibile utilizzare i voucher degli eventi annullati telefonando alla biglietteria del museo negli orari di apertura.
Prima di procedere, si consiglia di controllare bene l’età per partecipare al laboratorio.

Informazioni
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/musica
Facebook: 
Museo internazionale e biblioteca della musica
YouTube: 
MuseoMusicaBologna

Orari di apertura

Martedì, mercoledì, giovedì 11-13.30 / 14.30-18.30
Venerdì 10-13.30 / 14.30-19
Sabato, domenica, festivi 10-19
Lunedì chiuso

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Al via il Festival della Fotografia Etica di Lodi 2023 – Ecco il programma del primo weekend

© Filippo Venturi per PSCORE

Al via la XIV edizione della rassegna fotografica di Lodi

Ecco il programma del primo weekend

FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA DI LODI 2023

XIV EDIZIONE

Lodi, sedi varie
30 settembre – 29 ottobre 2023

Il Festival della Fotografia Etica si avvicina! Tutto ormai è pronto per l’inizio della quattordicesima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, in programma dal 30 settembre al 29 ottobre.

Saranno cinque weekend ricchi di incontri, presentazioni di libri, talk d’autore, visite guidate e proiezioni. 20 le mostre che comporranno il festival per 200 circa i fotografi coinvolti.

Come ogni anno, le tematiche che verranno affrontate e proposte allo sguardo e alla riflessione dei visitatori saranno davvero molte. Dalla realtà sudamericana a quella asiatica, attraversando la penisola araba e il Mediterraneo fino a risalire al cuore dell’Europa dell’est.

Otto le sezioni che compongono la kermesse: quella dedicata ai vincitori dell World Report Award 2023Uno sguardo sul mondoVite degli AltriSpazio approfondimento, lo spazio World Press Photo, lo Spazio Outdoor, lo Spazio Outdoor e lo spazio No Profit.

Un insieme assolutamente composito ed eterogeneo di proposte per andare a posare i nostri occhi su quel caleidoscopio complesso e vasto che è il mondo, e la vita che lo attraversa.

Il primo weekend prenderà avvio ufficialmente sabato 30 alle ore 11.00,  con la visita guidata alla mostra Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi, all’ex Cavallerizza in Via Tito Fanfulla.

Alle ore 11.30, sarà il turno della mostra Awakenings a cura di Filippo Venturi, progetto selezionato per lo spazio NO-PROFIT 2023 presso il Chiostro ex-Ospedale Vecchio in Piazza Ospitale.

Alle 12.00 sarà il turno della mostra fotografica Alpaqueros, a cura di Alessandro Cinque a Palazzo Barni in Corso Vittorio Emanuele II.

Alle 16.00, torna Awakenings a cura di Filippo Venturi.

Alle 17.00Alessandro Cinque guida nuovamente il pubblico alla scoperta della sua Alpaqueros.

A chiudere la giornata, alle 18.00, la visita alla mostra fotografica Elegia Lodigiana a cura di Gabriele Cecconi.

Domenica 1 ottobre sarà invece scandita secondo il seguente programma.

Alle ore 11.00, sarà il turno della mostra Awakenings a cura di Filippo Venturi, progetto selezionato per lo spazio NO-PROFIT 2023 presso il Chiostro ex-Ospedale Vecchio in Piazza Ospitale.

Alle 11.30 sarà il turno della mostra fotografica Alpaqueros, a cura di Alessandro Cinque a Palazzo Barni in Corso Vittorio Emanuele II.

Alle ore 12.00,  la visita guidata alla mostra Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi, all’ex Cavallerizza in Via Tito Fanfulla.

Alle ore 15.00Alessandro Cinque guida nuovamente il pubblico alla scoperta della sua Alpaqueros.

Alle  16.00, sarà il turno della mostra Awakenings a cura di Filippo Venturi.

Alle 17.00Gabriele Cecconi guida nuovamente il pubblico alla scoperta della sua Elegia Lodigiana.

A chiudere la giornata, alle ore 18.00, la visita guidata al World Press Photo a cura dei coordinatori e curatrice del Festival, presso la Fondazione Banca Popolare – Bipielle Arte.


Per tutte le informazioni e dettagli visitate il sito del Festival www.festivaldellafotografiaetica.it
Info: www.festivaldellafotografiaetica.it
 
Ufficio Stampa                                   
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel 049.663499
rif. Simone Raddi  simone@studioesseci.net