Jacques-Joseph Tissot: artista fondamentale dell’ambiguità moderna

Le mogli degli artisti, Chrysler Museum of Art  Il dipinto raffigura una scena al ristorante in cui artisti e le loro mogli si sono riuniti, celebrando “Le vernissage” alla vigilia dell’apertura ufficiale del Salon. Per tradizione gli artisti partecipanti si riunivano per vedere privatamente la mostra e applicare una mano finale di vernice protettiva sui dipinti esposti.

Tissot nacque a Nantes il 15 ottobre 1836 e studiò alla Scuola delle Belle Arti di Parigi, dove ebbe tra i suoi maestri Jean-Auguste-Dominique Ingres; si esibì per la prima volta al Salon nel 1859, quando aveva solo ventitré anni. In questo periodo divenne celebre rappresentando ambienti e personaggi della Parigi mondana del tempo, riuscendo in particolare a rappresentare magnificamente sulla tela il fascino femminile. Il suo stile si avvicina a quello di Henri Fantin-Latour, ma sono rintracciabili anche tracce che rimandano a Édouard Manet, a Edgar Degas e a James Abbott McNeill Whistler.

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James Tissot

IMMAGINE DI APERTURA – James Tissot – Una tempesta che passa (Fonte Wikipedia)

Marija Konstantinovna Baškirceva: nel diario raccontò la sua passione per la pittura

Marie Bashkirtseff, l’atelier delle donne dell’Accademia Julian, Museo D’Orsay, Parigi. 

Di nobile famiglia, viaggiò a lungo per tutta Europa. Parlava correntemente, oltre al russo, l’inglese, il francese e l’italiano. Studiò pittura all’Académie Julian di Parigi. Intrattenne corrispondenza con Guy de Maupassant. Nel 1873 iniziò la redazione del proprio diario, pubblicato postumo nel 1885, intitolato Journal de Marie Bashkirtseff, che si dimostrò un documento originale, non solamente per la storia spirituale della giovane artista e della sua famiglia, ma anche dell’ambiente nel quale crebbe; l’opera si caratterizzò per i brillanti ritratti dei suoi contemporanei.
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Diario de Marie Bashkirtseff

IMMAGINE DI APERTURA – Marie Bashkirtseff, The Meeting Museo D’Orsay, Parigi. (Fonte Wikipedia)

Art nouveau: il nuovo stile nato dalle idee di Ruskin e Morris

L’Art nouveau è un movimento artistico che, con declinazioni diverse, si diffuse in Europa e negli Stati Uniti tra il 1890 e il 1910, e che interessò in particolare le arti applicate e l’architettura. Si inserisce nella più ampia corrente del modernismo per gli obiettivi che si pose nell’elaborazione di uno stile nuovo: superamento dell’eclettismo storico e della gerarchia delle arti; progettazione unitaria capace di riscattare lo scadimento e la degenerazione del gusto causati dal diffondersi dei processi produttivi industriali; diffusione di valori estetici in ogni tipo di prodotto, dalla carta da parati al gioiello, dall’illustrazione al mobilio.

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Caravaggio (art painting ebook)

 

«Otto nuove sale per 50 capolavori che, in qualsiasi altro Paese al mondo, basterebbero per realizzare un nuovo museo», spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. Il nuovo allestimento, continua, «si basa su un approccio tematico e artistico che ispira e stimola la curiosità del visitatore. L’intenzione è di creare un’esperienza intellettuale sia per i non specialisti, che per gli esperti della materia».

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Oppura sfoglia questo bel libro di immagini sull’opera del grande artista. Il testo è in inglese ma le immagini parlano la lingua universale dell’Arte.

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I grandi maestri della pittura italiana

 

Itinerari Travel, rivista da sempre impegnata nella valorizzazione di quanto in Italia primeggia ha deciso di pubblicare una serie di numeri speciali. Quale miglior argomento, si sono chiesti in redazione, se non la pittura italiana, che ha reso il nostro Paese protagonista nel corso dei secoli. L’Italia infatti ha vantare un patrimonio di dipinti e di affreschi unico al mondo. Si trova disseminato lungo tutta la penisola, dalle grandi città d’arte alle piccole realtà museali, nelle chiese e negli edifici conventuali e persino nei palazzi pubblici dei nostri centri storici. Sfogliamo alcune pagine della rivista e facciamo gioire i nostri occhi.

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Le Corbusier: mito e modello per l’architettura

 

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Le Corbusier, “Firenze Architettura” ha dedicato nel 2015 un numero dedicato al Maestro svizzero e ai suoi ospiti fiorentini. Non è questione di indagare il noto legame con Firenze, quanto fare un bilancio del suo lascito culturale nelle esperienze architettoniche moderne e contemporanee, con particolare riguardo alla scuola fiorentina. L’indagine muove dalla mostra a Firenze realizzata da Carlo Ludovico Ragghianti nel 1963 sull’opera architettonica e grafica-plastica di Le Corbusier, della quale si analizzano i moventi culturali, i criteri espositivi, la pubblicistica coeva, per poi rintracciare i riflessi dall’opera del Maestro nelle rispettive vicende dei maggiori architetti moderni fiorentini.

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I pittori della luce, dal Divisionismo al Futurismo

 

Accanto agli spazi dedicati a Giovanni Segantini, e a partire da lui, una contenuta selezione di opere ad olio e su carta, provenienti dalle collezioni del Mart, così come da raccolte pubbliche e private, indaga i nuovi rapporti compositivi e stilistici introdotti a suo tempo dalla rivoluzione divisionista. Segantini, maestro del divisionismo italiano, ci introduce in un percorso ricco di variazioni sia nei temi che nelle modalità espressive nell’ambito del divisionismo storico, che a sua volta affida alla luce un valore nuovo e assolutamente attualizzante, che venne posto al centro dell’indagine artistica di molti altri artisti. Questo aspetto viene indagato con attenzione attraverso i capolavori divisionisti futuristi esposti al Mart a fine giugno 2016, nella mostra “I pittori della luce, dal Divisionismo al Futurismo”.
In questa pagina presentiamo, a cura di Alessandra Tiddia, il Catalogo della mostra tenuta ad Arco, Galleria civica G. Segantini, dal 26 giugno al 16 ottobre 2016 Editore: Museo Alto Garda, Riva del Garda; Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto, 2016.

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Storia dell’Arte moderna: Caspar David Friedrich

 

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Caspar David Friedrich (Greifswald, 5 settembre 1774 – Dresda, 7 maggio 1840) è stato un pittore tedesco, esponente dell’arte romantica.

Firma di Caspar David Friedrich

L’artista, uno dei più importanti rappresentanti del «paesaggio simbolico», basava la sua pittura su un’attenta osservazione dei paesaggi della Germania e soprattutto dei loro effetti di luce; permeandoli di umori romantici. Egli considerava il paesaggio naturale come opera divina e le sue raffigurazioni ritraevano sempre momenti particolari come l’alba, il tramonto o frangenti di una tempesta. Continua a leggere su WIKIPEDIA

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Storia dell’Arte moderna: John Constable

 

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A differenza di William Turner, che viaggiò molto, John Constable rimase sempre in Inghilterra, dove non fu mai considerato quanto i suoi meriti avrebbero richiesto. Nonostante vendesse più in Francia che in madrepatria, scriveva ad un amico: «Preferisco essere povero in Inghilterra che ricco all’estero». Schivo da ogni ostentazione, si considerava un “pittore naturalista” e, a forte ragione, è oggi indicato come il maggiore paesaggista inglese, unitamente a Turner. Le sue opere più importanti ritraggono i luoghi della propria esistenza, in particolare il Suffolk e Hampstead. Della sua terra d’origine restituisce la naturalezza dei cambiamenti climatici, le vibrazioni della luce. Lontano dalla pittura di maniera, annotava: «Quando mi siedo per fare uno schizzo dalla natura, la prima cosa che cerco di fare è dimenticare di avere visto delle pitture». Si allontanò dai metodi tradizionali, lavorando su di una pennellata svelta e incisiva, che aprirà la strada alla pittura della scuola di Barbizon e più tardi ancora alla rivoluzione impressionista.

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Storia dell’Arte moderna: William Turner

 

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trailer_TurnerJoseph Mallord William Turner
(Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) è un pittore e incisore inglese, appartenente al movimento romantico.

Turner occupa senza dubbio un posto di rilievo tra i più significativi paesaggisti di ogni tempo, sebbene la continua sperimentazione nella tecnica dell’acquerello, per renderla altrettanto duttile ed espressiva di quella a olio, e lo stato o l’aspetto di non finito di molte opere abbiano portato a contrastanti valutazioni della sua pittura: schernito dai contemporanei ma sostenuto da J. Ruskin, le successive generazioni, dai pittori impressionisti agli espressionisti astratti, ne hanno esaltato gli aspetti più congeniali alla loro sensibilità.                       

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