Presentazione del programma di ARTEVENTO CERVIA – il Festival Internazionale dell’Aquilone

ARTEVENTO CERVIA, la più completa e longeva rassegna di aquiloni d’arte, torna sulla spiaggia di Pinarella di Cervia dal 20 aprile al 1° maggio 2024 con la 44° edizione del Festival Internazionale dell’Aquilone, promuovendo il pluralismo, il dialogo e l’inclusione come strumenti di pace e celebrando al contempo la cultura e le tradizioni legate all’aquilone.

ARTEVENTO CERVIA
 
La più longeva rassegna di aquiloni d’arte del mondo torna a Cervia con un’edizione record ricca di novità e una speciale dedica alla Regione Emilia-Romagna
 
Dal 20 aprile al 1° maggio
Cervia – Spiaggia di Pinarella e altre location
 
Oltre 250 artisti del vento e campioni internazionali di volo acrobatico in arrivo da 50 paesi si incontrano nella Capitale dell’Aquilone per celebrare il mondo unito da un progetto di pace

Sotto la guida di Caterina Capelli in qualità di Art Director, l’edizione di quest’anno sarà un’edizione record mai vista prima dedicata alla Regione Emilia-Romagna, per celebrarne la rinascita dopo la catastrofica alluvione della scorsa primavera attraverso la scelta di un simbolo evocativo – quale il fenicottero rosa, emblema di rigenerazione – di testimonial d’eccezione – con l’Antoniano Bologna e il coro dei bambini dello Zecchino d’Oro scelti come ambasciatori di Pace – e di numerosi anniversari, mostre e spettacoli in linea con il suo progetto e i suoi riferimenti valoriali.

Dal 20 aprile, a Cervia sono attese ben 50 delegazioni provenienti dai 5 continenti e oltre 250 artisti invitati. Algeria, Argentina, Australia, Austria, Canada, Cile, Cina, Colombia, Corea, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Guatemala, India, Indonesia, Inghilterra, Italia, Kuwait, Messico, Nuova Zelanda, Olanda, Pakistan, Polonia, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Tunisia, Svizzera, Tasmania, Thailandia, Turchia, Ucraina, Ungheria, USA, Vietnam: sono solo alcuni dei Paesi partecipanti ad ARTEVENTO CERVIA 2024, accomunati dall’obiettivo di celebrare non solo la sostenibilità e la libertà, ma anche la fratellanza e la pace fra i popoli attraverso la più originale contaminazione fra arti visive e performative.

Il ricco programma di quest’anno prevede 12 giorni di eventi e spettacoli mozzafiato adatti a tutte le età che trasformeranno Cervia nella Capitale Mondiale dell’Aquilone, ma soprattutto tante novità e collaborazioni speciali, prima fra tutte la media partnership con RaiNewsRai Pubblica Utilità e TGR.

Tra le altre novità di quest’anno ci sarà il Premio Speciale per Meriti di Volo, che verrà consegnato a ben 2 realtà e la presenza esclusiva di Un Prato di Libri”, il Festival della Lettura per bambini e ragazzi.

In più, si preannunciano due appuntamenti speciali per festeggiare le ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio, oltre a ben 2 appuntamenti espositivi in location collaterali cariche di significato, quali lo “spazio sospeso” di Officina Artevento e la Sala Rubicone nel Comparto dei Magazzini del Sale, che ospiteranno rispettivamente la mostra “The Hatchling: how we did it” del designer e campione di volo acrobatico britannico Carl Robertshaw – uno tra gli ospiti più attesi di quest’anno – e quella dedicata al Maestro tedesco della KAP Kite Aerial Photography Wolfgang Bieck.

Inoltre, ARTEVENTO festeggia la sua 44° edizione ampliando l’area dello spettacolo e raggiungendo con la sua travolgente ventata di colore e allegria anche la nuova Piazza Premi Nobel ribattezzata per l’occasione Kite Circus Village e vestita a festa per ospitare tutti i giorni lo chapiteau di Circo Madera – circo contemporaneo (senza animali) coprotagonista di questa edizione – e, a grande richiesta, il primo ristorante ufficiale del festival.

Ad accrescere il calendario del festival delle meraviglie saranno una serie di omaggi rivolti alla cultura e all’arte eolica dell’Oriente, con speciali focus dedicati ai paesi nei quali l’arte del vento è nata e si è diffusa raggiungendo la massima ricchezza e complessità espressiva quali Cina, Giappone e Corea. Attraverso la presenza straordinaria di importanti ospiti provenienti da questi paesi orientali verrà celebrato l’anno del drago, con un focus speciale sulla Corea, scelta come Ospite d’Onore di quest’anno in occasione della ricorrenza dei 140 anni delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea, con il patrocinio dell’Istituto Culturale Coreano in Italia. Attraverso un gemellaggio con la Japan Kite Association e il Museo dell’Aquilone di Tokyo verrà celebrata la cultura e l’arte eolica giapponese, mentre l’omaggio alla Cina sarà rappresentato da un approfondimento sulla tradizione di Pechino grazie alla prestigiosa partecipazione del Maestro Ha Yiqi, ma soprattutto da un’edizione speciale della “Notte dei Miracoli” realizzata in onore dei 700 anni dalla morte di Marco Polo.

Il contesto del festival sarà reso ancor più indimenticabile dalla presenza dei campioni internazionali di volo acrobatico. Oltre al campionato italiano di volo acrobatico Cervia’s Cup a cura di STACK Italia Federazione Volo Acrobatico, partner sportivo di ARTEVENTO, sono attesi alla manifestazione anche il leggendario team UK The Decorators, i francesi Guess e Cerf Volant Folies, il Team KiteLife e Winfall dagli USA e gli italiani Team’ magini e Vulandra. Danzeranno fra le nuvole a tempo di musica anche il Maestro di Volo Multiplo Acrobatico Giovanni Govoni, le campionesse Sara Rizzetto e Lisa Willoughby dagli USA, i francesi Gregory ReynesPhilippe Comble e Ronan Saunier, il coreano Jea Hwan Oh e il greco Kostantin Ratsos. Per la prima volta a Cervia arriva inoltre ad ARTEVENTO anche uno degli ambasciatori della fusione fra il mondo dell’aquilone e quello dell’arte performativa: il londinese Chris Goff, celebre oltre che come membro dei leggendari Scratch Bunnies, anche per la sua lunga esperienza come pilota acrobatico per il Cirque du Soleil.

Non mancheranno installazioni ambientali, volo dei giganti, “Giardini del Vento”, il volo notturno “Bussa al cielo e ascolta il suono”, la “Cerimonia delle Bandiere”, laboratori didattici per bambini e corsi di costruzione per adulti dedicati al fenicottero rosa, attrazioni e attività ricreative per tutta la famiglia.

La 44° edizione di ARTEVENTO sarà inoltre storicizzata da tre annulli postali speciali dedicati ai temi della manifestazione e realizzati da Filatelia Poste Italiane, primo fra tutti quello dedicato a Guglielmo Marconi, realizzato in occasione della celebrazione dei 150 anni dalla morte del famoso scienziato bolognese in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi e il Museo Marconi.


ARTEVENTO CERVIA, a ingresso gratuito, ha in serbo uno spettacolo visivo sbalorditivo con tante novità e attività adatte ad un pubblico eterogeneo e spettatori di ogni età e abilità, dando vita ad un’esperienza partecipativa in un clima immersivo e multiculturale.

Ogni giorno, dalle 10 del mattino fino al calar del vento, si succederanno decine di proposte per tutti i gusti, con spazi dedicati alla musica dal vivo, alla danza etnica, al teatro di figura e al circo contemporaneo.

Si comincia sabato 20 aprile con la giornata di apertura, durante la quale sono previste una serie di sorprendenti esibizioni, laboratori e spettacoli. In particolare vi segnaliamo alle ore 16.00 lo Sport Kite Show, la rassegna di esibizioni di volo acrobatico a ritmo di musica, seguito alle ore 18.00 dal primo spettacolo del Circo Madera intitolato “Gran Cabaret Madera”, che si terrà presso il Kite Circus Village. Non perdetevi l’appuntamento serale alle ore 21.00 con “Bussa al cielo e ascolta il suono”, il volo notturno che trasformerà la spiaggia nella location ideale per la messa in scena di uno spettacolo intimo ed emozionante.

Domenica 21 aprile verrà celebrata la Giornata Mondiale della Terra Earth Day, durante la quale il Festival si muoverà seguendo il fil rouge della sostenibilità ambientale, oltre ad essere dedicata alla presentazione ufficiale dell’Ospite d’Onore. Il primo highlight che vi segnaliamo è previsto per le ore 11.00 con la “Cerimonia delle Bandiere”, l’opening ufficiale della manifestazione in collaborazione con Festival delle Culture Ravenna che vedrà sfilare le delegazioni ospiti e prevede l’incontro con le autorità. Durante la celebrazione avverrà l’apertura della bandiera mosaico, composta dalle bandiere rappresentanti le 128 comunità residenti sul territorio per promuovere la pace, l’inclusione e l’accoglienza.

Alle ore 14.00 verrà presentata la Corea, paese scelto come Ospite d’Onore di quest’anno a motivo della ricorrenza dei 140 anni delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea, con il patrocinio dell’Istituto Culturale Coreano in Italia. La “terra di nobili montagne e di splendide acque” sarà rappresentata da uno straordinario gruppo di artisti eolici e performativi coordinati dal Chungham Cultural Heritage Content Cooperative e guidati dalla regia dell’artista visivo e performer Kibeom Jung.

Alle ore 14.45 dello stesso giorno è previsto “Scripta volant – We are the rainbow: letture volanti”, l’appuntamento speciale con “Un Prato di Libri”, il Festival della Lettura per bambini e ragazzi ospitato eccezionalmente da ARTEVENTO 2024.

Seguirà alle ore 15.00 il “Volo del fenicottero”, lo stormo di aquiloni dedicati all’animale totemico di questa edizione, celebrato dai numerosi artisti ospiti tra i quali spicca il contributo del famoso aquilonista americano Joel Scholtz, che firma per ARTEVENTO CERVIA 2024 lo spettacolare “stormo” di fenicotteri dando vita al “Pink Floyd Flamingo display”. All’affascinante animale divenuto stanziale nelle acque delle Saline di Cervia sarà dedicato anche il primo annullo celebrativo di quest’anno, realizzato durante il servizio postale temporaneo di Filatelia Poste Italiane dalle ore 10.30 alle ore 18.00.

Due imperdibili appuntamenti vi aspettano mercoledì 24 aprile, giorno in cui apriranno le mostre dedicate a due degli artisti più attesi di quest’anno. Il primo è il pluripremiato wind artist britannico Carl Robertshaw, che dalle 10.00 alle 17.00 presenterà al pubblico “The Hatchling: how we did it”, il famoso dragone che celebra il matrimonio fra il mondo dell’aquilone e quello del puppetry. A questa spettacolare opera, realizzata dopo la pandemia e per questo divenuta simbolo di rinascita

ARTEVENTO dedica un approfondimento attraverso una mostra di foto, modelli e disegni preparatori ambientata nello “spazio sospeso” di Officina Artevento fino al 1° maggio.

La seconda mostra in apertura sarà dedicata al tedesco Wolfgang Bieck, Maestro indiscusso della KAP Kite Aerial Photography, tecnica fotografica che racconta da anni con immagini perfette lo spirito di ARTEVENTO, catturando le opere più straordinarie contestualizzate nella splendida cornice della Spiaggia di Pinarella, fra il verde della pineta e l’azzurro del mare. Premiato come Shining Star of the Year 2023 dall’American Kiteflyer Association AKA, il 24 aprile dalle 16.00 alle 23.00, Bieck presenterà un’esposizione della rassegna “Il volo della sostenibilità” ambientata presso la Sala Rubicone, nel Comparto dei Magazzini del Sale, anche questa fino al 1° maggio.

Alle ore 21.00 dello stesso giorno è prevista una serata da non perdere con la famosa “ARTEVENTO Kite Parade in arrivo nel cuore della città del sale.

La travolgente incursione musicale della famiglia del festival diffonderà nel centro storico della Città di Cervia il clima interculturale di ARTEVENTO per concludersi sul palco che ospiterà il concerto del Coro dei bambini dello Zecchino d’Oro, ambasciatori di Pace della 44° edizione, grazie alla collaborazione con l’Antoniano Bologna. I bambini, con il loro canto dal titolo “Lo scriverò nel vento” daranno il benvenuto agli amici giunti in Emilia-Romagna da ogni parte del mondo, facendosi interpreti del valore della solidarietà che ha permesso al territorio di reagire alla devastante alluvione del 2023, scrivendo nel vento un messaggio di pace e speranza. La serata è organizzata con la collaborazione di Cervia Social Food Cucina Sorriso, IIS “Tonino Guerra”, Darsena del Sale, Consorzio Cervia Centro.

Giovedì 25 aprile, una delle giornate più attese della manifestazione, sarà nel segno del media partner RAI – Radiotelevisione italiana S.p.A con una diretta nel pomeriggio in onda su GEO RAI 3, che registrerà l’affascinante volo del fenicottero.

Lo stesso giorno è la volta della celebrazione dei 150 anni dalla nascita del bolognese Guglielmo Marconi, il grande scienziato che riuscì a captare la prima trasmissione telegrafica wireless transatlantica della storia. In collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi e il Museo Marconi, ARTEVENTO CERVIA rivolge il suo omaggio allo scienziato attraverso l’annullo celebrativo che storicizza il suo utilizzo dell’aquilone a scopo scientifico.

La giornata del 26 aprile avrà inizio sotto un cielo pieno di colori con il Glitch Mob delle 11.00, una serie di performance e voli di massa di delta e code monocromatiche di ispirazione digitale che vedranno la partecipazione dei campioni internazionali di volo acrobatico Carl Robertshaw, Michael Goddard, David Ellison, Frank Schwiemann e Florian Janich.

La grande festa continua il 27 aprile, giornata dedicata completamente all’Oriente, con dei focus su Cina e Giappone. Alle ore 11.00, infatti, ARTEVENTO incontrerà la Dott.ssa Patrizia Cirino, funzionaria demoetnoantropologa Direzione Musei Emilia-Romagna, il Professore Marco del Bene, Docente di Storia del Giappone presso Università La Sapienza Roma, e la restauratrice della carta Dott.ssa Nella Poggi Parigi.  Seguirà la presentazione degli artisti del vento giapponesi Makoto Ohye e Yoh Yashuda.

Alle ore 21.00 si terrà l’edizione speciale della “Notte dei Miracoli” intitolata “In viaggio fra draghi e lanterne” e dedicata alla celebrazione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore e mercante veneziano che per primo nella storia di occidente lasciò testimonianza scritta (1298) circa l’esistenza in Cina di un “oggetto volante”, descrivendo l’aquilone nelle pagine de “Il Milione”. Simboleggiato dal drago, che illuminerà lo spettacolo notturno più atteso del festival sulla spiaggia costellata di lanterne e giardini del vento, l’omaggio alla Cina prevede anche un approfondimento sulla tradizione di Pechino grazie all’esclusiva presenza ad ARTEVENTO del Maestro Ha Yiqi.

Il festival prosegue domenica 28 aprile con “La libertà è partecipazione”, un palco dedicato interamente alla promozione di una narrazione della pace che conferma l’aquilone come emblema della battaglia per i diritti umani. Per l’occasione, ARTEVENTO consegna per la prima volta il Premio Speciale per Meriti di Volo a ben 2 realtà, quali Rondine Cittadella della Pace – organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione di un proprio metodo per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto – e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Il premio a Rondine sarà consegnato dal designer Marcantonio e verrà ritirato da una delegazione dei 30 giovani di 25 nazionalità diverse provenienti da Medio Oriente, Balcani, Africa, Caucaso America Latina, attualmente ospiti di Rondine Cittadella della Pace. Insieme a Rondine Cittadella della Pace e a Riccardo Noury, partecipano alla giornata anche ResQ People Saving PeopleFestival delle Culture Ravenna e Fondazione PerugiAssisi, che ha appena accolto Artevento Cervia Aquiloni dal Mondo al Tavolo della Pace.

Il Festival Internazionale dell’Aquilone più longevo al mondo proseguirà fino al 1° maggio con performance multidisciplinari e rappresentazioni all’insegna della solidarietà fra popoli e della sostenibilità ambientale, ma soprattutto del divertimento.Vi segnaliamo inoltre che ogni giorno sarà possibile visitare i “Giardini del Vento”, la rassegna di installazioni di arte ambientale che da anni rappresenta una delle attrazioni principali del festival, per immergersi nei colori della fantasia alla scoperta dei più originali designer internazionali.

Il programma completo di ARTEVENTO CERVIA è consultabile sul sito della manifestazione: https://artevento.com/



INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
CONTATTI
SITO: https://artevento.com/
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Roma: La riscoperta di un artista straordinario del Novecento italiano

Quella di venerdì 12 aprile, al MAXXI di Roma è stata una di quelle felici occasioni dove il coinvolgimento e la passione di chi parla si incontra con l’interesse autentico di un pubblico, oltre che numeroso, partecipe e curioso. Una curiosità suscitata anche dal soggetto del libro presentato, un artista molto conosciuto e acclamato all’estero, meno nel suo Paese, ancor meno nella sua città, Benevento.

Un artista senza limiti nel panorama artistico 
del Novecento italiano.
 
Presentato al MAXXI a Roma il libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno”
di Simona Lombardi

“SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona Lombardi edito dalla elKozeh Edizioni è il titolo del libro presentato nell’evento del 12 aprile scorso, realizzato in collaborazione con l’archivio dell’Artista curato da Alberto Molinari, moderato dal conduttore televisivo Marco Carrara.  Nella sua introduzione, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, ha voluto evidenziare la polifonicità del libro, che ospita infatti una varietà di voci sulla vita e sul percorso artistico del “Maestro sannita”, figura complessa ed estremamente contemporanea. Se è vera come è vera, ha detto Giuli, l’affermazione di Picasso “l’arte è una menzogna che serve per raccontare la verità”, l’obiettivo è stato centrato da un artista che ha impiegato la pittura accanto agli oggetti e alla parola per raccontare la sua verità, che è profondamente radicata (nella sua città, nella sua religiosità), ma altrettanto aerea.

Una certa idea di editoria – Non poteva essere più d’accordo l’editore, Jean Pierre el Kozeh, che dopo i ringraziamenti di rito, ha raccontato cosa lo spinge, edizione dopo edizione, a valorizzare con produzioni editoriali di alta qualità – fuori e dentro “le mura” – le eccellenze artistiche, monumentali e culturali beneventane (anche l’imprenditore culturale ed editore, che vive e lavora a Roma, è originario di Benevento n.d.r.). Una città contradditoria, dalle antiche radici storiche e culturali, che fatica oggi a trovare il posto che invece le spetterebbe nel panorama artistico-culturale. Senza polemiche, con atti concreti, el Kozeh mette il suo impegno nell’invertire questa tendenza, attraverso pubblicazioni autentiche, non necessariamente remunerative, che si augura piuttosto vengano lette soprattutto dalle nuove generazioni. La scelta di pubblicare da ultimo questo volume nasce anche dal riconoscere che Del Donno è fortemente rappresentativo della complessità e contradditorietà del territorio che esprime e in cui si esprime, un territorio profondamente religioso, come lui, e nel contempo patria di credenze e archetipi folkloristici e antagonisti, come le streghe. Una contraddittorietà che altro non è che quella insita in ciascuno di noi, il che rende il percorso di ricerca di questo artista universale e che giustifica la extra-territorialità della sua fama. “Prodotto editoriale di altissima qualità per l’apporto cromatico, il font, la cura delle immagini scelte” è il volume per Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. E l’artista che racconta è un artista straordinario, entrato di diritto nella Collezione Farnesina per almeno due ragioni. Per il suo radicamento profondo, che non è solo radicamento alle sue origini cittadine, ma espressione del suo profondo senso di libertà individuale di chi non si piega a mode; e perché come artista che ha attraversato un momento cruciale della storia dell’arte contemporanea senza però precipitare nelle sue correnti, di esse ha tuttavia assimilato materie, caratteristiche e stilemi, che lui ha poi lavorato e congiunto con la parola in una interpretazione libera e totalmente personale. Oggi c’è uno sbilanciamento, ha detto ancora Cappello, verso prodotti estetici, in qualche caso molto validi, ma non portatori di un senso etico molto profondo. Come lo erano quelli di Del Donno.

Da una tesi di laurea al volume presentato al MAXXI: il percorso magico della giovane autrice – Si chiama Simona Lombardil’autrice della tesi di laurea, che poi grazie ad alcuni successivi e fortunati incontri, ha intercettato un editore che vi ha visto dentro un libro, ed un bel libro. Simona aveva scelto Antonio Del Donna per curiosità, proprio perché ne sapeva poco. Scoprendo via via l’arte e la poetica del Maestro e anche la fortuna di questi all’estero, esposti nei maggiori musi del mondo, come il MoMA di New York. E scoprendo altresì la sua vita, personale e artistica, quasi in sordina nella sua città (che tuttavia è ricolma di sue opere) e nel nostro Paese. Il libro, poi, una volta concretizzatasi la possibilità di realizzarlo, nasce dalla volontà di rendere omaggio all’artista, in un riscatto che renda la sua opera conoscibile ai più. 

Fiumi di parole in fiumi di pennellate – Presente all’evento Annarita Del Donno, incappata in autentica commozione alla vista di un filmato, mandato in onda a sorpresa dall’editore, le cui immagini tanto restituivano dell’artista e dell’uomo Antonio Del Donno, suo padre. Un padre la cui figura di uomo non è sta mai disgiunta, ha detto, ai suoi occhi, da quella dell’artista. Il suo candore, la sua timidezza, la sua purezza è tutta nella sua opera: “fiumi di parole in fiumi di pennellate”. Si è detta grata che si possa finalmente mettere ulteriormente ordine scientificamente, con la tesi prima, con il volume poi, a valle del gran lavoro di cui ha ringraziato il curatore dell’archivio Del Donno, Alberto Molinari, nel percorso storico, artistico, culturale di suo padre. Quanto al rapporto tra lui e Benevento, il libro potrebbe rendere giustizia di una certa mancanza d’attenzione verso l’artista da parte della sua città natale. Verso la quale suo padre è stato invece estremamente generoso e prodigo di opere che infatti attraversano diversi luoghi di Benevento. Una città in cui certamente era radicato, ma che non ha trattenuto o mortificato il suo istinto visionario.

Il libro, una bussola di senso – Nella lettura di un critico d’arte come Generoso Bruno, il libro consente di comprendere meglio il rapporto di Antonio Del Donno con l’arte campana, italiana ed internazionale. Un lavoro importante perché fissa il campo di gioco e definisce le regole d’ingaggio per conoscere appieno l’artista. Importante, ha sottolineato, nel volume, anche lo spazio riservato al dato biografico e geografico. Il racconto personale assume rilevanza e così il rapporto con la madre, le bombe a Benevento, i lutti e molto altro diventano – ha detto Bruno – elementi che permettono di decodificare l’artista mettendo a valore i momenti biografici: punti di riferimento per interpretare le grandi opere di Del Donno, una sorta di bussola. E infatti apprendiamo che l’artista conosce e frequenta i critici del tempo, anche se la sua opera finirà al MoMA piuttosto grazie ad un incontro. Sui Vangeli, Bruno sottolinea il salto concettuale operato dall’artista, che riavvolge il nastro e ci riporta direttamente al principio del Verbo. Testimoniano la tensione dell’artista nel relazionarsi al Divino, ci riportano all’essenza, all’elemento primigenio. Quanto al rapporto coi suoi coetanei artisti, lo stesso si sviluppa in un momento in cui l’arte diventa performativa, smaterializzata. Mentre il linguaggio di Del Donno è diverso, affonda le sue radici nel “prima” di quell’epoca. Tutto, concludeva Bruno, testimonia di quella figura complessa che è Antonio Del Donno. 

Purezza e incompiutezza tra le parole-chiave del percorso dell’artista e dell’uomo – Dal punto di vista di una curatrice di mostre e critica d’arte come Francesca Barbi Marinetti, non si può prescindere dalla lunga vita di Antonio Del Donno, scomparso con il pennello in mano a 96 anni, e dal lungo rapporto con gli esponenti delle seconde avanguardie, degli anni ’60, ’70, ’80, che il libro restituisce, come ritratto di un mondo che Del Donno attraversa con una timidezza che lo fa definire ‘scorbutico’. I suoi colleghi artisti, nel mentre, andavano avanti e riscuotevano successo diventando più popolari di lui. Perché? Forse, immagina l’esperta, quello che gli interessava era la ricerca della felicità e della purezza e non gli interessava quindi mettersi in gioco nel mercato. Sceglie i Vangeli, infatti, la Parola. Ed è anche l’artista della incompiutezza, che non è solo un aspetto formale, ma tratto della sua poetica. Che si esprime negando i dettami ideologici e di linguaggio. La parola: non solo quella delle Sacre Scritture, ma anche per altri, più leggeri inserimenti. Sempre alla ricerca di autenticità nell’imperfezione.

L’attualità di Del Donno – Concorda Lorella Pagnucco Salvemini, direttore responsabile AW ArtMag, che la contemporaneità di questo artista sta nel suo essere autentico nell’essenzialità della sua opera, nel suo saper togliere e rifuggire da realizzazioni solo gradevoli, preziose. Se l’anima del loro autore è amareggiata, scorbutica ruvida le sue opere la restituiscono, così come la restituiscono quando volitiva e convinta. Si è spesa l’esperta poi sull’importanza dei libri oggi. Pubblicarli, in vesti editoriali così preziose poi, è un atto coraggioso, ma vale la pena perché diventano tracce, granelli, nella grande biblioteca del mondo, ospedali dell’anima. 

Antonio Del Donno – Pietra d’inciampo nel panorama artistico del Novecento italiano che, con il suo sguardo prospettico, ha saputo reinterpretare in chiave transavanguardistica le mai risolte contraddizioni del nostro tempo e della nostra civiltà. Nell’equilibrio dinamico del costante conflitto tra sacro e profano, spirituale e terreno, tradizione popolare e dimensione universale che Del Donno sublima, si riconoscono, infatti, le tensioni insolute che, consciamente o meno, in ognuno di noi albergano. Del Donno è, dunque, un figlio di una piccola città di provincia, Benevento, ma con un’anima universale che lo rende artista internazionale dal talento indiscusso, apprezzato dalla critica più qualificata e che non ha (ancora) raggiunto il più ampio pubblico solo per la sua ritrosia al piegarsi a logiche di mercato che non condivideva. Nonostante ciò, il suo percorso artistico ha comunque trovato conferma nei traguardi internazionali della presenza delle sue opere al MoMa di New York ma anche nella sezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, nella cripta del Museo San Fedele di Milano, nonché negli spazi del Museo Pecci di Prato. L’editore, l’autrice e l’archivista si augurano fortissimamente che questa opera contribuisca a dare meritata luce a questo Artista straordinario.


La el Kozeh edizioni nasce nel 2020 con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’immenso patrimonio storico materiale e immateriale della Città di Benevento attraverso pubblicazioni di alta qualità sia di contenuto che estetico.  La sua prima pubblicazione è stata l’opera illustrata “GIARDINO DI DELIZIE. Del Chiostro di Santa Sofia in Benevento” di Elio GALASSO.  Con la pubblicazione del libro “SENZA LIMITI – Vita e opera di Antonio Del Donno” di Simona LOMBARDI la elKozeh edizioni riprende l’attività interrotta nel 2021 a causa del Covid.

L’Archivio Antonio Del Donno, nato 1995 per volontà dell’artista e del suo procuratore, Alberto Molinari, attuale curatore dell’Archivio, svolge attività di promozione, di raccolta di ogni tipo di documentazione riguardante l’artista e di tutela delle opere del maestro sannita, basandosi sulla loro catalogazione. È l’unica realtà titolata al rilascio delle autentiche, documentazione valida ai fini di certificare l’originalità delle opere dell’Artista e per tale attività si avvale, in caso di difficoltà di decifrazione del materiale, di un qualificato Comitato Scientifico. L’Archivio svolge, inoltre, attività di allestimento di esposizioni e mostre in Italia e all’Estero, utilizzando il proprio patrimonio artistico, ed è impegnato nella pubblicazione di materiali divulgativi e informativi su media e social, di articoli su riviste specializzate, di brochure per mostre e dibattiti.  Nel 2016 ha pubblicato il primo catalogo delle opere del Maestro.  Ha sede in Roma, in viale Giuseppe Mazzini n. 1.


Diana Daneluz
Giornalista Pubblicista
Contatti: dianadaneluz410@gmail.com

Prima che arrivi il 25 aprile, a Messina

Il 25 aprile dell’Anpi di Messina inizia il 18. In vista della Festa della Liberazione, la Sezione comunale Anpi “Aldo Natoli” di Messina, la Sezione provinciale Anpi “Mimmo Trapani” di Messina, l’Aned, sezione di Milano, e la Libreria Feltrinelli Point di Messina organizzano per giovedì 18 aprile 2024, alle ore 18, presso la Libreria Feltrinelli Point di Messina, sita in via Ghibellina 32, un incontro di presentazione del libro “Siciliani testimoni di libertà – 12 storie di deportati nei lager nazisti” di Guido Lorenzetti, vice-presidente della sezione milanese dell’Aned, l’Associazione ex deportati.

Coordinerà l’incontro lo storico e vice-presidente dell’Anpi di Messina Giuseppe Restifo; tra gli altri interverranno la presidente della Sezione comunale Anpi di Messina “Aldo Natoli” Patrizia Caminiti e il presidente del Comitato Provinciale di Messina Giuseppe Martino.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita.

La mattina di venerdì 19 aprile 2024 l’autore Guido Lorenzetti sarà ospite dell’Istituto comprensivo “Boer – Verona Trento”, dove, insieme a rappresentanti dell’Anpi e con il coordinamento della prof.ssa Antonella Arena, incontrerà i ragazzi delle terze classi, con i quali dialogherà sui temi della lotta di Liberazione e delle deportazioni nazi-fasciste.

Altre iniziative sono in cantiere e predisposte per il 20 aprile (ore 18, Spazio Saraj, via Citarella 33, proiezione del documentario “The Mayor – Me, Mussolini and the Museum”) e per il 22 aprile (ore 18, presso Mondadori Book Store, “Istruzioni per diventare fascisti” di Michela Murgia, a cura del Gruppo di lettura Purple Square Messina).

Il 25 aprile non tarderà ad arrivare, e vedrà protagonisti, oltre l’Anpi, Cgil, Rete degli studenti, Udu, Fondazione Messina, Associazione culturale Arb, Emergency, Arcigay, Parco Horcynus Orca, Libera, Messina Ciclabile, Uisp e Feltrinelli Point.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 16 aprile 2024

“New Conversations – Vicenza Jazz” – Dal 13 al 19 maggio la ventottesima edizione del festival 

Effetto superconcentrato: giunto alla ventottesima edizione, il festival New Conversations – Vicenza Jazz accorcia la sua durata di una manciata di giorni (andando in scena dal 13 al 19 maggio) ma non rinuncia agli abituali 100 concerti e più del suo cartellone. Ne risulta un festival dalla fisionomia rinnovata, con giornate ancora più dense di musica dal vivo, con una programmazione non stop dal pomeriggio sino a notte fonda (e in un’occasione sino all’alba).

Il titolo “Un sogno lungo ottantotto tasti” individua il più rilevante tra i molteplici percorsi di ascolto della kermesse: il pianoforte sarà al centro di numerosi appuntamenti, comprese alcune produzioni originali. Siederanno davanti alla tastiera Uri CaineOmar Sosa, Craig Taborn, Marialy Pacheco, Antonio Faraò, Dado Moroni, Danny Grissett, Margherita FavaFrancesca Tandoi e poi ancora Simone GrazianoPaolo BirroSade MangiaracinaGiovanni Guidi… Nel sontuoso programma artistico saranno inoltre presenti Bill FrisellPaolo FresuPaquito D’RiveraTrilok Gurtu, Chico FreemanDhafer Youssef con Eivind Aarset: la palette timbrica si amplierà con gli altri strumenti canonici della musica afroamericana e anche con sonorità esotiche.

Come sempre a Vicenza Jazz, i concerti non si limiteranno ai teatri, diffondendosi in tutta la città, dai locali ai palazzi antichi, le chiese, i musei, i cinema, le librerie, le vie e le piazze del centro storico: la musica sarà letteralmente ovunque in città.

Il festival, con la direzione artistica di Riccardo Brazzale, è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con AGSM AIM come sponsor principale, con il sostegno di Sonus Faber e con Acqua Recoaro e Brutal Agency come sponsor tecnici.

(Quasi) tutte sedute al piano: le grandi star di Vicenza Jazz

Mai come quest’anno il tema portante del festival vicentino è stato onnipresente nel cartellone. E non è solo una questione di presenza di celeberrimi pianisti, portatori di stili e linguaggi assai personali e distinti uno dall’altro, ma anche di progettualità spinta alle estreme possibilità della tastiera. Come nel caso della serata inaugurale, il 13 maggio: al Teatro Olimpico si assisterà a una sorta di olimpiade pianistica, creata su misura appositamente per Vicenza Jazz, nella quale Dado Moroni (un campione dei piano summit internazionali), Danny Grissett, Margherita Fava Francesca Tandoi si esibiranno in qualunque possibile combinazione dal solo al magniloquente intreccio di quattro pianisti. E non va tralasciato il set d’apertura della serata con Craig Taborn, uno dei pianisti più visionari dell’attuale corrente jazzistica. Se quattro pianisti non bastavano, con il quinto si fa full.

Totalmente focalizzata sul pianoforte, oltre che sul lavoro di gruppo, è anche la serata del 16 maggio al Teatro Comunale, con protagonista Uri Caine alla massima potenza: si esibirà a capo di due distinte formazioni dai programmi altamente caratterizzati. In quartetto (comprendente la cantante Barbara Walker) eseguirà una riduzione jazz ‘cameristica’ della sua opera sinfonico-corale “Honoring Octavius Catto”. Poi con un ensemble di otto elementi eseguirà la sua riscrittura della Rhapsody in Blue di Gershwin (e di altre famose songs dello stesso autore), un progetto di raro ascolto in Italia, rispolverato a una decina d’anni dal suo debutto per celebrare il centenario della prima esecuzione della composizione gershwiniana.

La sera seguente, il 17, sempre al Comunale, il pianoforte sarà affidato alle mani del cubano Omar Sosa: un radicale cambiamento di paradigma estetico col quale si indaga un’altra delle principali traiettorie dell’improvvisazione pianistica odierna, quella imbevuta di linguaggi geograficamente connotati (latin, afro, world in generale). Sosa sarà protagonista di due set: “Manos”, un duetto di pianoforti con la sua connazionale Marialy Pacheco, e “Food”, sinestesia uditivo-gustativa ideata ed eseguita assieme al trombettista Paolo Fresu, che con Sosa forma un binomio ormai storico.

Il pianoforte condividerà i riflettori col sax la sera del 15 al Comunale: Antonio Faraò e Chico Freeman eseguiranno in quintetto (con il featuring del trombettista Alex Sipiagin) un omaggio a John Coltrane e McCoy Tyner prodotto appositamente per il festival.

Le restanti serate diversificano gli ascolti, puntando il microfono su altri strumenti, talvolta insoliti. È il caso del clarinetto (oltre che del sax alto) di Paquito D’Rivera, mito vivente della musica cubana, capace di esprimersi nel più puro linguaggio jazz boppistico come nel più infuocato idioma latin (14 maggio, Teatro Olimpico). E ancor più pittoresca è la strumentazione dei due set del 18 maggio al Comunale: all’apertura affidata alle percussioni policrome e poliritmiche dell’indiano Trilok Gurtu, seguirà l’intreccio tra l’oud del tunisino Dhafer Youssef e la chitarra fortemente elettrificata e carica di effetti del norvegese Eivind Aarset, che fa piazza pulita di qualunque categoria estetica abbia mai provato a tenere distinte la musica occidentale da quella orientale, il jazz dal rock e le musiche tradizionali.

Bill Frisell, uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi, sarà protagonista del concerti conclusivo del festival  (19 maggio, Teatro Comunale), in trio con Thomas Morgan (contrabbasso) e Rudy Royston (batteria). Le più recenti scorribande musicali di Frisell manifestano contrasti espressivi a tinte forti: musica metropolitana a braccetto con sonorità rurali, postmodernismo e primitivismo come due vicini di casa, stilemi di genere estremamente definiti e improvvisi pastiches nei quali gli stili vengono bellamente frullati assieme.

E sono pur sempre strumenti a tastiera l’organetto e la fisarmonica piccola imbracciati dal sardo Pierpaolo Vacca, che assieme al conterraneo Paolo Fresu sarà protagonista del caratteristico concerto di mezzanotte al Cimitero Maggiore (il 17), al suono di un’ancestrale musica sarda proiettata verso forme espressive futuribili.

Proxima: musica giovane nel pomeriggio vicentino

“Proxima”, la sezione dedicata ai giovani musicisti jazz realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Bacàn, domina la fascia pomeridiana del festival. Il primo appuntamento, con il duo pianistico formato da Luca Sguera e Margherita Fava, si terrà il 14 maggio alla Basilica Palladiana, in collegamento con la mostra Pop/Beat. Ci si sposterà poi in vari spazi del Teatro Comunale per i successivi concerti: il 15 con il duo che affianca Camilla Battaglia (voce) e Simone Graziano (pianoforte); il 16 con i Nerovivo, il trio dell’astro nascente della batteria Evita Polidoro; il 17 con il quartetto del bassista Marco Centasso; il 18 con il chitarrista Edoardo Ferri, il cui trio è completato da due figure di riferimento del jazz italiano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Il 16, 17 e 18 maggio “Proxima” si sdoppia, lanciando anche “Aperitivo Proxima”, che fa da ponte tra la fascia pomeridiana e quella serale: si ascolteranno il quintetto Wasted (il 16), il Syntax Quartet (17) e i Raise Four (18), tutti alla Vela TCVI (piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza).

Ascolti after hours

La programmazione della tarda serata del festival assume una nuova fisionomia, con il Teatro Comunale che ne diviene la principale, anche se non unica, location. Saranno ascolti a stile libero, anche con nomi affermati nel panorama concertistico nazionale e con un’ulteriore dose di pianisti. Si va dall’omaggio a Björk del trio The Last Coat of Pink (15 maggio,Basilica Palladiana) all’incursione nel mondo di Emily Dickinson dell’Emily Songs Quartet, con le musiche del pianista Francesco Carta (il 16, al Comunale). Ci saranno poi due sassofonisti coi loro quartetti, Lorenzo Simoni (il 16) e Michele Polga (il 17), entrambi alla Vela TCVI, che ospiterà anche il quartetto co-diretto dal batterista Fabrizio Sferra e il sassofonista Dan Kinzelman (il 18). Quest’ultima serata di festival avrà una lunga coda: con la performance pianistica in solo di Paolo Birro a mezzanotte (Basilica Palladiana) e con lo sconfinamento orario del piano solo di Sade Mangiaracina, che si esibirà in un omaggio a Lucio Dalla all’alba del 19 al Parco del Museo del Risorgimento. Vicenza Jazz 2024 si chiuderà al levar del sole.

Aspettando Vicenza Jazz

Un prologo, che si terrà come da tradizione all’Auditorium Fonato di Thiene, preparerà l’atmosfera in attesa del festival. Ne saranno protagonisti Eric Mingus e Silvia Bolognesi (5 maggio, data in cui inizieranno anche gli innumerevoli live ospitati dai locali vicentini). 

Già questo non è poco. Ma ci sarà anche molto altro nella ventottesima edizione di Vicenza Jazz, il cui programma continuerà a crescere.

PROGRAMMA
(concerti principali)

 
PROLOGO
 
Domenica 5 maggio
ore 21, Auditorium Fonato di Thiene
Eric Mingus & Silvia Bolognesi
“Is That Jazz?” (Celebrating the Influences of Gil Scott-Heron)
Eric Mingus (voce, basso), Silvia Bolognesi (voce, contrabbasso), Emanuele Marsico (voce, tromba),
Pee-Wee Durante (voce, trombone, tastiere), Simone Padovani (voce, percussioni, batteria)
in collaborazione con il Comune di Thiene e l’Istituto Musicale Veneto Città di Thiene
 
FESTIVAL
 
Lunedì 13 maggio
ore 21, Teatro Olimpico
Craig Taborn Solo Piano
Craig Taborn (pianoforte)
Piano Summit
Four For Piano
“From Duke to Bud (and Back)”
Danny Grissett (pianoforte), Dado Moroni (pianoforte), Francesca Tandoi (pianoforte), Margherita Fava (pianoforte)
 
Martedì 14 maggio
ore 19, Basilica Palladiana
Proxima – The young side
Luca Sguera & Margherita Fava
Luca Sguera (pianoforte), Margherita Fava (pianoforte)
 
ore 21, Teatro Olimpico
Paquito D’Rivera Quintet
Paquito D’Rivera (clarinetto, sax contralto), Sebastian Laverde (vibrafono), Pepe Rivero (pianoforte), Gaston Joya (contrabbasso), Georvis Pico (batteria)
 
ore 22:30, Basilica Palladiana
After Hours – Concerti al termine degli eventi principali
The Last Coat of Pink
“Water’s Break” (music by Björk)
Alberto Dipace (pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso, balalaika bassa), Kathya West (voce, flauto bawu, ‘mbira, percussioni)
 
Mercoledì 15 maggio
ore 18, Palcoscenico Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
Proxima – The young side
Camilla Battaglia & Simone Graziano
Camilla Battaglia (voce), Simone Graziano (pianoforte)
 
ore 21, Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza
Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin
“Celebrating our Heroes: John Coltrane & McCoy Tyner”
Alex Sipiagin (tromba), Chico Freeman (sax tenore), Antonio Faraò (pianoforte), Carlo Bavetta (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria)
 
ore 22:30, Palcoscenico Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
After Hours – Concerti al termine degli eventi principali
Emily Songs Quartet
“Il verso del fiore” nel giadino di Emily Dickinson
musica di Francesco Carta
Francesca Bertazzo Hart (voce, chitarra), Francesco Carta (pianoforte), Beppe Pilotto (contrabbasso), Luca Nardon (percussioni)
in collaborazione con Poetry Vicenza: Isabella Rizzato presenta “Il verso del fiore”
 
Giovedì 16 maggio
ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza
Proxima – The young side
Nerovivo – Evita Polidoro Trio
Davide Strangio (voce, chitarra), Nicolò Francesco Faraglia (chitarra), Evita Polidoro (voce, batteria, elettronica)
 
ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
Aperitivo Proxima – The young side
Wasted
Iacopo Teolis (tromba), Gabriel Francesco Marciano (sax alto), Vittorio Solimene (pianoforte), Giulio Scianatico (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria)
 
ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
Uri Caine Quartet feat. Barbara Walker
“Honoring Octavius Catto”
Uri Caine (pianoforte), Mike Boone (contrabbasso), Jim Black (batteria), Barbara Walker (voce)
Uri Caine Ensemble plays Gershwin
“Rhapsody in Blue”
Ralph Alessi (tromba), Achille Succi (clarinetto, sassofono), Joyce Hammann (violino),
Uri Caine (pianoforte), Mike Boone (contrabbasso), Jim Black (batteria), Theo Bleckmann (voce), Barbara Walker (voce)
 
ore 22:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
After Hours – Concerti al termine degli eventi principali
Lorenzo Simoni Quartet
Lorenzo Simoni (sax alto), Guglielmo Santimone (pianoforte), Giulio Scianatico (contrabbasso), Simone Brilli (batteria)
 
Venerdì 17 maggio
ore 16, Cinema Odeon
Berchidda Live
di Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara, Alessandro Rossi
(Italia, 2023; documentario; durata 94′)
Presentazione di Paolo Fresu, Riccardo Brazzale ed Enrico Ladisa
 
ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza
Proxima – The young side
Marco Centasso Quartet
Alberto Collodel (clarinetto basso), Giovanni Mancuso (pianoforte), Marco Centasso (contrabbasso/basso elettrico), Raul Catalano (batteria)
 
ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
Aperitivo Proxima – The young side
Syntax Quartet
Lorenzo Cucco (sax tenore), Michele Zanasi (chitarra elettrica), Frank Masetti (basso elettrico), Francesco Mascolo (batteria)
 
ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
Omar Sosa & Marialy Pacheco
“Manos”
Omar Sosa (pianoforte), Marialy Pacheco (pianoforte)
Paolo Fresu & Omar Sosa
“Food”
Paolo Fresu (tromba), Omar Sosa (pianoforte)
 
ore 22:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
After Hours – Concerti al termine degli eventi principali
Michele Polga Quartet
“Along Came Betty”
Michele Polga (sax tenore), Alessandro Lanzoni (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Bernardo Guerra (batteria)
 
ore 24, Cimitero Maggiore
Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu
“Travessu”
Paolo Fresu (tromba), Pierpaolo Vacca (organetto, fisarmonica piccola)
 
Sabato 18 maggio
dalle ore 15, Loggia del Capitaniato
Un giorno con la Scuola di musica Thelonious, dedicato a Wayne Shorter
docenti e allievi della Scuola Thelonious
 
dalle ore 16, Centro Storico
Street band per le vie della città
Banda Storta & Dixie Gang
 
Ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza
Proxima – The young side
Edoardo Ferri Trio con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra
Edoardo Ferri (chitarra), Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria)
 
ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
Aperitivo Proxima – The young side
Raise Four
Pedrollo Jazz Department
Zeno Merlini (sax), Francesco Benini (pianoforte), Thomas Dal Cappello (contrabbasso), Umberto Dal Barco (batteria)
 
ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
Trilok Gurtu
Trilok Gurtu (percussioni)
Dhafer Youssef & Eivind Aarset
Dhafer Youssef (oud, voce), Eivind Aarset (chitarra)
 
ore 23, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)
After Hours – Concerti al termine degli eventi principali
Fabrizio Sferra-Dan Kinzelman Quartet
Dan Kinzelman (sax tenore), Giovanni Guidi (pianoforte), Igor Legari (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria)
 
ore 24, Basilica Palladiana
Notte dei Musei
Paolo Birro
“Piano Reflections”
Paolo Birro (pianoforte)
 
Domenica 19 maggio
ore 6, Parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza
Sade Mangiaracina Solo Piano
“Futura” (Omaggio a Lucio Dalla)
Sade Mangiaracina (pianoforte)
 
ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza
Bill Frisell Trio
with Thomas Morgan & Rudy Royston
Bill Frisell (chitarra elettrica), Thomas Morgan (contrabbasso), Rudy Royston (batteria)
 
***
 
Direzione artisticaRiccardo Brazzale
 
Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217 – e-mail: dancecchini@hotmail.com
 
INFORMAZIONI
Teatro Comunale di Vicenza
Viale Mazzini, 39 – Vicenza
tel. 0444 324442 – biglietteria@tcvi.it
www.vicenzajazz.org; www.tcvi.it
 
New Conversations – Vicenza Jazz può essere seguito anche sui canali social
Facebook e Instagram @vicenzajazz #vicenzajazz
 
Biglietti
Craig Taborn + Piano Summit [13/05]; Paquito D’Rivera Quintet [14/05]; Trilok Gurtu + Dhafer Youssef & Eivind Aarset [18/05]Intero: € 25 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 20 + d.p.
 
Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin [15/05]Intero: € 20 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 15 + d.p.
 
Uri Caine Quartet + Uri Caine Ensemble plays Gershwin [16/05]; Omar Sosa & Marialy Pacheco + Omar Sosa & Paolo Fresu [17/05]Intero: € 30 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 25 + d.p.
 
Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu [17/05]Prezzo unico: € 20 + d.p.
 
Sade Mangiaracina [19/05]Prezzo unico: € 10 + d.p.
 
Proxima – The young side
Prezzo unico: € 5 + d.p.
 
After Hours
Ingresso gratuito
Per i concerti in programma in Basilica Palladiana e sul Palcoscenico del Teatro Comunale di Vicenza sono previsti tagliandi d’ingresso, disponibili online e alla biglietteria del TCVI.
In caso di maltempo, i concerti in programma nella Vela del TCVI saranno spostati nel foyer del Teatro Comunale di Vicenza
 
Aperitivo Proxima – The young side
Ingresso gratuito
 
Paolo Birro [18/05]Ingresso gratuito
Tagliandi d’ingresso disponibili online e alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza.
 
Riduzioni per Soci Touring Club: sconto del 10% sulle tariffe attive dei singoli biglietti dei concerti principali (Teatro Comunale di Vicenza e Teatro Olimpico).
 
Abbonamenti
Abbonamento Main Events
Craig Taborn + Piano Summit [13/05]; Paquito D’Rivera Quintet [14/05]; Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin [15/05]; Uri Caine Quartet + Uri Caine Ensemble plays Gershwin [16/05]; Omar Sosa & Marialy Pacheco + Omar Sosa & Paolo Fresu [17/05]; Trilok Gurtu + Dhafer Youssef & Eivind Aarset [18/05]; Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu  [17/05]; Sade Mangiaracina [19/05]Intero: € 128 | Over 65, Under 25 e Soci Touring Club: € 104
 
Abbonamento Proxima
Luca Sguera & Margherita Fava [14/05]; Camilla Battaglia & Simone Graziano [15/05]; Nerovivo [16/05]; Marco Centasso Quartet [17/05], Edoardo Ferri Trio [18/05]Unico: € 20
 
Prevendite
Biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza
tel. 0444 324442 – biglietteria@tcvi.it
 
online: www.tcvi.itwww.vicenzajazz.org
 
Giorno del concerto: in biglietteria, da un’ora prima dell’inizio (senza diritto di prevendita)

Ufficio Stampa New Conversations – Vicenza Jazz
tel. 051 0418568
e-mail: daniele@musicforward.it
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Raddoppia la possibilità di visita a Palazzo Guiccioli

Tutto esaurito in meno di un’ora per le visite guidate a Palazzo Guiccioli previste nella giornata del 19 aprile.  Il sito del nuovo complesso museale www.palazzoguiccioli.it, che registrava le prenotazioni, ha raggiunto in poche decine di minuti il tutto esaurito, indicazione evidente del grande interesse riscosso dall’evento. La grande aspettativa generale scatenata da questa notizia ha moltiplicato richieste ed attese: va precisato comunque che non si tratta dell’inaugurazione del Museo di Byron e del Risorgimento, che avverrà in un momento successivo, ma di una visita guidata al cantiere di Palazzo Guiccioli, dove per ragioni di sicurezza solo un ristretto numero di persone potranno accedere in questa occasione.

19 aprile | Visite a Palazzo Guiccioli e Franco Nero rivive Lord Byron

Molti, evidentemente, e non solo a Ravenna e in Emilia Romagna, attendono con molto interesse di conoscere questi nuovi così importanti musei: si tratta di una grandiosa dimora valorizzata e restituita all’antica dignità grazie ad anni di interventi. La messa in sicurezza e il restauro dell’antico complesso ravennate sono giunti a conclusione. Nelle magnifiche sale così recuperate anche negli aspetti originari e valorizzate sono già al lavoro esperti e tecnici per  allestire il percorso espositivo del Museo Byron e del Risorgimento che, con il Piccolo Museo di Bambole – Collezione Graziella Gardini Pasini- costituiranno  l’offerta del nuovo complesso museale voluto e realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, i cui proventi derivano innanzitutto dai dividendi della partecipazione nella Cassa di Ravenna presieduta da Antonio Patuelli.

Visto l’interesse sollevato dalla possibilità di visitare il Palazzo, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri ha deciso di allargare l’opportunità anche nella giornata del 20 aprile. Sempre previa prenotazione https://www.palazzoguiccioli.it/prenotazione/ sul sito del nuovo complesso museale, sarà possibile partecipare alle viste guidate a Palazzo Guiccioli anche il 20 aprile dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.

Le visite a cantiere aperto saranno guidate dal gruppo di lavoro dell’Unità di progetto. Poter accedere agli ambienti appena ultimati e in attesa delle operazioni di allestimento del Museo Byron è un’occasione speciale e per molti versi irripetibile. A raccontare gli spazi e le questioni metodologiche affrontate nel corso del restauro saranno le voci dei protagonisti del progetto di recupero e di rifunzionalizzazione:Patrizia Magnani e Maurizio Scarano, per Aurea progetti di Ravenna, Ada Foschini e Costantino Benini, per Laboratorio di restauro di Ravenna, Claudia Giuliani e Donatino Domini, curatori del progetto museografico.

Nessuna ulteriore possibilità potrà essere offerta, per non interferire con i lavori di allestimento dei nuovi spazi museali.
La scelta del 19 aprile è collegata alla celebrazione del secondo Centenario della morte di Lord Byron che Ravenna celebra nella sua veste di sede per l’Italia della Byron Society. Nella giornata del 19, oltre alle visite guidate a Palazzo Guiccioli, è previsto, in mattinata un incontro con la stampa, presenti il Presidente della Fondazione Ernesto Giuseppe Alfieri, il Presidente della Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e la direttrice del Complesso Museale Alberta Fabbri. L’incontro consentirà di celebrare il bicentenario della morte di Byron e di dar conto dello stato dei lavori di allestimento museale degli ambienti restaurati di Palazzo Guiccioli e di annunciare le importanti collaborazioni che si stanno concretizzando intorno al nuovo Complesso Museale.
In serata, alle 21.00, nella Basilica di San Francesco, Byron e la sua attività poetica saranno affidate a Franco Nero, che darà voce alla affascinante vicenda byroniana, tratteggiando la sua permanenza in Palazzo Guiccioli a fianco della bellissima Teresa Gamba, poi la sua fuga verso il Granducato di Toscana, la Liguria e infine la Grecia, dove trovò la morte. Ma anche gli infiniti caroselli amorosi, le passioni, gli ideali di un uomo che con il suo mito ha sedotto intere generazioni. E con l’uomo, il poeta, del quale Franco Nero leggerà pagine intense.
Persona colta, curiosa, aperta, Franco Nero è perfetto per il ruolo di Byron.
La serata, promossa dalla Fondazione, è a ingresso libero, fino a esaurimento posti.


Ufficio Relazioni esterne la Cassa Spa
Corrado Piffanelli
cpiffanelli@lacassa.com
 
Ufficio Stampa Studio Esseci
di Sergio Campagnolo
referente Simone Raddi
simone@studioesseci.net

Fonte Nuova (RM): “La Piazza siamo Noi” per il Festival del Tempo 2024 – ESTEMPORANEA DI PITTURA iscrizioni

Il FESTIVAL DEL TEMPO 2024, promosso dall’Associazione culturale blowart con Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book e Librinfestival, con il patrocinio del Comune di Fonte Nuova (RM), con il patrocinio di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS e in collaborazione con la Proloco di Fonte Nuova, indice una ESTEMPORANEA DI PITTURA dal titolo “La Piazza siamo Noi” che si svolgerà il giorno 9 maggio 2024 in Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM). L’evento fa parte della V edizione del Festival del Tempo che avrà luogo dal 5 al 12 maggio 2024 nei comuni di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova (RM). 

FESTIVAL DEL TEMPO 2024 – V edizione
ESTEMPORANEA DI PITTURA
“La Piazza siamo Noi”


9 MAGGIO 2024
Piazza Federico Zeri – Fonte Nuova (RM)


PREISCRIZIONI WHATSAPP 3494945612 ENTRO IL 5 MAGGIO

La partecipazione è gratuita. L’Estemporanea prevede due sezioni: la Sezione Junior, dedicata ai bambini e alle bambine della quarta e quinta elementare, e la Sezione Estemporanea, aperta dai 15 anni in su senza senza limiti di nazionalità, sesso, etnia o religione. 
I partecipanti della Sezione Junior potranno presentarsi direttamente il giorno 9 maggio 2024 alle ore 9.00 in Piazza delle Mimose per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. I partecipanti della Sezione Estemporanea dovranno mandare una pre-iscrizione al n. Whatsapp 3494945612 indicando Nome, Cognome e Luogo di Provenienza entro il 5 maggio 2024 e potranno presentarsi il giorno 9 maggio in Piazza delle Mimose dalle ore 7.30 alle ore 9.30 per per il timbro dei supporti e la consegna del numero di partecipazione. 

A tutti i partecipanti della Sezione Junior verrà dato uno snack a metà mattina offerto da NOI Ristorante – Tor Lupara, nonché attestato di partecipazione. 

Al primo classificato della Sezione Estemporanea una Fornitura di articoli di belle arti offerto dal Settore Servizi Sociali del Comune di Fonte Nuova e attestato di partecipazione; al secondo classificato un Cesto offerto da Enoteca Wine&Chocolat di Federica Grassi e attestato di partecipazione; al terzo classificato un Cesto offerto da Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria e attestato di partecipazione. 

L’obiettivo dell’Estemporanea è quello di coinvolgere la cittadinanza tutta, le scuole, le associazioni sul territorio, gli artisti, alla costruzione di una comunità coesa, solidale che mira al bene reciproco, nella certezza che l’arte sia uno strumento di unione e crescita collettiva, strumento di un diverso sistema di relazioni tra culture, tra generazioni, tra piccole e grandi collettività.


INFO
Festival del Tempo 2024
5-12 maggio 2024
Monterotondo – Mentana – Fonte Nuova
Estemporanea di pittura ‘La Piazza siamo Noi’
Con il patrocinio di
: Comune di Fonte Nuova
In collaborazione con: Proloco di Fonte Nuova
Promosso da: Associazione culturale blowart, Iskra Cooperativa sociale onlus, Università Popolare Eretina, Create Book, Librinfestival
Con il patrocinio di: Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS
Partner Estemporanea: Enoteca Wine&Chocolate, NOI Ristorante, Macelleria Sciannella Street Food – Alimentari Norcineria
Partner Festival: Capriccio Bar Pasticceria, Sabò di Noi Due, B&B L’Alighieri, Libreria Cartacanta, Grafica Campioli, CineMancini, Bohemien Art Caffè, Ottica Salvagente, Bum Bac, Tintoria La Perfezione
Direzione artistica: Roberta Melasecca
Direzione organizzativa: Alessia Fedeli, Roberta Melasecca
Curatela call artistiche: Roberta Melasecca, Giuliana Silvestrini, Pina Manente 
Contatti
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com
info@festivaldeltempo.it – tel. + 39 3494945612 – www.festivaldeltempo.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
info@melaseccapressoffice.it – press@festivaldeltempo.it
+39.3494945612 – www.melaseccapressoffice.it

Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro

La visione audace di Design Society arriva alla Milano Design Week per raccontare il rapporto tra creatività, innovazione e design: dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone cambia volto per ospitare Design Society organizzato da We Are You, PermessiOK e Privitera Eventi, nato con l’obiettivo di plasmare un punto d’incontro per la comunità creativa che accompagnerà tutta la settimana della design week anche di sera.

Nel cuore di Parco Sempione una serra urbana per il design del futuro: al Fuorisalone 2024 arriva Design Society
 
Dal 15 al 21 aprile, Piazza del Cannone diventa punto di incontro aperto e dedicato a tutta la città, con eventi, workshop, talk e mostre dedicate al rapporto tra design e nuove tecnologie

Nel polmone verde di Milano, all’interno di una suggestiva serra vetrata realizzata da Privitera Eventi – leader nel settore delle coperture scenografiche e degli eventi –  al via una sette giorni con un programma ricco di eventi, conferenze e iniziative interattive, create in collaborazione con artisti, designer e innovatori per coinvolgere la comunità e ispirare una nuova generazione di pensatori creativi e consapevoli ad un approccio che sappia unire armoniosamente tradizione e modernità, rispettando il passato e strizzando l’occhio all’avanguardia tecnologica.

Dalla mattina al tramonto, Piazza del Cannone diventerà un laboratorio di innovazione, dove verranno esplorate soluzioni che utilizzano l’intelligenza artificiale, materiali ecocompatibili e tecnologie a basso impatto ambientale, dimostrando che sostenibilità e tecnologia possono coesistere in armonia: Privitera Eventi, Makers Hub e Garage Italia Customs – HUB creativo che interpreta in modo unico il concetto di new luxury e, in occasione di Design Society, esporrà alcuni prototipi di Spiaggina realizzate in collaborazione con Bonacina sono solo alcune delle realtà che arricchiranno il programma, proponendo discussioni sulle nuove tendenze nel design globale, iniziative educative per studenti e giovani designer, workshop su materiali ecocompatibili e design circolare e tanto altro ancora.

Design Society, però, è molto più di un progetto: è una filosofia, un approccio innovativo per aprire la strada del design a possibilità sempre più green: per l’edizione 2024 del Fuorisalone, Design Society ha collaborato con Design Open Spaces per la mostra “Shaped by Design” inserita in una grande serra illuminata che diventerà simbolo concreto di come l’utilizzo sapiente di tecnologie rispettose dell’ambiente sia un valore aggiunto al processo creativo di sviluppo di un prodotto di design, invitando gli spettatori a una riflessione sull’influenza del design stesso nella vita quotidiana, dal rapporto uomo-ambiente a quello tra sostenibilità-creatività, interfacciandosi con le installazioni di diversi artisti internazionali emergenti.

In tutte le giornate sarà dato ampio spazio a laboratori e visite guidate alle installazioni per appassionati di design, passanti curiosi e non solo; quest’anno Design Society apre le porte ai bambini e alla loro creatività: la mattinata di mercoledì 17 aprile sarà dedicata all’esposizione dei progetti inseriti nel programma “Green School” degli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’istituto Kids International School di Gallarate per l’ ideazione di un giardino verticale all’interno della nuovo complesso scolastico e all’elezione del progetto vincitore da parte degli alunni della primaria (evento chiuso al pubblico).

Nel pomeriggio, invece, tutti i bambini sono invitati al workshop in collaborazione con Burro Studio, che proporrà ai più piccoli la creazione di un’opera d’arte collettiva dove ognuno potrà sperimentare il proprio pensiero creativo attraverso l’uso libero ed espressivo del colore.

Ma non finisce qui: al termine di intense giornate dedicate al design Parco Sempione vedrà protagoniste le performance artistiche e musicali di Polifonic, Burro Studio BSR, Toy Tonics, Le Cannibale, YOUparti, Club Nation, Opal, Alzaya e B Party a cui tutta la comunità della Design Week è invitata a prendere parte.

“Design Society trasforma Piazza del Cannone – già punto storico e strategico di aggregazione culturale – in uno spazio dove la città può interfacciarsi in prima persona con il design. Per questo motivo, siamo orgogliosi di aver preso le redini di questo progetto che ha come obiettivo quello di aprire un dialogo su un nuovo modo di fare e vivere il design, mettendo al centro l’idea e la valorizzazione del contesto in cui viene inserito”. – afferma Fabio Carulli partner di We Are You.

L’accesso agli eventi è sempre gratuito fino ad esaurimento posti. Per rimanere aggiornati sul programma e accreditarsi al ricco palinsesto di appuntamenti di Design Society, è possibile visitare il sito: designsociety.it


About We Are You

We Are You èuna realtà dinamica operante nel settore eventi. Grazie a vent’anni d’esperienza, oggi riunisce in una realtà multidisciplinare una struttura unica nel suo genere, dove la parte creativa, strategica e progettuale è accompagnata da attività proprietarie. Attraverso lo scambio approfondito di contenuti artistici, conoscenze tecnologiche, imprenditoriali e culturali all’interno ed oltre suoi confini, attira, guida, diffonde e consolida brands nuovi ed esistenti, al fine di connetterli alla maggior parte delle persone ai quali sono rivolti.

About Permessi OK
Permessi OK, un marchio di Eroica srl, è l’unico servizio dedicato a semplificare e gestire la burocrazia degli eventi, pubblici o privati, permettendo ai clienti di concentrarsi sulla loro creatività. Risolve le incombenze burocratiche senza stress in 3 passaggi.

About Privitera Eventi
Privitera Eventi è un punto di riferimento nel settore della progettazione e costruzione di tensostrutture e allestimenti per ogni genere di manifestazione e di eventi – pubblici, aziendali e privati -, quali sfilate, convention, manifestazioni sportive e cerimonie.


Ufficio stampa – Disclosers
Isabella Castelli – isabella.castelli@disclosers.it
Caterina Tomenzoli – caterina.tomenzoli@disclosers.it

Ponte sullo Stretto, un triplice salto di scala poco convincente

Giorni addietro, alla Facoltà di Ingegneria de La Sapienza, nella sala di Michelangelo, i professori Remo Calzona e Franco Purini sono stati protagonisti di uno straordinario dialogo su “Progettare e costruire, dall’antichità persiana all’epoca contemporanea”. Lo spunto storico è servito per una ricostruzione tra l’autore del libro e il noto architetto sul significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali i contenuti nell’orizzonte dell’oggi: se utilitas, firmitas, venustas, i tre aspetti che Vitruvio indicava come fondamentali nel concepire un’opera, siano ancora la cifra del progettare contemporaneo. Utilità dell’opera, resistenza strutturale e bellezza cui occorrerebbe aggiungere durabilità e sicurezza.

L’analisi ha spaziato sulle progettazioni attuali e, naturalmente, ha incluso il Ponte sullo Stretto di Messina tema su cui riteniamo di dover partecipare alcune considerazioni.
Al lodevole e trascinante dialogo sull’arte del costruire, dedichiamo in calce un riepilogo. Qui vogliamo soffermarci sull’opera di cui si parla da un secolo e che da 50 anni viene indicata come prossima a partire, seppur tra alterne vicende con start e stop che hanno acceso o spento gli entusiasmi.

Nel dibattito tra cattedratici a Roma è emerso che, per i ponti stradali-ferroviari, l’esperienza acquisita, in ossequio al sempre valido principio galileiano dello sperimentare, suggerisce di non spingersi oltre i 1500-1600 metri di luce unica. In particolare, il professor Fabio Casciati, dell’Università di Pavia e oggi docente dell’Università di Zehjiang ad Hangzhou in Cina, ha ricordato quali siano le caratteristiche dei ponti sospesi, costruiti come ponti stradali, stradali-ferroviari e ferroviari soltanto. Mentre quelli stradali hanno ormai raggiunto dimensioni di 2000 mt nella campata maggiore, i ponti ferroviari si sono fermati a campate principali di lunghezza massima di 1408 mt. Ciò perché i ponti sospesi essendo posti in aria, soggetti a venti molto forti, possono far deragliare i treni, specialmente quelli destinati all’alta velocità. In Cina, dove si sono realizzati negli ultimi 20 anni circa 20 ponti sospesi, si sta realizzando nella provincia dello Zhejiang il ponte autostradale e ferroviario Xihoumen, di campata massima lunga 1488 mt, che quando verrà ultimato nel 2026 stabilirà il nuovo record mondiale di categoria.

Ovvio il fatto che molti progetti di ponti sospesi ferroviari o misti ferroviari-stradali di lunghezze superiori a quella ritenuta realistica progettata dai cinesi, sono stati abbandonati. I tentativi di inserire linee ferroviarie sul ponte giapponese di Akashi non si sono realizzati per i pericoli citati, dovuti principalmente all’azione dei venti.
Il prof. Aurelio Misiti ha evidenziato altresì come sia necessario più che mai ricorrere alle strutture di controllo italiane (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e Commissione di valutazione di impatto ambientale VIA) prima di accreditare un’opera di tale impatto, così da scongiurare l’inevitabile impressione negativa dell’Italia sul piano internazionale che altrimenti ne deriverebbe. È necessario ricorrere alla scienza di Galileo, più che mai valida nel XXI secolo. La teoria, affermava il più grande scienziato italiano del Rinascimento, basata sulla matematica rigorosa può trattare qualunque opera di grandi dimensioni, ma se l’opera prevista teoricamente non può essere confrontata con una già realizzata e quindi verificata, quella teoria va abbandonata. Gli anglosassoni in passato hanno talvolta disatteso questa cautela e si sono trovati in difficoltà, avendo fatto il passo più lungo della gamba: molti crolli di ponti sono dovuti al fatto che i progettisti non hanno seguito la scienza galileiana.
Infine, l’ing. Giovanni Saccà, ha sottolineato il fatto che «il sistema ferroviario italiano è sottoposto al controllo dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (https://www.ansfisa.gov.it/) costituita in Italia sulla base del modello ERA (European Railway Agency)), incaricata delle verifiche relative al rispetto delle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) e della sicurezza stradale e ferroviaria, ma non risulta ancora il ricorso a tale organo indispensabile soprattutto per la parte ferroviaria del progetto».

Tale valutazione sarebbe molto utile anche per poter ottenere i finanziamenti comunitari, così come evidenziato dalla commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean, durante un’intervista all’Ansa «Per avere un rating ottimo e una posizione competitiva, il progetto deve essere solido. Non consiglierei dunque» all’Italia «di fare in fretta, quanto piuttosto di fare un’ottima proposta».

Dunque, anche un preliminare avallo alla progettazione da parte dell’ANSFISA dovrebbe tornare condizionante prima di cimentarsi in iperbolici tracciati che, triplicando i dati oggi plausibili, fanno ritenere improbabile e azzardato il salto di scala ipotizzato”.

Il dialogo Calzona-Purini sull’arte del costruire – Il libro di Remo Calzona intitolato “Progettare e Costruire dall’antichità persiana all’epoca contemporanea” è stato al centro del dialogo tra l’autore e l’esimio architetto professor Franco Purini, il quale ha posto domande molto pertinenti a cominciare dal significato del costruire e in particolare qual è il suo fine e quali sono i contenuti se questi sono evidenti o impliciti. La risposta: nella storia dell’umanità il costruire è stato il primo segno che identificava la società. Esso ha spinto gli esseri umani a stare insieme in una comunità. Dalle grotte, un riparo naturale, gli esseri umani hanno dato vita ad un involucro artificiale “la capanna e la tenda” fatto a misura delle loro attività e dei loro bisogni. Più la società si evolveva, più l’abitare primitivo diventava complesso.

Chiede Purini: se il costruire, oltre a rispondere a problemi funzionali, abbia anche altri valori, che non si percepiscono guardando un manufatto ma sono identificabili con una visione più profonda. La società inizia il suo ruolo nel momento in cui la costruzione non è solo un riparo ma risponde a esigenze sociali e politiche. Il dialogo continua ricordando quello che era il significato dell’architettura nell’antichità. Per Marco Vitruvio Pollione l’architettura aveva tre aspetti: l’utilitas, la firmitas e la venustas. Cioè l’utilità dell’opera, la resistenza strutturale e la sua bellezza. Vitruvio ha scritto un trattato “De Architettura “dedicato ad Augusto, ritenuto valido fino al 1450 quando Leon Battista Alberti aggiorna il libro del legionario di Cesare, scrivendo ” De re edificatoria”. Mancava a Vitruvio ma anche al grande L. B. Alberti ciò che le norme tecniche della nostra epoca prevedono: durabilità e sicurezza. Il fenomeno nuovo del decadimento a fatica dei materiali a causa dei cicli di carico ripetuti.

Purini domanda se ci sia un rapporto tra la bellezza e la dimensione spirituale del costruire e se la bellezza introduce a un livello superiore del costruire. L’autore ritiene che le costruzioni tipo i ponti romani sono anche spirituali perché c’è in loro una professione che i contenuti funzionali, costruttivi, estetici ed etici provengono proprio dalla sfera dello spirito, tanto è vero che i papi venivano indicati come pontefici. Si continua con domande e risposte culturalmente elevate. Si distingue attualmente tra tecnica e tecnologia, essendo quest’ultima secondo Calzona l’insieme dei problemi costruttivi in termini più ampi di quelli del fare tecnico. La tecnologia è un aspetto del mondo industriale, è l’esito di una continua ripetizione del produrre che riguarda l’intera sfera dell’atto costruttivo organizzato in codici prima che esso sia concretamente espresso. L’industria produce migliaia di elementi da utilizzare in varie attività costruttive diluite per tecnologie precise in un ordinamento articolato in numerosi settori; in definitiva si potrebbe dire che la tecnologia indica l’intero sistema del costruire mentre la tecnica riguarda la singola operazione che ha come risultato un’opera.

Dice Purini la tecnica avanzando arriva a diventare tecnologia. Risponde Calzona: ho individuato tre livelli di contenuto; il primo livello è la scienza ossia la conoscenza dei fenomeni fisici delle regole sia elementari sia complesse, che nel tempo si sono consolidate nell’architettura. Il secondo livello è proprio la tecnica cioè l’essere consapevoli dei modi di mettere assieme in una continuità temporale le regole costruttive. Il terzo livello è invece l’atto tecnico all’interno di una concezione e il più possibile totale del mondo industriale rendendolo così, anche se solo nel pensiero, un atto ripetitivo. La rivalutazione del costruire nel XX secolo ha dato un contenuto più ampio e profondo alla tecnica trasformandola in tecnologia. Purini cita Le Corbusier, il grande fondatore dell’architettura del Novecento, che definiva il carattere più complesso ed elevato delle opere costruite con l’aggettivo indicibile: cioè vi sono ambiti superiori nell’architettura misteriosi, profondi che non si comprendono ma che si propongono di constatare la loro presenza. I due professori applicano questi concetti a casi pratici e in particolare ai ponti e ai serbatoi costruiti e progettati dallo stesso autore del libro. Naturalmente non può non essere toccato l’argomento del progetto per il ponte sullo stretto di Messina rispetto al quale esiste tuttora un aperto dibattito su come dovrà essere costruito e Purini coglie l’occasione per dire che le opere realizzate dal suo interlocutore sono di un ingegnere artista che si nutre di umanesimo e rinascimento.

* prof. ing. Aurelio Misiti, già Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
* prof. ing. Fabio Casciati, già ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Pavia oggi docente l’Università di Zhejiang nella città di Hangzhou in Cina.
* dott. ing. Giovanni Saccà, già Dirigente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Preside CIFI, Sezione di Verona

LINK PER APPROFONDIRE

https://www.zju.edu.cn/english

https://www.researchgate.net/profile/Fabio-Casciati

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges

https://structurae.net/en/structures/bridges/railroad-railway-bridges/ranking


“MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” – In onda la 1° puntata della nuova Docu-serie di Raffaele Quattrone

Dopo il primo episodio introduttivo, trasmesso in anteprima il 7 aprile scorso, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” prosegue domenica 14 aprile alle ore 11.00 con la messa in onda della prima puntata. La Docu-serie condotta da Raffaele Quattrone è disponibile su “Documentando. Archivio del Documentario Italiano“, la piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali.

MASTERPIECE
Sulle tracce della meraviglia

Dal 7 aprile 2024, ogni domenica alle ore 11.00
“Documentando, Archivio del documentario italiano”
www.documentando.org

Dopo il primo episodio introduttivo, trasmesso in anteprima il 7 aprile scorso, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” prosegue domenica 14 aprile alle ore 11.00 con la messa in onda della prima puntata. La Docu-serie condotta da Raffaele Quattrone è disponibile su “Documentando. Archivio del Documentario Italiano“, la piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali, ideata dall’Associazione D.E-R Documentaristi Emilia Romagna Aps in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Dopo questa anteprima, la Docu-serie sarà trasmessa su una rete nazionale.

Dall’Hotel de la Ville, gioiello Rocco Forte Hotels ed iconico palazzo settecentesco che svetta in cima a Trinità dei Monti, ispirato proprio al Grand Tour, utilizzando una bici – simbolo di libertà, emancipazione femminile, sostenibilità ambientale – interamente fatta a mano, realizzata ad hoc da Scatto Italiano, Raffaele insieme agli Amici di Masterpiece, Stefano Paiano, Giulia Santullo, Arianna Sarghini e Carola Tangari, e all’asssitente al ricercatore di meraviglie,  Christopher DiCas, raggiungono Rhinoceros, il Palazzo delle arti ideato da  Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel, con una vista spettacolare sul Palatino e sull’Arco di Giano restituito da Fendi alla città con l’illuminazione del premio Oscar Vittorio Storaro.

Il titolo della prima puntata è “Identità è Libertà – Libertà è Identità” e coinvolge Shirin Neshat (già Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1999 e d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009) e Imran Qureshi (artista dell’anno nel 2013 secondo la Deutsche Bank, “Star of Excellence” del Presidente del Pakistan, “Medal of Arts” del Dipartimento di Stato di Washington). Sarà presente l’attore britannico William Moseley protagonista dell’ultimo film di Shirin Neshat e noto al pubblico di tutto il mondo per essere stato uno dei protagonisti della celebre saga “Le Cronache di Narnia”. E poi i sociologi Manuela Marchetti e Tiziano Bordoni del dipartimento Emilia Romagna dell’Associazione Nazionale Sociologi.


Attraverso un linguaggio semplice e coinvolgente, la Docu-serie si presenta come un viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea internazionale con il coinvolgimento di numerosi importanti artisti provenienti da tutto il mondo quali Shirin Neshat, Imran Qureshi, Bertozzi & Casoni, Michelangelo Pistoletto, Vanessa Beecroft, Jeff Koons, Alberto Di Fabio, Mona Hatoum, Marinella Senatore Anri Sala, che hanno collaborato direttamente con Quattrone alla scrittura degli episodi. Nato in piena pandemia, in un periodo nel quale era vietato spostarsi, “MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia” è un’esplorazione del panorama artistico contemporaneo più recente, con i piedi piantati in Italia ed in particolare a Roma in quanto realtà ancora attuali, capaci di influenzare presente e futuro.

In questo percorso, Quattrone – che ha scritto il progetto con il supporto di Alessandro Moreschini e Livia Savorelli – ha coinvolto Piero Passaro come regista ed ideatore del progetto visivo, Bad Toast Production per la produzione esecutiva, Francesco Quiriconi per le musiche originali, Marcorea Orea Malià come Hair Designer and Make up Artist e poi Espoarte, Contemporary Art MagazineHotel de la Ville (Rocco Forte Hotels), ikonoTV, Associazione Nazionale Sociologi Dipartimento Emilia Romagna e la Real Academia de España en Roma, oltre ad una serie di realtà italiane portatrici della filosofia del Made in Italy nel mondo e di riviste di arte contemporanea che hanno accettato di diventare media partner dell’iniziativa, tra le quali Art a part of cult(ure), Artapp, Artuu, Magazine, Exibart, Frammenti Rivista, Insideart, Yogurt Magazine, Segno.

Puoi accedere alla visione andando sul sito www.documentando.org oppure direttamente dall’app tramite smartphone e tablet.


INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: MASTERPIECE. Sulle tracce della meraviglia
TIPOLOGIA: Docu-serie (programma documentaristico)
PUNTATE: 5 puntate + 1 puntata di lancio
DOVE SI PUO’ VEDERE: “Documentando, Archivio del documentario italiano”, piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali. Puoi accedere alla visione andando sul sito www.documentando.org oppure direttamente dall’app scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play, tramite smartphone e tablet.
 
QUANDO: dal 7 aprile 2024, ogni domenica alle ore 11.00
FORMATO: 4k
LINGUA: Italiano
PRESENTATORE: Raffaele Quattrone
AUTORI: Raffaele Quattrone con il supporto di Alessandro Moreschini e Livia Savorelli
CAST: Christopher DiCas, Stefano Paiano, Giulia Santullo, Arianna Sarghini, Carola Tangari
ARTISTI COINVOLTI: Vanessa Beecroft, Bertozzi e Casoni, Alberto Di Fabio, Mona Hatoum, Jeff Koons, Shirin Neshat, Michelangelo Pistoletto, Imran Qureshi, Anri Sala, Marinella Senatore
REGISTA: Piero Passaro
PRODUZIONE ESECUTIVA: Bad Toast Production
LUOGHI DI REGISTRAZIONE: Hotel de la Ville, Real Academia de España en Roma, Rhinoceros
 
CARTELLA STAMPA: www.masterpieceofficial.art/press-area
 
CONTATTI
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Trieste: seconda edizione del progetto “Caffè letterari. Il Salotto di Anita Pittoni”

Scrittura, disegno, animazione, interpretazione attoriale e musica, questi gli ingredienti della seconda edizione del progetto Caffè letterari. Il Salotto di Anita Pittoni, ideato e diretto da Lorena Matic, organizzato dall’Associazione culturale Opera Viva, che ha visto la partecipazione di 5 Enti di istruzione e 58 studenti.

II EDIZIONE
CAFFÈ LETTERARI
Il Salotto di Anita Pittoni
MARTEDÌ 16 APRILE ORE 11.30 – MUSEO REVOLTELLA TRIESTE
Presentazione del catalogo e proiezione del video animato

“Un progetto collettivo” – sottolinea Lorena Matic – “in cui condivisione e creatività sono state la base fondante per la lavorazione a step, con passaggi di mano in mano avvalorati dalle interpretazioni creative dei giovani, per la produzione di un filmato con la tecnica della video animazione. Un progetto anche interdisciplinare, realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il contributo della Fondazione Pietro Pittini e dell’ITS Deledda Fabiani di Trieste e la collaborazione del Comune di Trieste, che approfondisce la storia locale ed educa motivando le nuove generazioni a progettare insieme, per un risultato finale comune, che li rende i veri protagonisti”.
La Seconda edizione è dedicata alla figura di Anita Pittoni (1901-1982), personalità poliedrica della cultura triestina, scrittrice, pittrice, stilista, che nell’ottobre del 1949 fondò a Trieste Lo Zibaldone, una nuova casa editrice dall’impronta non commerciale bensì artigianale e volta ai valori della cultura. Organizzò nella sua casa “i martedì letterari”, salotto da cui passarono le più alte figure della cultura, che meglio di altri, descrissero nelle sue contraddizioni, il carattere mitteleuropeo e multiculturale di Trieste, città mercantile, dinamica, vivace e cosmopolita.

Grazie al Fondo Anita Pittoni, Archivio del Comune di Trieste, che comprende oltre 2.500 schede tra fotografie, appunti, bozze e corrispondenza, il carattere e lo spirito dell’artista è stato interpretato dagli studenti del Liceo Umanistico e Socio-Economico A.M. Slomšek di Trieste, con la scrittura di nuovi racconti ambientati in un contesto contemporaneo. Dalla selezione ne sono stati scelti due che sono divenuti un’unica sceneggiatura, passata di mano poi agli studenti del Liceo scientifico Prešeren di Trieste, che hanno dato immagine alle parole dei personaggi e dei luoghi e agli studenti del Liceo artisitico Freudenberg di Zurigo per la produzione dei ritratti degli scrittori con il metodo della scrittura visiva. I disegni realizzati sono poi passati in mano alla Sezione Grafica e Comunicazione dell’ITS Deledda Fabiani di Trieste, che dopo uno stage formativo sull’animazione con Davide Salucci, regista formatosi al Centro Sperimentale cinematografia di Roma, che ha fornito nuove conoscenze e competenze, sia teoriche che pratiche che hanno animato i personaggi della narrazione. Dopo il montaggio e la registrazione delle voci che narrano gli accadimenti nella storia, la bozza video è stata affidata al Conservatorio di Musica Tartini di Trieste, dove uno studente talentuoso si è occupato della creazione delle musiche per la colonna sonora. Chicca del filmato, diretto da Davide Salucci, è l’interpretazione della poesia El Strighez dell’attrice Nikla Petruška Panizon.


Per info www.assocoperaviva.it

Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it