Una voce per Bullenhuser Damm

Nella giornata della memoria un messaggio di Giuseppe Marchetti Tricamo alla professoressa Teresa Lazzaro, autrice del libro “Venti farfalle e una nuova primavera” edito da Experiences.

È la pagina più crudele e feroce della storia recente dell’umanità questa che vi viene raccontata. La più scellerata, infame e intollerabile, non perché non ce ne siano state altre – ancora più intrise di atrocità di cui sono zeppi quegli anni bui, nei quali il mondo smarrì la ragione – ma perché quella di Bullenhuser Damm riguarda venti piccoli innocenti, venti vite appena sbocciate, venti farfalle pronte a levarsi in volo per vivere la loro primavera – dice Teresa Lazzaro ­- ma caduti nella rete dell’orco nazista.

Sognavano, quei piccoli, di perdersi nel bosco incantato delle fiabe, volevano offrire il loro sorriso al mondo, come dice Sergio De Simone (il primo bambino arrivato ad Auschwitz) nei toccanti versi di Teresa Lazzaro “volevo essere il bimbo sorridente di un dipinto”. Ma tutto gli fu negato. Furono traditi. Furono ingannati. “Chi vuol vedere la mamma faccia un passo avanti” gli dissero, per convincerli ad offrirsi ma, invece di ritrovare il tepore e l’amore di un abbraccio, diventarono cavie di esperimenti aberranti.

Si prova una stretta al cuore nel leggere le parole vibranti di memoria e i versi teneri e struggenti di Teresa Lazzaro. Sì, professoressa Lazzaro, mantieni l’impegno che manifesti in chiusura di questo tuo libro, quando dici: “Bullenhuser Damm è dentro di me. Non smetterò mai di raccontare quanto accaduto”. Sì, non smettere. Séguita nella tua testimonianza, continua a ridestare la memoria degli adulti e a sollecitare la giovane sensibilità dei tuoi studenti perché, per concludere con un pensiero di Primo Levi, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

Le due sorelle Bucci con al centro il loro cuginetto Sergio De Simone, il bimbo italiano ucciso a Bullenhuser Damm.

Il 14 gennaio del 2015 Saro Abate, preside del Liceo Classico Maurolico e allora preside delI’stituto Jaci, ha organizzato al Palacutura un commovente incontro con le sorelle Bucci e Teresa Lazzaro. Questo il suo ricordo.

Il 27 gennaio si celebra “Il Giorno della Memoria” che ricorda il 72° anniversario della liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz e di tutte le vittime del genocidio perpetrato dai nazisti contro la popolazione ebraica. Vorrei ricordare il commovente e struggente incontro che il 14 gennaio 2015 ho organizzato con l’Istituto Jaci al Palacultura di Messina con Adra e Titiana Bucci, Teresa Lazzaro e gli studenti messinesi. Le sorelle Bucci sono le più giovani sopravvissute ebree italiane di Auschwitz ancora viventi. I ricordi di ciò che era effettivamente un campo di concentramento e di come il loro aver attraversato l’inferno da bambine vivendo una tragedia che probabilmente non riuscivano nemmeno a concepire, ed il loro uscirne come quasi uniche superstiti, abbiano influenzato la loro vita è stata toccante emotivamente ed ha rafforzato la coscienza sull’argomento, sensibilizzando i presenti alla riflessione.

Guardiamo il servizio della RTP trasmesso quel giorno.


AEDE: L’area falcata di Messina e il braccio di San Raineri

 

Mercoledì 23 novembre 2016, alle ore 17.00, nel Salone degli Specchi della provincia di Messina, l’architetto Sergio Bertolami e la prof.ssa Rosa Manuli hanno tenuto una conferenza sul tema “L’area falcata di Messina e il braccio di San Raineri”, organizzata dall’Associazione Europea degli insegnanti (AEDE) la cui sezione di Messina è presieduta dalla prof.ssa Caterina Pugliese.

L’area falcata, da sempre, ha caratterizzato l’identità di Messina, eppure versa oggi in uno stato di degrado che certamente non rende onore alla sua storia. L’incontro permetterà di comprendere le particolari motivazioni che hanno permesso l’attribuzione del nome di San Raineri alla penisola, conosciuta fino al XV secolo come “Lingua phari”, e spiegare le motivazioni della permanenza del toponimo pur nel progressivo deterioramento della memoria.

Varie testimonianze letterarie legano il nome della “penisola o braccio di San Raineri” ad un eremita locale, vissuto e morto nel XII secolo su questo lembo di terra. Si può dimostrare che la realtà è ben diversa. Le vicende storiche sono delineate esattamente nei tempi e nei luoghi, ma, a partire dal Settecento, si è prodotta a Messina una progressiva perdita della memoria collettiva. San Raineri – o Ranerij (1118-1161) come lo chiama Francesco Maurolico nel suo Martyrologium (1568) – ha condotto in astinenza e povertà 13 anni della propria esistenza in Terra Santa. Dal 1633 è il patrono di Pisa, città natale, dove nella Cattedrale sono conservate le sue spoglie. La vita del santo è narrata in due manoscritti medievali; ma è nella iconografia il momento più rappresentativo per dimostrare l’attestazione del toponimo riferito alla Falce del porto. Speciale considerazione, infatti, va posta al “Miracolo di Messina”, affresco di recente restaurato, dipinto da Antonio Veneziano nel 1384 per il corridoio sud del Campo Santo Monumentale nella piazza dei Miracoli a Pisa. La scena rappresenta il santo nell’atto di dividere il vino dall’acqua che un oste disonesto vi ha mescolato. Questa allegoria celebra la conclusione di una lunga guerra europea, che ha coinvolto non solo Messina e i siciliani, ma anche il papato avignonese, gli aragonesi di Spagna e gli angioini di Francia, facendo conquistare alla Sicilia l’autonomia dal regno di Napoli.

EX AQUA Il braccio di San Raineri” è il saggio che Sergio Bertolami e Rosa Manuli hanno scritto per richiamare l’attenzione sull’area falcata e sul recupero della sua identità storica. Come ha commentato Sergio Di Giacomo sulla Gazzetta del Sud (12 ottobre 2016) «il libro, attraverso un sapiente, dettagliato e originale intreccio di fonti locali e toscane, ricostruendo le vita del santo pisano, convertitosi in Terra Santa, ribalta la storiografia locale legata alla leggenda del “Romitello” e ai suoi “fuochi” che indicavano la terra ai naviganti antichi». In occasione della conferenza organizzata dall’Associazione Europea degli Insegnanti, Experiences ha deciso di aprire il libro a quanti sono interessati all’argomento, così da poter leggere integralmente le sue pagine ed ammirare le belle acqueforti dei Lasinio, tratte dagli affreschi oggi restaurati nel Campo Santo monumentale di Pisa, nella piazza dei Miracoli a fianco della Torre pendente. Buona lettura.

LEGGI IL LIBRO OFFERTO ALLA LETTURA SUL WEB GRATUITAMENTE. Questo annuncio è comparso sulla Home di Experiences solo per nove giorni.

 

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Presentazione del libro: TTIP La NATO economica?

 

Il libro sarà presentato domani a Sant’Antonino di Susa (Torino).

L’interconnessione del mondo contemporaneo non permette più di analizzare le singole realtà nazionali senza tenere conto delle forze globali più ampie. Per questo, oggi più che mai, l’ottica geopolitica – disciplina eclettica per antonomasia – è quella che meglio risponde alle esigenze di comprensione di un mondo in evoluzione continua e, apparentemente, disordinata. Queste considerazioni trovano una esplicitazione nel nuovo libro pubblicato da Experiences: TTIP La NATO Economica? Il Partenariato Transatlantico per gli Scambi e gli Investimenti nella geopolitica del XXI secolo. Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), attualmente in discussione ai più alti livelli tra Stati Uniti ed Unione Europea, ha come obiettivo quello di realizzare un mercato privo di dazi e barriere doganali tra le due sponde dell’Atlantico. Tale trattato definisce anche un’armonizzazione degli standard produttivi e legislativi su diverse materie. L’obiettivo dichiarato è creare un mercato unico tra le due sponde dell’Atlantico che potenzialmente può determinare uno spazio chiuso o con alte barriere all’ingresso di nuovi paesi. Scopo del libro è pertanto descrivere i possibili scenari che l’approvazione o meno del trattato potrebbe determinare. La sua stesura, che coinvolge le due aree economiche più ricche del pianeta, è di per sé un avvenimento degno di analisi secondo qualsiasi dottrina geopolitica. L’eventuale contemporanea partecipazione alla NATO e al TTIP delle nazioni firmatarie configurerebbe, infatti, un nuovo attore unitario in campo economico, politico e militare sulla scena internazionale verso il quale gli altri attori internazionali dovrebbero necessariamente sviluppare nuove strategie. L’analisi condotta nelle pagine del libro si avvale delle riflessioni di Huntington, Fukuyama, Luttwak, Dugin ed altri autori che hanno animato il dibattito internazionale degli ultimi 25 anni dalla fine della Guerra Fredda all’attuale fase post-globalizzazione.

Fabrizio Bertolami 
TTIP la NATO economica? Il partenariato transatlantico per gli scambi e gli investimenti nella geopolitica del XXI secolo
Experiences 2016, 216 p., brossura
Prezzo di copertina: Brossura € 15,00 – eBook € 10,50

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È uscita la Storia di Barcellona P.G. a cura di Marcello Crinò

 

Filippo Rossitto registrò quanto vide nella città natale durante il 1860 e, scendendo nella cronaca più minuta, fornì con singolare scrupolosità notizie preziose, che si sarebbero di sicuro perdute. «Il mio paese – scrive l’autore con la modestia di altri tempi – non ha una storia; quel poco che è stato scritto nelle storie generali della Sicilia è inesatto o pieno di errori e specialmente nella nomenclatura e situazioni dei luoghi. […] Volendo scrivere una storia documentata, percorsi pagina a pagina molte carte ed archivi. […] I posteri mi scuseranno se non troveranno il mio lavoro uguale all’altezza dei tempi in cui viviamo; ad ogni modo ho fatto quel che ho potuto e che mi hanno lasciato fare: mi conforto col detto del poeta Ovidio: Ut desint vires, tamen est laudanda voluntas (Anche se mancano le forze, tuttavia si deve lodare la buona volontà)».

Nel 1911 il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto pubblicò la ponderosa e fondamentale opera di Rossitto terminata nel 1877, due anni prima della sua morte. Le sue pagine di storia municipale rappresentano solo una parte di ciò che era stato scritto. La storia si componeva in origine di tre sezioni: civile, letteraria e monumentale. Oggi si conosce solo la “civile” e alcuni frammenti sparsi delle altre due, soprattutto della “monumentale”. Filippo Rossitto (1807-1879), letterato, patriota e storico municipale nacque il 10 ottobre del 1807 a Pozzo di Gotto. Il padre Giuseppe era un cospiratore carbonaro, la madre si chiamava Emanuela Cassata, ed entrambi appartenevano a famiglie nobili ed agiate. Il cognome Rossitto nella forma originaria, Rousset, è riscontrabile nei libri parrocchiali di Pozzo di Gotto già nel XVI secolo.

La sua opera, il cui titolo esatto è “La città di Barcellona Pozzo di Gotto descritta e illustrata con documenti storici”, fu concepita in un vasto arco temporale, con un lungo lavoro di ricerca negli archivi e con la pubblicazione di vari articoli sui periodici della Sicilia e in alcuni opuscoli, come quello su Simone il Normanno, poi ripubblicato in appendice nel libro, L’opera fu pubblicata grazie anche al lavoro di coordinamento svolto dal nipote, il professore Filippo Bucalo (1873-1942), il quale si occupò di scrivere la prefazione e il profilo biografico dell’autore.

Filippo Rossitto LA CITTÀ DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
Experiences 2016, 520 pagine, brossura
Prezzo di copertina versione in brossura € 21,00
Prezzo di copertina versione elettronica € 14,70

  

 

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Perché una nuova immagine del website?

 

Volete una risposta immediata e sincera? Perché occorre essere al passo coi tempi. Oggi vuol dire comunicare, lasciando a chi legge l’opportunità di utilizzare il dispositivo elettronico che più gli aggrada: Smartphone, Tablet, Desktop. Occorreva perciò un nuovo look, non solo per migliorare l’estetica del sito. Un look moderno, una grande home page con un aspetto professionale. Occorreva dare vita ad un “responsive website”. Significa che se leggi col tablet vedi la pagina diversamente disposta rispetto a quando navighi col PC o col Mac. Si trasforma, spostando gli elementi che la compongono, per adattarsi alla migliore visione offerta dal tuo dispositivo di lettura. I vantaggi del “responsive design” consistono in una facilità di navigazione dai “mobile internet device” cioè dai dispositivi mobili (MID), in una indicizzazione più agevole da parte dei motori di ricerca, nella possibilità di trovare in modo immediato informazioni essenziali attraverso una lettura che noi in redazione chiamiamo “Zen”.

Ci siamo, quindi, detti: «Occorre un sito web dinamico, sia nella forma che nei contenuti», dal momento che desideriamo continuare ad incentivare il dialogo con i lettori. Ecco perché ognuno di voi potrà commentare ciò che andremo scrivendo e magari condividerlo su di un Social Network. Questo è, appunto, un altro vantaggio del sito rinnovato. Ogni volta che pubblicheremo una pagina, immediatamente la troverete su Facebook e molti altri Social. Perché vogliamo raggiungervi dove siete in quel momento. Per scambiare opinioni e immagini su argomenti sempre diversi ed esplorare insieme il mondo sensibile e, perché no?, anche quello delle idee. Non abbiamo, però, la presunzione di sapere. Al contrario ci distingue il desiderio di conoscere. Lo facciamo attraverso letture continue ed aggiornate. Rimaniamo pur sempre innamorati dei classici: alcuni li abbiamo persino ripubblicati e li trovate sul nostro Shop. A ben ripensare sono migliaia le pagine che dalla fine degli anni Novanta abbiamo caricato su Internet. E così continueremo a fare, perché siamo certi di avere lettori curiosi. Come noi.

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