06 – MINIMALISMO – La ricerca della semplicità – Germano Celant

Gli Stati Uniti dei primi anni Sessanta sono un Paese che sta mutando rapidamente pelle dal punto di vista culturale e sociale. Ha inizio la stagione della contestazione politica, che si apre con le lotte per i diritti civili degli afroamericani, mentre si afferma un forte movimento pacifista legato ai fermenti della controcultura giovanile. Anche gli artisti americani respirano il vento di cambiamento, che trova forma nella critica all’establishment culturale e nella ricerca di inedite modalità creative. A New York fa la sua comparsa la corrente del minimalismo, un nuovo modo di fare arte, più severo ed essenziale, che si pone in decisa antitesi alle correnti dominanti.

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05 – NOUVEAU REALISME E AZIMUTH – La realtà, tra arte e vita – Luca Massimo Barbero

Col finire degli anni Cinquanta, l’Europa giunge al culmine di un processo di sviluppo che conduce a una forte rinascita culturale ed economica. In campo artistico, mentre in America si afferma la pop art, in Francia prende piede il Nouveau réalisme, nato a Parigi nel 1960. Al pari della corrente americana, alla base di questo movimento vi è l’oggetto d’uso comune, a cui è conferito un valore di testimonianza storica: manufatti industriali che hanno esaurito il proprio ciclo vitale, come un rottame arrugginito, cibi avanzati e lattine schiacciate, vengono selezionati e sottoposti a “riciclaggio poetico”, ovvero recuperati e trasformati in arte.

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04 – POP ART – La società di massa diventa arte – Gianfranco Maraniello

Negli Stati Uniti, gli anni Cinquanta del Novecento si concludono con un periodo di forte crescita economica e con l’esplosione dei consumi di massa. Il nuovo benessere modifica e uniforma le abitudini e i gusti della società: si diffondono in tutto il Paese nuovi oggetti, come l’automobile, il televisore, la lavatrice, che diventando autentici status symbol. La diffusione dei beni è favorita e veicolata dai mass media, il cui linguaggio diventa più evoluto e raffinato: la pubblicità, con i suoi slogan diretti e le immagini di forte impatto emotivo, è il principale catalizzatore di questo mutamento epocale. Gli artisti si confrontano con il cambiamento, elaborando strumenti comunicativi adeguati alle nuove dinamiche della società: nasce la pop art.

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03 – NEO DADA – La riflessione sul fare arte – Carlos Basualdo

Nel 1913 Marcel Duchamp presenta a un’esposizione ufficiale il primo “ready-made”, sostituendo definitivamente la tecnica pittorica tradizionale con un nuovo modo di fare arte, di matrice essenzialmente intellettuale. Ha inizio un processo che prosegue per tutto il Novecento, in cui l’opera d’arte perde i suoi connotati espressivi ed estetici per acquisire aspetti culturali e conoscitivi. L’invenzione di Duchamp è punto di partenza per le ricerche di carattere concettuale e performativo degli anni Cinquanta e Sessanta: tra queste in particolare vi è il neo dada, i cui principali protagonisti, gli americani Jasper Johns e Robert Rauschenberg, approdano a un’idea di arte come specchio della società contemporanea, che è ormai in piena fase consumistica.

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02 – INFORMALE – La poetica della materia – Luca Massimo Barbero

All’indomani della Seconda guerra mondiale la società europea è profondamente segnata dai drammatici eventi dell’esperienza bellica. Si afferma tra gli intellettuali e gli artisti la consapevolezza della natura effimera e priva di certezze del tempo presente, che i filosofi esistenzialisti pongono al centro della propria riflessione. A Parigi fa il suo esordio l’arte informale. I suoi esponenti non fanno riferimento a una particolare forma stilistica: per questo motivo il critico Michel Tapiè definisce il loro lavoro informel. È la nascita di un linguaggio nuovo, che tende a infrangere gli schemi formali per dare libero sfogo all’espressività individuale, e che si concentra sulla ricerca materica, gestuale e segnica.

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01- ESPRESSIONISMO ASTRATTO – La rivoluzione del gesto – Michele Dantini

A partire gli anni Trenta, gli Stati Uniti cominciano ad assumere un ruolo di primo piano nel panorama culturale mondiale. La drammatica situazione europea, segnata dall’insorgere dei fascismi, spinge molti intellettuali e artisti a emigrare in America. Sono gli esponenti della Scuola di New York che, pur non avendo un programma ben definito, sono accomunati dall’interesse per l’atto creativo, espressione intima dell’artista. La loro ricerca si sviluppa in due direzioni: quello meditato e contemplativo di Rothko, e quello gestuale dell’action painting di Pollock, De Kooning e Kline. L’affermazione internazionale di questi pittori e del loro linguaggio innovativo segna il definitivo passaggio del primato artistico dal vecchio continente agli Stati Uniti.

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La distruzione dell’oggetto artistico da Duchamp a Pollock ai contemporanei

È il Novecento il tema affrontato in queste Videochat di Storia dell’Arte sulla “Distruzione dell’oggetto artistico da Duchamp a Pollock ai contemporanei” a cura di Valerio Terraroli, critico d’arte e docente di storia dell’arte contemporanea dell’Università di Torino.

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Le Avanguardie dell’arte contemporanea – L’espressionismo

È il Novecento il tema affrontato nella prima Lezione d’artista, progetto di Skira e RCS. Il professor Terraroli, critico d’arte e docente di storia dell’arte contemporanea dell’Università di Torino, risponde alle domande poste direttamente dagli studenti, soffermandosi, in questo primo incontro, sulle Avanguardie. All’inizio del video il Liceo Umberto primo di Palermo chiede notizie sull’Espressionismo.

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Dalì: un catalogo di opere suggestive e bizzarre

 

Presentiamo il catalogo della mostra Dalí Experience a Palazzo Belloni  di Bologna. Dalì è personaggio conosciutissimo, persino da coloro che non hanno fatto studi d’arte. Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989), è stato un pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo. Dalí fu un pittore abile e virtuosissimo disegnatore, ma celebre anche per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste. Il suo peculiare tocco pittorico fu attribuito all’influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento. Realizzò La persistenza della memoria, una delle sue opere più famose, nel 1931. Il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore. Faceva risalire il suo “amore per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali” a una auto-attribuita “discendenza araba”, sostenendo che i suoi antenati discendevano dai Mori. Dalí, dotato di una grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, in quanto i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l’attenzione più delle sue opere.

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Pop art: oggetti, miti, linguaggi della società dei consumi

 

La pop art è una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese “popular art”, ovvero arte popolare (con un’accezione del termine diversa dall’uso comune). Si interessa della forma e della rappresentazione della realtà. I maggiori rappresentanti del genere furono tra gli altri: Roy Lichtenstein, che si richiamò al mondo dei fumetti; George Segal, che costruì a grandezza naturale figure in gesso colte in gesti di vita quotidiana; Claes Oldenburg e Andy Warhol che riprodusse in grande scala beni di consumo, o fece apparire molli e quasi in decomposizione oggetti tecnologici; James Rosenquist, con i suoi enormi cartelloni pubblicitari. Maestro riconosciuto della pop art fu Andy Warholanche regista cinematografico, che trasformò l’opera d’arte da oggetto unico in un prodotto in serie, come nella celebre serie dei barattoli di zuppa di pomodoro Campbell, con la quale egli confermò, di fatto, che il linguaggio della pubblicità era ormai diventato arte e che i gusti del pubblico si erano a esso uniformati e standardizzati. Altrettanto celebri sono David HockneyJeff Koonsmentre Jasper Johns e Robert Rauschenberg sono considerati i capiscuola della pop art americana.

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