Nel 65.mo anniversario della conferenza di Messina – Convegno Messina Taormina Pantelleria 4-5 giugno 2020

Il Convegno è prezioso per l’aiuto che offre nel renderci più protesi all’ascolto del rintocco solenne di qualche decennio fa: quando tutti si scostavano e sembravano fuggire, nei primi due giorni di quel giugno 1955 si fece avanti “lo spirito di Messina con il suo abbraccio così energizzante da poter fronteggiare insieme situazioni difficili, delicate, anche momenti drammatici. Conseguendo un risultato storico: il mantenimento della pace fra popoli che avevano dovuto contare milioni di vittime fra le loro stesse genti.

Ecco dunque le ragioni che trasformano il messaggio del 65.mo anniversario, di per sé severo e impegnativo per l’analisi e la comprensione degli ultimi decenni di vita travagliata dell’UE, in una occasione proficua di studio, programmazione, impegno per il futuro della nostra terra meridionale. 

“What about Finland ? ” così ad alta voce Gaetano Martino esclamò ad Andrej Andreevic Gromyko in piena assemblea ONU, ripresa dalla stampa statunitense. E noi oggi diciamo e chiediamo allo stesso modo: “Cosa c’è di nuovo sul fronte della solidarietà e dell’aiuto da parte europea?”

La Conferenza sul futuro dell’Europa: ecco la risposta con cui l’UE è di fronte alle grandi sfide su demografia, economia, migrazioni, terrorismo, ambiente, coronavirus. La conferenza della durata di due anni sarà un forum pubblico aperto, inclusivo e strutturato con i cittadini per affrontare tali sfide. L’obiettivo sarebbe quello di Identificare non solo le priorità politiche, ma anche i meccanismi costituzionali (cioè la capacità di governo) necessari per renderle credibili ed efficaci. La conferenza deve rilanciare il progetto europeo comune, recuperando lo spirito costruttivo della Conferenza di Messina del 1955, per la particolare valenza geopolitica e il ruolo fondamentale che l’area euro mediterranea riveste nel contesto globale.                                                                                        

Il Mediterraneo è lontano dall’essere area di pace, di stabilità condivisa. E mostra profonde contraddizioni: da un lato centro di crisi virulente, competizione egemonica, scontro ideologico e settario; dall’altro piattaforma con potenzialità sempre maggiori di connettività economica, energetica, infrastrutturale tra Europa-Africa-Asia. Le sfide restano tante a partire dalla crisi migratoria coi forti flussi provenienti soprattutto dall’Africa sub-sahariana e dal Medio Oriente, mentre si rischia tuttora di far prevalere un approccio securitario.

Non possiamo lasciare che su una questione così centrale non vi sia una adeguata risposta da parte dell’Unione Europea. A tale obiettivo deve poter contribuire il ‘Piano 2030 per il Sud sviluppo e la coesione per l’Italia’’, così da rafforzare, nella programmazione Europea 2021-2027, la cooperazione territoriale e “le strategie macroregionali” europee.  Con il raddoppio del Canale di Suez, il Mediterraneo è sempre più strategico dal punto di vista economico-culturale-sociale, per questo occorre sostenere il dialogo costruttivo tra i popoli che condividono lo stesso mare, avviando sinergie e progettualità. La cooperazione deve diventare un mirabile strumento di interazione dialettica, occasione di dialogo, che promuova la conoscenza reciproca e ponga le basi per l’integrazione regionale, fondamento di un futuro di pace e di prosperità. Il recente incontro di Bari ‘’Mediterraneo, frontiera di pace’’, promosso dalla CEI ha voluto chiamare tutti, a cominciare dai cristiani in comunione con Roma, ad essere costruttori di pace per cercare nuove vie di riconciliazione. I corridoi europei e mediterranei devono agevolare questa maggiore coesione con la definizione di scenari, obiettivi e strategie comuni.                          

PROGRAMMA

CONFERENZA-Messina-Taormina-Pantelleria-Programma-4-5-GIUGNO-2020-004-1

Links piattaforma Go to Webinar
URL di iscrizione al Videoconvegno Web del 4 giugno 2020 – ore 16:00-19:00
https://attendee.gotowebinar.com/register/2145747926175473934
URL di iscrizione al Videoconvegno Web del 5 giugno 2020 – ore 09:00-12:00
https://attendee.gotowebinar.com/register/6314277982067384592
Max 500 PARTECIPANTI

Segreteria Messinaweb.eu
Gianfranco Ferro Ernesto Bernardo

Regia Maurizio Marchetti – Collaborazione Tecnica Antonino Previti

Comunicazione e stampa
Geri Villaroel Franco Arcovito Giuseppe Bevacqua Carmelo Cutuli Rosario Fodale Giuseppe Frazzica Quotidiani – Radiotelevisioni

La registrazione dell’evento verrà pubblicata sul canale YouTube all’indirizzo:
https://www.youtube.com/channel/UCsw8e5us6kc4jcSkJji4JmA?view_as=subscriber

IMMAGINE DI APERTURA tratta dal programma 

Intervista a Giulio Tarro: La terapia sierologica è l’unica strada in attesa del vaccino

Pubblichiamo su Experiences questa importante intervista al messinese prof. Giulio Tarro, già apparsa il 7 maggio su Ildenaro.it e gentilmente inviataci da Paolo Pantani e Rocco Giordano editore di Sistemi di Logistica, che nel mese di aprile ha dedicato uno speciale su CoVid-19 e nuove politiche economiche

Prof. Giulio Tarro

Prof. GIULIO TARRO

  • Primario emerito dell’Azienda Ospedaliera “D. Cotugno”, Napoli
  • Chairman della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT – UNESCO, Parigi
  • Rector of the University Thomas More U.P.T.M., Rome
  • Presidente della Fondazione de Beaumont Bonelli per le ricerche sul cancro – ONLUS, Napoli
In questa intervista, che pubblichiamo sia nella versione video che scritta, il professore Giulio Tarro, virologo di fama internazionale e primario emerito dell’ospedale Cotugno di Napoli, traccia le prossime tappe della lotta al Covid-19. E afferma che la terapia sierologica è l’unica strada da seguire in attesa del vaccino. Allievo di Albert Bruce Sabin, il virologo che ha scoperto e sviluppato il più diffuso vaccino contro la Poliomielite, Tarro insieme al suo maestro e collega polacco ha realizzato degli studi di portata storica che dimostrano l’incidenza degli Herpesvirus nell’insorgere di alcune forme tumorali. All’intervista video partecipano Rocco Giordano, economista, docente universitario, titolare della Giordano Editore e coordinatore del gruppo di lavoro della Macroregione Mezzogiorno Mediterraneo, e Francesco Montanaro, medico specialista in Gastroenterologia e infettivologo.
 
Professore Tarro, su cosa si basano le sue certezze in merito a Fase 2 e Fase 3?
Le mie dichiarazioni si basano sulla pratica, essendo io un pragmatico e avendo un bagaglio di esperienza legata a maestri italiani e anglosassoni che mi hanno permesso di superare le varie epidemie presentatesi a Napoli, in Campania e nel Sud in generale; mi riferisco al colera del 73’ al male oscuro del 79’, dove l’isolamento e la collaborazione con la pediatria sono state fondamentali per evitare le morti dei bambini, senza passare poi per l’AIDS, e le varie influenze stagionali dove la diagnosi tempestiva è stata fondamentale. A questo proposito il CoronaVirus, già presente fra il 2002/2003 come malattia respiratoria acuta che si è perpetuata poi per sei mesi da aprile a novembre e che ha avuto un caso ad Amalfi trasportato al Cotugno e del quale me ne occupai personalmente. Adesso è presente questa nuova epidemia che ha permesso il mio coinvolgimento.
 
Vogliamo ripercorrere insieme le tappe di questa vicenda?
Già alla fine di gennaio con una collaborazione con la Cina, sviluppando già un elaborato in inglese dove l’esperienza della MERS la cui cura si fondava sugli anticorpi dei guariti, è stata molto utile. Ero fra coloro che sostenevano che in Italia non ci sarebbe stato un caso, ad oggi credo che abbiamo pagato un tributo a fronte di una sanità che è stata colta impreparata a causa dei vari tagli subiti ormai dal 97’ al 2015 di almeno del 15% al 51% in meno delle terapie intensive. Quando il virus ha iniziato a circolare, i nostri vicini francesi hanno rafforzato questo aspetto mentre noi eravamo a un quarto rispetto a loro, trovandoci ormai a marzo con quelli che sono considerati i fiori all’occhiello come gli ospedali principali della Lombardia con Milano capitale, completamente privi di organizzazione e di posti letto, ma soprattutto anche privi di possibilità medico-professionali, nonostante la collaborazione cinese, con carenze di esperienza sulle diagnosi non chiare non solo sulle polmoniti interstiziali. Credo che siano molto valide le sperimentazioni partite da Napoli, come quella del professore Ascierto, che utilizzando i pazienti del Cotugno ha avviato il farmaco Tocilizumab.
 
Secondo lei la maggiore diffusione del virus al Nord ha motivazioni epidemiologiche?
Teniamo presente che il Covid arriva da Wuhan e provincia cinese che hanno una condizione climatica molto simile a quella della Pianura Padana e questo potrebbe già essere un aspetto da prendere in considerazione; l’altro aspetto è che ci sia una variante padana, come una variante sudamericana, ma quello che è importante rispetto al suo quesito è che ci potrebbero essere delle particelle in particolare che aprono la porta al virus, catalizzandolo all’interno dell’organismo. A parte questo possono esserci moltissimi altri fattori come l’isolamento di pazienti anziani e pazienti con altre patologie che altrimenti, incrementerebbero la diffusione del virus fra i giovani.
 
Ci spiega come funziona la terapia sierologica?
Il contributo elaborato già a fine gennaio con l’esperienza dei Cinesi prendeva spunto dalla MERS e quindi trattare il nuovo virus con il siero, di cui basti pensare che occorrono 200 ml di plasma che iniettato anche in pazienti gravi dopo 48 ore può andare a neutralizzare il virus. Posti come a Mantova usano questa terapia e fin ora non hanno avuto più vittime. Credo quindi che si debba puntare su questo anche per poi incentivare la scoperta del vaccino.
 
Come si fa con le controindicazioni?
In primis abbiamo a che fare solo con il siero e non con i globuli rossi ed è già importantissimo. Poi con le nuove metodologie non abbiamo più a che fare con i rischi dell’epatite ed è un altro vantaggio, considerando che queste sono scelte che intercorrono tra la vita e la morte.
 
Questa terapia potrebbe essere utilizzata già da ora per i nostri sanitari in attesa del vaccino?
Potenzialmente si, rappresenterebbe una sorta di vaccino attuale, visto che per quello effettivo tra le varie procedure e sperimentazioni avrà luogo almeno fra 18 mesi.

LA SANITÀ NELL’EMERGENZA DEL COVID19: UNA VISIONE GLOBALE

IMMAGINE DI APERTURA – Foto di Ri Butov da Pixabay 

Nel servizio televisivo di Campi Flegrei, Paolo Pantani commenta Vittorio Feltri

il quotidiano diretto da Vittorio Feltri e Pietro Senaldi, sulla prima pagina del 4 marzo, riportava il titolo “Virus alla conquista del Sud”, l’occhiello “L’infezione crea l’unità d’Italia”. Titoli ad effetto di questo genere sono una specialità di Feltri, servono ad attrarre l’attenzione dei suoi lettori che ne condividono le posizioni e a irritare la maggior parte di non lettori che non acquisteranno mai il suo quotidiano, ma che immancabilmente faranno cassa di risonanza. Questo permette al direttore di portare a casa qualche copia in più, nella convinzione di fare informazione corretta. Sta di fatto che il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha espresso  “distanza e dissenso per una reiterata scelta redazionale su temi di grande rilevanza sociale”. Paolo Pantani, coordinatore per la Campania della Macroregione Mediterranea, nell’intervista alla televisione Campi Flegrei, ha fornito risposte su questa “asimmetria informativa”, rispedendo senza acredine al mittente le sue discutibili opinioni, tutt’altro che fraterne.

IMMAGINE DI APERTURA Il Dott. Paolo Pantani nel corso dell’intervista.

L’Europa, l’Italia e l’Asia Centrale Scenari geopolitici e panorama geoeconomico

COMUNICAZIONE: RIMANDATO IL SEMINARIO DEL 2 MARZO 2020 – Causa cautela diffusione Coronavirus – COVID-19

Si comunica che il Seminario “L’Europa, l’Italia e l’Asia Centrale” previsto per lunedì 2 marzo (15:00 – 19:00) presso la Sala della Lupa della Camera dei Deputati (Piazza del Parlamento 25) è rimandato a data da destinarsi al fine di attenersi alle indicazioni di cautela e precauzione per contenere la diffusione dei casi di Coronavirus (COVID-19).

L’Europa, l’Italia e l’Asia Centrale – Scenari geopolitici e panorama geoeconomico
Lunedì 2 marzo 2020 – Orario: 15:00 – 19:00
Sala della Regina – Camera dei Deputati – Roma
Ingresso a partire dalle 14:30: Piazza del Parlamento
Website: Vision & Global Tren

Seminario

L’Europa, l’Italia e l’Asia Centrale

Scenari geopolitici e panorama geoeconomico


L’odierna Asia centrale spicca nel panorama mondiale per l’ampiezza e la profondità delle trasformazioni che sta vivendo. La regione è divenuta uno snodo fondamentale per le infrastrutture logistiche promosse dalla Cina nel quadro della “Belt and Road Initiative” (BRI o Nuova Via della seta), destinate a farne un ponte da e verso il Mediterraneo ed il Vicino e Medio Oriente. Le grandi prospettive aperte da tali progetti sono tuttavia bilanciate dalla volontà della Russia di non perdere le proprie posizioni nella regione e dalle incertezze derivanti dalla politica statunitense volte a contenere le possibilità delle due potenze rivali in questo scacchiere strategico. Sullo sfondo permane l’indeterminatezza dell’Afghanistan.

All’interno della regione centroasiatica, il nuovo corso di apertura verso i vicini, inaugurato dall’Uzbekistan dal 2017 in poi, continua a dischiudere nuove ed inaspettate prospettive di cooperazione regionale ed internazionale. Al tempo stesso, il Kazakhstan, motore dell’economia centroasiatica con le sue ricchezze energetiche e il suo precipuo approccio multivettoriale alle questioni internazionali e globali, vive una delicata fase di transizione politica interna i cui esiti saranno fondamentali per il futuro dell’intera regione e, di conseguenza, delle relazioni centroasiatiche con il resto del mondo.

Spinta dalle relazioni economiche intessute in particolare da Francia, Germania ed Italia, l’Europa ambisce a giocare un ruolo all’interno di questa estesa e complessa arena in via di definizione.

Questo seminario – organizzato da Vision & Global Trends. International Institute for Global Analyses – si propone di proseguire ed ampliare le iniziative volte a rafforzare la comprensione reciproca fra Centro Asiatici ed Europei.

Per adesioni, registrarsi – entro mercoledì 26 febbraio – scrivendo a: info@vision-gt.eu
Ingresso a partire dalle ore 14:30 – Piazza del Parlamento, 25 – Roma
Per accedere alla Sala è richiesto abbigliamento formale, per gli uomini giacca e cravatta

PU6.02.2020

Macroregione europea del Mediterraneo unica àncora per risalire la china

C’è un’opportunità da cogliere subito per cercare di fermare il declino dell’Isola e del Meridione: si chiama Macroregione. Non è un nuovo potere, non si sostituisce a nessun ente, non toglie poltrone a chi le occupa, semmai costituisce un’iniziativa che, come è già stato fatto al Nord, può rappresentare un percorso per dialogare direttamente con l’Europa, concentrarsi su obiettivi, sveltire passaggi operativi per dare immediata concretezza ad alcuni progetti. La realtà sotto i nostri occhi non consente di temporeggiare ancora.

 Il Documento del Forum Accademia Peloritana UniMe – Gennaio 2020 

Appello-di-Associazioni-ed-Ordini-professionali-al-Presidente-della-Regione-siciliana-6

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Matthias Wewering da Pixabay

Giuseppe Turiano: Alimentazione ecosostenibile

All’Università degli Studi di Messina, nella sede della prestigiosa Accademia Peloritana dei Pericolanti (sorta nel XVIII secolo), si è svolto un articolato convegno, durante il quale si sono puntualizzati diversi aspetti del progetto orientato alla costituzione di una Macroregione Mediterranea Occidentale in grado di coinvolgere, in sinergia, Paesi europei e del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo. L’iniziativa si è rivolta alle autorità, ai gruppi politici, agli ordini professionali, sindacati enti ed associazioni.

GIUSEPPE TURIANO
L’intervento all’Accademia Peloritana

Govanni Saccà: La riforma del Terzo Settore

All’Università degli Studi di Messina, nella sede della prestigiosa Accademia Peloritana dei Pericolanti (sorta nel XVIII secolo), si è svolto un articolato convegno, durante il quale si sono puntualizzati diversi aspetti del progetto orientato alla costituzione di una Macroregione Mediterranea Occidentale in grado di coinvolgere, in sinergia, Paesi europei e del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo. L’iniziativa si è rivolta alle autorità, ai gruppi politici, agli ordini professionali, sindacati enti ed associazioni.

GIOVANNI SACCÀ
L’intervento all’Accademia Peloritana

Sergio Bertolami: Macroregione, una finestra sul mondo

All’Università degli Studi di Messina, nella sede della prestigiosa Accademia Peloritana dei Pericolanti (sorta nel XVIII secolo), si è svolto un articolato convegno, durante il quale si sono puntualizzati diversi aspetti del progetto orientato alla costituzione di una Macroregione Mediterranea Occidentale in grado di coinvolgere, in sinergia, Paesi europei e del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo. L’iniziativa si è rivolta alle autorità, ai gruppi politici, agli ordini professionali, sindacati enti ed associazioni.

SERGIO BERTOLAMI
L’intervento all’Accademia Peloritana

Cosimo Inferrera: Speranza 2020 – primi passi per la Macroregione

All’Università degli Studi di Messina, nella sede della prestigiosa Accademia Peloritana dei Pericolanti (sorta nel XVIII secolo), si è svolto un articolato convegno, durante il quale si sono puntualizzati diversi aspetti del progetto orientato alla costituzione di una Macroregione Mediterranea Occidentale in grado di coinvolgere, in sinergia, Paesi europei e del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo. L’iniziativa si è rivolta alle autorità, ai gruppi politici, agli ordini professionali, sindacati enti ed associazioni.

COSIMO INFERRERA
L’intervento all’Accademia Peloritana