Approvato un emendamento alla legge di bilancio per l’Osservatorio Euro Mediterraneo e del Mar Nero

Il Parlamento rafforza l’impegno sul partenariato e l’ambiente

È stato approvato nella Manovra finanziaria, bilancio dello Stato 2022, un contributo destinato al rafforzamento delle attività relative “all’osservatorio” sul Mediterraneo e Mar Nero già attivo a Venezia. Due gli emendamenti presentati, il primo che vede protagonista la senatrice Laura Garavini, Donatella Conzatti, l’altro con l’impegno dei senatori Paolo Tosato e Cristiano Zuliani.

Il network internazionale Fispmed – Federazione Internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà nel Mediterraneo Mar Nero con sede di coordinamento a Venezia, unitamente all’Istituto di cooperazione della Uil “Progetto Sud”, all’associazione europea Fare Ambiente ed al Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED, nel ringraziare per l’impegno profuso dai senatori, esprimono grande soddisfazione per questo risultato raggiunto, finalizzato a sostanziare uno strumento di lavoro destinato al partenariato tra le società civili del Mediterraneo Mar Nero.

Da sinistra: Paolo Pantani, Anna Rea, Vincenzo Pepe

Grazie all’impegno finanziario approvato con questo partenariato allargato ad altri Paesi della sponda Sud, le organizzazioni svilupperanno le loro attività in linea con il PNRR, puntando soprattutto alla sostenibilità ambientale e alla lotta alla povertà economica e culturale. Oltre alla sede esistente di Venezia, altre sedi dell’osservatorio saranno Napoli e a Roma. Idealmente l’Osservatorio si rafforza nel segno di Guglielmo Pepe eroe napoletano della difesa della città di Venezia e San Nicola il Santo del dialogo tra nord e sud est ed ovest.

Le attività dell’osservatorio saranno orientate a sviluppare e diffondere la consapevolezza sulle evidenti strette interconnessioni tra le questioni ambientali e quelle sociali, tra diritti umani, sviluppo, povertà e protezione degli ecosistemi: il cambiamento climatico, il dissesto idrogeologico, la deforestazione, la desertificazione, la riduzione delle terre agricole, la riduzione del pescato, la scarsità di risorse energetiche fossili, incidono indiscutibilmente sulla qualità della vita delle persone. Saranno approfonditi i temi del Mezzogiorno europeo finalizzati alla ripresa economica e alla resilienza integrata, puntando soprattutto sui giovani e le donne che rappresentano il futuro del Paese.

VEDI ANCHE:

IL DENARO: Osservatorio Euro Mediterraneo, c’è il via libera: una sede anche a Napoli

Su Vg21 di Canale 21 è stato trasmesso il comunicato.

IMMAGINE DI APERTURA di Gerd Altmann da Pixabay 

Presentazione del Quaderno ALDAI n. 32 – “L’attraversamento stabile dello Stretto di Messina”

Una partecipata conferenza tenutasi in ALDAI il 12 dicembre 2019 sullo stesso tema invogliò alcuni partecipanti ad approfondire le complesse tematiche che stanno dietro alla scelta di realizzare o meno il collegamento e, se sì, con quale tipologia infrastrutturale. Per non disperdere il grande lavoro di analisi e di raccolta delle documentazioni, il gruppo ha pensato di realizzare un nuovo Quaderno ALDAI che, come al solito, rimane “aperto” a integrazioni e perfezionamenti che Soci e/o Simpatizzanti volessero fornire per costantemente migliorarne i contenuti.

I Quaderni ALDAI si propongono di mettere a disposizione, degli associati e non, le conoscenze derivanti dalle esperienze professionali degli autori, soci ALDAI, nell’ambito del loro impegno e della partecipazione alle attività deiGruppi/Comitati della Commissione Studi e Progetti.Dall’anno 2013, la loro redazione in formato e-book e la successiva distribuzione sono garantite da volontariati della VISES, Onlus di riferimento dell’ALDAI. A semplice richiesta, la VISES mette a disposizione i testi tramite e-mail o mediante supporti digitali (CD, DVD, pen-drive ecc.)

L’elenco dei Quaderni, di seguito riportato, è comunque sempre richiedibile – anche per gli aggiornamenti successivi – a:
VisesMilano@aldai.it
Tutte le donazioni sono fiscalmente detraibili/deducibili.
L’IBAN di riferimento è: IT28 X033 5901 6001 0000 0072 807

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PROGRAMMA COMPLETO

2021-06-07-Infrastrutture-Strategiche-per-lEuropa-Q32-1

I principali temi del testo 
(Gennaro Bernardo)

Q32-Panel_1-1_di_Gennaro_Bernardo

Una lunga storia 
(Giuseppe Colombi)

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Il contesto geologico-ambientale 
(Pietro Balbi, Antonio Barbieri)

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Aspetti urbanistici e trasportistici 
(Giorgio Goggi)

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Le grandi infrastrutture nel mondo 
(Giovanni Saccà)

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Il ponte a campata unica 
(Enrico Cantoni)

Q32-Panel_1-6_di_Enrico_Cantoni

Le alternative esaminate 
(Salvatore Crapanzano)

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Le tre alternative 
(Giovanni Saccà)

Q32-Panel_2-2_di_Giovanni_Sacca

Confronto tra elementi di costo 
(Enrico Cantoni)

Q32-Panel_2-3_di_Enrico_Cantoni

Le nostre aspettative ad oggi 
(Salvatore Crapanzano)

Q32-Panel_2-4_di_Salvatore_Crapanzano

L’elenco dei Quaderni, di seguito riportato, è sempre richiedibile – anche per gli aggiornamenti successivi – a:
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QUADERNO ALDAI N. 32
“L’ATTRAVERSAMENTO STABILE DELLO STRETTO DI MESSINA”

QuaderniAldai-INDICE-al-2021-05-27

LEGGI ANCHE: L’attraversamento stabile dello Stretto di Messina nel contesto dei grandi corridoi europei

IMMAGINE DI APERTURA – Copertina del Quaderno ALDAI n.32, “L’attraversamento stabile dello Stretto di Messina”

Gianni Bonini: Per una ecologia civica del Mediterraneo

La stabilizzazione rurale del Mediterraneo è un passo fondamentale nell’ottica di una urbanizzazione sostenibile delle metropoli italiane ed europee. Un traguardo da raggiungere dando concretezza al “ponte Nord-Sud” che è stato protagonista della miglior elaborazione politica del secondo dopoguerra.

Per una ecologia civica del Mediterraneo

The future of cities

IMMAGINE DI APERTURA – Elaborazione grafica dalla pagina del sito https://www.domusweb.it/

A Natale, tra amici, una Pizza Kasher nel cuore di Napoli

Giovedì 19 dicembre2019 una bellissima serata di “Pizza Kasher” presso la Pizzeria Lombardi di via Benedetto Croce con la Comunità Ebraica.
Ideatore ed organizzatore del bell’evento il dottor Paolo Pantani, Presidente del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) che, a capo di un nutrito gruppo di cristiani, ha invitato la Comunità Ebraica con il duplice  scopo di cercare di riannodare,  in totale semplicità ed amicizia,  quel filo del Dialogo Ebraico Cristiano che da circa un anno si era spezzato all’interno della pur storica Amicizia Ebraico-Cristiana Napoletana a causa di grossolane incomprensioni con una frazione della componente cattolica del gruppo, e per scambiarsi de visu, affettuosamente, gli auguri per le prossime rispettive Festività.
Rav Ariel Finzi, rabbino di Napoli e del Sud Italia ha simbolicamente acceso il forno e le pizze, guarnite con mozzarelle kasher, sono state impastate ed infornate tutte insieme prima di qualunque altra pizza, per evitare la “contaminazione” con qualunque altro alimento, con una grande partecipazione ed attenzione dei pizzaioli.
Davanti a queste pizze…. insolite, il dialogo è fluito piacevolmente tra mille domande e risposte.


In tema di kasherut il dottor Pantani ha espresso la percezione di un  diffuso desiderio, anche al di fuori della stretta cerchia della Comunità Ebraica,  dell’apertura a Napoli di un punto vendita di prodotti kasher, per il radicato riconoscimento nell’ambito dei consumatori,  del rigoroso controllo di qualità esercitato su tali prodotti,  e ha anche sottolineato l’esigenza, per una città a così forte vocazione turistica come Napoli, dell’apertura di  un ristorante kosher. Altra proposta, estremamente originale e innovativa, quella di ricercare a mezzo di un accordo ad hoc con l’Ospedale Evangelico Villa Betania, un percorso sanitario specificamente “ritagliato” su quelli che possono essere i bisogni sia pratici che spirituali dei pazienti ebrei ricoverati. Proposte queste che hanno trovato un perfetto allineamento con la Comunità Ebraica che, a sua volta ha espresso il suo desiderio di compartecipazione alle numerose attività benefiche svolte nel sociale sia dalla Comunità Valdese che dalla Comunità di S. Egidio, nell’ambito di un comune e solidale impegno a cercare di migliorare il mondo in cui viviamo.

 La Comunità Ebraica otre che da rav Ariel Finzi, era rappresentata anche dalla sua Presidente Lidya Shapirer, dall’assessore al culto e comunicazione Daniele Coppin e da Luciano Tagliacozzo e Paolo Ferrara entrambi consiglieri della ex AECNa.
I cattolici erano rappresentati da don Mariano Imperato della Comunità di S. Egidio e dalla prof. Lucia Antinucci ultima Presidente dell’AECNa e personaggio estremante attivo nell’ambito dell’eucumenismo, dal Preside Vinicio Grimaldi e dalla consorte Elena Sorrentino e inoltre da Carlo Ercolino, esperto di commercio internazionale. Era stato invitato anche mons. Gaetano Castello, Preside della Facoltà Teologica, ma, purtroppo, a causa di precedenti impegni, non era potuto venire.
La componente riformata, con Paolo Pantani come capofila, era costituita da Giulio Maisano,precedente responsabile del gruppo S.A.E. di Napoli e Diego Pantani.

IMMAGINE DI APERTURA  di Annalise Batista da Pixabay

I movimenti civicratici fanno sentire la propria voce di cittadini

di Paolo Pantani

In Campania dobbiamo uscire dai soliti nomi di politici per la prossima campagna elettorale delle regionali. Nel frattempo Vincenzo Bianconi, candidato civico perdente nelle recenti elezioni regionali umbre, non appena eletto consigliere regionale umbro, ha  rappresentato la sua autonomia dalle due liste che lo avevano appoggiato,  vale a  dire P.D. e M.5 S. Ciò indispone l’ansia di controllo dei partiti. Eppure la strada del vero rinnovamento passa proprio attraverso il fare sentire rappresentate quelle vaste fasce che si annoiano rispetto agli attuali politici. Non a caso il cinquanta per cento non vota e anche nel cinquanta per cento che vota non c’è molto entusiasmo. I movimenti  civicratici  devono far sentire la propria voce di  cittadini per tutte le attività nei  comuni,  per la azione di tutela e salvaguardia dei lavoratori del Centro Medico Oplonti di Torre Annunziata,  per la azione a favore dei Navigators.

 E forse ci siamo per i Navigators! La lunga odissea dei 471 Navigator campani sta per terminare. L’A.N.P.A.L. ha appena comunicato che la Regione Campania ha superato finalmente le sue resistenze e ha dato il via libero ai contratti per i Navigator. Dopo oltre 5 mesi di battaglie stanno vincendo la tenacia dei Navigator e l’azione decisa del Difensore Civico, l’avvocato Giuseppe Fortunato, che ha trasmesso nuovi atti a De Luca, dopo la sua ingiustificata assenza del 12 novembre all’esame congiunto. Stanno crollando le resistenze della Regione Campania nonostante le minacce di  Vincenzo De Luca al nostro Difensore Civico. Questo dimostra che la tenacia vince sempre. Che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?  Sicuramente che la giustizia trionfi. Per questo non ci arrenderemo e continueremo a vigilare con attenzione su questa vicenda incresciosa che ha gettato nello sconforto ben 471 vincitori di un concorso pubblico. 

E’ sicuro che alcune liste civiche saranno predisposte per la Campagna  Elettorale per la Regione Campania. Berlusconi ha espresso di nuovo la candidatura di Stefano Caldoro, mentre il Presidente uscente Enzo De Luca ha fatto sapere che non sa se il P.D. si presenterà, ma è sicuro che lui si ricandiderà. Per il M.5 S. siamo ancora in una fase fluida, stanno cercando un candidato espressione del movimento appoggiato da liste civiche. Noi faremo tutto il possibile affinchè chiunque venga eletto riconosca il valore del nostro progetto e delle nostre proposte. Noi civicratici, a differenza di tutti i partiti, appoggiamo una autorità indipendente, eletto per intervento della Magistratura, con un ampio e lungo mandato, quale il Difensore Civico presso la Regione Campania avvocato Giuseppe Fortunato. Non solo, è l’unico Ombusman candidato per la altissima carica di Mediatore Europeo che si svolgerà fra un mese al Parlamento Europeo di Bruxelles, con solo cinque candidati,  il suo valore è riconosciuto e apprezzato da tutti .

IMMAGINE DI APERTURA di Gerd Altmann da Pixabay   

Quale futuro per il Mediterraneo?

Conferenza: “Quale Mediterraneo Per quale Futuro”
Roma, 29 Novembre, con inizio alle ore 9
Sala della cooperazione (Via Torino, 146)

Conferenza segnalata da Paolo Pantani

Nell’attuale metamorfosi della geopolitica quale ruolo e quale attenzione ha il Mediterraneo da parte della politica, delle istituzioni europee e nazionali, e degli attori sociali? L’instabilità, la vulnerabilità economica e sociale che vivono i paesi delle due sponde del Mediterraneo, ci costringono a rivedere, ripensare, innovare il nostro approccio ed impegno nell’area. Un nuovo paradigma della globalizzazione e dello sviluppo è possibile ed è necessario, invertendo la politica del rigore, dell’austerità in crescita e sviluppo sostenibile. Il Mediterraneo non può più essere il luogo di morti e respingimenti ma di scambi culturali, commerciali, industriali, l’antidoto per rafforzare la pace, la democrazia e la cooperazione tra i popoli.

La Conferenza “Quale Mediterraneo Per quale Futuro”, che si terrà a Roma, il prossimo 29 Novembre, con inizio alle ore 9, presso la Sala della cooperazione (Via Torino, 146), affronterà il tema delle sfide ed opportunità per le parti sociali e le istituzioni. Scopo della Conferenza è quello di fare un’analisi sulla situazione che stiamo attraversando, cercando di valutare, con il contributo dei diversi attori coinvolti, la dimensione più efficace per avviare una diversa politica di sviluppo e definire un programma comune in grado di affrontare le grandi sfide che anche la demografia ci pone.

Interverranno, sotto il coordinamento di Anna Rea, responsabile UIL Area Euromed: Marco Venturelli, Segretario Generale di Confcooperative; Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL; Alberto Negri, ISPI; Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria; Cristina Antofianazas, Vice—Segretaria Generale UGT Spagna; Nouredd ine Taboubi, Segretario Generale UGTT Tunisia; Yvan Ricordeau, Segretario Nazionale CFDT Francia; Rachid Malaoui, Segretario Generale CGATA Algeria; Augusto Praga, Segretario Relazioni Int./i – CGTP—IN Portogallo; Mohammed El Wafy, Segretario Nazionale UMTMarocco; Vasiliki Kratimenou, Dipartimento Internazionale – GSEE Grecia; Zeinab Fouad Aly Hamd, Presidente EDLC Egitto; Nermin Sharif, Segretaria Generale GFF UL Libia; Salim Lebacha, Segretario Generale UGTA Algeria; Luca Visentini, Segretario Generale CES; Enzo Avitabile, Artista; Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Internazionale; Giuseppe Romano, Presidente Cise Confederazione italiana sviluppo economico; Andrea Cozzolino, Presidente Delegazione PE per le Relazioni con i paesi del Maghreb (DMAG); Mohamed Doweidar, Ministro perin Affari Economici e Commerciali – Egitto; Emanuela Del Re, Viceministro per gli affari esteri e la Cooperazione Internazionale; Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali; Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale aggiunto UIL.

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Jill Wellington da Pixabay  

La battaglia navale di Lepanto blocca l’espansionismo Ottomano nel Mediterraneo

Di Paolo Pantani

La battaglia di Lepanto (Lèpanto; chiamata Efpaktos dagli abitanti, Lepanto dai veneziani e İnebahtı in turco), detta anche battaglia delle Echinadi o Curzolari, fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell’Impero Ottomano e quelle cristiane (federate sotto le insegne pontificie) della Lega Santa che riuniva le forze navali la cui metà era inviata dalla Repubblica di Venezia e l’altra metà dall’Impero spagnolo formato totalmente dal Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, dallo Stato Pontificio, dalla Repubblica di Genova, dai Cavalieri di Malta, dal Ducato di Savoia, dal Granducato di Toscana, dal Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca (che partecipò all’armamento delle galee genovesi), dal Ducato di Ferrara e dal Ducato di Mantova.La battaglia, quarta in ordine di tempo e la maggiore, si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d’Austria, su quelle ottomane di Mùezzinzade Alì Pascià, che morì nello scontro.Alla battaglia partecipò il grandissimo scrittore spagnolo Miguel Cervantes Saavedra che fu ferito e perse un braccio nello scontro, si fece chiamare dopo” El monco de Lepanto” e scrisse la famosa frase elogiativa di Napoli che è affissa nella via Cervantes omonima, sul palazzo della Banca d’Italia. E’ inutile dire che questa battaglia che salvò per la seconda volta l’Occidente fu organizzata a Napoli, la flotta partì dal nostro porto, con legni, equipaggi e soldati nostri imbarcati sotto le insegne del vicereame spagnolo. Dopo la prima in assoluto, la Lega Campana, per la seconda volta nella storia si usa il termine Lega nelle nostre terre ed è vittoria piena e totale, non come successe alla lega lombarda che con la Pace di Costanza del 25 giugno del 1183 firmò lo scambio con Federico Barbarossa in seguito al quale i comuni medievali dell’Italia settentrionale si assoggettarono a restare fedeli all’Impero in cambio della mera giurisdizione locale sui loro territori. Nei fatti rimasero gregari e subalterni a Federico Barbarossa, Imperatore del sacro romano impero, cosa che potrebbe succedere ancora oggi se si approva la loro autonomia rafforzata, saranno la succursale della Baviera. Da noi invece, con le nostre coalizioni, fu vittoria piena e totale nel Mediterraneo, non siamo finiti come l’Ungheria, i Balcani e la Grecia, il nostro indomito stato cuscinetto d’Europa ha salvato l’intero Occidente ed il papato ben due volte, ma nessuna storiografia italiana ed europea ce lo ha mai riconosciuto, solo il papato ha celebrato le vittorie delle nostre coalizioni con il culto mariano, celebrato in tutti dipinti che raffigurano la Battaglia di Lepanto e con la festa del 7 Ottobre della Madonna della Vittoria o del Santo Rosario.Pochi sanno che i colori, i simboli, le stelle, la disposizione in tondo della bandiera europea, sono un omaggio a Maria di Nazareth, la madre di Gesù. Per dirla più esplicitamente: la bandiera europea è nata come un simbolo mariano. Quindi Il colore azzurro della bandiera europea deriva da manto di Maria che si dice avvolse e protesse le navi cristiane a Lepanto.Come pure l’acquisizione ufficiale (1572) della fascia azzurra per gli ufficiali in servizio delle forze armate italiane. la Sciarpa subì leggere modifiche sia nella foggia che nel modo di essere indossata, prima alla vita, quindi a tracolla dalla spalla sinistra al fianco destro sino a che, il 25 agosto 1848, ne vennero stabilite le caratteristiche definitive. Fu, però, solo nell’ottobre 1850 che assunse la forma di segno distintivo di servizio eguale per tutti i gradi degli ufficiali. 

Napoli e il suo ducato baluardo estremo dell’Occidente contro la conquista Araba

Di Paolo Pantani

A partire dall’anno 827 (data del loro primo sbarco a Mazara del Vallo) gli Arabi, dopo avere esteso il loro dominio a tutta l’Africa settentrionale e parte della Spagna, cominciano la progressiva conquista della Sicilia che utilizzano come base per compiere razzie in tutta l’area del Tirreno.
Nell’estate dell’849 una flotta costituita dalle navi dei ducati di Amalfi, Gaeta, Napoli e Sorrento riunite nella Lega Campana, sotto la guida del console Cesario di Napoli (figlio secondogenito del duca di Napoli Sergio), sbaragliò una flotta di navi saracene che si apprestava a sbarcare presso Ostia con l’intento di operare l’invasione e la devastazione di Roma.
Il console Cesario, giunto in soccorso, si presentò a Roma; si fece annunziare al pontefice Leone IV, che lo accolse in Laterano e che riaccompagnatolo ad Ostia benedisse i guerrieri della Lega Campana con una preghiera ch’è rimasta nella storia della liturgia cristiana cattolica.
Quando, la mattina seguente, s’appressarono le navi africane, Cesario le investì vigorosamente, affondandone parte. Lo scontro tra le due flotte fu violentissimo e durò un’intera giornata con esito incerto, fin quando un’improvvisa tempesta non sopravvenne creando lo scompiglio tra le navi saracene. I più esperti marinai campani ebbero allora il sopravvento infliggendo al nemico gravi perdite e catturando numerosi prigionieri.
Fu, secondo vari storici, la più insigne vittoria navale dei cristiani sui musulmani prima della battaglia di Lepanto, la quale rappresentò la fine dell’espansionismo islamico in Europa e salvò la capitale dell’Occidente cristiano da una sicura devastazione saracena. La Battaglia di Ostia è stata rappresentata da Raffello Sanzio in un affresco databile 1514 situato nella Stanza dell’Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane.L’immagine dell’affresco è allegata al post.

La Battaglia di Ostia di Raffaello Sanzio


Anche una delle più belle, panoramiche e marittime strade di Napoli è dedicata a Cesario Console, peccato che il monumento è dedicato ad Augusto Imperatore, il quale non c’entra assolutamente nulla, è un abusivo, sono solo reminiscenze da arredo urbano di origine del ventennio.
La coalizione del console Cesario sicuramente tratta della prima coalizione di Stati italiani opposta vittoriosamente alla prepotente minaccia straniera, anticipando di circa tre secoli la più pubblicizzata, enfatizzata, esagerata e strumentalizzata, lega lombarda. E non sarà la prima e unica volta, siamo stati uno stato cuscinetto di tutto il continente europeo. Tale territorio è del tutto omogeneo e, pur avendo perso per un periodo abbastanza lungo la Sicilia, ha mantenuto la sua identità, la sua lingua, la sua cultura, la sua sovranità e l’idem sentire cristiano.Se ciò non fosse accaduto ci saremmo addormentati come la penisola balcanica e la Grecia.

Autonomia Differenziata. Effetti sul Mezzogiorno e sullo sviluppo del Paese

Di Carmelo Cutuli da C-Blog.it

“Autonomia Differenziata: quali gli effetti sul Mezzogiorno e sullo sviluppo del Paese”, è il titolo del convegno che affronterà questi temi lunedì 3 giugno 2019 alle 9 nella Sala Cinese del Dipartimento di Agraria in via Università,100 a Portici. Le trattative con il Governo sono riprese nella legislatura in corso, con l’indicazione del 15 febbraio 2019 come termine per la firma delle Intese. Nonostante il silenzio che le ha avvolte, alcune notizie sono, in parte, trapelate: integrale regionalizzazione della sanità, una altrettanto completa regionalizzazione del sistema scolastico e un riparto delle risorse basato su una stretta connessione tra fabbisogni e capacità fiscale territoriale. Tra intellettuali e commentatori l’allarme è divenuto alto. Molti si sono impegnati per informare e sensibilizzare classi dirigenti e parlamentari allo scopo di affermare la necessità di coinvolgere il Parlamento ed il Paese in un confronto sulla opportunità e sulle modalità di trasferimento delle funzioni richieste. Nel Consiglio dei Ministri del 14 febbraio, contrariamente a quanto era stato annunciato, le Intese non sono state approvate.
Oggi a che punto siamo? Le trattative proseguono e solo in parte è caduta la nube di silenzio che le circonda. Per tale motivo è importante promuovere iniziative che consentano di ampliare la conoscenza dei diversi aspetti del processo in corso grazie ai contributi di studiosi del federalismo e delle sue conseguenze per lo sviluppo del Paese e del Mezzogiorno. In continuità con la tradizione meridionalista del Centro “Manlio Rossi-Doria”, il Dipartimento di Agraria e l’Associazione Scientifica Centro di Portici, hanno promosso questo convegno come contributo alla discussione. E’ proprio vero che il federalismo fiscale comporta una maggiore efficienza allocativa? Quali i presupposti affinché questo avvenga senza mettere in discussione l’unità nazionale e i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti in Costituzione? Ne parleranno i Professori Adriano GiannolaCarmelo Petraglia e Alberto Zanardi. Le considerazioni conclusive saranno a cura del Presidente della Regione Campania On. le Vincenzo De Luca. Seguirà la Tavola Rotonda con la partecipazione del Professore Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, del dott. Roberto Napoletano, Direttore de “il Quotidiano del Sud” e degli On.li Vincenzo Presutto Paolo Russo, Vicepresidenti della Commissione Bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale.

Al Museo di “Messina nel Novecento” l’Ensemble di chitarre “Arcangelo Corelli”

La collaborazione tra il conservatorio “Arcangelo Corelli” e il Museo di “Messina nel Novecento” si inserisce in una più ampia attività di promozione dell’Istituto musicale che sempre più afferma la propria presenza quale polo d’eccellenza nel territorio. «La rassegna – afferma il direttore del Conservatorio M° Antonino Averna – si pone l’obiettivo di proporre al pubblico, oltre che programmi solistici, Originali scelte di repertorio interpretati da ensemble cameristici Meno consueti, talvolta proposti dagli stessi studenti che, Nel rispetto della propria autonomia, Hanno il piacere di condividere con i compagni la gioia di fare musica». Domenica 14 aprile 2019, si è esibito l’eccezionale Ensemble di Chitarre “Arcangelo Corelli”. La formazione nasce nel 2016 all’interno del Conservatorio della città di Messina da un’idea del maestro Nicola Oteri, docente di chitarra presso il medesimo Istituto che ne cura la preparazione musicale. La formazione è composta da otto giovani chitarristi: Emanuele Barillaro, Alessandro Ariosto, Antonino Salerno, Rosario De Gaetano, Gabriele Calabrò, Paolo Magazù, Daniele Ruta, Angelo Forganni. Scopo del gruppo è quello di divulgare non soltanto un repertorio tradizionale, ma anche presentare nuove composizioni di autori contemporanei. Il successo che l’inedita formazione sta riscuotendo ha già spinto diversi compositori a scrivere per loro. Presentiamo il brano Vocalise di Michele Amoroso, incluso nel disco “Sei Corde Sullo Stretto”, progetto discografico promosso dal Conservatorio “Arcangelo Corelli”. Il brano che segue, intitolato Tunis, Tunisie è opera del compianto compositore tunisino Roland Dyens, fra i chitarristi classici più apprezzati al mondo. In queste note possiamo ascoltare le sonorità del Mediterraneo, che accomunano i popoli che si affacciano sulle sue sponde.

IMMAGINE IN APERTURAGli applausi finali ai musicisti e agli organizzatori della serata, fra i quali il Kiwanis Messina rappresentato dal presidente Mariella Di Giorgi. Apprezzati dal pubblico gli interventi del compositore M° Michele Amoroso e del Prof. Cosimo Inferrera, presidente dell’Associazione Europea del Mediterraneo. (Nella foto, da sinistra a destra: Amoroso, Inferrera, Di Giorgi, Caristi, sullo sfondo alcuni dei chitarristi).