Smart mobility – Soluzioni tecnologiche e infrastrutture per la mobilità

Oggi parliamo di Smart Mobility ovvero di Smart Cities, Smart Road, Driverless, E-Highway. Termini inglesi che stanno entrando a pieno titolo nel vocabolario mondiale e che hanno il denominatore comune della sostenibilità. Una sostenibilità adottata anche all’interno del sistema di mobilità urbana. L’espressione Smart Mobility, cioè mobilità sostenibile, prende in considerazione tutte quelle modalità di movimento dei veicoli in grado di ridurre o annullare del tutto le problematiche di impatto ambientale, sociale, economico. Ogni forma di congestione del traffico ed inquinamento atmosferico o acustico, sarà tenuta sotto controllo. Degrado e consumo del territorio non confliggeranno con la qualità di vita dei cittadini, poiché si punterà a valorizzare l’ambiente urbano. Basta seguire attentamente il filmato preparato dall’ing. Giovanni Saccà per rendersi conto come stiano mutando non solo le tecnologie di consumo, ma anche quelle relative ai servizi.

Stephen Hawking. La Teoria del tutto

 

In questo documentario il cosmologo Stephen Hawking (Oxford 1942 – Cambridge 2018) scomparso recentemente, spiega la sua idea sulla creazione e sull’evoluzione dell’universo dal big bang ai giorni nostri. Stephen Hawking è stato un fisico, matematico, cosmologo e astrofisico britannico. È stato una delle icone popolari della scienza moderna, nonostante una malattia neurodegenerativa lo costringesse all’immobilità e all’uso di un sintetizzatore vocale.
Notissimo a livello internazionale per la sua attività di divulgatore scientifico, è conosciuto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e l’origine dell’universo (la radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo e la termodinamica dei buchi neri).
È autore di fondamentali ricerche di cosmologia sempre condotte con un approccio relativistico, grazie alle quali si è pervenuti all’attuale modello interpretativo della struttura su grande scala dello spazio-tempo.
Molto noti e significativi sono anche i suoi studi sull’unificazione della gravitazione con la meccanica quantistica.
La sua opera più nota è forse il saggio A brief history of time (Dal big bang ai buchi neri, 1988).
È stato professore di matematica e fisica teorica presso l’università di Cambridge, e membro di numerose istituzioni scientifiche. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

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Il Gabinetto di Fisica del Liceo Sarpi di Bergamo

 

Il Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi di Bergamo è certamente uno dei più completi in area lombarda e può essere annoverato fra i più interessanti in Italia. Relativamente agli anni compresi fra la sua origine, che risale alla fine del Settecento, e la prima metà del Novecento, la collezione del Gabinetto di Fisica comprende circa quattrocentocinquanta strumenti di interesse storico. Ma il valore storico e culturale della collezione non è rappresentato solo dalla strumentaria in essa preservato. Gli strumenti infatti sono ancora collocati negli scaffali appositamente costruiti nel 1853, scenografia perfetta e quasi immutata che rimane come preziosa testimonianza di un’epoca ben precisa nella storia della scuola e delle sue attività. E appunto il fatto che gli oggetti non siano stati separati dal loro contesto originale rappresenta una ulteriore ricchezza della collezione.

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Il bosone di Higgs ovvero la particella di Dio

 

Tra i tanti oggetti pervasivi ed elusivi che affollano la dimensione invisibile del mondo subatomico, il “bosone di Higgs” è stato il più pervasivo ed elusivo: quella particella era l’elemento cruciale che mancava a completare il puzzle del Modello Standard, perché conferiva massa a tutte le altre particelle elementari, un enigma rimasto altrimenti insoluto. Quando finalmente il 4 luglio 2012 il CERN ne ha annunciato la verifica sperimentale, la “particella di Dio” (come un fisico l’ha temerariamente denominata) ha attirato su di sé i riflettori dell’attenzione mediatica mondiale. Affrontando l’intera questione con un rigore che ne acuisce la densità intellettuale e la vertigine tecnologica, Jim Baggott segue due percorsi paralleli. Non solo, infatti, ne ricostruisce la genesi teorica, ma ripercorre tutte le stazioni di avvicinamento all’eclatante risultato di Ginevra: il legame tra i primi acceleratori degli anni Venti e le collisioni di particelle nei raggi cosmici; la messa a punto del ciclotrone da parte di Lawrence; il contributo di Van der Meer, il cui metodo di “raffreddamento stocastico” ha permesso al gruppo di Rubbia l’individuazione dei bosoni W e Z, decisivi per arrivare alla scoperta del bosone di Higgs; e le svolte successive del LEP (Large Electron-Positron Collider) e dell’ormai leggendario LHC (Large Hadron Collider), che con i suoi 1600 magneti superconduttori ha permesso di sviluppare energie senza precedenti. Prefazione di Steven Weinberg.

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Cento anni di strumenti della Scienza

 

Ricostruire un importante pezzo di storia locale attraverso gli strumenti scientifici che il tempo è riuscito a preservare e a tramandare. Oggetti che costituiscono un vero e proprio patrimonio non solo per la scuola che li accoglie, ma anche per l’intera città. Il liceo classico “Cagnazzi” ha pubblicato recentemente “Gli strumenti della scienza” (Torre di Nebbia edizioni), un catalogo di oltre 250 strumenti scientifici appartenenti alla Collezione dell’istituto scolastico altamurano. Una minima parte rispetto a quelli conservati e ancora da schedare. Il volume rappresenta il risultato di oltre due anni di lavoro che ha visto impegnati docenti, studenti ed esperti di settore. Il catalogo rientra nel progetto Odisseo, finalizzato alla creazione di un Museo degli strumenti scientifici storici e di un Laboratorio delle Scienze. 

CONTINUA LA LETTURA: Al liceo “Cagnazzi” di Altamura un Museo-Laboratorio degli strumenti scientifici storici.

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Elementi giusti per realizzare il futuro che sarà

 

“Elementi” è una rivista e di questa rivista scegliamo il numero 42 ovvero lo speciale energia che riguarda «il futuro che sarà». Attraverso l’intervento di esperti percorriamo proprio gli “elementi” in base ai quali sarà possibile costruire l’avvenire. L’efficienza energetica, la geotermia, la decarbonizzazione per generare elettricità, il fotovoltaico, il ritorno all’agricoltura (perché i contadini saranno i nostri maestri) e tanto altro ancora. La missione dello sviluppo sostenibile rispecchia le esigenze delle comunità territoriali, lo sappiamo; ma non si può disconoscere l’importanza delle letture intelligenti, perché, come diceva Nelson Mandela, l’educazione è lo «strumento più potente per cambiare il mondo». E se il mondo non lo cambiamo ora, quando dovremmo cambiarlo?

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Pratiche relazionali: il cibo come legante sociale

 

Zygmunt Bauman ci ha ricordato la liquidità della nostra epoca. Nonostante ciò, si sta diffondendo una nuova voglia di condivisione e di socialità, cioè una nuova “voglia di comunità”. Manuel Castells sostiene che: «in un mondo di cambiamenti incontrollati, confusi, la gente tende a raggrupparsi attorno alle identità primarie: religiose, etniche, territoriali, nazionali. In un mondo di flussi globali, di ricchezza, di potere di immagini, la ricerca dell’identità, collettiva o individuale, conferita o costruita, diviene la fonte essenziale di senso sociale». Questo pensiero è sottinteso nelle pagine del libro che stiamo iniziando a leggere: Evelyn Leveghi, “Pratiche relazionali del cibo. Mangiare nell’epoca dei social“. Un libro per comprendere come il cibo sia diventato, oggi più di un tempo, legante sociale (da semplice nutrimento quale era), espressione di umanità, opportunità di relazioni e di condivisioni. Tutto ciò in contrapposizione al nichilismo intellettuale, allo scetticismo collettivo, al cinismo istituzionale, che hanno contraddistinto gli anni dell’età moderna e contemporanea.

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L’intuizione come segreto del successo

 

Domandiamoci: che cos’è l’intuizione? Per scegliere l’orientamento corretto, prendere la decisione giusta o avere un’idea che funzionerà a colpo sicuro, abbiamo a disposizione un’intelligenza favolosa! Tutti quelli che hanno successo affermano che a svolgere il ruolo maggiore nella loro riuscita e stata l’intuizione! Per imparare quindi a farvi più affidamento, cominciamo a capire cosa sia davvero l’intuizione. Apriamo il libro e leggiamo.

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Diventa minimalista e fai spazio a ciò che serve

 

Diceva Carl Gustav Jung: «la più grande conquista è diventare semplici». Tutti lo citano, ben pochi lo seguono. Ecco allora un libro interessante per imparare l’arte di semplificarsi la vita e, come dice il sottotitolo, eliminare le gabbie mentali così da realizzare tutti gli obiettivi. Allora cominciamo col domandarci, afferma l’autore dei testi, “ma i pesi che ci stiamo portando addosso sono davvero utili per noi”? Risponde da sé: “Un fatto è certo se la nostra vita di ogni giorno ci appare psicologicamente troppo faticosa e i rapporti umani sono insoddisfacenti, significa che siamo interpretando una parte che non è la nostra”. Non rimane che vedere come eliminare le complicazioni.

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Dio esiste e si può provare… per credere

 

Se Dio esiste lo sa solo Lui: nessuno può affermarlo con certezza. Ciò non toglie che si possa credere per fede oppure cercarne le prove e poi sostenere di poterlo dimostrare. In questo articolo due ricercatori tedeschi sostengono la correttezza di un famoso teorema enunciato da un genio della matematica, che tentò nel 1970 di dimostrare a priori il seguente teorema: «se Dio è possibile, allora esiste necessariamente. Ma Dio è possibile, quindi esiste necessariamente». Provare per credere!

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