Come Orione, costruire la città della città

 

L’AREA FALCATA rappresenta uno degli ambiti più critici di Messina. Vi si concentrano tutte le incoerenze che nel tempo hanno caratterizzato questo sito di fondamentale importanza. Le strutture, tra mito e storia, hanno sempre svolto funzioni integrative di quelle urbane. Funzioni particolari: religiose, cimiteriali, sanitarie, difensive, militari, produttive, economiche, portuali e ovviamente di collegamento fra le due sponde dello Stretto. Gli ultimi interventi industriali dismessi hanno provocato fenomeni di marginalizzazione tangibile. Per fronteggiare tale situazione nel recente passato la Soprintendenza ha incaricato il prof. Massimo Lo Curzio di redigere un progetto per la realizzazione del Centro di Documentazione Arti Contemporanee (CDAC), con l’idea di recuperare e valorizzare ciò che rimane della Real Cittadella. È noto che il finanziamento regionale, accordato per un importo di oltre 11 milioni di euro, è andato perduto. Qualcuno nel backstage ha macchinato contro ma è possibile recuperare e rilanciare il progetto, ha evidenziato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone alla conferenza promossa dal Kiwanis Club di Messina, presieduto dal prof. Cosimo Inferrera. La realizzazione di un Master Plan propositivo sulla Zona Falcata, sarà l’impegno che il Club ha preso per l’autunno e ha affidato il coordinamento del tavolo tecnico all’arch. Vittorio Potestà. Restauro, conservazione, servizi attinenti alle attività pubbliche e culturali, punteranno a considerare la massima fruizione della Falce, dando vita ad una «città… della città». Sarebbe un modo per riscattare – partendo come Orione dal suo luogo identitario – anche una Messina senza più un’anima, che questo luogo ha sempre negato.

Home