Gli Uffizi e Giorgio Vasari 2/4

 

Cosimo incaricò del progetto e della realizzazione del palazzo degli Uffizi l’architetto Giorgio Vasari. I disegni prevedevano un edificio a forma di U, ma a bracci dissimili per lunghezza, inglobando l’antica chiesa di San Pier Scheraggio. Nella nuova costruzione sarebbero state allocate le più importanti istituzioni fiorentine. Tutta Firenze sarebbe stata investita nei lavori degli Uffizi. Dopo aver assegnato la costruzione al massimo ribasso, Cosimo rilasciò una serie di licenze inusuali ai fornitori: gli scalpellini utilizzarono per la pietra serena la cava del Fossato del Mulinaccio, presso San Martino a Mensola (come per un’opera pubblica), i renaioli estrassero la sabbia dal fiume Arno (vicino il ponte alle Grazie) i muratori presero le pietre dal fosso della fortezza di San Miniato, vicino alla porta di San Niccolò, oltre che il lastricato avanzato dalle pavimentazioni delle strade cittadine. Cosimo impose, inoltre, delle servitù ai Comuni esterni, come per gli scalpellini di Fiesole e i carradori di Campi e Prato.

Il lavoro del Vasari fu sostenuto dalla collaborazione del Maestro Dionigi della Neghittosa. Come se non bastasse, Vasari ebbe l’incarico di realizzare, in occasione del matrimonio di Francesco, figlio di Cosimo, con Giovanna d’Austria, nel 1565, un collegamento sopraelevato e protetto, che collegasse Palazzo Pitti (la sua nuova residenza) e Palazzo Vecchio. Il Corridoio Vasariano (così denominato), superava via della Ninna attraverso un ponte coperto, percorreva parte della galleria, oltrepassava l’Arno sopra Ponte Vecchio, giungeva nel quartiere d’Oltrarno, percorreva il giardino di Boboli, concludendosi, finalmente, in Palazzo Pitti. Vasari fu velocissimo: per realizzare la strada sopraelevata impiegò solo sei mesi. Successivamente, il camminamento fu prolungato, collegandolo anche a Forte Belvedere.

Nell’immagine, tratto del corridoio vasariano dagli Uffizi al Ponte Vecchio. Fonte: Wikimedia Commons.

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