Tu, che calendario usi? 1/3

 

Il Capodanno è passato da poco, siamo quindi all’inizio del nuovo anno, il 2017, ed è da noi inverno. In realtà, nell’emisfero meridionale sono in piena estate e, inoltre, per culture come quella musulmana e quella cinese, il capodanno arriverà in altre date. Anche la datazione degli anni non è la stessa. Sempre i musulmani non sono nel 2017. Questo perché il loro calendario è quello lunare e non solare come il nostro. Ancor più la nostra datazione ha inizio dalla nascita di Gesù Cristo, mentre il loro è riferito alla posteriore Egira.

Tutte queste differenze esistono perché il calendario, in realtà, è una convenzione dell’uomo per calcolare il passaggio del tempo e delle stagioni (importanti soprattutto in campo agricolo). Esso quindi non esiste in assoluto, ma è legato alle diverse culture esistenti sul pianeta (siamo in pieno campo antropologico). Tant’è che esistono diversi calendari ufficiali, diversi per nazione, con feste e ricorrenze legate alla propria cultura. Diciamo che generalmente si organizzano in settimane (circa quattro al mese), in mesi (per lo più dodici l’anno) ed anni (ma di diversa lunghezza).
Il nostro calendario è denominato “calendario gregoriano”, ed è adottato della maggioranza della popolazione mondiale. Tuttavia, sul pianeta esistono, oltre al nostro, Il calendario cinese, il calendario islamico, il calendario nazionale indiano, quello della Thailandia, il calendario persiano (in Iran e Afghanistan) ed infine in Israele si riferiscono al calendario ebraico.

Una curiosità: le diverse Chiese ortodosse usano ancora, per motivi liturgici, il calendario giuliano, precedente a quello nostro gregoriano. Quest’ultimo, infatti, fu adottato nel 1582, quando, dato il caos creato da quello giuliano, costrinse il papa a promulgare un calendario unico per tutti. Nel medioevo, infatti, anche se molti paesi seguivano il calendario giuliano, la numerazione degli anni cambiava, in conseguenza della data del capodanno. Così vi erano anni che partivano dal 1º marzo, il 25 marzo (il giorno di Pasqua), o, addirittura, il 1º settembre. Nella sostanza, ci volle un Papa che stabilisse il capodanno alla data del 1º gennaio.

È risaputo che la numerazione che seguiamo è collegata all’anno di nascita di Gesù Cristo. La data della nascita fu calcolata dal monaco Dionigi il Piccolo, nel VI secolo. I due calendari seguenti, il giuliano ed il gregoriano, partivano, quindi, per i cristiani da questa data. Gli anni antecedenti portano la sigla a.C., mentre quelli successivi portano quella d.C., anche se si omette per i periodi storici più recenti. Per gli antichi romani la numerazione iniziava dalla presunta fondazione di Roma. Il calendario ebraico parte, addirittura, dalla creazione del mondo (calcolata sulla Bibbia).