Il Simbolismo: i pittori, Odilon Redon

 

Jean-Bertrand Redon, detto Odilon, dopo aver studiato pittura ed aver esposto al Salon des Amis des Arts di Bordeaux, dove era nato, nel 1864 si trasferì a Parigi. Qui entrò in contatto con Gustave Moreau e attraverso lui con gli artisti del nascente Simbolismo. In realtà, in quel periodo era in auge l’Impressionismo, che era stato vincente, a sua volta, sulla pittura accademica precedente. Lo affascinava evidentemente il ruolo dell’avanguardia. La sua ricerca personale lo portò nelle sue prime opere ad utilizzare nella composizione pochi colori (a differenza degli impressionisti), preferendo quelli classici, tutt’altro che squillanti, oltre all’essenzialità nei disegni e nelle litografie.
Era, comunque, una ricerca aperta, all’insegna dei contenuti del decadentismo. A Parigi aveva la possibilità di incontrare e colloquiare con l’arte e gli artisti del suo tempo, portando avanti la sua ricerca personale. In effetti, ebbe molti amici. Tra cui ammirava Edgar Allan Poe, Francisco Goya, Charles Baudelaire, frequentava Paul Gauguin, André Gide, ma soprattutto Stéphane Mallarmé, con cui strinse un’affettuosa amicizia.
A quasi cinquant’anni, Odilon focalizzò l’attenzione sulla pittura (mettendo da parte disegni e litografie). Cercò, infatti di estrarre dalle rappresentazioni l’emotivo, l’irrazionale ed il misterioso. Questo utilizzando semplicemente tecniche come l’olio, i pastelli e gli acquerelli. Tra i temi preferiti, Odilon, dipinse composizioni di fiori. Il suggerimento gli venne dal botanico inglese Armand Clavaud, che lo introdusse nel settore delle piante e dei fiori. Tuttavia, i suoi quadri non rappresentano il soggetto in maniera realistica. I suoi fiori provengono dalla memoria. Egli la richiama e ne dà una versione del tutto personale, rimanendo, così nell’ispirazione simbolista, e non semplicemente figurativa. Poi dai fiori alle nature morte floreali il passo fu breve. Attraverso di esse, veicolava la fantasia, l’immaginazione ed il sogno. Secondarie per gli altri, le nature morte divennero per lui, col tempo, essenziali, tanto che dal 1900, furono il suo cavallo di battaglia con cui si presentava alle esposizioni. Ironia della sorte, Odilon iniziò ad essere conosciuto e a vendere, al di fuori della ristretta cerchia degli esperti. Mettendosi in luce, cominciò ad essere conosciuto e apprezzato. Quando Paul Gauguin partì per la Polinesia, il gruppo dei pittori Nabis gli chiese di divenire il caposcuola della loro corrente artistica. Negli ultimi anni della sua vita partecipò a molte mostre, incluso quelle del gruppo Les XX a Bruxelles.

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Odilon Redon

Fonte dell’immagine;: ODILON REDON, natura morta floreale