Il via ai lavori della reggia austriaca 2/2

 

I lavori, iniziati nel 1696, andarono per le lunghe (a causa delle guerre di successione). Nel frattempo, l’edificio si ridimensionò, in quanto ad imponenza e maestosità. Per la base di Schönbrun fu adottata la “pietra dell’Imperatore”, una varietà gialla, molto compatta e dura, caratteristica della zona. I lavori proseguirono, ma con lentezza. Nel periodo dell’imperatore Carlo VI, l’attenzione per la “piccola” residenza crebbe maggiormente. Questo decise di destinare la costruzione a residenza estiva della famiglia asburgica. Tuttavia, i lavori di ampliamento della struttura, morto lui, furono curati dalla figlia Maria Teresa d’Austria, che, tra il 1743 ed il 1749, dette la direzione all’architetto Nicolò Pacassi, il quale stravolse l’aspetto della costruzione portandola da piccolo palazzo di caccia a Reggia, vera e propria. Durante il regno di Maria Teresa, fu realizzato gran parte dell’arredo in stile rococò austriaco, che è una caratteristica saliente.

Nel 1747 venne eretto il teatro di corte, dove si eseguirono pezzi di Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart, eseguiti dagli stessi autori. Nel 1765, Johann Ferdinand Hetzendorf von Hohenberg, architetto neoclassico, mise a punto l’immagine della reggia e dal 1772 realizzò nel parco l’edificio della Gloriette, che costituisce la grande prospettiva del giardino imperiale. Maria Teresa d’Austria riuscì a vedere, poco prima della sua morte, l’ultimazione dei lavori di costruzione della reggia austriaca. Era il 1780; ma, tra il 1817 ed il 1819, vennero eseguiti nuovi lavori di ristrutturazione dell’aspetto della residenza.

Nel 1830, nella reggia di Schönbrun, nacque l’imperatore Francesco Giuseppe, dove regnò e morì nel 1916. Con la sconfitta nella prima guerra mondiale, si spense, così, la lunga storia secolare degli Asburgo. Si concluse anche l’epoca monarchica in Austria. Successivamente, una parte della reggia fu trasformata in scuola per bambini orfani di guerra o dalle famiglie povere. In essa trovarono spazio ben 350 bambini. Dopo le vicende della seconda guerra mondiale (le bombe caddero anche sulla reggia), l’edificio fu rapidamente restaurato. Già nel 1948, in parte fu aperto al pubblico.

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