Il superamento del Simbolismo: Klimt e la Secessione

Il padre era un orafo della Boemia, la madre colta ed appassionata di musica lirica, cosicché gran parte della famiglia dimostrò doti artistiche. Infatti, oltre a Gustav, anche i suoi due fratelli, Ernst e Georg, divennero pittori. Nonostante le non floride condizioni economiche, Gustav Klimt riuscì ad iscriversi e a seguire le lezioni della scuola d’arte e mestieri di Vienna. Gli studi di arte applicata e le conoscenze personali lo portarono, ben presto, a possedere abilità in diverse tecniche artistiche, del mosaico e della ceramica.

Molto impegnato sul lavoro, Klint iniziò, sin da subito, a farsi conoscere. Già tre anni dopo la fine degli studi, ebbe il suo primo incarico: la decorazione, su progetto di Laufberger (che era stato suo maestro), del cortile del Kunsthistorisches Museum. Giunsero altre commesse (le quattro allegorie del Palazzo Sturany a Vienna ed il soffitto della Kurhaus di Karlsbad). Successivamente, per affrontare i nuovi incarichi, formò un gruppo, con un fratello ed un amico. La nuova squadra si dimostrò subito molto efficace. Con essa realizzò (tra le altre opere) la decorazione del Burgtheater. Conclusione: col successo, guadagnarono molto e divennero di condizione agiata. La fama raggiunta è testimoniata dai frequenti premi ottenuti. Nel 1888, infatti, Klimt conseguì dall’imperatore Francesco Giuseppe, un riconoscimento ufficiale.  Nello stesso periodo, le università di Monaco e Vienna fecero altrettanto.

Tutto andava perfettamente bene, ma il destino era in agguato. Nel 1892, improvvisamente gli morì il padre, e da lì a poco, perse anche il fratello Ernst. Il colpo per Klimt fu tremendo, tanto da fermarlo per sei anni dall’attività lavorativa. Tutto il dolore di questi lutti segneranno la sua successiva opera. Un po’ di sollievo gli venne dall’incontro con Emilie Flöge, che sarà la donna della sua vita e che sopporterà i suoi numerosi tradimenti con altre donne (qualcuno ha calcolato che nella sua vita Klimt ebbe almeno quattordici figli).

La Secessione Viennese
Gli anni conclusivi dell’Ottocento furono, per Klimt, forieri di passi fondamentali. Nel 1897, infatti, egli fondò (unitamente ad una ventina di artisti, pittori ed architetti) la Wiener Sezession (cioè, la “secessione viennese”). Alla base del movimento un’intenzione rivoluzionaria: quella di rifondare l’arte, superando l’accademismo imperante ed asfittico. Volevano raggiungere in maniera nuova le arti plastiche, il design (cioè, le arti applicate), e tutto questo per ridare vita alle arti ed ai mestieri, ma anche per creare una nuova architettura. Il movimento viennese girava intorno ad una specifica rivista: Ver Sacrum (tradotto, “Primavera sacra”). Di questa ne vennero pubblicati 96 numeri (l’ultimo uscì nel 1903). Intorno alla Secessione si riunirono artisti provenienti da altre correnti, come simbolisti, naturalisti ed i modernisti di varia origine. Se la rivista Ver Sacrum era la voce della Secessione, Klimt ne realizzò l’icona visiva, con il quadro della Pallade Atena (nel 1898), cioè la dea greca della saggezza e del sapere (l’immagine realizzata ottenne anche un buon successo).

Tra gli obiettivi della Secessione vi era quello di raggiungere l’opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk), in tutti i campi dell’espressione artistica o tecnica (come architettura ed arti applicate). Tra le creazioni del gruppo vi fu il Palazzo della Secessione Viennese, divenuto simbolo del movimento e molto copiato in architettura. La Secessione registrò una grande affermazione sia in Germania che in Austria. I pittori ed architetti, che la composero lavorano in tutti i settori, per ottenerne una fusione totale delle tendenze e di un nuovo stile. I viennesi non furono gli unici nell’intento. Nacquero associazioni di artisti in tutta Europa, con il medesimo obiettivo. Il movimento diede origine ad Art Nouveau e Modernismo, nel Vecchio Continente
Tra i nomi altisonanti del gruppo, oltre a Gustav Klimt, vi furono: Egon Schiele, Koloman Moser, Joseph Maria Olbrich, Josef Hoffmann e Otto Wagner. 

ENCICLOPEDIA TRECCANI: GUSTAV KLIMT

VIDEO SU GUSTAV KLIMT:
P.Daverio – Klimt e la Secessione
Klimt: vita e opere in 10 punti
Gustav Klimt opere dal 1883 al 1918 – ‘Art Nouveau – Stile Liberty – Loreto Arte

Immagine di copertinaFoto di Gustav Klimt