Charles Conder – Una vacanza a Mentone

 

Una vacanza a Mentone – 1888

 

Charles Conder è un artista australiano impressionista. In questo dipinto raffigura la popolare spiaggia di Mentone sobborgo “alla moda” di Melbourne, che si estende a fianco della baia di Beaumaris dalle scogliere a Warrigal Road. Il dipinto esalta la luce e i colori, attraverso i quali descrive come i giovani australiani stanno imparando ad amare il tempo libero e la natura. In una soleggiata giornata del 1888 un gruppetto di gitanti si è recato al mare. Vestiti di tutto punto, c’è chi sulla sabbia ammira la distesa d’acqua e chi passeggia sulla passerella che porta alle cabine di balneazione oppure chiacchiera. Una signora legge così intensamente da non accorgersi che il vento ha spazzato lontano il suo ombrellino da sole. Un particolare della composizione è incentrato sulla lettura della rivista “The Bulletin”: sia la donna in primo piano che l’uomo sdraiato al centro dell’opera hanno entrambe copie della rivista. “The Bulletin” era conosciuto per i suoi articoli sulla vita e sulla cultura locale, dalle aree costiere a quelle della boscaglia interna abitualmente abitate dai boscimani. Conder, appena ventenne, registra sensazioni visive di un angolo turistico, un luogo reso noto e popolare grazie all’intesse di molti artisti paesaggisti della Scuola di Heidelberg che desiderano dipingere all’aria aperta come i loro coetanei europei.

 

Charles Conder

Charles Conder

CHARLES EDWARD CONDER (24 ottobre 1868 – 9 Febbraio 1909) è stato un inglese -Born pittore , litografo e designer. Emigrò in Australia e fu una figura chiave nella scuola di Heidelberg, probabilmente l’inizio di una tradizione tipicamente australiana nell’arte occidentale. Conder è nato a Tottenham , nel Middlesex , il secondo figlio, di sei figli, di James Conder, ingegnere civile e Mary Ann Ayres. Ha trascorso diversi anni da bambino in India fino alla morte di sua madre (di 31 anni) il 14 maggio 1873 a Bombay, quando Carlo aveva quattro anni; fu poi rispedito in Inghilterra e frequentò un certo numero di scuole incluso un collegio a Eastbourne, che frequentò dal 1877. Lasciò la scuola a 15 anni, e il suo padre molto religioso e non artistico, contro le naturali inclinazioni artistiche di Charles, decise che dovrebbe seguire le sue orme come ingegnere civile.

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Louis Buvelot – Pomeriggio estivo a Templestowe

 

Pomeriggio estivo, Templestowe – 1866

 

Louis Buvelot è un pittore svizzero, che le vicende della sua vita portarono in giro per il mondo: a Parigi, a Bahia in Brasile e poi a Rio de Janeiro, di nuovo in Svizzera a La Chaux-de-Fonds e infine a Melbourne nel 1864. Qui aprì una attività come fotografo, ma durò appena un anno, perché la sua passione era la pittura e riprese a coltivarla, ma con maggiore fortuna. Dal 1866 al 1882 espose paesaggi a Melbourne e suscitò subito l’attenzione del pubblico e della stampa; fra questi il critico Argus considerato il suo “scopritore” e James Smith curatore della National Gallery of Victoria. Il museo acquistò nel 1869 due delle sue opere, imponendo il nome Buvelot come il principale paesaggista della colonia, con ricadute sugli anni a seguire, poiché i suoi seguaci ne trasporranno gli orientamenti nell’importante della scuola di Heidelberg.

 

Louis Buvelot

Louis Buvelot

ABRAM-LOUIS BUVELOT (Morges, 3 marzo 1814 – Victoria, 30 maggio 1888) è stato un pittore svizzero. Buvelot è meglio conosciuto per il suo grande contributo all’arte australiana. Le sue opere, per lo più paesaggi, sono abbastanza ben considerate, ma forse il suo impatto è stato ancora maggiore come tutor di alcuni membri della scuola di Heidelberg, tra cui Arthur Streeton. Era il secondo figlio di François Simeon Buvelot, ufficiale postale, e di sua moglie Jeanne-Louise Heizer, un insegnante di scuola. Buvelot ha lavorato sotto Marc-Louis Arland a Losanna, e dal 1834 ha continuato i suoi studi a Parigi con Camille Flers. Dopo pochi mesi, migrò a Bahia, in Brasile, dove ha lavorato nella piantagione di caffè di suo zio. Nell’ottobre 1840 Buvelot si trasferisce a Rio de Janeiro, dove furono acquistate alcune sue opere dall’imperatore Pietro II. Nel novembre 1843 Buvelot sposò Marie-Félicité Lalouette.

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Glenn Cooper – I figli di Dio

 

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Manila, Filippine. Nausea, mal di testa, uno svenimento: per sapere di cosa si tratti, Maria, una sedicenne che vive in una baraccopoli, affronta la lunga attesa per essere visitata da un medico volontario. La diagnosi è semplice: Maria è incinta. Ma le circostanze di quella gravidanza sono eccezionali… Maria infatti è ancora vergine.

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Clive Cussler, Russell Blake – La leggenda dell’Azteco

 

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I coniugi Sam e Remi Fargo sono sul­l’isola di Baffin, Canada, impegnati in una spedizione di ricerca ambientale, quando diventano testimoni di un ritrovamento sensazionale: una nave vichinga sepolta nei ghiacci, in perfette condizioni e carica di artefatti precolombiani provenienti dal Sudamerica. Sembrerebbe impossibile, ma nel corso delle ricerche emergono indizi sempre più evidenti che legano i vichinghi al culto del dio tolteco Quetzalcoatl e a un oggetto leggendario noto come l’Occhio del Cielo. 

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Arthur Streeton – All’inizio dell’estate, ginestre in fiore

 

All’inizio dell’estate – ginestre in fiore – 1888

 

Nel 1880 un nutrito gruppo di artisti australiani, con sede a Melbourne, prende a sperimentare, con un certo successo, le tecniche pittoriche adottate in Europa dagli impressionisti. Una scuola di pittura, associata al lavoro di tali artisti diviene nota come la Scuola di Heidelberg. Il nome deriva dalla località, nelle vicinanze di Melbourne, dove i membri del gruppo si riuniscono per dipingere. Tra le personalità più spiccate troviamo Frederick McCubbin (1855-1917), Tom Roberts (1856-1931), Charles Conder (1868-1909), e naturalmente Arthur Streeton (1867-1943). L’esperimento si ripete anche in altre aree della regione: vale ricordare il primo campo degli artisti di Box Hill nel 1886. “All’inizio dell’estate” è realizzato proprio a Box Hill dal giovane Streeton, all’epoca appena ventunenne, che sceglie di avviare la propria carriera col soggetto di questo paesaggio che presenta a Melbourne alla prestigiosa mostra della Società degli Artisti Vittoriani nel novembre del 1888. Un dipinto a olio, di misure contenute, che raffigura un tratto di campagna quasi senza alberi, “fotografato” in una luminosa giornata di sole. Macchie di erba, ciuffi di ginestre, un grosso arbusto sempreverde con fiori giallo-oro profumati. Quasi metà del quadro è dedicata al cielo solcato da poche nubi. La parte sottostante, lineare e arida, richiama l’attenzione su poche figure umane poste a debita distanza l’una dall’altra. La scheda museale le descrive nei particolari coloristici: «Una giovane ragazza in primo piano, che indossa un vestito a vita alta, calze rosa e una cuffia che le copre il viso, si appoggia a una sezione di recinzione post-ferrovia che incide il bordo di un canale sotterraneo (una struttura di drenaggio stradale). Tiene un ramoscello di ginestre nella mano sinistra. Una ragazza più giovane, che sembra portare un cesto di fiori di ginestra, sta camminando lungo una strada carrareccia verso la ragazza in primo piano. A sinistra del lavoro e più distanti lungo la pista sterrata ci sono due donne (una con un ombrello da sole) in abiti lunghi». A ben guardare sono tutti elementi compositivi che nella loro giustapposizione dimostrano come le tecniche impressioniste siano utilizzate con grande sapienza interpretativa da Streeton. Ciò soprattutto nell’uso dei “pesi tonali”, rappresentati dal rosa delle calze e del cappello della ragazza in primo piano rispetto all’abito blu della giovinetta, che giocano con le tonalità del giallo del vestito della prima e il biancore della capretta accanto alla seconda. In questo dipinto la lezione impressionista è espressa come in un manuale, tanto da essere seguita con grande puntualità dalle successive generazioni di pittori australiani .

 

Arthur Streeton

Arthur Streeton

ARTHUR STREETON (8 aprile 1867 – 1º settembre 1943) è stato un pittore australiano, membro della celebre Scuola di Heidelberg di artisti australiani, meglio noto per i suoi paesaggi rurali. Streeton nacque a Mount Duneed, a sudovest di Geelong, nello stato australiano del Victoria e la sua famiglia si trasferì a Richmond nel 1874. Iniziò i suoi studi presso le National Gallery Schools nel 1882. Streeton fu influenzato dall’Impressionismo francese e dall’opera di Turner. Durante questo periodo iniziò la sua collaborazione con altri artisti come Frederick McCubbin e Tom Roberts — un gruppo che sarebbe divenuto in seguito il nucleo della Scuola di Heidelberg — iniziò inoltre a dipingere “en plein air” scene rurali della campagna attorno a Melbourne, inclusi il campo per artisti di Box Hill e Heidelberg. Nel 1885 Streeton presentò la sua prima esibizione alla Victorian Academy of Art.

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Maurice Cullen – Estate vicino a Beaupré

 

Estate vicino a Beaupré – c. 1900

 

Di questo quadro oggi fanno ristampe, biglietti augurali, borse e copriletti, quanto di più commerciale si può immaginare. La stessa sorte toccata agli impressionisti europei si ripercuote anche sugli autori che nel Novecento hanno voluto seguire in ogni parte del mondo l’insegnamento a guardare il contorno ambientale attraverso spontanee impressioni. Nato a Terranova, Maurice Cullen è cresciuto e ha avviato la propria formazione artistica a Montreal, in Québec. Tuttavia, come molti altri contemporanei, trascorre gli anni giovanili a Parigi, dove apprende la tecnica veloce e fulminea ammirando in presenza le opere dei grandi maestri impressionisti. Ma non si limita a guardare, giacché le sue sperimentazioni sono presentate, nel corso di questa sua prima carriera pittorica, nelle esposizioni della capitale francese. Torna quindi in Canada, cosicché tra l’estate e l’inverno del 1896 dipinge a Beaupré, vicino a Quebec City, insieme a William Brymner e James Wilson Morrice. È proprio con questi artisti che Cullen è riconosciuto dalla critica come uno dei massimi sostenitori e propugnatori dell’arte impressionista in Nord America. Le sue composizioni rendono in modo eccellente la suggestione di tutti gli effetti luminosi e atmosferici dei pittori europei. L’Impressionismo di Cullen emerge anche in questo particolare dipinto tutto giocato sulle differenti tonalità dei verdi, salvo un minuscolo rivolo d’acqua, manifestando in modo evidente che a Beaupré il suo lavoro è stato probabilmente condotto in larga misura “en plein air”, all’aria aperta, piuttosto che nel chiuso del proprio atelier.

 

Maurice Galbraith Cullen

Maurice Cullen

MAURICE GALBRAITH CULLEN (6 giugno 1866-28 marzo 1934) è stato un artista paesaggista canadese noto per i suoi paesaggi invernali. Cullen nacque il 6 giugno 1866 a St. John’s, Terranova. Nel 1870 la sua famiglia si trasferì a Montreal, in Québec. Ha viaggiato a Parigi all’età di 22 anni per studiare pittura all’Ecole des Beaux-Arts e all’Académie Julian dove è stato sedotto dall’influenza degli impressionisti. Nel 1910 sposò una vedova il figlio della quale crebbe fino ad essere conosciuto come l’artista Robert Wakeham Pilot.

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Pierre-Auguste Renoir – La Grenouillère, laghetto delle rane

 

La Grenouillère – 1869

 

La Grenouillère era un rinomato stabilimento in cui i parigini potevano rinfrescarsi nei pomeriggi di calura estiva, per intrattenersi fino a tarda sera. Era ubicato sull’isolotto di Croissy, una piccola lingua di terra insulare nel bel mezzo della Senna, che ne divideva il flusso in due rami distinti. In estate, alcuni vi facevano il bagno, altri remavano in barca o godevano della frescura del parco. Altri ancora s’incontravano per trascorrere in compagnia delle belle serate chiassose e divertenti. Il toponimo «Grenouillère», letteralmente significa «stagno delle rane». Per dipingere questo luogo alla moda, Renoir e Monet nel 1869 piantano a Bougival, proprio dinanzi allo stabilimento, i propri cavalletti e si sfidano amichevolmente a cogliere “en plein air” l’atmosfera del luogo, restituendo con pennellate fulminee – come potrebbe fare una macchina fotografica – impressioni soggettive di ciò che ciascuno di loro vede. Il clima di questo dipinto è impregnato di “joie de vivre”, perché la vita moderna che gli impressionisti hanno deciso di descrivere non è soltanto quella delle stazioni ferroviarie, dei viali commerciali, dei negozi, dei ponti metallici che attraversano la Senna. Nello specifico, Renoir vuole raffigurare il movimento delle persone, quei “tipi parigini” di cui parlava Manet, attraverso il movimento dei segni diffusi nell’ambiente costituito da elementi impalpabili come lo sciabordio delle barche, il riflesso della luce sull’acqua, i bagliori che filtrano tra gli alberi, l’aria piena di sonorità che la tela può solo fare immaginare.

 

Pierre-Auguste Renoir ritratto da Frédéric Bazille

Pierre-Auguste Renoir

PIERRE-AUGUSTE RENOIR (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato un pittore francese, considerato uno tra i massimi esponenti dell’Impressionismo. Pierre-Auguste Renoir nacque il 25 febbraio 1841 a Limoges, nella regione francese dell’Haute-Vienne, quarto di cinque figli. La madre, Marguerite Merlet, era un’umile operaia tessile, mentre il padre, Léonard, era un sarto. Si trattava dunque di una famiglia di modestissime condizioni, e l’ipotesi secondo la quale i Renoir fossero di origini nobili – promossa dal nonno François, un orfanello allevato illo tempore da una zoccolaia – non godeva di grande popolarità in famiglia. Non a caso, quando François morì nel 1845, papà Léonard – allettato dalla speranza di un salario sicuro – si trasferì con la famiglia a Parigi, stabilendosi al n. 16 di rue de la Bibliothèque, a poca distanza dal museo del Louvre. Pierre-Auguste non aveva che tre anni.

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Arnold Böcklin – Giorno d’estate

 

Giorno d’estate – 1881

La scena è immersa in un’atmosfera onirica che, né più né meno di altre opere del pittore, grande influenza avrà nella cultura artistica tra fine Ottocento ed inizio Novecento, a cominciare dal surrealismo e dal novecentismo. Rappresenta adolescenti che si bagnano sulle rive di un fiume o giocano a rincorrersi. Atmosfera onirica, perché la distesa di verde fiorito (quasi un richiamo a giardini fantastici raffigurati in affreschi medievali), il percorso fluviale di una definizione innaturale, gli alberi che ricordano gli alti cipressi del suo quadro più famoso come “L’isola dei morti”, tutto il contesto, appaiono immobili e silenziosamente irreali come comparirebbero in un sogno. Anche qui le figure dei ragazzi, nella loro nudità, si stagliano nel loro biancore come la figura di spalle, avvolta in un manto biancastro che veglia un feretro da trasferire in barca nel cimitero dell’isola dei morti. La pittura di Böcklin, infatti, è intrinsecamente legata all’arte fantastica di fine secolo, pur distaccandosi dal decadente simbolismo francese. Nell’artista contano molto le vicende personali che hanno forgiato il suo carattere introspettivo. Nonostante tutto in questa rappresentazione restituisce le peculiarità del romanticismo tedesco, alla ricerca del carattere inquietante dei luoghi, atemporali, ambigui, immaginari, perché non è facile comprendere dove finisca il sogno e inizi la realtà.

 

Arnold Böcklin

Arnold Böcklin

ARNOLD BÖCKLIN (16 ottobre 1827 – 16 gennaio 1901) è stato un pittore simbolista svizzero. È nato a Basilea . Suo padre, Christian Frederick Böcklin (nato nel 1802), discendeva da un’antica famiglia di Sciaffusa e si occupava del commercio della seta. Sua madre, Ursula Lippe, era originaria della stessa città. Arnold studiò all’Accademia di Düsseldorf sotto Schirmer, e divenne amico di Anselm Feuerbach. È associato alla scuola di pittura di Düsseldorf. Schirmer, che ha riconosciuto in lui uno studente di eccezionale promessa, lo ha inviato ad Anversa ea Bruxelles, dove ha copiato le opere di maestri fiamminghi e olandesi. Böcklin andò poi a Parigi, lavorò al Louvre e dipinse diversi paesaggi.

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Claude Monet – Estate

 

Estate – 1874

 

«La brillante estate del 1874 – è scritto sulla scheda del museo online berlinese che conserva il dipinto di Monet – può essere considerata un programma dell’impressionismo». Proprio così, poiché tra aprile e maggio del 1874, per la prima volta Monet e i suoi amici pittori esponevano le opere rifiutate dal “Salon” ufficiale in una mostra autonoma allestita nelle sale appartenenti al fotografo Nadar sul Boulevard des Capucines a Parigi. Una nota sarcastica del critico Luigi Leroy sul quotidiano “Le Charivari” del 25 aprile 1874 proprio in relazione al quadro di Monet “Impression, soleil levant” (impressione, sole nascente) del 1872 (Musée Marmottan, Parigi), marchiò il gruppo di artisti con il soprannome di “Impressionisti”. Mai termine dispregiativo fu così veritiero e fortunato, dal momento che questi artisti erano intenzionati a catturare l’aspetto emozionale della realtà che si prospettava ai propri occhi.Era nato ufficialmente un movimento pittorico che contrassegnerà la nuova arte di fine secolo. Monet con gli amici trascorse varie estati ad Argenteuil sulla Senna catturando la luce brillante e la sensazione atmosferica. In quest’opera raffigura la moglie Camille, suo figlio Jean e una terza persona che l’accompagna. Il dipinto è stato presentato in mostra alla seconda esposizione di pittura di quella che sarà chiamata “Société anonyme des artistes peintres, sculpteurs, graveurs, ecc”, tenuta a Parigi nella Galleria Duran-Ruel ad aprile del 1876. Lo scrittore Emile Zola nella sua recensione entusiasta ne ha esaltato il particolare pregio artistico.

 

Claude Monet

Claude Monet

CLAUDE-OSCAR MONET (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926) è stato un pittore francese, considerato uno dei fondatori dell’impressionismo francese e certamente il più coerente e prolifico del movimento. I suoi lavori si distinguono per la rappresentazione della sua immediata percezione dei soggetti, in particolar modo per quanto riguarda la paesaggistica e la pittura en plein air. Claude-Oscar Monet nacque il 14 novembre 1840 a Parigi. Suo padre era Adolphe, un droghiere che, dopo aver solcato i mari europei in qualità di marinaio su una nave mercantile di Le Havre, era tornato a Parigi per sposare la bella Louise-Justine Aubrée. Quest’unione fu coronata dalla nascita di Léon Pascal, nel 1836, e di Oscar, battezzato in questo modo dai genitori ma destinato a entrare nelle pagine dei libri di storia dell’arte come Claude Monet.

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Bill Clinton, James Patterson – Il presidente è scomparso

 

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La Casa Bianca è la residenza del Presidente degli Stati Uniti, la persona più osservata, controllata e protetta del mondo. E allora come fa un Presidente a scomparire senza lasciare traccia? Ma, soprattutto, perché dovrebbe farlo? Nato dalla collaborazione senza precedenti tra il presidente Bill Clinton e lo scrittore più venduto al mondo, James Patterson, Il presidente è scomparso è una storia mozzafiato proveniente dalle altezze vertiginose del potere. 

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