Supereroi, il periodo della Golden Age 2/2

 

I primi eroi in costume ad apparire furono Mandrake il mago e l’Uomo mascherato, dei primi anni trenta, ma, ufficialmente, il fumetto super eroico nasce nel giugno del 1938. Nel numero 1 di Action Comics è presente, infatti, il primo episodio di Superman, creato dalla fantasia di Jerry Siegel e Joe Shuster. Dal nome del personaggio deriva quello di “supereroe”, oltre che una grande parte delle convenzioni del genere stesso. La DC Comics, sorpresa dall’enorme successo della striscia, colse l’occasione per pubblicare storie con protagonisti con superpoteri. Uscirono velocemente nelle edicole Aquaman, Hawkman, Flash, Lanterna Verde, Batman e Wonder Woman, prima (e, praticamente, unica) eroina al femminile. La Fawcett Comics, contemporaneamente, pubblicò Capitan Marvel. La Marvel propose al pubblico i primi racconti di Torcia Umana e Namor, che, con Capitan America, diverranno famosissimi durante la seconda guerra mondiale. Sempre nello stesso periodo, Will Eisner propose il personaggio di Spirit, detectiv mascherato. 
Se in tempo di pace i supereroi godevano di una grande popolarità nella diffusione popolare, in tempo di guerra, nonostante il razionamento della carta, divennero essenziali. Durante la Seconda guerra mondiale i fumetti risposero alle ansie e al bisogno di consolazione e svago di quei terribili momenti, mettendo al servizio della nazione i propri supereroi. Ecco allora che gli eroi della Marvel, Torcia Umana, Namor e, soprattutto, Capitan America, iniziarono una strenua lotta del bene contro il male, combattendo le forze dell’Asse, contro il pericolo nazista. In ogni episodio riportavano una vittoria per un conforto, seppur fittizio, dei lettori. In realtà, anche il settore dei fumetti pagò il suo tributo di sangue. Molti furono gli operatori del settore richiamati al fronte e molti furono i fumettisti che vi morirono. 
Dopo la guerra, nonostante il “servizio” offerto ai lettori, il genere dei supereroi, non solo perse in popolarità, ma venne addirittura messo sotto accusa. Il dottor Fredric Wertham nel suo libro Seduction of the Innocent (“Seduzione dell’Innocente”) criticò aspramente i fumetti dei supereroi, accusandoli di presentare pericolosi sfondi sessuali “devianti” agli ingenui lettori, fomentando, tra l’altro, la delinquenza giovanile. Sotto processo finirono anche i fumetti del genere horror e thriller.