Norvegia: il ponte di Archimede attua strategie per il futuro

L’ingegnere Arianna Minoretti, a fianco una delle strutture allo studio.

di Arianna Minoretti

I recenti studi norvegesi per gli attraversamenti lungo la strada europea E39 sulla costa ovest della Norvegia hanno dimostrato la fattibilita’ di nuove tipologie costruttive, come ponti strallati o sospesi su piattaforme galleggianti e ponti di Archimede. L’ideazione di questa struttura risale a fine ottocento ma solo dopo lo sviluppo delle recenti strutture in ambito offshore è stato possibile dimostrarne la vera fattibilita’. Il ponte di Archimede consente di realizzare un attraversamento nascosto alla vista, di ridurre l’impatto acustico rispetto ad una tradizionale struttura da ponte ed è competitivo per i lunghi attraversamenti. L’immersione della struttura consente inoltre di ridurre i carichi ambientali sulla struttura stessa. Attualmente il ponte di Archimede viene proposto per tre attraversamenti lungo la E39 in Norvegia.
Credendo nel suo elevato potenziale, dopo aver lavorato alle normative nazionali norvegesi, l’Amministrazione pubblica norvegese sta collaborando con un team internazionale di esperti alla stesura delle prime linee guida internazionali su questa struttura. Lo sviluppo tecnico-scientifico, permesso dagli studi effettuati per gli attraversamenti dei fiordi norvegesi, consente di rivalutare sotto una diversa luce le proposte fatte sin dagli anni ’50 per questa struttura. Tra queste, l’attraversamento dello stretto di Messina, con l’augurio che la condivisione della comunità scientifica in termini di ricerca possa contribuire a rafforzare la fiducia in questa tipologia strutturale, che oggi rappresenta una reale possibilita’ per il settore dei trasporti.

L’autostrada costiera E39 (clicca qui)

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IMMAGINE DI APERTURA – Immagine tratta dalla relazione di Arianna Minoretti al convegno “Le Macroregioni europee del Mediterraneo e l’area dello Stretto” (Roma 4 luglio 2019, Camera dei deputati Sala del Cenacolo)