A Natale, tra amici, una Pizza Kasher nel cuore di Napoli

Giovedì 19 dicembre2019 una bellissima serata di “Pizza Kasher” presso la Pizzeria Lombardi di via Benedetto Croce con la Comunità Ebraica.
Ideatore ed organizzatore del bell’evento il dottor Paolo Pantani, Presidente del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) che, a capo di un nutrito gruppo di cristiani, ha invitato la Comunità Ebraica con il duplice  scopo di cercare di riannodare,  in totale semplicità ed amicizia,  quel filo del Dialogo Ebraico Cristiano che da circa un anno si era spezzato all’interno della pur storica Amicizia Ebraico-Cristiana Napoletana a causa di grossolane incomprensioni con una frazione della componente cattolica del gruppo, e per scambiarsi de visu, affettuosamente, gli auguri per le prossime rispettive Festività.
Rav Ariel Finzi, rabbino di Napoli e del Sud Italia ha simbolicamente acceso il forno e le pizze, guarnite con mozzarelle kasher, sono state impastate ed infornate tutte insieme prima di qualunque altra pizza, per evitare la “contaminazione” con qualunque altro alimento, con una grande partecipazione ed attenzione dei pizzaioli.
Davanti a queste pizze…. insolite, il dialogo è fluito piacevolmente tra mille domande e risposte.


In tema di kasherut il dottor Pantani ha espresso la percezione di un  diffuso desiderio, anche al di fuori della stretta cerchia della Comunità Ebraica,  dell’apertura a Napoli di un punto vendita di prodotti kasher, per il radicato riconoscimento nell’ambito dei consumatori,  del rigoroso controllo di qualità esercitato su tali prodotti,  e ha anche sottolineato l’esigenza, per una città a così forte vocazione turistica come Napoli, dell’apertura di  un ristorante kosher. Altra proposta, estremamente originale e innovativa, quella di ricercare a mezzo di un accordo ad hoc con l’Ospedale Evangelico Villa Betania, un percorso sanitario specificamente “ritagliato” su quelli che possono essere i bisogni sia pratici che spirituali dei pazienti ebrei ricoverati. Proposte queste che hanno trovato un perfetto allineamento con la Comunità Ebraica che, a sua volta ha espresso il suo desiderio di compartecipazione alle numerose attività benefiche svolte nel sociale sia dalla Comunità Valdese che dalla Comunità di S. Egidio, nell’ambito di un comune e solidale impegno a cercare di migliorare il mondo in cui viviamo.

 La Comunità Ebraica otre che da rav Ariel Finzi, era rappresentata anche dalla sua Presidente Lidya Shapirer, dall’assessore al culto e comunicazione Daniele Coppin e da Luciano Tagliacozzo e Paolo Ferrara entrambi consiglieri della ex AECNa.
I cattolici erano rappresentati da don Mariano Imperato della Comunità di S. Egidio e dalla prof. Lucia Antinucci ultima Presidente dell’AECNa e personaggio estremante attivo nell’ambito dell’eucumenismo, dal Preside Vinicio Grimaldi e dalla consorte Elena Sorrentino e inoltre da Carlo Ercolino, esperto di commercio internazionale. Era stato invitato anche mons. Gaetano Castello, Preside della Facoltà Teologica, ma, purtroppo, a causa di precedenti impegni, non era potuto venire.
La componente riformata, con Paolo Pantani come capofila, era costituita da Giulio Maisano,precedente responsabile del gruppo S.A.E. di Napoli e Diego Pantani.

IMMAGINE DI APERTURA  di Annalise Batista da Pixabay

Per i piccini: Francesco e la vera storia del Presepe

Una storia tenera, rivolta ai più piccoli e alle loro famiglie, per spiegare il senso originario della prima rappresentazione del presepe realizzata da San Francesco a Greccio. Un viaggio emozionante e tutto da scoprire!

IMMAGINE DI APERTURA – Foto di Jerzy Górecki da Pixabay 

Rossella Migliaccio – Armocromia

Come capire quali sono i colori giusti per noi? Il segreto c’è, si chiama armocromia ed è il metodo scientifico ideato da Rossella Migliaccio per identificare la nostra palette di colori personale, scoprire le sfumature che ci valorizzano e imparare a far risaltare il nostro fascino e la nostra unicità. Grazie all’armocromia impareremo a conoscere i colori che ci sono amici e a declinarli per scegliere abiti, accessori, make-up, arredamento… 

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IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Alexandr Ivanov da Pixabay 

14 – IL NUOVO MILLENNIO – Il volto dell’arte negli anni 2000 – Stefano Chiodi

All’alba del nuovo millennio molti artisti si interrogano sul concetto di autore e sul suo ruolo all’interno del processo esecutivo dell’opera: vengono forniti nuovi stimoli e risposte a una questione che caratterizza la riflessione estetica del Novecento.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay   

Modena: Kenro Izu – Requiem for Pompei

Modena – FMAV – MATA
Dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020
La mostra di
KENRO IZU – REQUIEM FOR POMPEI
A cura di Chiara dall’Olio e Daniele De Luigi
 Sito web: www.fmav.org

L’esposizione presenta 55 fotografie inedite, donate dall’artista giapponese alla Fondazione di Modena, frutto di una visione lirica di quanto è rimasto a Pompei, il giorno dopo l’eruzione del 79 d.C.

Kenro Izu, Foro, Pompei, 2016 Stampa al platino  55×42,5 cm  © Kenro Izu Courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – Fondazione Modena Arti Visive

Modena consolida il suo rapporto privilegiato con la fotografia, che l’ha portata a diventare uno dei punti di riferimento in Italia per questa particolare forma di espressione, capace di influenzare tutta la vita culturale della città, grazie all’apporto di istituzioni come la Galleria Civica e la Fondazione Fotografia Modena, entrambe confluite nel 2017 in Fondazione Modena Arti Visive.

Proprio in una delle sue sedi, FMAV – MATA, Fondazione Modena Arti Visive presenta dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020 una mostra di grande suggestione dedicata a Pompei, a cura di Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi. L’esposizione è co-promossa dal Parco archeologico di Pompei che per l’occasione presterà alcune riproduzioni dei celebri calchi in gesso delle vittime dell’eruzione e che successivamente la ospiterà nei propri spazi espositivi.

Protagonista è il fotografo giapponese Kenro Izu (Osaka, 1949), da sempre affascinato dalle vestigia delle civiltà antiche che lo hanno portato a realizzare delle serie di immagini all’interno dei siti archeologici più importanti e conosciuti al mondo, dall’Egitto alla Cambogia, dall’Indonesia all’India, dal Tibet alla Siria.

A Modena, Kenro Izu presenta Requiem for Pompei, un progetto iniziato nel 2015, in collaborazione con Fondazione Fotografia Modena, dedicato alla città campana distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e sepolta sotto la cenere e i lapilli. Gli scavi archeologici hanno restituito non solo gli edifici, ma anche le forme esatte dei corpi degli abitanti nel momento della morte, grazie ai calchi eseguiti sui vuoti che essi hanno lasciato sotto la coltre pietrificata.
L’esposizione propone una selezione di 55 immagini inedite, donate da Kenro Izu alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, scattate tra le rovine di Pompei, dove l’artista ha collocato, con un poetico gesto di pietà, le copie dei calchi originali dei corpi che spiccano come bianche sagome umane.
L’intenzione di Kenro Izu non è quella di documentare i resti di Pompei, quanto di trasmettere il carattere sospeso fra meraviglia e distruzione che proviene dalle rovine, insistendo sull’idea di quanto è rimasto, il giorno dopo l’eruzione del Vesuvio.

“Kenro Izu” – nelle parole dei curatori Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi – “ha la straordinaria capacità di abbattere i muri del tempo, creando immagini sublimi che ci accomunano nello spirito agli uomini di altre epoche, luoghi e civiltà. La sua preghiera per Pompei ci avvicina alle vittime di quella lontana tragedia ma al tempo stesso, come l’artista sottolinea, porta il nostro pensiero ai drammi analoghi che possono verificarsi oggi in qualunque momento e luogo del mondo”.

Per Daniele Pittèri, direttore di Fondazione Modena Arti Visive, “Le tracce umane che Kenro Izu dissemina fra le rovine della Pompei spazzata via dalla violenza della natura, anche grazie allo straordinario bianco e nero delle sue immagini, così nitide e dolenti, tessono la partitura per un requiem della civiltà contemporanea, su cui incombe la possibilità della catastrofe, per mano non solo di una natura costantemente bistrattata che prima o poi chiederà pegno, ma anche per mano della scelleratezza umana e dell’ansia distruttiva che in quest’epoca la anima. Con il contrasto fra l’immobilità dei corpi umani pietrificati e le rovine monumentali divenute paesaggio in un tutt’uno con la natura circostante, con la staticità ‘definitiva’ delle sue immagini, Kenro Izu prefigura un futuro amaro per l’umanità, immemore del passato e incapace di valutare le conseguenze del proprio agire”.

I calchi di Pompei, che da sempre suscitano la curiosità e talvolta la morbosità dei visitatori, sono stati la grande intuizione di Giuseppe Fiorelli che è riuscito in tal modo a dare forma al dolore della morte, restituendo memoria e pietà alle vittime dell’eruzione.”– sottolinea Massimo Osanna, Direttore del Parco Archeologico di Pompei  “Pompei è già, in tal senso, un Requiem per quanti subirono quella tragedia, ma è ancor più una riflessione sulla piccolezza e l’impotenza dell’essere umano di fronte al suo destino. Il maestro Kenro Izu, con le sue commoventi fotografie, riesce a rinnovare questo senso profondo che conserva la città antica, questa compassione nei confronti di un dramma umano, talvolta offuscato dall’aspetto turistico e massificato delle visite. L’apertura del Parco Archeologico verso tutte le forme di arte contemporanea, dalla pittura alla scultura, alla fotografia, è fortemente voluta per ribadire che Pompei rappresenta, oltre che la testimonianza di una civiltà, anche un simbolo, una riflessione sulla vita e la morte, declinati a seconda della sensibilità di ogni epoca e artista.”

Kenro Izu, che sarà anche visiting professor delMaster sull’immagine contemporanea della scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive, sarà protagonista dell’artist talk Kenro Izu: Pompei tra storia, materia e spirito, in dialogo con i curatori della mostra, mercoledì 11 dicembre alle ore 18 negli spazi di FMAV – MATA.

Note biografiche

Kenro Izu (1949, Osaka) inizia a fotografare negli anni Sessanta, completando la sua formazione presso il College of Arts della Nihon University di Tokyo. Nel 1970 si trasferisce a New York nel 1970, dove tuttora vive e lavora. Nel 1979 compie il suo primo viaggio in Egitto e, impressionato dall’imponenza delle Piramidi e dal senso di trascendenza trasmesso dalle rovine, dà inizio a una delle sue serie più famose, Sacred Places, che lo porterà nei successivi decenni a fotografare i più importanti siti archeologici del mondo, dalla Cambogia al Tibet, dall’India all’Europa, fino al Messico, al Perù e all’Isola di Pasqua.

Affascinato dalla sublime bellezza delle vestigia antiche, individua nel recupero di stili e tecniche di stampa tipici della fotografia ottocentesca il mezzo più adatto per imprimere nelle sue immagini le magiche atmosfere dei luoghi incontrati. Le sue fotografie sono platinotipie, cianotipie e stampe alla gelatina d’argento, che l’artista realizza manualmente in camera oscura da negativi di grande formato. Le sue opere sono state presentate in occasione di numerose mostre personali e collettive, organizzate presso il Rubin Museum of Art, New York (2004), il Tokyo Metropolitan Teien Art Museum (2005), l’Art Museum, University of Kentucky di Lexington (2007), il Detroit Institute of Art, il Kiyosato Museum of Photographic Art di Yamanashi, in Giappone (2008), il Museum of Photographic Arts, San Diego (2009). 

Suoi lavori sono conservati all’interno delle collezioni fotografiche del Boston Museum of Art, Canadian Center for Architecture, Fondazione di Modena, J. Paul Getty Museum, Comune di Modena – Galleria Civica, Houston Museum of Fine Art, Kiyosato Museum of Photographic Arts, Metropolitan Museum of Art, Museum of Photographic Arts, San Francisco Museum of Modern Art, Santa Barbara Museum of Arts e Tokyo Metropolitan Museum of Photography

IMMAGINE DI APERTURA – Kenro Izu, Requiem for Pompei

Unione Ristoranti del Buon Ricordo: le Ricette per l’Unità d’Italia

L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo promette da oltre mezzo secolo un viaggio tra i sapori e i colori della cucina italiana. Il centinaio di insegne racchiuse sotto il suo marchio, distribuite dal Nord al Sud dell’Italia e all’estero, rappresentano la migliore espressione della cucina regionale italiana e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità Made in Italy. Nei ristoranti si trovano anche dei piccoli e pregevoli Ricettari, stampati in tiratura limitata, dono che i ristoratori offrono ad amici ed ospiti. I Ristoranti del Buon Ricordo hanno raccolto in questo volumetto le ricette che hanno creato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

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IMMAGINE DI APERTURAUnione Ristoranti del Buon Ricordo, immagine da Instagram

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Collezioni: ilCartastorie – Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli

ilCartastorie
Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli
Napoli, Italia

ilCartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, è stato creato per consentire al pubblico l’accesso all’enorme patrimonio di documenti degli antichi banchi pubblici napoletani. In queste scritture sono racchiusi quasi 17 milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti, insieme a dettagliate ragioni di pagamento che restituiscono un affresco affascinante di Napoli e di tutto il Sud Italia negli ultimi 450 anni, dal 1573 ad oggi.
ilCartastorie, in una miriade di modi, dalle esposizioni multimediali ai laboratori di scrittura creativa, riporta efficacemente le voci, le storie e gli eventi storici che sono stati immortalati nelle pagine dei grandi volumi trovati negli Archivi.
CONTINUA LA LETTURA E VISITA LA COLLEZIONE SU GOOGLE ARTS & CULTURE ILCARTASTORIE | MUSEO DELL’ARCHIVIO STORICO DEL BANCO DI NAPOLI

ilCartastorie: gli archivi si raccontano

IMMAGINE DI APERTURA – ilCartastorie da Instagram

Due giovani progettiste attente al gioco dei bambini

Hana Ryu e Huiwon Jeon sono due giovani progettiste coreane di Seoul, sensibili al passatempo e alla creatività dei bambini. Si sono rese conto che i colori liquidi e le spazzole convenzionali non tengono conto di come bambini finiscono per utilizzarle. Si imbrattano le mani, sporcando l’ambiente circostante ai loro giochi: ripiani, pareti e pavimenti ne fanno le spese. Accade questo perché le spazzole convenzionali sono realizzate in materiale plastico morbido e sono scomode da usare per i bambini. Le due giovani progettiste hanno pensato, anzitutto, di risolvere il problema evitando la forma allungata dei pennelli e hanno provato a realizzare dei particolari pennelli artistici per bambini, una sorta di pennelli-tampone; dei pennelli che si adattassero alle loro piccole mani, dei pennelli che potessero essere dei giocattoli veri e propri. Hanno perciò ideato GREENARAE, realizzato in gomma e che si differenza da altri prodotti similari. Con i due anelli ogni pennello è progettato per essere facilmente afferrato dai bambini. I pennelli, i colori e le tavolozze sono stati inoltre uniti in un unico prodotto, per facilitarne l’utilizzo e inseriti in una custodia progettata per essere comoda e facilmente trasportata, come una valigia. Guardate il filmato e le immagini, vi divertirete come è accaduto a noi.

VAI ALLA PAGINA DEDICATA A GREENARAE

IMMAGINE DI APERTURAImmagine del prodotto da https://www.behance.net/

La Battaglia per la elezione del Mediatore Europeo

di Paolo Pantani

L’unico candidato dei Paesi fondatori dell’Unione Europea, dei paesi latini e dei paesi mediterranei, quale Mediatore Europeo, è  l’avvocato Giuseppe Fortunato. Quello che manca a Bruxelles, da sempre, è un coordinamento della delegazione italiana per la difesa dell’interesse nazionale, cosa che invece tutti i paesi ederenti fanno. Non solo, manca una attività di lobby per la tutela degli interessi economici, politici, giuridici e commerciali dello Stato Italiano. Ieri sono stato a cena con un amico , ingegnere dell’E.N.I., in licenza temporanea dalla sua missione in Africa. In Gana, mi diceva, la Cina è penetrata, silenziosamente, economicamente e infrastrutturamente, in tutti i porti del Gana, l’Europa è totalmente assente dallo scenario africano. Non abbiamo una politica estera comune in Europa, come non abbiamo una politica mediterranea, eppure siamo presenti geograficamente, politicamente, commercialmente ed economicamente. Diceva Winston Churchill che uno stato non ha amici, solo interessi nazionali, ma per svolgere al meglio la funzione di Mediatore Europeo è necessaria un’alta competenza giuridica, soprattutto di diritto amministrativo. Bisogna conoscere nel dettaglio le procedure e le dinamiche della Pubblica Amministrazione, senza rischiare di dare inizio a lunghe inchieste che non ottengono esito positivo e creano solo insoddisfazione. Per un Mediatore Europeo le competenze giuridiche devono sempre andare di pari passo a una lunga e concreta attività all’interno della Pubblica Amministrazione, altrimenti non c’è meritocrazia, solo una schermaglia fra lobbies, nella quale vince la più potente. Per le esperienze e le competenze maturate in tanti anni e per l’impegno profuso anche su aspetti internazionali della Difesa Civica, l’avvocato Giuseppe Fortunato è senza dubbio la persona giusta per ricoprire la funzione di Mediatore Europeo. Durante l’audizione del 3 dicembre scorso al Parlamento Europeo, l’avvocato Giuseppe Fortunato, Difensore Civico della Regione Campania, ha concluso il suo discorso affermando che il Mediatore Europeo dovrà aiutare con competenza, esperienza, entusiasmo ed indipendenza, i Cittadini e i Parlamentari europei, loro rappresentanti, per un potere pubblico europeo che aiuti tutti a una vita migliore. In questi giorni sono in corso nel Parlamento Europeo diverse azioni per ottenere la maggioranza alla elezione del Mediatore Europeo, siamo del tutto certi che per la prima volta la componente di un paese fondatore come quella italiana, latina e mediterranea si è attivata, conosceremo a breve i risultati di queste azioni e ne trarremo le conseguenze. E’ la terza volta che l’avvocato Giuseppe Fortunato si candida a Mediatore Europeo, Fortunato ha dedicato tutte le sue energie alla Difesa Civica, non si è mai candidato a nessun incarico politico e non è esponente di nessuna lobby economica che influenzano potentemente tutte le politiche europee, il risultato della votazione  del Parlamento Europeo stabilirà il peso che la meritocrazia ha in Europa.

#DifensoreCivicoCampania
#Civicrazia
#MediatoreEuropeo

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Novecento, i manifesti dell’Art Deco

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ART DECO

déco (arts déco) Termine usato per designare lo stile diffuso in Europa e negli Stati Uniti dagli anni 1920, caratterizzato da forme classiche e misurate, […] uso che, dopo l’esaurimento dell’art nouveau, era tornata alla stanca imitazione Van Alen (1930) a New York. Al deco si avvicinarono in Italia disegnatori, decoratori e architetti, …
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da [ TRECCANI, LA CULTURA ITALIANA ]