Gustave Caillebotte – I piallatori di parquet

I piallatori di parquet, 1875, Museo d’Orsay, Parigi

IL DIPINTO

I piallatori di parquet (Les raboteurs de parquet) è un dipinto del pittore francese Gustave Caillebotte, realizzato nel 1875 e conservato al museo d’Orsay di Parigi. Il dipinto, firmato «G. Caillebotte», venne portato a compimento nel 1875 e presentato al Salon dello stesso anno. Qui, tuttavia, ricevette un’accoglienza assai fredda, tanto che non riuscì neanche a superare il vaglio della commissione giudicatrice, senza dubbio scandalizzata dal fatto che un soggetto così ordinario e «volgare» (i giurì si rivolsero proprio in questi termini) avesse acquisito dignità artistica e dall’audacia sia prospettica che stilistica che il pittore vi si è concesso. Disilluso, Caillebotte accolse dunque l’invito di Renoir e di Henri Rouart di presentare I piallatori di parquet alla seconda mostra degli Impressionisti, insieme a un’altra opera sempre incentrata sul logorante lavoro dei piallatori di parquet. I critici si divisero in due: molti, per esempio, giudicarono assai negativamente l’impianto prospettico dell’opera, come Émile Porchoron («si tratta dell’opera meno orribile dell’Esposizione. Una delle missioni pittoriche distintive dell’Impressionismo è quella di torturare la prospettiva: potete ben vedere, qui, i risultati che hanno ottenuto) e, in maniera assai minore, anche Émile Zola, che pur rimanendo colpito da questa tranche de vie moderne condannò «questa pittura borghese preoccupata in modo spropositato dell’accuratezza dei particolari».[3] Louis Énault, pur tollerando la scelta figurativa di Caillebotte («si tratta di un soggetto indubbiamente volgare, ma possiamo capire quanto tenti un pittore»), si lamentò per quanto concerne la coerenza fisiognomica dei tre rasieratori («mi rammarico che Caillebotte non abbia scelto accuratamente i suoi modelli … le braccia dei rasieratori sono assurdamente sottili, e il loro busto è decisamente troppo piccolo»).

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Autoritratto, 1892, Museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Gustave Caillebotte (Parigi, 19 agosto 1848 – Gennevilliers, 21 febbraio 1894) è stato un pittore francese. Gustave Caillebotte nacque il 19 agosto 1848 a Parigi, in una lussuosa dimora in rue du Faubourg-Saint-Denis, in una famiglia di estrazione altoborghese. Il padre di Gustave, Martial Caillebotte (1799–1874), era un imprenditore tessile di successo ed era anche un giudice al tribunal de commerce del dipartimento della Senna; la madre, invece, si chiamava Céleste Daufresne ed era stata sposata da Martial in terze nozze. Nel 1851 sarebbe nato il fratello René, che morirà all’età di 25 anni, mentre nel 1853 fu il turno di Martial (battezzato con lo stesso nome del padre), il quale sarà legato a Gustave da uno stretto rapporto affettivo. La fanciullezza di Caillebotte fu tranquilla e agiata: il piccolo, d’altronde, non era funestato da preoccupazioni economiche e trascorreva le estati nella tenuta di famiglia a Yerres, un paesino a sud di Parigi dove maturò un’ardente passione per il canottaggio e dove, con tutta probabilità, ha iniziato a interessarsi anche alle Belle Arti. Caillebotte, dunque, all’inizio disegnava e dipingeva per puro diletto. Il suo sogno, infatti, era quello di diventare avvocato: iscrittosi al liceo Louis-le-Grand di Vanves nel 1857, avrebbe conseguito la laurea in legge nel 1869 (diplôme de bachelier en droit). Nel luglio 1871 fu chiamato alle armi per combattere nella guerra franco-prussiana: fortunatamente non perì nel corso del conflitto (come, sfortunatamente, accadde a un altro pittore impressionista, Bazille): sarebbe stato dismesso solo il 7 marzo 1871. Terminata la guerra Caillebotte rinunciò alle sue velleità forensi e iniziò a seguire i suoi sogni più autentici, diventando in breve tempo ingegnere navale, orticoltore, filatelico e, soprattutto, pittore.

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