La Compagnia dei Tedofori ricorda il passaggio della fiaccola olimpica da Messina nel 1960

 La suggestiva cornice del Marina del Nettuno ospiterà mercoledì 5 agosto (ore 18) la riunione preparatoria delle iniziative ideate per ricordare il passaggio della fiaccola olimpica da Messina nel 1960. Sessant’anni fa si celebravano le XVII Olimpiadi a Roma – momento indimenticabile nella storia sportiva e civile del Paese – e anche Messina ebbe un suo ruolo: offrì la sua “meglio gioventù” per portare il fuoco partito dalla Grecia e destinato ad ardere ai Giochi olimpici romani.

Una lunga staffetta di 46 tedofori portò, il 19 agosto del 1960, la fiaccola da Giardini Naxos – dove fu eretto nell’occasione un tempietto in fronte al mare – a Messina, attraversando gli undici centri della costa jonica. Di quei tedofori, portatori agili della fiaccola, alcuni purtroppo son venuti a mancare, ma nei viventi è acceso ancora il fuoco della passione sportiva e dell’amor civico verso la propria comunità. S’è formata così la “Compagnia dei Tedofori” ed è questa ad aver convocato la riunione di mercoledì 5, nel corso della quale sarà esposto il programma delle manifestazioni del 60° anniversario alla stampa e a tutti i cittadini interessati.

L’incontro servirà anche a mettere a punto la complessa macchina organizzativa delle manifestazioni, che vedono coinvolti i Comuni di Giardini-Naxos, Taormina, Letojanni, S. Alessio Siculo. S. Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Alì Terme, Itala, Scaletta Zanclea e Messina. Alcuni di questi hanno già adottato la delibera relativa alla dichiarazione di “Comune Olimpico” e tutti sono pronti a ricevere la bandiera con i cinque cerchi arcobaleno. Nei giorni passati sono stati frequenti i contatti della Compagnia dei Tedofori con sindaci e assessori alla cultura, perché ogni Comune sia protagonista dell’evento. Inoltre è stato predisposto il testo per le lapidi che ricorderanno quel “momento magico” del ’60 a memoria per ciascuna comunità e che saranno affisse una per ogni Casa municipale.

Dopo mercoledì 5 gli appuntamenti si susseguiranno fino all’epilogo del 19 agosto con la partecipazione del sindaco metropolitano, della Marina Militare, della Capitaneria di Porto, oltre che del CONI, il Comitato Olimpico Nazionale.

IMMAGINE DI APERTURA: Torcia Olimpica Roma 1960, completa di supporto originale e stoppino combustibile in cera, collezione Fabio Ferrari (Fonte Wikipedia)

Auguste Rodin – Il pensatore

Il pensatore, 1880 – 1902, Musée Rodin, Parigi

IL DIPINTO

Il pensatore (in francese Le Penseur) è una celebre scultura bronzea dell’artista francese Auguste Rodin conservata nel museo che porta il nome del suo creatore, a Parigi. Rappresenta un uomo intento a una profonda meditazione. È talvolta utilizzata per raffigurare la filosofia. Inizialmente chiamata Il poeta, la statua faceva parte di una porta monumentale in bronzo commissionata a Rodin come porta d’ingresso di un progettato Musée des Arts Décoratifs a Parigi che in realtà non sarà mai realizzato. Rodin decise di raffigurare un tema a lui caro, l’universo dantesco della Divina Commedia in quanto opera ricchissima di spunti romantici e drammatici, e che oltretutto Rodin conosceva molto bene fin dai tempi della Petite École. Ogni figura da lui ideata rappresentava uno dei personaggi principali del poema. Il pensatore doveva raffigurare Dante davanti alle porte dell’Inferno, mentre medita sul suo grande poema.

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Auguste Rodin fotografato da Nadar nel 1891

L’ARTISTA

François-Auguste-René Rodin (Parigi, 12 novembre 1840 – Meudon, 17 novembre 1917) è stato uno scultore e pittore francese. Sebbene Rodin sia universalmente considerato il progenitore della scultura moderna, l’artista non decise deliberatamente di ribellarsi contro lo stile precedente. Fece studi tradizionali, ebbe un approccio al suo lavoro umile e simile a quello di un artigiano e desiderò a lungo il riconoscimento da parte del mondo accademico, nonostante non sia mai stato accettato nelle più importanti scuole d’arte parigine.

Rodin ebbe una capacità unica di plasmare l’argilla creando superfici complesse, vigorose e profonde. Molte delle sue opere più famose alla sua epoca furono diffusamente criticate in quanto si scontravano con la tradizione scultorea figurativa dominante, secondo la quale le opere dovevano essere decorative, stereotipate o strettamente riferibili a tematiche conosciute. La grande originalità del lavoro di Rodin sta nell’essere partito dai temi mitologici e allegorici tradizionali per modellare le figure umane con realismo esaltando il carattere e la fisicità dell’individuo. Rodin fu consapevole delle polemiche che i suoi lavori suscitavano ma rifiutò di cambiare stile. Le opere successive finirono per incontrare maggiormente il favore sia del governo che della comunità artistica.

Partendo dall’innovativo realismo della sua prima grande scultura – ispirata da un viaggio in Italia che fece nel 1875 – fino ai monumenti in stile non convenzionale per i quali ottenne in seguito commissioni, la fama di Rodin crebbe sempre più e finì per diventare il più importante scultore francese della sua epoca. Con l’arrivo del XX secolo era ormai un artista apprezzato in tutto il mondo. Dopo la mostra che allestì all’Esposizione universale del 1900 facoltosi committenti si contesero le sue opere e Rodin frequentò molti artisti e intellettuali di alto profilo. In quello che sarebbe stato l’ultimo anno della vita di entrambi sposò la sua storica compagna Rose Beuret. Dopo la sua morte, sopraggiunta nel 1917, le sue sculture soffrirono un breve declino di popolarità ma in pochi decenni la sua reputazione e la sua eredità artistica tornarono a consolidarsi. Rodin rimane uno dei pochi scultori ampiamente noti e conosciuti anche al di fuori della ristretta cerchia della comunità artistica.

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