Stati Uniti – Qui si può sconfinare nell’utopia, motore nascosto del mondo

di Cosimo Inferrera
Presidente AEM (Associazione Europea del Mediterraneo)

Quando una società è propensa a sognare si dimostra capace di rinnovarsi: gli USA ancora lo sono, questo il segreto dei loro successi, e di altri potenziali … Però con l’ombra del rischio di un nazionalismo esasperato. Biden lo supera con l’esperienza sulla macchina e con l’antidoto forte del bisogno di unire. Unire è la parola chiave, che tiene insieme democrazia e libertà. Forse nel Presidente Biden abbiamo trovato un vecchio saggio, che soffre delle stesse manie … Unire le Regioni profondamente diverse del Mediterraneo in un sistema macroregionale di tipo europeo è il sogno di alcuni veggenti di questa parte del Mediterraneo. Qui si può sconfinare nell’utopia, motore nascosto del mondo ! L’Italia come Stato è il meno propenso alla lungimiranza, e quindi alla giusta dose di spinta utopica… L’Italia è in ingessatura perenne: vive nel mantenimento dello Status quo, non è quindi uno Stato serio. Se lo fosse avrebbe realizzato negli anni scorsi mega porti gateway ad Augusta (questo per niente), a Gioia Tauro (questo per metà), a Taranto (l’unico a buon punto). Questa mancanza di fiuto politico mediterraneo impedisce al nostro Paese di invertire la polarità dei mercati, da Sud verso Nord …Proprio qui sta il nodo del Meridione italiano e quindi dell’intero Paese.

Il quotidiano francese è uno dei giornali più autorevoli che hanno seguito le elezioni statunitensi.
Questa è la bellissima prima pagina di oggi

Odilon Redon – Il carro di Apollo

Il carro di Apollo, 1909, Musée des Beaux-Arts, Bordeaux

IL DIPINTO

Il carro di Apollo (Le char d’Apollon) è il nome di varie opere realizzate dal pittore simbolista francese Odilon Redon tra il 1905 e il 1914 circa. Nel 1878, visitando l’Esposizione universale di Parigi, Redon restò colpito dal Fetonte di Gustave Moreau, un grande acquerello preparatorio per la decorazione di un soffitto, rimanendo sedotto dalla luminosità abbagliante, dalle linee divergenti, dalla forza dei colori. In tarda età, dal 1904 al 1914 circa, Redon si confrontò con il soggetto mitologico del Carro del Sole di Apollo, realizzandone varie versioni, in cui l’eco dell’opera di Moreau si manifesta vivamente.

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Autoritratto, 1867. Museo d’Orsay, Parigi

L’ARTISTA

Bertrand-Jean Redon, meglio conosciuto come Odilon Redon (Bordeaux, 20 aprile 1840 – Parigi, 6 luglio 1916), è stato un pittore e incisore francese. È considerato il maggiore rappresentante del simbolismo in pittura. Bertrand-Jean Redon, chiamato Odilon dal nome della madre, nacque in una famiglia benestante il 20 aprile 1840 a Bordeaux, da Bertrand Redon e Marie-Odile Guérin, secondogenito di cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston. Ernest di pochi anni più grande, musicista e bambino prodigio che Odilon sentiva suonare dalla culla, Gaston, nato nel 1853, in un primo tempo si dedicò alla pittura, poi diventò architetto del Louvre e delle Tuileries. A causa della sua costituzione gracile Odilon, ad appena due giorni di vita, venne affidato alle cure di una nutrice e del suo zio nella proprietà familiare di Peyrelebade, nella campagna del Médoc, dove trascorse la maggior parte della sua infanzia, lontano dai suoi genitori. Nel 1846, dopo più di un anno di una grave malattia che gli provocava crisi di tipo epilettico, venne portato in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais, dove verrà condotto altre due volte, fino ai dieci anni ed il suo caso rientra tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Questo fatto venne annotato nell’apposito registro della basilica, pertanto possiamo sapere che Odilon aveva “una malattia molto grave che provocava nel cervello del bambino numerose crisi quotidiane di tipo epilettico, che lasciavano momenti di assenza morale” e che nel 1850 fu ancora a Notre Dame di Verderais per ringraziare la Madonna ed attestare la guarigione. Redon dal 1851 iniziò a vivere con la sua famiglia. I medici, a causa della sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliarono per Odilon qualsiasi “sforzo cerebrale”; perciò non verrà mandato a scuola ed inizierà gli studi più tardi.

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