All’Aia dei Musei di Avezzano la mostra “Cracking Art. Sculture a colori”

Dal 9 luglio al 3 ottobre, all’Aia dei Musei di Avezzano giungono le mastodontiche e coloratissime sculture animali firmate dal movimento artistico Cracking Art. Con la mostra Cracking Art. Sculture a colori, la sede espositiva abruzzese si prepara a ospitare per la prima volta un evento unico nel suo genere, animandosi di creature del mondo animale singolari per colori ma anche per dimensioni e composizione.

Avezzano ospita

Dal 9 luglio arriva la mostra
di maxisculture create dal collettivo Cracking Art

Amatissime in tutto il mondo, le opere dei Crackers (così si definiscono gli artisti del collettivo) – traghettando il pubblico in un mondo onirico ma anche carico di significato etico – si caratterizzano non solo per i loro colori fluo e le dimensioni che vanno dal piccolo formato alle taglie XXL, ma anche per il loro processo di realizzazione in materiale sintetico che deriva dalla rigenerazione della plastica che, in questo modo, da materiale considerato usa e getta si fa arte.

La plastica, infatti, si trasforma e si rende mezzo di comunicazione: da semplice materiale di uso comune e sostanza potenzialmente nociva per l’ambiente, si modella divenendo elemento decorativo e fonte di ispirazione.
Con l’obiettivo di rendere l’arte fruibile al pubblico più vasto e contribuire al senso civico della società, la mostra – fenomeno d’arte contemporanea tra i più conosciuti a livello globale – è pensata e voluta gratuita, affinché possa essere alla portata di tutti non solo in termini di accessibilità, ma anche perché possa essere interiorizzata, stimolando le reazioni e l’attenzione del singolo e – allo stesso tempo – della collettività verso importanti tematiche di interesse sociale, come la salvaguardia dell’ambiente.

Con il patrocinio del Comune di Avezzano, la mostra Cracking Art. Sculture a colori – curata dal collettivo Cracking Art – è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, in collaborazione con l’Aia dei Musei.

Animata da chiocciole e tartarughe, elefanti e conigli, orsi e lupi, l’Aia dei Musei di Avezzano si prepara quindi a divenire uno speciale e variopinta Arca di Noè dove protagonisti sono sempre la natura e il rispetto per essa. Animali ai quali l’uomo ha sempre attribuito un potere, carichi di messaggi e che celano, ognuno a modo suo, un forte significato di rigenerazione.

Cracking Art
Cheekwood, Nashville | USA 2018
Crediti fotografici Cracking Ar

IL COLLETTIVO CRACKING ART

Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.

Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.

Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.

Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.


IMMAGINE DI APERTURA – Elaborazione grafica dell’invito alla preview stampa della mostra