I genitori di bambini chiamati Alexa sfidano Amazon

La parola Alexa è diventata sempre più comune negli ultimi anni poiché sempre più famiglie utilizzano assistenti virtuali intelligenti ad attivazione vocale. Tuttavia, questo sta causando problemi alle persone di nome Alexa, vittime di scherzi ripetuti.

BBC

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“Intorno al mondo” è il titolo che abbiamo pensato per caratterizzare alcune nuove pagine di Experiences. Riguarderanno temi sui quali vale riflettere e che possiamo trovare navigando i migliori siti web del globo, sulle riviste culturali e sui quotidiani internazionali. Saranno fonti autorevoli, selezionate, interessanti e originali. Tali fonti permetteranno di osservare aspetti differenti dall’usuale, oppure fonti che porteranno l’attenzione su questioni che già conoscevamo e che avevamo trascurato, argomenti che sentivamo comunque vicini alla nostra sensibilità. Tutto vero. Noi di Experiences, per onestà intellettuale, vorremmo però fare di più. Cercheremo anche di sorprenderci in prima persona (e al contempo sorprendere chi condivide le nostre idee), scoprendo realtà oggettive che non conoscevamo per niente e che faremo in modo di comprendere. Anche se potrebbero sconvolgere il nostro abituale modo di pensare.

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di OpenClipart-Vectors e fevzizirhlioglu da Pixabay

Lecco – PAESAGGI POSSIBILI. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana

La rassegna analizza, attraverso 100 opere, come il tema iconografico del paesaggio sia stato interpretato da autori italiani attivi tra Otto e Novecento quali Massimo d’Azeglio, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Ennio Morlotti, Carlo Carrà, e altri.

A LECCO DAL 17 LUGLIO AL 21 NOVEMBRE 2021
A PALAZZO DELLE PAURE E A VILLA MANZONI
LA MOSTRA

PAESAGGI POSSIBILI

DA DE NITTIS A MORLOTTI, DA CARRÀ A FONTANA

A cura di Simona Bartolena

Gaetano Previati, Pino in Liguria, 1908, olio su tela, 86×70 cm

Dal 17 luglio al 21 novembre 2021, a Lecco, nelle due sedi di Palazzo delle Paure e di Villa Manzoni, si tiene la mostra Paesaggi Possibili. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana.

La rassegna, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, analizza, attraverso 100 opere, come il tema iconografico del paesaggio sia stato interpretato da grandi maestri italiani, quali Massimo d’Azeglio, il Piccio, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ennio Morlotti, Lucio Fontana e altri.

L’esposizione s’intreccia con il patrimonio del Sistema Museale Urbano Lecchese : se da un lato, le sale di Palazzo delle Paure accolgono alcuni lavori di proprietà dei musei di Lecco  dall’altro, il percorso trova una naturale continuazione all’interno della Galleria d’Arte Moderna di Villa Manzoni.

“Un importante appuntamento – dichiara Simona Piazza, assessore alla cultura del Comune di Lecco – che chiude il calendario delle grandi mostre con una rassegna che coinvolge non solo due sedi espositive della nostra città, come Palazzo delle Paure e Villa Manzoni, ma anche opere importanti che trattano il tema iconografico del paesaggio degli autori tra Otto e Novecento. Una mostra promossa da ViDi, in collaborazione con l’amministrazione comunale, all’interno del grande progetto di rilancio del polo espositivo di Palazzo delle Paure per accrescere la qualità delle proprie esposizioni e il numero di visitatori”.

Il soggetto del paesaggio è stato più volte indagato, anche con grandi mostre e pubblicazioni, facendo riferimento, soprattutto, alla scena francese, nella quale – dal Romanticismo a Barbizon, dagli impressionisti ai Pointilliste, fino alle Avanguardie – la genesi del Paesaggio in pittura traccia un percorso lineare.

Meno nota, invece, è la situazione di questo tema in Italia, dove pure ha avuto ampia diffusione e dove è stato ugualmente protagonista della rapida evoluzione che ha condotto l’arte verso la contemporaneità. 

Paesaggi Possibili copre un arco temporale che dall’epoca romantica giunge fino al secondo dopoguerra, e mette in luce i diversi approcci al paesaggio – come mimesi del vero, come luogo dell’immaginazione e del sogno, come simbolo, come proiezione del sé, come concetto spaziale -, rivelando la progressiva tendenza all’astrazione che l’ha condotto fino alle soglie dell’Informale e oltre.

Si tratta di un racconto che si snoda dalla classicità del paysage historique dei romantici all’indagine del vero dei macchiaioli, per giungere alle visioni divisioniste e alle sperimentazioni delle Avanguardie di inizio Novecento, fino alle soglie del contemporaneo, quando, con artisti come Morlotti e Fontana, il paesaggio si traduce in istinto emotivo o in concetto spaziale. “Sebbene il paesaggio sia un tema iconografico oggi assai diffuso nelle arti visive – afferma Simona Bartolena, la sua autonomia come genere pittorico autonomo è molto recente. Solo nel XIX secolo, infatti, gli venne riconosciuto un ruolo autonomo: non più paysage historique, non più scenografia per racconti mitologici, religiosi o storici, ma tema a se stante, momento di osservazione del vero dal vero, occasione di sperimentazione tecnica ed espressione poetica. Dalla natura sublime della generazione romantica agli scorci dal vero dei pittori di Barbizon e dei loro numerosi eredi, l’Ottocento è, in tutta Europa, il secolo in cui il Paesaggio trova se stesso, trasformandosi progressivamente da scenografia per narrazioni bibliche storiche o letterarie, a luogo  del vero, a luogo dell’anima, da spazio collettivo a spazio mentale”

Catalogo Edizioni La Grafica/Ponte43

PAESAGGI POSSIBILI. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana
Lecco, Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre) e Villa Manzoni (via Don Guanella 1)
17 luglio – 21 novembre 2021

Il biglietto della mostra è acquistabile solo presso Palazzo Paure o in prevendita sul sito internet www.vivaticket.com, e comprende anche la visita alla seconda sede della mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Villa Manzoni

IMMAGINE DI APERTURA – Giuseppe De Nittis, Via di Portici, olio su tela, 19×20 cm