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LFestival Internazionale del Folklore di Florinas

Foto da Wikimedia Commons

     
 
IL CASTELLO DI GALTELLI'
da "Leggende sarde", di Grazia Deledda
1/3

il fantasma del
castello di Galtellì
 

Una notte dello scorso dicembre restai più di due ore ascoltando attentamente una donna di Orosei che mi narrava le leggende del castello di Galtellì .

Il suo accento era così sincero e la sua convinzione così radicata che spesso io la fissavo con un indefinibile sussulto, chiedendomi se, per caso, queste bizzarre storie a base di soprannaturale, che corrono pei casolari del popolo, non hanno un fondamento, e qualcosa di vero.

Il castello di Galtellì - la Civitas Galtellina, altre volte così fiorente e popolata, ora decaduta in miserabile villaggio - è interamente distrutto; restano solo i ruderi neri e desolati, dominanti il triste villaggio, muti e severi nel paesaggio misterioso.

La leggenda circonda quelle meste rovine con un cerchio magico di credenze strane, fra cui la principale è che l’ultimo Barone, ovvero lo spirito suo, vegli giorno e notte sugli avanzi del castello, in guardia dei suoi tesori nascosti.

Di giorno è invisibile, ma nella notte, sia calma o procellosa, chi si azzarda a visitare le rovine vede il Barone passeggiare lentamente, intorno intorno, vagando per i roveti e i massi, o lungo le nere muraglie, ricordando i giorni fastosi della sua esistenza. È giovine ancora, tristissimo in viso, vestito alla medioevale, con la spada al fianco e il collo circondato dal vaporoso collare di lattughe trapuntate. Qual fato lo ha condannato a vagare così, sempre, per secoli e secoli, sulle rovine del suo superbo maniero, ritrovo un giorno di letizia e di splendida potenza? Non si sa; forse è una scomunica del papa, forse una maledizione particolare. Oltre a lui si crede che altri spiriti, ancora in forma umana, esistenti nel castello, vaghino in sotterranee stanze, ma che non escano mai.

È la famiglia dell’ultimo Barone: la moglie, la figlia, il genero ed un nipotino, nato, quest’ultimo, nel modo strano che racconterò poi.

Come in Castel Doria si dice che anche qui ci sia un condotto sotterraneo, però questo conduce assai lontano, sino ai castelli del sud dell’isola, sino a Cagliari anzi, attraversando grandi catene di montagne, fiumi e pianure!...

 
 
 
 
 
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