Lo spirito del Barone è mite
e generoso. Non ha mai fatto del
male a nessuno, anzi ha spesso
beneficato dei poveri viventi.
Una volta un misero
contadino del villaggio, mentre
ritornava dalla campagna con un
fascio di legna sulle spalle,
sopravvenutagli la sera in
cammino, si fermò un momento ai
piedi del castello rovinato.
La notte era freddissima, ma
la luna splendeva vivamente, e il
contadino poté distinguere un
signore che passeggiava sulle
alture vicine. Curioso e
coraggioso il contadino salì un
poco più su e guardò questo
bizzarro signore che si permetteva
di passeggiare tranquillamente in
tal luogo e così tanto freddo.
Il signore allora si accorse
di lui e si fermò. Era biondo e
soave di volto, con due grandi
occhi vitrei ed appannati, immersi
nel dolore di una eterna
tristezza. «Chi sei?», chiese
dolcemente al viandante. Sentita
la risposta, guardò fissamente il
fascio della legna che il
contadino aveva deposto nel
sentiero, e disse: «Mia figlia e
mia moglie hanno tanto freddo,
tanto! Vuoi tu darmi la tua
legna?..».
«E perché no?», esclamò
l’altro conquiso dalle belle
maniere del misterioso signore. E
trasportò il fascio sulle rovine,
e non volle accettare la piccola
ricompensa che il signore voleva
dargli.
Ma poco tempo dopo tutti nel
villaggio videro una cosa
sorprendente. Il povero contadino
acquistava terreni, case, pascoli
e spendeva come un riccone. In
breve egli diventò il più
benestante del paese, e per
liberarsi dalla fama di ladro o
che, dovette rivelare la verità.
Dopo la prima notte egli era
ritornato molte volte al castello
e aveva provveduto di legna, per
tutto l’inverno, gli abitanti
invisibili e spirituali di quelle
rovine. In cambio il Barone gli
aveva donato molte e molte borse
piene d’oro!...
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