La parte
finale della vita di Caravaggio è
alquanto misteriosa e vaga.
Esistono pochi documenti e diverse
ipotesi, ma nessuna certezza.
Possiamo parlare, quindi, di un
“mistero Caravaggio”.
Gli ultimi giorni
Durante la sua fuga, nel 1610,
mentre era a Napoli, residente a
palazzo Cellammare, dalla marchesa
Costanza Colonna, gli giunse da
Roma la notizia che il nuovo papa,
Paolo V, stava per annullare la
sua condanna a morte. All’insaputa
di tutti, si imbarcò sul traghetto
che portava a Porto Ercole, ma che
fece sosta segretamente a Palo di
Ladispoli, prossima a Roma, dove
si trovava il feudo degli Orsini.
Un’altra ipotesi narra del fermo
per controlli del traghetto in
questa località, dove fu sbarcato
l’artista, in fretta e furia, ma
non il prezioso materiale che lo
accompagnava. In una cassa,
infatti, vi sarebbero state alcune
tele e denaro. Il tutto avrebbe
rappresentato il prezzo pattuito
con il cardinal Scipione Borghese,
per depennare la condanna.
Caravaggio, quindi, avrebbe
proseguito via terra verso Porto
Ercole per recuperare la cassa
così importante. Qui sarebbe
giunto, non riuscendo, però, a
ritrovare il bagaglio, perché il
traghetto era, nel frattempo,
ritornato verso Napoli. Il pittore
giunse inoltre in cattive
condizioni, malato e con una forte
febbre. Una confraternita locale
tentò inutilmente di curarlo. Il
18 luglio del 1610 Caravaggio ivi
morì.
A questo punto il
mistero si infittisce. Non si ha
nessuna certezza sul luogo di
sepoltura. Si ritiene che sia
stato tumulato in una fossa comune
a Porto Ercole, dove venivano
sepolti gli stranieri. Individuato
il luogo, vi è stato posto un
monumento. Non si sa altresì se la
bolla papale con la grazia per
Caravaggio sia mai stata spedita e
quindi giunta alla marchesa
Colonna a Napoli.
Ma tutte
le ipotesi, fin qui esposte, sono
verità? Nella ricorrenza dei 400
anni dalla morte del pittore, il
professore Vincenzo Pacelli,
dell'Università di Napoli, ha
annunciato che la morte ed il
luogo di sepoltura non è
collocabile a Porto Empedocle.
Dopo attenti studi nell'archivio
di Stato e nell'Archivio Vaticano,
avanza l’ipotesi (ma per lui
certezza) che Caravaggio sia morto
a Palo di Ladispoli, assassinato
da sicari appositamente mandati da
Malta. Vi sarebbe stato, inoltre,
da parte del Vaticano un tacito
assenso all’operazione.
La scienza in campo
In occasione
della ricorrenza dei 400 anni
dalla sua morte, anche altri
studiosi hanno lavorato per
stabilire dove effettivamente
Michelangelo Merisi sia morto.
Stavolta si tratta di un’equipe di
ricercatori facenti parte di più
università. Si parla, innanzitutto
dell’Università di Bologna, come
di altri facenti capo a quelle di
Ravenna, dell'Aquila e del
Salento. Stavolta oltre che ai
documenti ed indagini
storiografiche, ci si è rivolti
alla scienza. Tra i campi
d’indagine ci si è indirizzati a
più metodologie applicate ad
un’analisi di biologia
scheletrica. Si è, infatti,
analizzato più ossa appartenenti
alla fossa comune di Porto Ercole.
Innanzi tutto, si è
partiti dalla misurazione dei
metalli pesanti presenti nelle
ossa, in quanto, i colori dei
pittori, che si utilizzavano nel
Seicento, erano composti a base di
piombo e di mercurio, quindi
presenti probabilmente nelle ossa
di Caravaggio. Poi si sono
effettuate ricerche per una
datazione con il metodo del
carbonio-14. A questo punto ci si
è rivolti al DNA. Si è confrontato
quello delle ossa di Porto Ercole
con i DNA di possibili pronipoti
e, in generale, della zona di
Caravaggio.
Il risultato
di questa complessa operazione
incrociata ha portato ad
individuare delle ossa che
posseggono tutte queste
caratteristiche, con una forte
probabilità che si tratti di
quelle dell’artista. Secondo
questo team, Caravaggio, quindi,
morì e fu sepolto nel cimitero di
Porto Ercole. Il mistero di
Caravaggio è risolto? |
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