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Walt Disney - Foto da Wikimedia Commons

 
     
 
RAGAZZI AL CINEMA 
Dalla nascita di
Disney alla nascita
di Topolino
 
Walt Disney è una delle figure chiave nella cinematografia del XX secolo, e non solo. La sua “specializzazione” in film d’animazione per bambini si collega al mondo della favolistica precedente, che ha visto importanti nomi legati al genere. Disney, in pratica, ha definito una grande realtà immaginifica, che ha ispirato ed ispira direttamente la fantasia della nuova società contemporanea. Nella sua vita ha ottenuto, grazie ai suoi film, il record di nomination all'Oscar (59 in totale), vincendone 22, più altri 4 ricevuti alla carriera. È, a tutti gli effetti, il padre dei film d'animazione.

Gli inizi
Come in una delle sue fiabe, la famiglia di Walt Disney ha origini antiche. Il lontano progenitore è un certo Hugues Suhart D'Isigny (nome in seguito anglicizzato in Disney). Isigny è il paese francese d’origine, dove la famiglia Suhart si era stabilita nel 1066, dopo l’invasione dell’Inghilterra. Secoli dopo, precisamente nel 1834, alcuni discendenti lasciano Liverpool per spostarsi negli Stati Uniti. Ed è qui, a Chicago, che nasce Walt nel 1901, da Flora Call e Elias Disney che avranno cinque figli. Per esteso, viene battezzato Walter Elias Disney Junior e deve il nome Walter (abbreviato poi in Walt) a un amico di famiglia, il reverendo Walter Parr, che celebrò la funzione religiosa. Nel 1906, il padre compra per 3.000 dollari una fattoria di 200
ettari a Marceline, in Missouri, dove trasferisce la famiglia. Qui Walt frequenta la scuola elementare.

Quando, nel 1909, il padre si ammala, i Disney, il primo anno, abitano in una casa d’affitto, per poi traslocare a Kansas City. Qui si ricongiungono con Herbert e Raymond, fratelli maggiori di Walt. Il ragazzo inizia a darsi da fare per aiutare la famiglia. Inizia con il  distribuire giornali, ma, contemporaneamente, studia alla scuola secondaria di Benton, dove si diploma nel 1917. Infaticabile, nello stesso periodo è iscritto, insieme alla sorella, ad un corso dell'
Istituto Artistico di Chicago. Tra il 1911 e il 1917, grazie allo zio Michael Martin, ingegnere ferroviario, vende giornali, dolciumi e bibite sui treni della Missouri Pacific Railroad. Questo lavoro gli permette di viaggiare molto. Iscrittosi al liceo McKinley, si dà da fare con The Voices, il giornalino scolastico, occupandosi delle illustrazioni. Walt, tuttavia, è inquieto. Falsificati i suoi documenti di minorenne, parte come autista di autoambulanze per la guerra che si sta svolgendo in Europa. Rimarrà in Francia fino al 1919, quando, congedatosi, tornerà a Kansas City dal fratello Roy.

Dopo la guerra, ormai maturo, si guarda intorno alla ricerca di un lavoro. Desideroso di entrare nel mondo del cinema (attività allora d'avanguardia), aspira a far parte dello staff, addirittura, di Charlie Chaplin. Non vi riesce, ma comincia a lavorare, per 50 dollari al mese, al Newman Theatre, occupandosi del programma settimanale. Qui incontra Ubbe Ert Iwerks, suo coetaneo, artista animatore. Con lui, da buon americano, apre una società: la Iwerks-Disney Commercial Artists. Ridotti quasi sul lastrico, si salvano grazie alla Kansas City Film Ad Company, che commissiona loro brevi filmati pubblicitari a diffusione locale. Non è molto, ma può essere un buon inizio.

La società è ubicata in un garage. Qui Walt sperimenta animazioni più avanzate rispetto a quelle pubblicitarie richieste. Produce i Newman Laugh-O-Grams, filmati d’opinione per la Newman Theater Company, con un buon successo, e, contemporaneamente, dei brevi cortometraggi d’animazione basati su fiabe per bambini. Crea poi una nuova società, la Laugh-O-Grams Inc., alla quale partecipano Ubbe Iwerks, Hugh Harman, Rudolph Ising, Carmen Maxwell e Friz Freleng. Ottiene un ottimo successo nella regione di Kansas City, ma questo non basta. Nel 1923, poiché i costi sono maggiori dei guadagni, Walt è costretto a dichiarare fallimento. Non prima d'aver realizzato il cartone animato Alice's Wonderland. E’ in questo momento che il fratello di Walt, Roy Oliver, lo invita a trasferirsi in Califormia, a Hollywood. Dopo aver racimolato i soldi del biglietto ferroviario, Walt parte verso l’ignoto, portando con sé solo l’ultimo filmato: Alice's Wonderland.

Qui, insieme al fratello Roy, fonda la Disney Brothers Studio, con sede sempre in un garage: quello dello zio Robert. Questa volta l’inizio è promettente. Sono infatti contattati da Winkler e Mintz, operanti a New York, che distribuivano i diritti della serie per bambini Felix the Cat. I due gli commissionano dodici film misti, parte d’animazione e parte dal vivo, che prendono spunto dal cortometraggio su Alice. Dal Kansas lo raggiungono Virginia Davis, già attrice di Alice's Wonderland, e Ub Iwerks. Nel 1926 il nome Disney Brothers Studio si modifica in Walt Disney Studio, per poi divenire, nel 1928, Walt Disney Productions. Nel 1925, Walt sposa Lillian Bounds, sua collaboratrice agli Studios. Diverse sono le attrici che recitano nel ruolo di Alice nelle Alice Comedies, ma, nel 1927, quando la serie è completata, i cortometraggi sono realizzati più con animazioni che dal vivo. Il successo riscosso si mostra promettente di futuri sviluppi.

La svolta
Nel 1927, Charles Mintz, sposando Margaret Winkler, prende il controllo della società della moglie e commissiona a Disney una nuova serie su Oswald the Lucky Rabbit (Oswald il coniglio fortunato), distribuita da Universal Pictures. Il coniglio Oswald diviene ben presto un personaggio molto popolare. Gli studi della Disney sono potenziati con l’arrivo di nuovi animatori, alcuni dei quali della vecchia cerchia degli amici di Kansas City.

Il successo che Walt ottiene, tuttavia, è tale che gli appetiti economici salgono alle stelle. Convocato Disney a New York, Mintz gli comunica che gli avrebbe diminuito la sua quota per ridurre i costi di produzione. Lo informa che il marchio commerciale del coniglio Oswald è proprietà della Universal e non della Disney. Conclude dicendogli, chiaramente, che ad un suo rifiuto lo avrebbe esonerato e creato un proprio studio d’animazione.

Walt Disney con coraggio non accetta, trovandosi così senza il “coniglio fortunato” e senza più commesse. L'evento lo segnerà per il resto della vita, ponendogli in primo piano il problema dei diritti d’autore e commerciali. Ora non può che cercare in se stesso un nuovo personaggio d’animazione capace di riscuotere il medesimo successo del coniglio Oswald.

Parallelamente si svolge il cammino di Charles Mintz e del suo personaggio di punta. La maggior parte dei collaboratori lascia Disney per la Universal, dove una sezione interna (diretta da Walter Lantz) porta avanti le storie del coniglio. Ad esso viene affiancato un altro eroe d'animazione: Krazy Kat, denominato in seguito Screen Gems. Mintz verrà ripagato della sua stessa moneta. Infatti gli animatori Harman, Ising, Maxwell e Freleng lasciano la Universal per mettersi in proprio fondando una differente società, quella che diverrà la Harman-Ising Studio. Realizzano un loro coniglio (simile ad Oswald) chiamato Bosko e lo vendono alla concorrente Warner Bros, con la quale inizieranno la serie Looney Tunes.

L’ideazione di Topolino è ormai entrata nella leggenda. Si racconta che Walt Disney, durante un viaggio in treno da New York a Los Angeles, schizzò su un taccuino un personaggio simile a Oswald il coniglio, ma non ne rimase soddisfatto. Giunto a casa modificò il pupazzo, togliendogli le orecchie a penzoloni e aggiungendo una piccola coda, cioè trasformandolo in un topo. Con il nome di Topolino, appunto verrà chiamato in Italia. In America, invece, venne battezzato, inizialmente, come Mortimer Mouse, nome che fu poi cambiato dalla moglie Lillian nel grazioso Mickey Mouse. Era nato il personaggio più famoso della Storia. Altri commentatori forniscono una versione diversa dei fatti e riportano che a disegnare il personaggio fu Ub Iwerks, mentre Walt Disney ne inventò semplicemente il carattere.
 
 
 
 
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