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La regina ha avvelenato Biancaneve, di Franz Jüttner (1865–1925 -
Foto da Wikimedia Commons

 
     
 
RAGAZZI AL CINEMA 
La Disney dei
lungometraggi
 
Nonostante un’intensissima produzione di cartoni animati ed il loro successo, gli utili della Disney, all'inizio della sua storia, non sono travolgenti. Per cercare un serio sviluppo, nel 1934, Walt Disney pensò alla realizzazione del suo primo lungometraggio. Da giovane era rimasto molto colpito da un film, Biancaneve, recitato da Maguerite Clark. Insieme con i suoi collaboratori lo studia e ne adotta la storia.

Ciononostante, Disney ha bisogno di elevare la qualità del prodotto attraverso una tecnologia più avanzata. Chiama agli Studio Don Graham del Chouinard Art Institute, e lo fa impegnare in un vero e proprio corso di formazione in disegno per i suoi creativi. Contemporaneamente, nell’azienda si sviluppano nuove particolari tecnologie, come la cinepresa a piani multipli, inventata, sempre all’interno degli Studio, dal tecnico Bill Garity. Questo è un lungo lavoro di messa a punto, che durerà dal 1934 al 1937. Vengono migliorati: la realisticità degli esseri umani, l'animazione distinta per personaggio, gli effetti speciali e nuovi  processi specialistici esclusivi. Si giunge così alla realizzazione di un prototipo, The Old Mill (Il vecchio mulino).

La notizia del lavoro di preparazione per un lungometraggio d’animazione filtra all’esterno e ne nasce un gossip. I suoi avversari giudicano l’intenzione come la «pazzia di Disney», e bollano il progetto come assurdità. Persino sua moglie Lillian e suo fratello Roy, preoccupati di un insuccesso disastroso, cercano di far cambiare idea a Walt. Il quale, però, persevera nell’intenzione. In realtà, l’avventura intrapresa è molto costosa e, quindi, pericolosa. Per giungere all’ultimazione del film, data la scarsità di risorse, Disney chiede un finanziamento alla Bank of America. Ma ha bisogno di mostrare qualcosa. Fa proiettare alcuni pezzi finiti del lungometraggio e ottiene, come sperato, il prestito.

Il 21 dicembre 1937, con il titolo di Biancaneve e i sette nani il film, fino al momento, più lungo nella storia dei cartoni animati viene proiettato, per la prima volta, al Carthay Circle Theater di Hollywood. E’ un successo strepitoso. Distribuito da RKO Radio Pictures, sbanca i botteghini e diventa il film maggiormente visto del 1938. Incassa otto milioni di dollari dell'epoca (pari a 98 milioni di dollari di oggi). Si apre un nuovo futuro. Disney fa costruire i nuovi Studios a Burbank una specie di campus universitario. Al suo interno si mettono in preparazione i successivi Pinocchio, Fantasia e Bambi. Intanto la parallela produzione di cortometraggi rende ovunque popolarissimi i personaggi storici dei cartoni Disney: Topolino, Paperino, Pippo e Pluto.

La seconda guerra mondiale
Un momento particolare. L’uscita di Pinocchio e Fantasia nelle sale cinematografiche nel 1940, è, calcisticamente parlando, un “pareggio”. Nonostante un buon successo di pubblico, l’attenzione è rivolta, anzitutto, verso la guerra in Europa. Conseguenza di ciò è che gli incassi non rispondono alle aspettative.

Nel 1941 e nei successivi anni, la Disney inizia a produrre materiale propagandistico e d’istruzione per i militari e per il loro intrattenimento. Compaiono i primi adesivi incollati sugli aerei, che volano in Europa con personaggi disneyani. Il lungometraggio a basso costo Dumbo e la riedizione di Biancaneve sono proiettati nelle sale per gli americani non impegnati con la guerra. Anche Bambi, che esce nell'aprile del 1942, come gli altri film, non riscuote un gran successo.

Con il ritorno della pace, le cose riprendono a procedere. Alla fine degli anni Quaranta, oltre a nuovi lungometraggi, come Alice nel Paese delle Meraviglie, Le avventure di Peter Pan, e Cenerentola, la Disney inizia a produrre anche documentari sugli animali, nella serie La natura e le sue meraviglie.

Ma un fatto increscioso colpisce la Disney. Nel 1941 si era verificato il primo sciopero all'interno degli Studi. Uno sciopero che, purtroppo, lascerà tracce. Infatti, nel 1947, davanti alla Camera del Comitato delle Attività Non-Americane, Walt Disney accuserà alcuni dipendenti di simpatizzare per i comunisti. L’episodio, molto controverso, si attribuisce all’animosità di Disney in conseguenza proprio di quel primo sciopero. Cosicché da questo momento in poi la figura di Disney sarà bersagliata di accuse di tutti i tipi: d’essere filonazista e antisemita o, al contrario, d’essere filocomunista o agente in segreto dell’FBI.Tutto smentito, alla luce di un dossier completo elaborato della famiglia.

Mentre il campo d’azione si espande e si diversifica, utilizzando nuovi media, Walt Disney nomina i suoi «nove saggi», per continuare a produrre film d’animazione sempre d’alto livello. Vedono la luce nuove storie indimenticabili: Lilli e il vagabondo (1955), La carica dei 101 (1961), La bella addormentata nel bosco (1959), e La spada nella roccia (1963). Alcuni sono prodotti in cinemascope o in Super Technirama da 70mm, ma non tutti ottengono un buon successo.

Se i lungometraggi rappresentano un futuro, i cortometraggi rappresentano il passato. Nonostante una produzione costante, Disney, nel 1956, chiude la sezione che se ne occupava. Ne verranno ancora prodotti, ma solo in particolari casi. Nel settore della distribuzione dei propri filmati, invece, la Disney compie un passo avanti. Nasce una nuova filiale: la Buena Vista Distribution, che sostituirà la RKO, a partire dal 1955.
 
 
 
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